domenica 21 febbraio 2010

Telehorror


Non ho problemi a confessare che ho sempre dato un'occhiata al Festival di Sanremo: diciamoci la verità, chi non lo fa? E' un po' come chi dice di non votare mai per Berlusconi... E quindi ho seguito, divertito, la "sommossa" dei musicisti sul palco dell'Ariston che inveivano contro il popolo-caprone dei televotanti, "rei" di aver incoronato vincitore un ragazzotto brufoloso sponsorizzato (e daje!) da Maria DeFilippi, e premiato con il secondo posto l'orrendo pistolotto nazional-savoiardo di Pupo e Sua Altezza Emanuele Filiberto (sic!). Normale, si dirà, se si consente al pubblico da casa di votare con il meccanismo diabolico del televoto: è ovvio che saranno avvantaggiati coloro che escono dai talent-show (gli unici programmi che si vedono oggi in tv, o quasi) oppure quelli che strumentalizzano la propria popolarità catodica per remare acqua al loro mulino (vedi Pupo).

Normale, certo. Però a un certo punto (sarà perchè non riuscivo a dormire) ho provato a chiedermi: e se anche ai Festival del Cinema si facesse la stessa cosa? Ovvero, se a decidere l'Oscar, la Palma, il Leone, l'Orso, il Pardo o chi volete voi, fosse direttamente il pubblico pagante e accreditato, anzichè la classica giuria di esperti? Pensate che i risultati sarebbero altrettanto inquietanti? Chissà... dopotutto non è che anche le giurie "tecniche" in passato abbiano spesso brillato per lungimiranza: se parliamo di Oscar, vediamo che gente come Kubrick, Chaplin, Hitchcock, Mann, Altman non hanno mai accarezzato la preziosa statuetta... per non parlare di certi risultati che, a distanza di anni, fanno letteralmente sorridere: si pensi per esempio a Cannes 1979, quando ad Apocalypse Now venne preferito nientemeno che Il Tamburo di latta di Volker Schlondorff. Eppure, allo stato attuale, vediamo che quasi nessuno dei festival più importanti prevede tra i premi da assegnare quello relativo al giudizio del pubblico. L'unica rassegna che invece consente agli spettatori di esprimersi per un riconoscimento ufficiale e tangibile è, guardacaso, la più piccola e sperimentale: Locarno. E allora, sempre beninteso perchè non riuscivo a prendere sonno, mi sono letto l'albo d'oro del "prix du publique" del concorso ticinese, "scoprendo" che nell'ultimo decennio la folla che anima Piazza Grande ha premiato film come Lagaan, Le Vite degli Altri, Sognando Beckham, Il miracolo di Berna e Funeral Party. Come si vede, scelte tutt'altro che orrende. Anzi!

Cosa significa allora tutto questo? Semplice, che la "ggente" (per dirla alla Nanni Moretti) è meno stupida di quello che si crede, e sa riconoscere un bel film da una ciofeca. E che il (piccolo) popolo di chi va a vedere i film al cinema è, per ora, molto più intelligente di quello che guarda la tv! Il problema è che è solo una piccolissima minoranza. Sì, signori. Perchè, se ancora non l'avete capito, il problema è tutto italico: viviamo in un paese dove l'80% di chi si reca a votare esprime i propri giudizi basandosi su quello che vede, sente e si consuma in tv. Viviamo in un paese dove ormai la videocrazia ha sostituito la democrazia, e dove "conta" solo quello che viene passato in televisione. Ecco perchè in questo paese lobotomizzato e decerebrato vincono Valerio Scanu, Pupo e Berlusconi: perchè la parte del manico ce l'hanno loro, e il popolo-bove, a comando, li esalta come si deve. E se non è questo un horror, allora cos'è?

7 commenti:

  1. Aaah, Amico mio, lascia che ti contraddica due volte:
    1)IO NON GUARDO MAI IL FESTIVAL DI SANREMO, e quest'anno non è stata un'eccezione: ciò che so sul Festival me l'hanno riportato i pettegolezzi delle amiche e colleghe.
    2)Alfred Hitchcock HA vinto un Oscar, ma come miglior film (forse tu intendevi Miglior Regia, quello effettivamente non l'ha mai vinto) con "Rebecca, la prima moglie".
    Per il resto, non posso che applaudire e sottoscrivere in pieno tutto ciò che hai scritto.

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  2. Mi è difficile poter aggiunger qualcosa caro Serpico.
    Anche io, ogni anno, ammetto di dare un'occhiata al festival, ieri sera, poi sul tardi ho visto la bagarre(sacrosanta)di giuria ed orchestra contro l'eliminazione di Malika e Noemi(due veri autentici talenti musicali) e contro i tre finalisti, tra cui il vincitore, che onestamente, è il meno peggio dei tre.
    Tuttavia, tuttavia, non la mia anima artistica non può non gridare vendetta per questo podio demente, non può non gridare vendetta per l'eliminazione di due talenti come Malika e Noemi, non può non gridare vendetta verso la compagine giovanile del proprio sesso che ha votato in massa il ragazzetto brufoloso perché carino e perché ha una canzoncina orecchiabile, ignorando gli altri!
    Ma come si fa?Tu lo sai, mi conosci, apprezzo la bellezza negli uomini, non sono mai stata ipocrita su questo punto, ma non potrei mai apprezzare come artista uno solo perché ha una bella faccia, diversi miei amici si meravigliano che io sia così severa nel giudicare i miei idoli cinematografici, musicali e letterari.
    E proprio in nome di questa severità trovo indegno e vergognoso che delle cretinette abbiano portato all'eliminazione di chi vale per far andare avanti il loro idolo belloccio.
    Sia chiaro, non ho niente contro Valerio Scanu, la canzoncina è orecchiabile, lui non ha una brutta voce, ma di certo non meritava la vittoria.
    C'è un altro problema che si pone in tutta questa vicenda, ovvero, ok Scanu e Mengoni sono andati in finale per i voti delle ragazzine... e il principesso chi lo avrebbe votato? Dici i Berlusconiani?Sì, forse sì, non ci avevo pensato!
    E meno male che non sapevo cosa dire, eheheh!
    Buona domenica carissimo!

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  3. @ Silvietta: cara Silvia, il discorso sarebbe lungo... tuttavia non posso non darti ragione. Lo sai qual è il problema vero? Che oggi, vedendo la tv, si ha l'impressione che per fare soldi e carriera basti fare qualche comparsata in un talent-show qualsiasi. Chi si ricorda più (a un anno di distanza, non un secolo!) di Marco Carta? E chi si ricoderà tra un anno di Valerio Scanu e Marco Mengoni? La cosa che mi fa più paura è questa: vedere cantanti VERI e seri professionisti messi in secondo piano da emeriti sconosciuti che hanno solo il merito di essere telegenici senza aver fatto praticamente NULLA! Sembra che oggi non sia possibile diventare cantanti senza passare da Amici o X-Factor. E se tra un po' spuntasse fuori un talent-show di ambito cinematografico? Purtroppo l'Italia di oggi è questa: sei qualcuno solo se vai in televisione. Alla faccia della meritocrazia e del sacrificio. E del resto è la regola che viene seguita in tutti gli ambiti lavorativi: fa carriera non chi si impegna, studia e si prepara, ma solo chi sa "vendersi" meglio. E' l'Italia berlusconiana.

    @ Laura: accidenti come sei acida oggi! :-) Scherzo, ovviamente! E' chiaro che per Hitchcock mi riferivo al premio per la regia... altrimenti avrei dovuto dire, ad esempio, che Kubrick vinse l'Oscar per gli effetti speciali di "2001", oppure che Chaplin e Altman furono insigniti in seguito di quello alla carriera. "Rebecca-La prima moglie" vinse solo l'Oscar per il miglior film che, come ben sai, :-) viene ritirato dal produttore.
    Per quanto riguarda Sanremo, volevo solo dire che in Italia tutti dicono che non lo vedono e poi l'Auditel ci dice che fa il 53% di share (vale a dire più di un telespettatore su due). Ma che c'è di male ad ammettere di guardarlo? E' un reato?

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  4. non vorrei sbagliare ma anche Scanu,come Carta e come la Clerici fanno parte del management Lucio(o Luca) Presta.Dietrologia?Forse...ma che ne dite del marito della Clerici che figura tra gli autori della trasmissione?

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  5. Caro Sauro, il problema è ancor più grave: con il fatto che ormai tutti i nuovi cantanti vengono lanciati da questi schifosissimi talet show, purtroppo in Italia non vedremo mai più un De Andrè, un Capossela, un De Gregori etc., questa è la cosa che mi inquieta di più! Sul Principe e Pupo che dire...credo che sia stata una delle cose più indecenti e vergognose a cui abbia assistito... perchè, nonostante avessi fatto voto di non guradarlo mai, sabato sera mi è toccata la via crucis perchè purtroppoe ero in un bar in cui lo guardavano! A questo punto consiglio alla Mussolini l'anno prossimo di presentarsi con una bella canzoncina sul nonno, tanto... Comunque...W GAETANO BRESCI!
    Mauro

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  6. Caro Sauro,
    scontato dirti che condivido in pieno ciò che hai scritto. Ma ti evidenzio, in vista poi della puntata di ieri sera di "Striscia", un altro aspetto inquietante della faccenda: la validità e trasparenza effettiva dei televoti. E' noto che ci sono molti artisti, e chi per loro, che pagano a suon di migliaia di euro "pacchetti" di voti, sperando di essere i migliori offerenti (come all'asta!!!) per una "democratica" vittoria. Ecco, proprio per questo mi auguro che meccanismi del genere non debbano mai entrare all'interno dei festival del cinema: sarebbe la fine!
    Potrebbe succedere, come nei peggiori dei mondi possibili, che il Signor Savoia si inventi di sentirsi pure regista o attore! La minaccia, credo, non sia tanto assuda, non trovi? :-) Ma ritengo che niente ci salverà da questo "tsunami" da rigurgito monarchico-fascista.
    Sanremo è e sarà sempre, nel bene e nel male, lo specchio dell'Italia del momento: ancora una volta l' ''italietta" ha mostrato il suo volto meno dignitoso.
    Continua così!! A presto! Ti abbraccio
    Sigfrida

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  7. @Sigfrida: Quanto hai ragione! E' vero, Sanremo è lo specchio dell'Italia e questo è quello che ci meritiamo... Ho letto anche io della faccenda del televoto truccato, che tristezza. Lo stesso Pupo è recidivo: per sua stessa ammissione, nel 1984 egli si "comprò" il 3.posto al festival acquistando di tasca propria migliaia di schedine del Totip (all'epoca si votava in quel modo). Il lupo perde il pelo ma non il vizio!
    Fortunatamente, però, credo che almeno ai festival del cinema non correremo di questi pericoli, in quanto i film si possono vedere solo in sala. Menomale. Credo però, come ho detto prima, il pubblico dei festival sia molto più colto, competente e smaliziato di quello sanremese... e secondo me Venezia e Cannes potrebbero benissimo prevedere nel loro palmares un "premio del pubblico" come a Locarno, dove gli spettatori votano attraverso apposite cartoline che vengono distribuite dallo staff prima della proiezione. Trovo che non ci sarebbe nulla di male. Lancio l'idea...

    @Mauro: Dai, non essere così pessmista! Mi rifiuto di credere che oggi per diventare cantante, in Italia, si debba per forza passare dai reality... almeno spero. Quelli servono, al massimo, per andare a Sanremo, ma poi? Il talento non si costruisce mica... un caro saluto.

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