venerdì 25 febbraio 2011

IL CIGNO NERO (USA, 2010) di Darren Aronofsky


Di una cosa bisogna dare atto a Darren Aronofsky: è un ottimo direttore di attori, capace di tirare fuori il meglio dagli interpreti dei propri film. Era già successo con Mickey Rourke in The Wrestler e adesso è il momento di Natalie Portman, che con questo ruolo vola dritta a vele spiegate verso l'Oscar e, malgrado tutto con merito (vedremo poi perchè). Con una differenza però: se per Rourke quello di Randy 'The Ram' Robinson era il ruolo della vita, in un film dichiaratamente autobiografico e quindi estremamente 'sentito',  la giovane attrice israelo-americana ha offerto in passato prove ben più significative rispetto a Il cigno nero (basti pensare a V per Vendetta, Closer o il sottovalutato My Bluberry Nights).

Questo per dire che i meriti del regista si fermano qui.
Perchè a mio modestissimo parere Il cigno nero è un film assolutamente mediocre, di una banalità sconcertante: la storia è quella di Nina, giovane ballerina classica che ha come unico scopo nella vita quello di diventare la stella della compagnia, sperando di essere scelta per interpretare la parte principale ne 'Il lago di cigni' di Tchaikovskij. Per avere la parte è disposta a tutto, anche a sacrificare la propria vita, che comunque non è delle migliori: a causa di una madre paranoica e iper-protettiva, la sua esistenza si divide tra il palcoscenico e la propria cameretta, trascurando tutto il resto: non ha un fidanzato, non ha amici, non ha altri interessi ed è sessualmente repressa, cosa che non gioca a suo favore avendo un insegnante palestrato e donnaiolo, tenacemente convinto che per interpretare il ruolo del 'cigno nero' dell'opera sia necessaria una forte componente erotica da parte della protagonista (mah...). Nina in un primo momento sembra essere prescelta ma quando in seguito un'altra giovane allieva, meno brava tecnicamente ma assai più scaltra sotto le lenzuola, sembra capitata lì apposta per soffiargli la parte, le cose immancabilmente precipitano...

Il cigno nero è la cronaca di un'ossessione: quella verso la perfezione assoluta, nel ballo come nella vita.  Tema alquanto abusato che genera una serie di luoghi comuni, tutti ampiamente stravisti: la competitività e l'arrivismo presenti nel mondo dello spettacolo, l'invidia verso il prossimo, la degenerazione dei valori (ottieni la parte solo se vai a letto col 'capo'... non l'abbiamo già sentita questa storia????). Ma fin qui non ci sarebbe tutto sommato niente di male, non è detto che un film banale debba per forza essere anche brutto. Il problema è che Aronofsky enfatizza a dismisura i toni drammatici del film precipitando nel trash più infimo: per mostrare le turbe psichiche della protagonista ricorre ad un registro orrorifico di pessimo gusto, con effettacci speciali tanto pacchiani quanto ridicoli, dimostrando di non avere nè il senso della misura nè la profondità d'animo per rappresentare il disagio della ragazza, e finendo per ottenere esattamente l'effetto opposto: suscitare l'indifferenza (se non l'ilarità) dello spettatore anzichè creare tensione e presa di coscienza del dramma.

Tutto questo però non mette in secondo piano la prova della bravissima Natalie Portman. Come dicevamo all'inizio, la sua prestazione è di tutto rispetto e merita di farle vincere la statuetta più preziosa: la Portman offre un'intepretazione 'estrema', sgradevole, quasi disturbante: la vediamo mangiarsi le unghie, strapparsi via la pelle, grattarsi fino a sanguinare, tormentare il suo corpicino da eterna adolescente risultando comunque sempre credibile in un film che, altrimenti, rischierebbe davvero di cadere nel ridicolo.
E' proprio il caso di dire che è lei che salva (in parte) il film. Ma mentre vedevo le immagini scorrere sullo schermo non ho potuto non farmi una domanda, tra me e me: e se questa pellicola l'avesse diretta un genio come Alfred Hitchcock cosa ne sarebbe stato?

VOTO: * *

8 commenti:

  1. finalmente una voce originale su questo film, con tutti i blog che stanno facendo a gara a chi s'inventa gli elogi più originali. intendiamoci, non so se darti ragione o torto, il film non l'ho ancora visto, ma almeno mi hai dato un'idea "critica" su alcuni aspetti.
    grazie Kelvin! ciao

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  2. Grazie anche da parte mia. E' da Venezia che attendevo il film con ansia, mi aveva ispirato moltissimo il trailer e le varie clip viste in giro, poi, malauguratamente(o forse no), sono incappata in una trama piena di spoiler(sottolineo trama, non recensione: fino a questo mese non avevo letto nessuna recensione)che non solo mi ha rovinato la visione(lo vedrò comunque)ma mi ha fatto sorgere dei sospetti... di banalità.
    Sospetti che non sono del tutto infondati a leggere il tuo commento e quello di Pietro Cerniglia.
    Può darsi che oggi decida di andarlo a vedere, non so, tutto dipenderà anche dalle coliche, che aumentano di giorno in giorno.
    Mi consola sapere che Natalie sia stata comunque brava, ma pure per me non credo sia il ruolo della vita, oltre ai due film citati da te, ci metterei anche Garden State, la sua Samanta è meravigliosa.
    Buon Sabato

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  3. Ciao Silvia. Non ho visto 'La mia via vita a Garde State' ma... mi fido! Fammi sapere il tuo commento appena vedi il film, sono curioso. E in bocca al lupo soprattutto per la tua salute, che è la cosa più importante.
    Buona domenica.

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  4. Sono d'accordissimo con Silvietta a proposito di Natalie in "La mia vita a Garden State" (un film delicaterrimo e poeticissimo :-)) Kelivin :-), come ho potuto non passartelo?????? Adesso che so che non lo hai visto, non tardero' a inviartelo! perbacco! :-)
    Concordo con questa recensione. Ho visto ieri sera "Black Swan", e devo dire che, a un certo punto, mi sono chiesta perche' il regista insistesse tanto nell'affondo (alquanto sadico, a mio parere) nel dolore di una ragazza che ha confuso (non per colpa sua...mi son venuti gli incubi a pensare allo sguardo della mamma! brrrr!) vita artistica e vita reale..Sconvolgere lo spettatore? Far passare la voglia di studiare danza? Inscenare un'ossessione da guardare senza identifiacarsi nel personaggio ne' cercare significati particolari, solo lasciandosi travolgere dalla VISIONE?
    Beh...preferisco i baluginii dei Coen, in fondo ai sentieri, i loro indiani senza piu' Grande Spirito...i loro killer con la moneta, "padroni" del Caso, che perdono la vita in banali, imprevedibili, incidenti stradali...

    Un abbraccione!!!! r :-)

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  5. @Ciao Sauro;), purtroppo ieri non ce l'ho fatta, mi è anche sorto ehm un problema femminile: grazie per la tua premura ti farò sapere al più presto, almeno spero. Idem su "Il Cigno Nero", nonostante tutto ci tengo ancora molto a vederlo.
    Stavo riflettendo su quanto tu, Anonimo e altre persone sostengono su questo film e inizio a capire perché Carla Fracci si fosse arrabbiata ai tempi, ora al di là del problema schizofrenia, la cosa abbastanza offensiva(e banale ahimè)è appunto la storia "si ha la parte solo se si va a letto con il capo", non dico che non possa essere possibile, anzi.
    Il problema è che raccomandata o meno, vorrei vedere quanta strada possa fare una ballerina incapace nel mondo della danza classica, io penso(e voglio sperare)poca...
    Ehehe felice che ti fidi della mia opinione su "Garden State"^^...
    @Anonimo=^_^E' bello trovare altre persone che la pensano come me su quel film veramente meraviglioso. Lascio a te e a Sauro la mia recensione(è senza spoiler ergo può leggerla chiunque) -> http://enchantedforest81.blogspot.com/2011/01/la-mia-vita-garden-state-di-zach-braff.html
    Buona domenica e un abbraccione ad entrambi!

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  6. @anonimo(a) : cara anonima :-), il tuo commento è la più bella recensione che ho letto riguardo questa pellicola. Se non ti rimetti a scrivere di cinema ti giuro che non ti passo più nessun film!! E' una minaccia !!! :-)

    @Silvietta: sono pienamente d'accordo con le tue considerazioni. Spero che tu riesca a vederlo al più presto (anche perchè vorrebbe dire che stai meglio). E su 'Garden State', ottimo commento: mi avete definitivamente convinto, lo recupererò...

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  7. "finendo per ottenere esattamente l'effetto opposto: suscitare l'indifferenza (se non l'ilarità) dello spettatore anzichè creare tensione e presa di coscienza del dramma".
    A me il film è sinceramente piaciuto (ho trovato che rappresentasse superbamente la tensione emotiva della protagonista) però effettivamente ho sentito in sala molte persone che ridevano a crepapelle!!

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  8. é un film orrendo. Concordo con la tua stroncatura. Vedendolo l'ho trovato ridicolo in diverse occasioni. Il suo difetto principale é quello di avere ben poco da dire a mio parere, quindi cerca di colmare una carenza di concept con scene "a effetto" che non sconvolgono nessuno (forse qualche suora). La recitazione è davvero l'unica cosa che si può salvare di questa farsa sgangherata.

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