martedì 12 febbraio 2013

LES MISERABLES

(id.)
di Tom Hooper (GB, 2012)
con Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfried, Sacha Baron Cohen, Helena Bonham-Carter, Eddie Redmayne
VOTO: ***/5

Vedendo Les Misérables non si corre il rischio di restare delusi: è un film spettacolare, dalla messinscena fastosa, di stampo innegabilmente classico. Un musical vecchio stile, proprio 'come quelli di una volta', che riporta agli anni d'oro del genere, quelli di West Side Story e Cantando sotto la pioggia... chi adora il musical ne resterà affascinato, chi non lo ama magari si farà qualche sbadiglio, ma è bene rendersi conto che un film del genere non poteva essere fatto diversamente da così: tratto dall'omonimo spettacolo teatrale campione d'incassi in tutto il mondo e basato sul capolavoro letterario di Victor Hugo, Les Misérables è un sontuoso adattamento cinematografico che, anche non raggiungendo le vette emozionali della versione per il teatro, riesce comunque a sprigionare tutta la sua potenza espressiva e stilistica: buona parte del merito, ovviamente,  va attribuito ad un romanzo straordinario che mantiene intatto ancora oggi (soprattutto oggi) il suo spirito rivoluzionario e reazionario. Come dire: quando c'è una grande storia a monte è proprio difficile fare un brutto film...

Russell Crowe e Hugh Jackman
Girato (e cantato) tutto in presa diretta, con gli attori che cantano con la propria voce, Les Misérables è un trattato sulla caduta e la redenzione, sulla speranza di una rinascita, sulla necessità dell'orgoglio e della dignità a qualsiasi strato sociale. Come in tutti i musical old-style ci sono scene (e canzoni) di grande trasporto emotivo alternati a momenti di comicità e anche di stanchezza: il risultato è un film per certi versi 'esagerato', un po' ingenuo, fisiologicamente noiosetto, eppure decisamente godibile nonostante le oltre due ore e mezza di durata. La macchina da presa (azionata da Tom Hooper, già 'oscarizzato' con Il discorso del re) segue da vicino i numerosi protagonisti tratteggiandone bene il carattere e il loro ruolo all'interno dell'ingranaggio filmico. Bravi (quasi) tutti gli interpreti: dal protagonista Hugh Jackman ad Anne Hathaway, dalla giovane Amanda Seyfried agli istrionici Sacha Baron Coen e Helena Bonham-Carter (ai quali sono affidati gli intermezzi leggeri della pellicola). Solo Russell Crowe dimostra qualche oggettivo disagio in un ruolo brillante che non è nelle sue corde, ma si produce comunque in un apprezzabile monologo finale che emoziona non poco lo spettatore.

Anne Hathaway
Un film, insomma, che mantiene le aspettative e sfrutta al meglio l'importante budget stanziato. Peccato solo per l'infelice versione italiana, che ha scelto inopinatamente di doppiare le rarissime parti dialogate e di mantenere la versione originale per quanto riguarda le canzoni: scelta miope e illogica, che conferisce alla pellicola sprazzi di involontaria comicità. Sarebbe stato molto meglio distribuirlo integralmente in versione originale sottotitolata, ma questa ormai è una diatriba vecchia quanto il cinema stesso...

13 commenti:

  1. Il doppiaggio italiano era veramente inutile... è un bel film, con qualche pecca, come la durata che ti fa uscire dalla sala frastornata per le quasi 3 ora di canto!
    Do you hear the people sing? riecheggia ancora nella mia mente!

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  2. Io credo che il musical sia un genere noiosetto per natura (so bene che i 'puristi' mi odieranno per questo :) ) e che, appunto, in quasi tre ore di durata qualche sbadiglio sia fisiologico... però fa parte del gioco, e il film è comunque potente e accattivante. Merita la visione e il successo che sta ottenendo.

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  3. Kelvin devo vederlo e sono ormai impaziente. Immagino però il disturbo provocato dal doppiaggio e prevedo per me una marea di lacrime. ;)

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    1. In effetti... si ride per non piangere! Che senso ha doppiare in italiano i pochissimi dialoghi del film (all'incirca una ventina di minuti scarsi, su oltre due ore e mezza di durata) e lasciare (giustamente!) le canzoni in lingua originale? Ma è possibile che ci prendono tutti per cretini? La trama, poi, è talmente chiara e conosciuta che non ci sarebbe bisogno nemmeno dei sottotitoli... bah!!

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  4. Volendo fare i peli alle pulci, che senso ha titolarlo Les Miserables, in francese, quando le canzoni sono tutte in inglese?
    Mauro

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    1. Il senso ce l'ha dal momento che il titolo dal musical è effettivamente il francese ;)

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    2. Ok ma allora perchè non tradurlo dato che è un musical anglofono? Intendo sia lo spettacolo teatrale che il film. Se le canzoni fossero in francese mi starebbe bene il titolo in francese, ma così per me è un contro-senso. Mah.

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  5. Finalmente sono riuscita a vederlo e lo considero un capolavoro, nel suo genere. La messa in scena è mozzafiato con dei virtuosismi registici notevoli. Gli attori hanno tutti qualità sonore ed espressive ottime. Su tutti spicca un'Anne Hathaway da brividi, soprattutto per le doti canore. È uno di quei film da recuperare in dvd per poterselo guardare tutto in lingua originale senza quei ridicoli dialoghi!

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    1. L'ho detto fin dall'inizio: è un film affascinante per chi adora il musical, tuttavia non riesco a vederci il capolavoro... lo trovo 'esagerato' in certi punti (le riprese dall'alto della periferia parigina sembrano quelle de 'Il Signore degli Anelli') e molto ingenuo per altri aspetti, però indubbiamente è un prodotto che ripaga i (molti) soldi spesi. Riguardo gli attori, concordo sulla Hathaway, molto brava, ma sinceramente non mi sembrano TUTTI in parte :) Russell Crowe mi sembra a suo agio in questo film quanto un pinguino nell'Africa sub-sahariana... :)

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    2. Sul fatto poi che il doppiaggio italiano è ridicolo, direi che siamo proprio tutti d'accordo... magra consolazione!

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    3. Come hai notato anche tu, le nostre recensioni combaciano per molti aspetti :)

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