sabato 29 marzo 2014

PROSSIMA FERMATA: FRUITVALE STATION


(Fruitvale Station)
di Ryan Coogler (Usa, 2013)
con Michael B. Jordan, Melonie Diaz, Kevin Durand, Chad Murray, Octavia Spencer
durata: 85 min.


Capodanno 2009. Oscar Grant, un ragazzo nero appena ventenne viene ucciso da un poliziotto alle prime luci dell'alba. Stava rientrando a casa in treno da San Francisco, dove aveva appena trascorso la notte di S.Silvestro. Alla stazione di Fruitvale una pattuglia della polizia ferroviaria ferma diverse persone per 'un normale controllo': molte di queste sono alticce (per usare un eufemismo) a causa dei bagordi di poche ore prima, ed è scontato che voli qualche parolina di troppo. Meno scontato, invece, che uno degli sbirri vuoti il caricatore verso il ragazzo disarmato e già in manette. Le autorità californiane cercano di insabbiare tutto, peccato che svariati telefonini abbiano già ripreso la scena...

giovedì 27 marzo 2014

BERLINGUER, TI VOGLIO BENE...

All'anteprima romana c'era davvero troppa gente... e siamo sicuri che a Berlinguer questo non sarebbe piaciuto. C'erano, ovviamente, tutti i vecchi 'compagni' di un tempo (Napolitano, Occhetto, Bertinotti, Macaluso, Bersani...), ma anche personaggi stonati e perfino inquietanti: dalla ministra Maria Elena Boschi (quella per cui 'un avviso di garanzia non è sufficiente per dare le dimissioni) alla collega Marianna Madia (la fiera anti-abortista del Pd), passando per Montezemolo, Confalonieri, Lupi, Fini, Quagliariello (!) e  persino Mara Venier e Alessia Marcuzzi. Insomma, un avvenimento mondano che più mondano non si può, e che la dice lunga su come si sia 'evoluta' la politica nel nostro paese.

domenica 23 marzo 2014

MONUMENTS MEN


(The Monuments Men)
di George Clooney (Usa, 2013)
con George Clooney, Matt Damon, Cate Blanchett, Bill Murray, Jean Dujardin, John Goodman, Bob Balaban, Hugh Bonneville
durata: 118 min.


Diciamolo subito: non tutte le ciambelle riescono col buco, e in ogni caso non sarà un film deludente e irrisolto come questo Monuments Men a far venir meno la nostra stima nei confronti di George Clooney. Càpita anche ai più bravi infatti di sbagliare un film, ma questo non ci fa cambiare opinione sul personaggio: che, per noi, lontano dagli spot pubblicitari e dai gigioneggiamenti interpretativi cui è (spesso) costretto per portare a casa la pagnotta, rimane uno dei cineasti più intelligenti, impegnati e fieramente 'democratici' della nuova Hollywood, sempre coerente con le sue idee e il suo sguardo sul                                                           mondo.

venerdì 21 marzo 2014

LIEBSTER AWARD

Incredibile ma vero... la bacheca di Solaris s'ingrossa! Con la primavera infatti pullulano copiosi i 'premi' sul web e con grande piacere ricevo (addirittura per il secondo anno consecutivo!) l'ormai famoso Liebster Award, simpatico riconoscimento che oltre a gratificare questo piccolo blogghino ci consente di conoscere e scambiare idee con altri/e colleghi/e che condividono la tua stessa passione. Grazie quindi alla carissima Antonella di Ho voglia di cinema che anche quest'anno ha conferito a Solaris l'ambitissimo Liebster!

lunedì 17 marzo 2014

LEI

(Her)
di Spike Jonze (Usa, 2013)
con Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson (voce), Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde
durata: 126 min


'L'amore è la sola follia socialmente consentita'. Il futuro in cui si colloca Lei è davvero molto prossimo se pensiamo alla portata di questa frase: in queste parole, pronunciate da una sempre più brava Amy Adams, c'è tutta l'essenza del film diretto da Spike Jonze. Come sempre la fantascienza descrive un mondo possibile per fare luce sul presente, e poco c'entrano i computer e i social network: Lei non parla di questo, o almeno lo fa solo incidentalmente, e la tecnologia è solo il fine per arrivare al nocciolo del film, il Grande Quesito. Ovvero: nel mondo di oggi, sempre più 'virtuale' in fatto di relazioni e sempre meno 'tangibile', è veramente così difficile innamorarsi? O meglio, c'è ancora, in questo mondo sempre più impersonale e frenetico, la voglia di stringere legami sentimentali veri? In qualsiasi forma, badate bene...

domenica 16 marzo 2014

BOOMSTICK AWARD 2014

E' di nuovo tempo di premi, ed è inutile fare gli schizzinosi del tipo 'io non amo le catene, eccetera...' tanto si sa che tutti ambite a vincere il prestigioso Boomstick Award! 
Spero si sia capito che scherzo. In ogni caso partecipo volentieri al giochino in cui mi hanno coinvolto Valentina Orsini di Criticissimamente, Danny B. di Scrivenny 2.0, e Arwen Lynch de La fabbrica dei sogni, non fosse altro perchè mi dà la possibilità di ringraziare, promuovere e fare i complimenti a tanti colleghi blogger verso i quali nutro profonda stima.
Ed ecco allora le regole e, ovviamente, i premiati di questa simpatica iniziativa ideata da Mr.Hell del blog Book and Negative:  le parole sono (quasi) tutte sue:

giovedì 13 marzo 2014

ALLACCIATE LE CINTURE


(id.)
di Ferzan Ozpetek (Italia, 2014)
con Kasia Smutniak, Francesco Arca, Filippo Scicchitano, Carolina Crescentini, Carla Signoris, Elena Sofia Ricci, Francesco Scianna
durata: 110 min.


E' vero che siamo appena in marzo ma possiamo scommettere fin da ora su quale sarà la scena più trash in assoluto del 2014 del cinema italiano. Sentite qui: c'è una brava mogliettina, sposa infelice e malata di cancro, che giace stremata su un letto d'ospedale, distrutta dalla chemio. E c'è il marito, rozzo e libertino, nonchè palestrato e tatuato, che tira via il lenzuolo e con la grazia di bisonte in calore si getta sulla consorte e si produce in un amplesso 'sfrenato' (sic!) con la poveretta. Lei è Kasia Smutniak, nemmeno l'ultima arrivata, e viene da chiedersi come si sia trovata coinvolta in questo pasticcio. Lui è Francesco Arca, quasi concittadino di chi scrive, ex 'tronista' di Uomini e Donne e persino convinto di essere un attore (non è dato sapere perchè...)

lunedì 10 marzo 2014

SNOWPIERCER

(id.)
di Bong Joon-ho (Corea del Sud, 2013)
con Chris Evans, Song Kang-ho, John Hurt, Jamie Bell, Tilda Swinton, Octavia Spencer, Ed Harris
durata: 127 min.


Il treno come metafora del mondo. Una sferragliante arca di Noè che percorre il pianeta senza fermarsi mai, pena la morte. Ma la morte in realtà è ovunque: in una Terra distrutta da una glaciazione provocata dagli uomini, quel che resta dell'umanità è stipato in venti carrozze dove 'ognuno ha un posto prestabilito': nei primi vagoni, dotati di ogni comfort, troviamo i benestanti. Negli ultimi, in condizioni disumane, ci sono i derelitti, i poveri, che ovviamente covano rancore e preparano la rivolta, incuranti del duro regime repressivo imposto dal tiranno Wilford, il costruttore del treno che se ne sta rinchiuso nella locomotiva. Chi comanda la locomotiva, comanda il mondo...

sabato 8 marzo 2014

NORMA RAE


(id.)
di Martin Ritt (Usa, 1979)
con Sally Field, Beau Bridges, Ron Leibman
durata: 113 min.

Norma Rae è una giovane operaia tessile di una grande fabbrica dell'Alabama: terra da sempre ottusa, bigotta e maschilista. Vedova, sessualmente emancipata (due figli da due relazioni diverse), sgobba dieci ore al giorno in ambiente malsano e ostile, sia per le terribili condizioni di lavoro che per i pregiudizi dei colleghi maschi. Eppure lei non si arrende, anzi: con l'aiuto di un sindacalista arrivato dalla ben più democratica New York, si batterà come una tigre per tutelare i diritti di tutti i lavoratori. Uomini compresi.

lunedì 3 marzo 2014

L'OSCAR CHE PIACE A NOI


E' andata come meglio non si poteva, con Paolo Sorrentino che stringe l'oscar e ringrazia Maradona nel suo inglese smozzicato: un trionfo per La Grande Bellezza e per il cinema italiano, che attendeva da troppo tempo (ben quindici anni) di tornare a stringere la statuetta. Un oscar meritato per un film difficile, forse ruffiano, eppure tremendamente affascinante e visivamente splendido, che come nessun altro visto di recente ha saputo rappresentare in modo perfetto la nostra grama italietta, così incredibilmente bella eppure così incredibilmente capace di farsi del male da sola. La Grande Bellezza è lo specchio fedele del nostro paese, una nazione dalle potenzialità immense ma dalle mani bucate, una volta culla della cultura e oggi prigioniera del suo passato glorioso: un po' come la vita di Jep Gambardella, il protagonista del film, scrittore di talento che ha dissipato la carriera abbandonandosi alla movida della capitale...