domenica 27 novembre 2011

ANONYMOUS (Germania, 2011) di Roland Emmerich

Metti che un vecchio amico ti invita una sera al cinema, una scusa per rivedersi. Metti che, a conti fatti, quella sera non hai davvero niente di meglio da fare. Metti che una volta tanto sei anche disposto ad assistere a una caz**** per trascorrere una serata in compagnia... persino a un film di Roland Emmerich!

Insomma, non si può certo dire che da Anonymous mi aspettassi chissà che cosa. Ero anzi piuttosto rassegnato e preparato al peggio: d'altronde è piuttosto facile essere prevenuti nei confronti del 'creatore' di Independence Day e Godzilla... Sarà per questo, allora, che tutto sommato il film non mi è nemmeno dispiaciuto. Certo, prendere sul serio dal punto di vista storico e letterario questo spettacolare polpettone in costume è oggettivamente impossibile, però va detto che il risultato finale non è poi così terribile: se facciamo finta di non sapere chi è stato Shakespeare e immaginiamo di assistere a una costosa fiction in salsa cinquecentesca, bisogna riconoscere che la pellicola nonostante la lunghezza (due ore e venti) regge bene il ritmo e mantiene sufficientemente alta la tensione. Di più non era lecito chiedere.

Anonymous deve il suo interesse principalmente allo spunto che è alla base del film: la teoria, intrigante ma mai provata, che William Shakespeare non fosse affatto l'autore dei suoi grandi capolavori, ma solo un misero prestanome alle dipendenze del Conte di Oxford, tale Edward De Vere, vero artefice di tutte le opere e impossibilitato ad apparire per ragioni di decoro (ai tempi il teatro era considerato un'attività disdicevole per un nobile), e tuttavia ben deciso a vederle rappresentate in scena. Insomma, il Bardo visto come il più grande impostore della storia: roba da far tremare i polsi!

Naturalmente il film di Emmerich non aggiunge alcun elemento utile a suffragare questa fantasiosa ipotesi, così come è chiaro sin dal primo momento che al regista interessa ben altro che un'accurata ricostruzione storica su un qualcosa che è poco più di 'leggenda metropolitana': la pellicola è un buon thriller storico, pieno di colpi di scena, intrighi di palazzo, molta azione e, ovviamente (come poteva mancare?) anche un bel po' di sesso. Un qualcosa a metà strada tra Il Codice Da Vinci e i racconti di Valerio Massimo Manfredi, tanto per capirci. Ma fortunatamente molto meno pretenzioso!

 D'altronde non è nemmeno la prima volta che il grande drammaturgo inglese è oggetto di rivisitazioni storiche afferenti la sua produzione letteraria: già nel 1998 l'americano John Madden aveva diretto il suo Shakespeare in Love, delicata, patinatissima e accurata commedia in costume, in cui si cercava di far credere al pubblico che il 'motore' della produzione shakespeariana fosse l'amore dello scrittore verso una bella fanciulla: la 'fantomatica' Viola De Lesseps. Teoria anche questa mai dimostrata, ma che valse ben sette Oscar alla pellicola in questione.

Anonymous invece vola più basso, ma il risultato come detto è godibile. Merito anche dei due interpreti principali, i navigati Rhys Ifans e Vanessa Redgrave, che danno all'opera quel valore aggiunto tale da renderla accettabile anche agli occhi dello spettatore più esigente. E che confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che il cinema è fatto di uomini più che di effetti speciali...

VOTO: ***

5 commenti:

  1. già non mi era piaciuto shakespeare in love, le aspettative per questo sono bassissime. però magari come per te potrebbe sorprendermi (almeno un pochino) in positivo

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  2. Avevo dimenticato che Roland Emmerich fosse anche il regista di Godzilla... brivido...
    A parte ciò, a mio modo di vedere la trama merita assolutamente ma sicuramente ne sarebbe uscito un film migliore se fosse stato qualcuno altro a dirigerlo.

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  3. questa volta non sono d'accordo. a mio avviso questo film è fatto bene, anche se non mantiene un rigore storico e da un'interpretazione parziale della figura di Shakesperare. Alla fine se diamo per buono il contenuto, del resto non credo che il film abbia la pretesa di revisionare la storia, il film è godibile con una buona recitazione e una bella ricostruzione dell'epoca. naturalmente anche la storia sfila bene.
    saluti

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  4. Sono partita con le tue stesse aspettative e sono arrivata ad apprezzarlo come te. Basta sorvolare un po' sulle libertà storico/culturali che si sono presi gli sceneggiatori ed ecco che Anonymous regge bene il ritmo per un paio d'ore. Però a me Vanessa Redgrave ha fatto ridere, povera vecchia. Su Rhys Ifans nulla da dire, voto 11.

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  5. @Luigi87: ma guarda che sono d'accordo con te! Penso che il film tutto voglia fare meno che revisionare la storia... anche perchè a nessuno frega niente se la vicenda è vera o falsa. Era solo un ottimo espediente per imbastirci sopra un film commerciale, e il risultato è dignitoso. Niente da dire.

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