martedì 23 luglio 2013

... E SETTE DA BUTTARE !

Anche in una stagione qualitativamente molto buona, non sono certo mancate le delusioni. Il che, ci tengo a specificarlo, non vuol dire che i sette film sottoelencati siano delle schifezze: solo uno a mio giudizio è oggettivamente inguardabile (quello della Comencini). Gli altri sono titoli che, semplicemente, hanno deluso le attese e si sono rivelati molto meno interessanti di quello che ci si aspettava. Lo si capisce dai nomi presenti in questa classifica, che dicono tutto: avreste mai immaginato una playlist del genere con Almodòvar, Malick, Salles e Shyamalan? Questo a dimostrazione di come, una volta di più, sosteniamo che bisogna affezionarsi ai film e non ai registi o agli attori. Perchè è inevitabile che prima o poi ci si resti male. Non sempre le ciambelle riescono col buco... e non esistono cineasti infallibili!

(clicca sul titolo per leggere la recensione)

1 - ON THE ROAD (Walter Salles)
Un film arrivato clamorosamente fuori tempo massimo. La colpa non è di Walter Salles, che ha fatto il possibile per adattare al meglio il romanzo di Kerouac, ma proprio del libro stesso... un libro ormai prigioniero del tempo e terribilmente datato, che risente malauguratamente del peso degli anni. Ciò che ai tempi era dirompente e trasgressivo, oggi fa oggettivamente ridere. Malgrado l'impegno e le buone prestazioni di (alcuni) attori.

2 - GLI AMANTI PASSEGGERI (Pedro Almodòvar)
Tutto sa di vecchio e stravisto in questa deludentissima ultima opera di Almodòvar: Don Pedro prova a ritornare al suo cinema degli esordi raccontandoci una storia che vorrebbe essere grottesca e comica, con i consueti intermezzi a sfondo sessuale-libertino-follemente ironico, ma che invece, stavolta, scadono solo nella volgarità più triviale. Un film stanco, spento e che non riesce a sorprendere più nessuno. Un brutto passo indietro che segue, in maniera preoccupante, il flop de La pelle che abito.

3 - AFTER EARTH (M.Night Shyamalan)
Cronaca di una paurosa involuzione: quella di un cineasta di culto che non ne imbrocca più una e si vede costretto a girare film su commissione per tirare a campare, umiliandosi anche ad accettare per il ruolo di protagonista l'improbabile figlio di Will Smith, in una pellicola tutta 'in famiglia' (papà Smith fa da spalla e la moglie produce). Un nepotismo peggio della prima repubblica... che brutta fine per il regista de Il sesto senso!

4 - TO THE WONDER (Terrence Malick)
Malick ormai se ne frega altamente del pubblico, questo è un dato di fatto. Ma è anche oggettivo che i suoi film sono diventati tanto banali quanto pretenziosi, autoreferenziali, fini a se stessi. To the Wonder è una comunissima storia di corna che Malick dilata fino all'umana sopportazione, rendendola terribilmente noiosa e insostenibile anche allo spettatore meglio predisposto. Adesso basta, non ci facciamo più abbindolare.

STOKER (Park Chan-Wook)
L'attesa faceva venire l'acquolina in bocca: il regista di Old Boy al suo debutto americano, che porta sullo schermo una torbida vicenda famigliare. Peccato che la sceneggiatura è scritta da un attore televisivo, il film (già rifiutato da mezza Hollywood) è commissionato dagli studios e il regista coreano ha dovuto accettare tutto a scatola chiusa. Il risultato è deludente: una confezione impeccabile che nasconde un clamoroso vuoto di idee. La classica montagna che partorisce il topolino.

6 - SPRING BREAKERS (Harmony Korine)
Uno dei film più ipocriti, bigotti e perbenisti che mai ci sia capitato di vedere. Falso e affabulatorio come pochi, vorrebbe prendere in giro una generazione (quale, poi?) di ragazzi ricchi e decerebrati disposti a tutto pur di sballarsi. Peccato che per giungere allo scopo (lodevole, per carità)  ricorra allo stesso trash che tanto disprezza, pur di ottenere visibilità: Spring Breakers è una specie di versione 'scorretta' di Beverly Hills 90210 con quattro protagoniste in bikini dalla prima all'ultima inquadratura, e con generosa esposizione di certe parti anatomiche che sappiamo. Vorrebbe essere alternativo, invece è solo spazzatura.

7 - UN GIORNO SPECIALE (Francesca Comencini)
Il peggio del peggio del peggio del cinema italiano. Talmente qualunquista da far venire la nausea. Pellicola insopportabilmente attuale, che sfrutta ruffianamente il momento per scagliarsi contro la classe politica e vomitar(ci) addosso una caterva di banalità e luoghi comuni sull'Italietta di oggi. Non si capisce come film del genere possano essere in concorso per il Leone d'Oro a discapito di altre opere forse meno 'sponsorizzate' ma sicuramente più meritevoli...

  

16 commenti:

  1. Interessante play list. Condivido soprattutto su Malick, Almodòvar e Shyamalan,davvero ormai invedibili per i motivi da te citati. Mi permetto di aggiungere su Malick che forse si è po' troppo chiuso in se stesso, nel suo passato e non cerca più nuove ispirazioni, si crede troppo il migliore. Discorso simile per Almodòvar che crede di poter dire le peggio cose nel peggior modo possibile con la scusa che è lui, quando ormai è diventato triviale. Però lui può permettersi di fare luoghi comuni e stereotipi banalissimi sui gay! Su Salles, invece, mi pare che sei stato un po' troppo buono: io lessi anni fa il libro di Kerouc e non era affatto troppo vecchio, io lo trovai modernissimo, non tanto per quello che racconta, ma per come lo racconta, con una poesia e un disincanto che rendono l'atmosfera rarefatta eppure reale, mi pareva di sentire l'odore di quell'America. Tra l'altro il film ha poco o niente a che fare con il romanzo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Su Almodovar e Malick la penso come te, specialmente sul secondo: da tempo sostengo che ci stia prendendo beatamente per i fondelli. Però l'ultima volta che mi sono azzardato a dirlo sono stato accusato di lesa maestà. Vedremo, il tempo è galantuomo in queste
      Non sono invece assolutamente d'accordo con 'On the road': io lo trovo davvero irrimediabilmente datato, un libro schiavo del suo tempo. Credo che 'On the road' stia alla letteratura come 'Easy Rider' sta al cinema: sono opere che (giustamente!) hanno segnato un'epoca, ma che visti oggi fanno sorridere. Hanno perso tutto il loro potenziale perchè quello che raccontano ormai oggi non fa più nè caldo nè freddo... la 'trasgressione non abita più lì. Sono diventati 'cult' più per quello che raccontano che per COME lo raccontano, e sono invecchiati male. Almeno per me.

      Elimina
  2. E di questi, per fortuna, ne ho visto solo uno! ;)

    RispondiElimina
  3. mah, visto neanche uno, poi da Malick passerò, quando arriva, e magari avrei ragione:)

    RispondiElimina
  4. ma che c'entra spring breakers con beverly hills 90210???
    mi sa che i tuoi riferimenti giovanili si sono fermati a 20 anni fa ahahah :D

    dove sia un film bigotto poi me lo devi proprio spiegare... :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' bigotto perchè fa finta di combattere un certo tipo di società e poi, invece, si adegua agli stessi canoni per ottenere un riscontro di pubblico... e assomiglia a Beverly Hills perchè anche qui tutti quelli che si vedono (ragazze e ragazzi) sono bellissimi, atletici, palestrati, abbronzati e ben pettinati. Non c'è una sola ragazza brutta o un uomo 'normale'. Esattamente come in quell'agghiacciante telefilm di vent'anni fa.

      Elimina
  5. No, non condivido, stai buttando via Stoker, Spring Breakers e To The Wonder?! D:

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Proprio così... nel pieno possesso delle mie facoltà mentali! :)

      Elimina
  6. Stoker noooo O__O
    Gli altri non li ho visti, ma nei diludendi ci infilerei sicuramente Gatsby, anche se non è da buttare :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Su 'Gatby' ho risposto nel post successivo... Riguardo 'Stoker', che dirti? A me ha deluso tantissimo: dal regista di 'Old Boy' un film così piatto, scontato, lento e soporifero proprio non me l'aspettavo. Confezzione di gran classe, ma alla fine... che palle! :)

      Elimina
  7. Ho visto solo Park e sono uno dei pochissimi ad averlo apprezzato.
    Degli altri un giorno vedrò Malick e Korine,gli altri francamente non mi interessano...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rispetto la tua opinione su Stoker, e comunque ripeto che in questa classifica ho messo le 'delusioni' e non i film più brutti in assoluto... ci tengo a dirlo perchè Stoker è un film deludente ma certo non brutto: la confezione e i dettagli sono impeccabili, questo è oggettivo. Poi, io mi aspettavo molto di piu' ma questo è un altro discorso...

      Elimina
  8. A me "Gli amanti passeggeri" era anche piaciucchiato. Ma concordo in pieno su "Stoker", anche perché l'ha fatto uno dei miei registi preferiti.
    Quelli di Shyamalan e di Korune invece mi mancano...

    RispondiElimina
  9. Non ho visto nessuno dei film da te citati... devo recuperarli? chissà :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io dico sempre che i film vanno visti, perchè in ogni caso è sempre un arricchimento culturale: poi il fatto che possano piacere o non piacere rientra nel gusto personale. Ma scartarli a priori a mio avviso è sempre sbagliato...

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...