domenica 11 luglio 2010

NATALIE PORTMAN

Una 'nerd' di successo: questo si è sempre detto di Natalie Portman, ovvero la "brava ragazza" che fa carriera puntando su un'immagine pulita, sobria, acqua e sapone. E invece... beh, è proprio così!! La bella Natalie è una mosca bianca nel panorama hollywoodiano, tutto stelle e paillettes: non concede nulla al gossip, non ha mai abusato di droghe, non è mai stata ricoverata in clinica, non si è mai fatta "pizzicare" in pose o foto sconvenienti, non ha mai frequentato cattive compagnie... insomma, una delle poche "testoline pensanti" nel mondo dorato degli Studios. Tutto questo equivale a dire noia totale? Assolutamente no! Natalie, malgrado la sua apparente "normalità", è un concentrato di bellezza, intelligenza ed enorme sensualità! Ve lo dice uno che... beh, ha avuto la fortuna di trovarsela davanti e stringerle la mano!

Già, proprio così. Era la Mostra di Venezia del 2008 e la "nostra" assisteva in Sala Grande alla proiezione del suo primo lavoro da regista, un cortometraggio dal titolo Eve: la sala, malgrado la presenza di una stellina di Hollywood, era semideserta e a fine proiezione ebbi gioco facile nell'avvicinarla e stringerle la mano. Sorvolerò in questa sede di descrivervi l'imbarazzo misto a adrenalina del sottoscritto... In fin dei conti stiamo parlando di Lei: era vestita nel modo più semplice e anonimo possibile, camicetta celeste e jeans, eppure il suo viso il suo sorriso contribuivano a far sprigionare tutto il suo incredibile e inarrivabile fascino. Lo stesso fascino che aveva contagiato i milioni di spettatori che l'avevano vista in Closer di Mike Nichols, la sua prima nomination.

Ma i veri cinefili si erano accorti ben presto di lei: esattamente nel lontano 1994, quando una disinvolta ragazzina tredicenne si distingue per carisma, personalità e determinazione nel torbido Leòn di Luc Besson, nel ruolo di una smaliziata adolescente che entra nelle grazie di un killer spietato... è il ruolo che la lancia nel firmamento hollywoodiano: seguiranno poi due particine incisive in Mars Attaks di Burton e Tutti dicono I love you di Allen, fino ad ottenere (a soli diciassette anni) la popolarità planetaria (è il caso di dirlo!) nella nuova trilogia lucasiana di Guerre Stellari, dove sarà la splendida regina Amidala, giovane e battagliera sovrana che si innamorerà del "bello e dannato" Anakin.

Tuttavia, è lontano dai blockbuster che la Portman ottiene le parti migliori, a conferma di un intuito e un impegno cinematografico niente male: sarà la musa del regista Wes Anderson nello sconclusionato e poetico The Darjeeling Limited, dove la vediamo senza veli e disarmantemente erotica nel corto che precede il film (Hotel Chevalier), e sarà disinibita e "selvaggia" in My Bluberry Nights di Wong Kar-Wai. Ma il suo vero capolavoro, il ruolo (per ora) della vita, glielo regala James McTeague nel suo visionario e dolente V per Vendetta, un anatema potente, simbolico e malinconico contro ogni forma di totalitarismo e prevaricazione. Natalie interpreta Evie, giovane donna che viene rapita e imprigionata dal cospiratore V, e che nella detenzione troverà il modo di aprire gli occhi e rendersi conto della terribile dittatura perpetuata dal Governo Mondiale. La sua immagine smagrita, sofferente, terrorizzata, con la testa rasata a zero e le spalline ossute in bella evidenza faranno innamorare milioni di fans, decretandola stella di prima grandezza.

Il resto è storia di oggi: la sua strepitosa performance in Black Swan - Il cigno nero le vale il primo, Oscar. Non solo... il 2010 sarà davvero l'anno della svolta per Natalie: proprio sul set dello stesso film conosce l'uomo della sua vita, il fascinoso coreografo francese Benjamin Millepied, e subito si regalano un bel pargolo. Tanto per non farsi mancare nulla ! 
meritatissimo

Natalie Portman è nata a Gerusalemme, e non ha mai rinnegato le sue origini israeliane (impegnandosi spesso, anzi, in prima persona contro il conflitto israelo-palestinese). Ragazza estremamente intelligente e colta, parla correttamente ebraico, francese, tedesco e giapponese. Da sempre attenta ai ruoli da interpretare, sceglie sempre parti positive e edificanti, rifiutando quelle troppo "pruriginose", in linea con i suoi princìpi e il suo modo di essere. Per questo non abbiamo potuta vederla in Lolita di Adrian Lyne, in Tempesta di ghiaccio di Ang Lee, ne L'uomo che sussurrava ai cavalli di Robert Redford... nel frattempo però ha trovato il tempo di laurearsi in psicologia e conseguire il prestigioso "Stagedoor Manor Performing Arts Camps" ad Harward, una specie di Laurea in recitazione.

Tutto sommato non male per una ragazza appena trentenne...

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