sabato 7 aprile 2012

UN POLIZIOTTO DA HAPPY HOUR

(The Guard)
di John Michael McDonagh (Irlanda, 2011)
con Brendan Gleeson, Don Cheadle
VOTO: ****

Càpita che entri svogliatamente in un videonoleggio alla ricerca di un filmetto per sopravvivere a una serata uggiosa e invece... succede che incontri per caso un tuo amico 'cinefilo', che non vedi da tempo, e che tra un discorso e l'altro ti dà una di quelle 'dritte' pur cui non puoi che promettergli eterna riconoscenza! E' solo grazie a lui infatti che la mia seratuccia (per non dire 'accia') è diventata (quasi) memorabile, perchè film come questo ti riconciliano con la Settima Arte e ti rinfrancano lo spirito: cosa c'è di meglio, infatti, in una giornata piovosa, umida e grigia, di una bella e sconosciuta pellicola irlandese? Insomma, come il cacio sui maccheroni, e non solo dal punto di vista climatico!

Ma andiamo con ordine. Lo so, sono prevenuto, ma ditemi onestamente: quanti tra voi lettori di questo blog (e quindi cinefili 'doc') avreste noleggiato a scatola chiusa un film intitolato Un poliziotto da happy hour? Questo la dice lunga sull'imbecillità e la doppiezza di certi titoli italiani e di certe locandine (ma ne parleremo nel post seguente), che cercano di spacciarti come una frivola storiella nostrana una folgorante e 'scorrettissima' commedia nera ambientata tra le brume del Connemara: siamo infatti a Galway, nell'Irlanda dell'Ovest, dove metà della popolazione parla solo in gaelico e dove la Guinness non è solo una birra ma uno stile di vita...

Qui vive (o sopravvive) e lavora (a modo suo) il sergente di polizia Gerry Boyle, un tipo che non vorresti mai incontrare per strada nè avere per amico: poliziotto faccendiere, ubriacone, puttaniere, cocainomane a tempo perso, oltre che burbero e razzista ('sono irlandese, il razzismo fa parte della mia cultura'). Un tipo per nulla raccomandabile, insomma. Da evitare come la peste. Salvo poi scoprire che anche i duri hanno un'anima, in quanto il 'nostro' omone si prodiga per allietare gli ultimi giorni della madre morente e si prende a cuore la vita di una giovane emigrante croata il cui maritino, nonchè collega di Gerry, è improvvisamente scomparso...

Aggiungete poi che sull'isola sta per sbarcare una nave carica di droga, che un trio di malviventi cazzuti (che citano Nietzsche e Bertrand Russell) la aspettano a gloria per spartirsi il bottino, che dagli Stati Uniti arriva un agente dell' FBI nero, elegante e ligio alle regole, che dovrà fare coppia con Boyle per catturare i banditi e... ecco che ci sono tutti gli ingredienti per una strepitosa black-comedy che mescola sapientemente umorismo e dramma, delicati momenti intimi e scene 'slapstick' che fanno innegabilmente il verso a Tarantino, eppure irlandesi fino al midollo. Il tutto sorretto da una sceneggiatura di ferro capace di regalarti battute memorabili e personaggi a tutto tondo. Onore al merito anche all'immenso (in tutti i sensi) Brendan Gleeson e all'eterna 'spalla' Don Cheadle, veri primattori di un film assolutamente da recuperare.

5 commenti:

  1. Davvero un buon film, concordo in pieno con la tua recensione.
    Una sorpresa che mi ha ricordato In Bruges.

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  2. Eh eh James, è imparentato con In Bruges ma letteralmente il McDonagh che ha scritto e diretto questo film è il fratello di quello che ha scritto e diretto In Bruges.Bentornato Kelvin, per rispondere alla tua domanda sulla sconosciuta pellicola irlandese ti posso rispondere " Io!" dato che l'ho visto al cinema nonostante la zavorra del titolo italiano!

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    1. Hai ragione Bradipo! L'avevo scritto anche io quando ne parlai dalle mie parti tempo fa!
      L'età ormai brucia parti consistenti della mia memoria! :)

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    2. Esatto, bradipo... è proprio il fratello quello di 'In Bruges' (altro bel filmino). E complimenti per il 'fiuto'! Approfitto per fare gli auguri di Buona Pasqua a tutti i miei 'follower' :-)

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  3. Oh, grazie mille per la dritta, me lo procuro immediatamente!
    ... ed effettivamente, il titolo italiano è da denuncia.

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