domenica 29 gennaio 2012

MONEYBALL - L'ARTE DI VINCERE

(Moneyball)
di Bennett Miller (USA, 2011)
con Brad Pitt, Jonah Hill, Philip Seymour Hoffman, Chris Pratt, Robin Wright
VOTO: ****

'Odio perdere più di quanto ami vincere', dice il protagonista a un certo punto del film : in questa frase c'è tutto il senso di Moneyball-L'arte di vincere, pellicola in odore di Oscar in arrivo nelle nostre sale e tenacemente voluta dal suo interprete principale, quel Brad Pitt che si conferma sempre di più, film dopo film, non soltanto 'il marito di Angelina Jolie' ma un attore coi fiocchi. Billy Beane (questo il nome del protagonista) odia perdere perchè nel mondo di oggi non esiste più la cultura della sconfitta: sa che se perderà lo faranno fuori, senza alcuna attenuante, pur arrivando a giocare due finali nazionali consecutive e sempre sfavorito nei pronostici.

Moneyball non è il 'solito' film sportivo americano, imperniato sull'esaltazione di un'impresa e la rinascita di un campione. Tuttaltro. E' un'amarissima riflessione sulla disgregazione dei valori etici e culturali di una società basata soltanto sul profitto e sul risultato, da perseguire a qualunque costo.

La storia (vera) è quella della squadra di baseball degli Oakland Atlhetics, che nel 2001 riesce a raggiungere, a sorpresa, la finale nazionale contro i New York Yankees, perdendola di un soffio. Nella stagione successiva il suo general manager Billy Beane vorrebbe riprovarci, ma la dura realtà impone che la proprietà sia costretta a vendere i suoi giocatori migliori per esigenze di bilancio, costringendolo a ripartire daccapo. Beane si rende conto che non potrà mai riuscire a competere con le grandi squadre dal punto di vista finanziario, e allora si affida (nell'incredulità e lo scetticismo generale) a un giovane economista neolaureato a Yale, che analizzando le statistiche di tutti (!) i giocatori del campionato, individua quelli più utili alla causa in base al loro rendimento matematico, non necessariamente i più famosi (e costosi...)

Non  vi diciamo di più sulla trama, per non privarvi del piacere della visione. Vi basti sapere che Moneyball è la storia di una sconfitta che profuma di vittoria, ma che sempre sconfitta rimane. Nel mondo di oggi non c'è posto nemmeno per i 'perdenti di successo', e non è un caso che il regista si affidi proprio al baseball, lo sport 'americano' per eccellenza, per dimostrarci che il Sogno Americano è definitivamente tramontato, e che non esistono più gli 'eroi romantici'. Nemmeno nello sport, che pure sarebbe la disciplina più adatta a tale scopo.


Moneyball è un film sorprendente, robusto, misurato, apparentemente di genere, che non concede nulla allo spettacolo e all'esaltazione (per questo non ha avuto successo in patria) e usa lo sport moderno (o quello che è diventato) come metafora della società contemporanea. Non aspettatevi riprese mozzafiato di azioni di gioco o scene madri che tengono alta la tensione: nella sequenza più bella e significativa si vede un giocatore anziano e sovrappeso correre goffamente verso la base... nella sua corsa disperata verso l'obiettivo, col cuore in gola, non si accorge neppure di aver battuto un fuoricampo, e quindi di poter fare tranquillamente passerella. La morale è chiara: spesso siamo così ossessionati dall'obiettivo da non renderci conto di ciò che di bello ci gira intorno, e nemmeno delle proprie possibilità.

Il film, come detto, non ha raggiunto incassi stratosferici negli Stati Uniti, e c'è da aspettarsi che nemmeno da noi farà sfracelli: in Italia il baseball è uno sport misterioso e complicato, pressochè sconosciuto ai più. E' un peccato, perchè si tratta di una delle pellicole più forti e interessanti della stagione, interpretata da un attore in stato di grazia e sorretta da una sceneggiatura di ferro (scritta da Aaron Sorkin, già Oscar per The Social Network e probabilmente il miglior writer attualmente in circolazione). La regìa di Bennet Miller è sicura e funzionale alla storia, e le due ore e passa di durata scorrono che è una meraviglia, malgrado l'assenza totale o quasi di azione. Non perdetelo, diventerà un 'cult'.

17 commenti:

  1. Mi fa piacere in qualche modo leggere che il film parla del tramonto del Sogno Americano perché avevo inteso che si trattasse proprio dell'opposto. La tua recensione mi ha incuriosito, ma sono totalmente priva di nozioni sul baseball! Spero che non sia un problema :)

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  2. mah, a me sembrata piuttosto la celebrazione di un uomo che in maniera molto discutibile ha trasformato uno sport chiamato baseball in uno chiamato moneyball. un film impregnato di una forte morale yuppie e americana fatto apposta per conquistare la giuria degli oscar...

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  3. Il film di per sé già mi incuriosiva parecchio, letta la recensione di Kelvin, convincente e intensa, e il parere discordante di Cannibale, ora sono ancor più curiosa di vederlo! Saprò dirvi presto!

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  4. Perfettamente d'accordo sulla lettura amara del film, tuttavia non l'ho trovato sorprendente; se vi interessa in questo articolo c'è quel che ne penso:

    http://potatopiebadbusiness.com/2012/01/30/film-carini-e-candidati-alloscar-larte-di-vincere-di-bennett-miller/

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  5. @ Antonella: Ciao! Beh... diciamo che conoscere un minimo di 'fondamentali' del gioco del baseball non guasterebbe, e renderebbero sicuramente più fruibile il film, però non è strettamente necessario: il senso si capisce eccome.

    @ Cannibal Kid: rispetto ogni opinione, però mi permetto di dirti che, a mio modestissimo parere, non hai guardato il film con la dovuta attenzione: la morale del film mi sembra davvero tutto l'opposto che yuppie, e il film stesso per niente celebrativo! Come ho scritto, non voglio rivelare troppi particolari ma, alla fine, questa è pur sempre la storia di una persona sconfitta.

    @ Stargirl: grazie! Aspetto con ansia il tuo parere ;-)

    @ Potato: per 'sorprendente' mi riferisco non tanto alla trama e al soggetto (che, anzi, sono tutt'altro che originali), quanto al fatto che è raro assistere ad un film americano che vada deliberatamente controcorrente e getti lunghe ombre sulla società e il modo di vivere occidentale in generale, e a stelle e strisce in particolare. Da questo punto di vista, sì, lo trovo sorprendente.

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  6. un grandissimo film, gobilissimo. condivido e approvo il tuo parere!

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  7. Sono ancora indecisa se vederlo al cinema o aspettare il noleggio, propendo per il secondo perché di baseball non so niente.

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  8. Molto interessante il tuo blog, mi piace lo stile, condivido il tuo pensiero. Anch'io parlo di cinema, se ti capita vieni a trovarmi. Ciao, a presto

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  9. Come te ho apprezzato questo film, che sottolinea anche il tema del valore umano vs. il valore economico, che è ormai divenuto quello principale. Ovvero siamo valutati per quanto abbiamo e non per quello che siamo....

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Scusa l'aveva pubblicato due volte:)

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  12. @ Barbarella: mi fa piacere che condividi il mio pensiero... non capita tutti i giorni! ;-) hai un bellissimo blog: ti ho lasciato un commento di saluto e, puoi starne certa, da adesso lo seguirò con attenzione. Complimenti!

    @ Affari nostri: d'accordo con te al 100& !

    @ Lorant: grazie!

    @ Sailor Fede: i film, per me, vanno SEMPRE visti al cinema. A noleggio al massimo si possono RI-vedere ;-) Comunque non è strettamente indispensabile essere appassionati di baseball, il senso si capisce perfettamente anche da neofiti della disciplina... buttati! ;-)

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  13. Grazie per essere passato da me, ho letto il tuo commento e ti ho risposto nel mio blog. Volevo dirti che nn potevo nn votarti x il divertente Versatile Blog Award, leggi su recensionidipancia.blogspot.com.
    Ci sentiamo

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  14. Vedo che ti è piaciuto davvero tanto questo film! A me per nulla, l'ho trovato troppo "già visto", troppo ordinario

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  15. a mio parere il messaggio del film é molto bello e profondo.
    E nonostante sia un film sul baseball quest'ultimo é solo uno strumento usato per raccontare una storia che , come alcuni proima di me hanno detto , si sofferma sul valore di un uomo che nn puo essere quantificato con del semplice denaro..

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  16. Concordo in pieno.
    Anche io mi sono concentrato sulla questione dei "perdenti".
    Bel post.
    E ottimo titolo per il blog.

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    Risposte
    1. Grazie! Anche io seguo il tuo blog da tempo... i complimenti sono reciproci.
      E speriamo che dalla Notte degli Oscar salti fuori qualcosa per questo film, che merita molta più attenzione di quella che ha avuto fin qui.

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