lunedì 27 agosto 2012

IL CAVALIERE OSCURO - IL RITORNO

(Dark knight rises)
di Christopher Nolan (USA, 2012)
con Christian Bale, Tom Hardy, Anne Hathaway, Marion Cotillard, Michael Caine, Joseph Gordon-Levitt, Gary Oldman
VOTO: ***

Sono passati otto anni dalla morte di Harvey Dent e dalla 'liberazione' di Gotham City, ora città modello, i cui abitanti piangono ancora il suo valoroso procuratore morto (così credono) per mano di Batman. Il commissario Gordon, unico a conoscere la verità, tace per opportunismo e quieto vivere, mentre Bruce Wayne si è ritirato a vita privata nella sua villa-prigione, umiliato, incompreso e infelice.

Ha un bel dire Christopher Nolan che il suo terzo film su Batman non è un film politico: lo fa per stemperare le polemiche e per ovvie ragioni commerciali, ma è evidente che Dark knight rises è un film che non può non prescindere dalla politica: già l'antefatto che abbiamo appena raccontato ne è la prova, evidenziando come anche nel mondo del fantasy e dei supereroi gli intrighi e i compromessi del Potere sono parte fondante di una società corrotta e 'anestetizzata' da chi ne detiene il controllo.

Sarà per questo che il cattivo di turno, lo spietato Bane, è deciso (a modo suo) a spazzare via il marciume da Gotham, costituito proprio da quelle Istituzioni (cioè lo Stato) che si sono via via asservite ai Potenti di turno e che ora vacillano con codardia nei confronti di un uomo disperato, rabbioso, dal passato drammatico e con un'insaziabile sete di vendetta: Bane cerca la sua sanguinosa rivincita mettendo a ferro e fuoco il Municipio della città (instaurando un Tribunale-fantoccio dedito alla legge marziale), la Borsa (simbolo del capitalismo), la Polizia (i cui vertici sono ormai incapaci e compromessi), e ovviamente rivolgendo le attenzioni maggiori proprio a Batman, ormai rimasto l'unico vero rappresentante della Legge, e costretto per paradosso (lui che per l'opinione pubblica è un bandito) a gettarsi di nuovo nella mischia per salvare la sua gente.

La morale è fin troppo chiara, a dispetto della fama di Nolan come regista 'criptico' e sperimentale: in una società dove la Politica non è più protagonista e dove la decadenza fisica e morale della propria classe dirigente è ormai conclamata, può anche accadere che la popolazione, stanca, delusa e diffidente dei suoi rappresentanti istituzionali, 'avalli' passivamente il golpe di un 'uomo forte' che dietro proclami di giustizia e equità (Bane si presenta come un Robin Hood ferito nell'anima, che distrugge i palazzi del Potere e promette benessere ai ceti meno abbienti) instauri le basi di una dittatura sanguinaria e populista. Come non vedere in questa ricostruzione un chiaro monito alle nomenklature odierne, di destra o di sinistra che siano?

Il terzo episodio de Il cavaliere oscuro è comunque un film complesso e multiforme, dove Nolan cerca di tenere insieme i tanti aspetti che va a toccare: quello spettacolare, commerciale e, appunto, politico. Difficile dare un giudizio complessivo, proprio per la 'grandezza' (nel senso letterale del temine) di una pellicola a cui le quasi tre ore di durata sembrano appena sufficienti per mettere sul tavolo tutti i grandi temi di una trilogia alla quale si vuol dare una degna conclusione.

Cominciamo allora col dire le cose che funzionano: bellissima è la resa spettacolare del film, con scene d'azione  mozzafiato e funzionali alla storia, che non si 'mangiano' il film stesso. Merito del regista è quello di non aver ceduto alle 'sirene' del 3D, costruendo una pellicola tecnicamente perfetta (fotografia, montaggio ed effetti speciali su tutto). Dal punto di vista più strettamente 'artistico', invece, non possiamo non rimarcare l'ottima direzione degli attori e la bravura degli interpreti stessi: eccezion fatta per la scialba Catwoman impersonata da Anne Hathaway (si dice che abbia soffiato il ruolo a Keira Knightley... per me è stato un grosso errore) il resto del cast è da 10 e lode: Tom Hardy, Michael Caine, Marion Cotillard (un po' sacrificata, purtroppo) e Joseph Gordon-Levitt sono tutti splendidamente in parte.  Ma la menzione speciale è ovviamente per Christian Bale, assolutamente strepitoso nel dare vita a un Batman incredibilmente 'umano', ancora più che nel film precedente dove veniva (ingiustissimamaente!) messo in disparte dal 'Joker' di Heath Ledger (e dell'aura di mito e fascinazione creatasi in seguito alla tragica scomparsa dell'attore australiano).

Bale in questo film supera se stesso: il suo Batman è un eroe tragico, deluso dalla vita e rinnegato dalla propria gente. E' un uomo triste e solo, sopraffatto dall'ingratitudine e dalla depressione, che decide di sfidare il Nemico più per disperazione che per convinzione, quasi desiderando la morte, forse unico mezzo per tagliare definitivamente i ponti col passato... Non è certamente un caso che nel corso dei 164 minuti di pellicola il costume dell'uomo-pipistrello appaia si e no per una mezz'ora scarsa: a testimonianza che Batman è, prima di ogni altra cosa, il simbolo della Sconfitta dell' Uomo e della Società stessa, che lo costringe a mascherarsi per farsi accettare e ristabilire l'ordine. Un peso ingombrante da portare, quasi insopportabile.

Tuttavia, per quanto come abbiamo visto questo Dark knight rises ci abbia fornito ottimi motivi per apprezzarlo, per onestà intellettuale dobbiamo dire che il film non ci ha entusiasmato fino in fondo, per le stesse ragioni che, a suo tempo, ci fecero diffidare anche da Inception, il precedente film di Nolan: se andate a recuperare quella recensione (vedi qui), vi accorgerete che imputavamo al regista una certa 'freddezza' di fondo a scapito dell'emotività della storia stessa, come se la maniacale perfezione nei dettagli della sceneggiatura e nei dialoghi finissero per far passare in secondo piano l'aspetto 'umano' e sentimentale della vicenda.

Insomma, come (a nostro giudizio) Inception era un complicatissimo videogame, tecnicamente affascinante ma freddo come il ghiaccio, anche questo terzo Batman risente, anche se in minor misura, degli stessi difetti: a una sceneggiatura complessa, piena di personaggi e storie che si intersecano l'una con l'altra, non corrisponde un'altrettanto convincente resa emozionale: Nolan sembra attentissimo a far quadrare i pezzi del puzzle, ci sorprende con dirompenti scene d'azione e dialoghi indubbiamente non comuni per un blockbuster hollywoodiano, stimola la nostra mente a riflessioni politiche e sociologiche come quelle che abbiamo appena fatto, ma alla fine gli unici momenti in cui ci si emoziona davvero sono quelli in cui vediamo Bale/Wayne/Batman scendere a patti col proprio destino e la propria coscienza, proprio in nome di quella 'umanità' di cui abbiamo parlato.

 Il film, infatti, esalta e colpisce al cuore solo nell'ultima mezz'ora, quando i nodi vengono al pettine e assistiamo alla resa dei conti definitiva. Troppo poco per un personaggio che, magari suo malgrado, non può esistere senza il calore di chi segue le sue gesta.  

11 commenti:

  1. bellissima rece Kelvin, piena di spunti interessanti.Mi hai fatto auumentare ancor più l'attesa per questo film...

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  2. Concordo con Bradipo.
    A questo punto la curiosità sale ancora. Il 29 sarò in prima linea! ;)

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  3. Beh, come tutti i film di Nolan è sicuramente da non perdere, fosse solo per non restare tagliati fuori da innumerevoli spunti di conversazione. Il solito Nolan: cerebrale, discutibile, estremamente affascinante!

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  4. Prima di tutto mi aggiungo anche io a doverosi complimenti per la recensione.
    Andrò nel fine settimana, la curiosità devo ammettere che è tanta.

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  5. Bellissima recensione, anche se non concordo con la freddezza di fondo.
    Certo, tra tutti è proprio il personaggio di Batman che non convince appieno, surclassato dal "cuore" di comprimari come Bane, Gordon, Robin, Selina e, soprattutto, del grandioso Alfred di Michael Caine, però mi avevano lasciata molto più indifferente i primi due capitoli, mentre questo mi ha molto coinvolta.

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  6. @ newmoon: aspetto di leggere il tuo commento, nel frattempo grazie per i complimenti!

    @ babol: questa volta la penso in modo diametralmente opposto a te... come si fa a dire che il ruolo di Batman non convince appieno? Forse se si considera Batman come il supereroe dei fumetti, ma è chiero che questa rilettura di Nolan prescinde dagli albi della Marvel: il suo Batman non è affatto 'super', è una persona umanissima, piena di dubbi e debolezze, come tutti noi. E secondo me è una rilettura del 'mito' molto coraggiosa. E Christian Bale è davvero straordinario nel dare vita a questo tipo di personaggio.

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  7. Ciao Sauro! Sono Jessica, hai visto che alla fine sono passata? Ho vinto la mia ritrosia da web, non sono piu' una lurker!!
    Ci voleva proprio Nolan per convincermi: sono d'accordo con quello che dici, in effetti i primi due capitoli mi erano piaciuti di più. Però secondo me se guardiamo la sua opera complessiva questo è il miglior batman di sempre, anche di quelli di Tim Burton. Come scrivi te è un supereroe profondamente umano, e va dato comunque merito a Nolan di aver saputo costruire un personaggio 'classico' ma nello stesso tempo originale e personalissimo.
    Ciao! Vedrai che passerò spesso, ormai ho preso il via! :-D
    Jessy

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  8. Noncipossocredere!!!!!!
    Ma sei proprio te???? Ecco perchè è piovuto dopo tre mesi! :-D

    Scherzi a parte, sono felicissimo di questa tua visita... la più inaspettata di tutte! E di quello che hai scritto, ovviamente.

    Che dirti? Che è difficilissimo confrontare i due 'filoni', quello di Burton e quello di Nolan. Quasi impossibile, direi. Il Batman burtoniano è direttamente 'derivato' dal fumetto: del resto i film furono realizzati su commissione, e Burton (almeno per il primo) si adeguò. Il Batman di Nolan, invece, è quanto di più distante dal supereroe: si può dire che ha solo la maschera e il mantello in comune col personaggio della Marvel. Per il resto è un Batman umanissimo, tormentato, pieno di debolezze. Davvero molto diverso rispetto a come ce lo potevamo immaginare.
    Tutti e due, tuttavia, sono degni del massimo rispetto: non paragonabili perchè troppo diversi, ma entrambi ottimi.

    Anche se, opinione personalissima, il secondo film di Tim Burton (Batman - Il Ritorno) continua ad essere il mio preferito.

    Un bacione, angelo azzurro! :-)
    Torna a trovarmi!

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  9. Visto oggi. E' un film enorme, immenso nel senso letterale del termine. Non tutte le cose vanno nel verso giusto però è innegabile che ti prende e ti lascia a bocca aperta. Le considerazioni che hai fatto sono tutte giuste però in ogni caso qui a vincere è lo spettacolo. E nolan sa come si fa spettacolo.
    Un film esagerato e megalomane, però lo rivedrei anche domani.
    Saludos!

    Mauro

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  10. Non potrei dissociarmi dalla meritatissima sfilza di complimenti alla tua recensione, ma non perché seguo la corrente, anzi. Il fatto, ed è insolito, è che il tuo modo di scrivere e rapportarti al film che vai ad analizzare mi piace tantissimo e per un attimo (ma solo un attimo) riesci perfino ad offuscare il mio dissenso di fondo che mi porta invece a non condividere alcuni tuoi pensieri espressi in queste righe. La freddezza che hai percepito tu, a me personalmente sembra non "aggettivare" questo film, che, nel mezzo della trilogia, considero il più intenso e toccante. E dico questo con uno sguardo rivolto in particolar modo alla cura della psicologia e delle emozioni dei personaggi, Bruce e Alfred su tutti. Per non parlare di Bane...Per il resto, riconosco che Nolan sia un "certosino" e uno sempre alla ricerca maniacale della perfezione stilistica, ma questo io lo amo terribilmente... ;-) E' ciò che lo distingue!!! Però il suo Batman, senza nulla togliere a quello del mio amatissimo TIM, splendido, è quello che preferirei ancora e ancora senza badare al tempo, quello che sceglierei senza esitare tra tutti i "batman a venire"... Ma oramai conosci il mio pensiero...Complimenti ancora per la tua recensione, a presto. =)

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  11. Bellissima recensione, mi tolgo il cappello che non ho :)
    A mio parere però... un film che si affossa su sé stesso. Diretto in maniera impeccabile e fantastica, ma ha delle voragini di sceneggiatura abnormi che rendono tutta quella sua serietà più che ridicola. Poi gli ultimi 10 minuti a mio parere sono tutti da rigirare...

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