sabato 8 giugno 2013

AFTER EARTH

(id.)
di M. Night Shyamalan (USA, 2013)
con Will Smith, Jaden Smith, Isabelle Fuhrman
VOTO: **/5

Dopo l'ennesima catastrofe ecologica che, come al solito, ha reso inabitabile la Terra, ciò che resta della razza umana ha dovuto traslocare forzatamente sul pianeta Nova Prime: luogo lontano e pericoloso, per giunta infestato da terribili creature aliene chiamate Ursa, che 'fiutano' l'odore degli uomini a un chilometro di distanza e ne fanno il loro pasto preferito. Per questo un esercito di guerrieri valorosi chiamati Rangers è stato addestrato alla difesa del pianeta: il migliore di loro è il leggendario generale Cypher Raige (Will Smith), che dopo aver trascorso metà della sua vita in servizio torna verso casa per godersi la meritata pensione e per dedicarsi (finalmente) al ruolo di padre del tredicenne Kitai (Jaden Smith), ragazzino gracile e complessato che per tutta la vita è rimasto schiacciato dal fascino e dal prestigio del genitore.


Succede però che una tempesta di asteroidi danneggia gravemente l'astronave che sta trasportando i due, obbligandola a un atterraggio di fortuna proprio sul vecchio pianeta Terra, ormai abbandonato da più di mille anni e naturalmente ostile al genere umano che lo ha distrutto. L'impatto col suolo terrestre è violentissimo: l'astronave si spezza in due tronconi e Cypher rimane gravemente ferito, fratturandosi entrambe le gambe. L'unica speranza per sopravvivere è recuperare una specie di trasmettitore d'emergenza che, guardacaso, è rimasto a bordo dell'altro pezzo della navetta, finito a un centinaio di chilometri di distanza. Per il giovane Kitai è l'occasione di dimostrare al padre di essere ormai adulto e pronto a diventare un vero guerriero: sarà lui che dovrà mettersi in marcia per recuperare il prezioso oggetto, ma l'obiettivo si rivela tutt'altro che facile da raggiungere...

M. Night Shymalan torna a dedicarsi alla fantascienza classica dopo un lungo periodo di oblìo, dirigendo una sceneggiatura non sua (ma firmata da Gary WhittaStephen Gaghan, Oscar 2001 con Traffic) in un film 'su commissione' fortemente voluto dal protagonista Will Smith, che oltre a scriverne il soggetto ha imposto il figlio Jaden nel ruolo principale e se l'è fatto produrre dalla moglie (la bella Jada Pinkett). Il risultato è un lungometraggio piuttosto ordinario e prevedibile, che abbandona praticamente subito il versante 'ecologista-new age' per diventare una specie di dramma psicologico sul rapporto padre-figlio (esattamente come nel mucciniano La ricerca della felicità). Peccato però che il livello di approfondimento introspettivo sia molto basso, e certi dialoghi e situazioni suonino oggettivamente abbastanza ridicoli. Meglio, diciamo così, la parte 'avventurosa', anche se il ritmo non certo incessante della pellicola fa sbadigliare in più di un'occasione.

Insomma, da un regista che un tempo era considerato 'di culto' (prima di cadere in disgrazia, vittima della sua stessa ambizione e megalomania) era lecito aspettarsi ben di più. Siamo lontanissimi, infatti, dallo Shyamalan dei tempi migliori, quelli de Il sesto senso, Signs, E venne il giorno: per certi versi il film assomiglia un po' a The Village (una terra selvaggia, ostile, dove non c'è più posto per gli uomini che l'hanno maltrattata) però, come detto, qui per fattezze e contenuti siamo davvero a livelli da fiction televisiva: Shyamalan cercava forse un pubblico più vasto e di bocca buona per tirarsi un po' su economicamente dopo anni di flop clamorosi. Ma così facendo ha realizzato un prodotto ordinario e poco attraente, che difatti ha nuovamente allontanato gli spettatori: gli incassi americani parlano di soli 27 milioni di dollari incassati nel primo weekend a fronte dei 130 spesi, surclassato da Fast & Furious 6 e Una notte da leoni 3. Insomma, un massacro. Che Hollywood, ahimè, difficilmente gli perdonerà ancora...

9 commenti:

  1. Shyamalan mi annoia, a parte il sesto senso non ho più apprezzato un suo film. La famiglia smith mi fa venire inevitabilmente in mente - come dici tu - la ricerca della fanta-felicità, quindi no, grazie, io passo! :)

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    1. È stato un regista secondo me sopravvalutato: comunque anche 'Signs', 'The village' e 'E venne il giorno' non erano da buttare. Poi il nulla... Sulla famiglia Smith hai perfettamente ragione!

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  2. Dovrei vederlo stasera: e tra Shyamalan e Smith, non vedo l'ora di demolirlo! ;)

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  3. bah , non lo so...Shyamalan mi sa che ce lo siamo giocato ...

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    1. Ho paura di si, purtroppo. Anche perché sappiamo che Hollywood non perdona i flop ripetuti. Certo che da ' Il sesto senso' a oggi l'involuzione è davvero preoccupante...

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  4. Sono quasi certa di essere d'accordo con te Sauro. E ricollegandomi a quanto dice Poison, sì Il sesto senso è stato quasi una piacevole eccezione. Non so nemmeno se andare in sala a vederlo, mi suona troppo come "euri" buttati. ;)

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    1. Guarda, il miglior commento l'ha fatto un mio amico che ha visto il film con me. Ci siamo visti il giorno dopo è mi ha detto: 'se non avessi visto il commento sul tuo blog mi sarei anche dimenticato di essere stato al cinema...' È tutto dire!

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  5. Direi che sono sulla stessa linea di chi mi ha preceduto. Penso che "Il sesto senso" sia stato un miracolo,già con "Umbreakable" temevo il peggio, ma dopo "Signs" ne ho avuto la conferma. E la famiglia Smith proprio no, grazie. Quindi questo, inevitabilmente, salterà.

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