venerdì 9 dicembre 2011

MIDNIGHT IN PARIS (USA, 2011) di Woody Allen


Un tuffo nel passato per sfuggire un presente difficile e che non ci soddisfa. Normale, quando si ha una certa età e inevitabilmente ci troviamo a guardarci indietro, a ripercorrere ciò che si è seminato. Meno normale che il nostro vecchio caro Woody Allen, a 76 anni suonati e dopo 44 film diretti, ci 'sorprenda' avvertendoci che non esiste affatto un 'età dell'oro', ma che ognuno deve fari i conti con la propria vita e impegnarsi per renderla più bella possibile: ogni epoca può essere quella 'giusta', sta a noi imparare a stare al mondo...

Midnight in Paris gira tutto intorno a questo assunto, e va detto che rispetto alle ultime scialbe regie del cineasta newyorchese, questo film è se non altro una boccata d'aria fresca per lo spettatore, che si diverte, sorride e si lascia anche tirar fuori quel pizzico di romanticismo latente che abita dentro di lui. Certo, siamo lontani anni luce dai veri capolavori alleniani, ormai presumibilmente irripetibili, però bisogna ammettere che quest'ultimo film si basa su un'idea molto carina (per quanto non originalissima), e che come al solito i dialoghi brillanti e le ottime caratterizzazioni dei personaggi 'fantastici' finiscono per farcelo piacere.

Allen continua il suo 'tour' attraverso le grandi città europee (la prossima volta toccherà a Roma), girando un qualcosa che sta a metà tra una bella cartolina turistica e un sincero omaggio alla capitale francese. Era scontato e quasi inevitabile ambientare a Parigi, la città più romantica del mondo per eccellenza, una bella storia nostalgica e sentimentale (ma, come detto, con un messaggio sorprendentemente attuale). Certo, la pellicola non è esente da pecche (la coppia Wilson-McAdams è stereotipata e molto convenzionale, molto più bravi gli attori che interpretano i grandi artisti del passato, Adrien Brody su tutti), e il finale risulta decisamente scontato e consolatorio, ma tutto sommato Midnight in Paris è perfetto per questo periodo: un buon film natalizio, che si dimentica in fretta.

VOTO: ***

5 commenti:

  1. Sono d'accordo sul fatto che la coppia Wilson-McAdams sia stereotipata e un po' "di plastica" però tutto il resto del cast (eccetto l'insopportabile Carla Bruni), in particolare la combriccola degli anni Venti è formidabile. Io non dimenticherò facilmente questo film :)

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  2. da non fan di allen, a me è sembrato un allen anche (molto) migliore dei suoi vecchi film. dicendo che i suoi capolavori del passato sono irripetibili tu fai come il protagonista del film :)
    per me invece questo film è la dimostrazione che il presente può essere persino superiore al passato

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  3. Mi trovo costretta, mio malgrado, a darti di nuovo ragione (non andremo un po' troppo d'accordo ultimamente? Almeno sulla carta intendo...). Non sono mai stata un'amante di Allen ma mi sono accostata a questa pellicola con le migliori aspettative. C'è da dire che vedere Parigi, anche se solo sullo schermo, mi mette immediatamente di buon umore e in modalità romanticismo on ma, a parte questo, non c'è molto altro in questo film. Si sorride e ci si diverte soprattutto perché a tutti noi piacerebbe incontrare i personaggi che incontra il protagonista, almeno una volta nella vita, e si esce dalla sala con un senso di leggerezza, che non è poco, di questi tempi. Ma credo che sia un film di quelli che, alla fine, si dimenticano facilmente.

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  4. anche io non sono un fan di Allen ma questa pellicola mi è piaciuta molto. Sarà stato anche l'effetto Parigi...Secondo me è uno dei migliori film del regista degli ultimi anni.

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  5. @ Marco: ottima battuta, chapeau! Però solo il tempo dirà chi ha ragione... e francamente, lo ripeto, questo film mi sembra anni luce distante dalle migliori opere alleniane, 'Io e Annie' e 'Manhattan' su tutte, tanto per fare degli esempi. Quelli erano (SONO!) film che ce li ricordiamo ancora a memoria, che univano all'ironia graffiante e corrosiva anche un notevole sottofondo psicologico e sociologico sull'epoca che stavamo vivendo.
    Questo 'Midnight in Paris' è un filmino bellino, precisino e romantichino, ma in tutta onestà non credo che tra due giorni ne ricorderò una sola battuta...

    @ Margherita: perfettamente d'accordo! La 'combriccola degli anni '20' è deliziosa... e Adrien Brody che fa Dalì è meraviglioso! Sicuramente la parte più riuscita ;-)

    @ Luigi87: Certo, è senza dubbio il miglior Allen degli ultimi anni, ma siceramente non è che ci volesse molto...

    @ Liquida: come tuo malgrado????? ;-)
    Dai scherzo, anch'io mi stupisco di questo 'connubio' di vedute ;-) Il tuo commento lo condivido al 100%! Ma ci saranno sicuro altre occasioni di 'scontro'!!!
    Un abbraccio, carissima!

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