lunedì 30 giugno 2014

NOTTE HORROR 2014 - SPECIALE "BLOG EDITION"

Lo so, su questo blog non si è mai parlato molto di horror... colpa del sottoscritto, da sempre poco attratto da un genere cinematografico che poco si concilia col suo pavido carattere (ahimè). Però quando c'è una bella idea è difficile tirarsi indietro, e così quando la 'dark lady' Babol  del Bollalmanacco di cinema mi ha lanciato la palla ho colto al volo l'occasione: che è non tanto lo spunto per la celebrazione di un genere (di cui non sarei all'altezza) quanto una simpatica operazione-nostalgia che coinvolgerà da qui a settembre numerosi                                                                                              bloggers amici.

mercoledì 25 giugno 2014

SIDNEY LUMET DAY: QUINTO POTERE


Oggi Sidney Lumet avrebbe compiuto 90 anni, e il sottoscritto insieme alla compagnia di bloggers amici (vedi lista a fine recensione) gli rendono il doveroso omaggio. Mezzo secolo di carriera trascorso regalandoci film importanti e impegnati: cinema sempre di qualità, tra suspance e impegno civile, con uno sguardo cinico e smaliziato verso un mondo che gli piaceva sempre di meno... Non amava le ingiustizie e le differenze (e per questo girò La parola ai giurati), nè la società corrotta e benpensante (messa alla berlina in Serpico), in ogni sua opera si avvertiva la personale insofferenza verso gli inganni perpetrati dai potenti: in questo, Quinto Potere ne è l'emblema, il film forse più significativo e personale tra tutti quelli diretti. Eccone un breve sunto.

domenica 22 giugno 2014

JERSEY BOYS


(id.)
di Clint Eastwood (Usa, 2014)
con John Lloyd Young, Vincent Piazza, Erich Bergen, Michael Lomenda, Christopher Walken, Mike Doyle
durata: 134 min.


Il New Jersey è la parte di New York che si estende oltre il George Washington Bridge, il ponte sul fiume Hudson. Giuridicamente è un altro stato, in pratica è la sterminata periferia della Grande Mela: quartieri popolari e ultraproletari dove negli anni '50 "c'erano solo tre modi per uscirne: o diventavi mafioso e potevi essere ucciso, o entravi nell'esercito e potevi tornare in una bara, oppure diventavi famoso..." Per molti ragazzi dell'epoca la terza opzione era praticamente un miraggio. Eppure quei quattro debosciati cresciuti nei bassifondi, che vediamo sorpresi dalla polizia a rubare maldestramente una cassaforte, erano destinati a un grande futuro: Tommy (leader senza talento ma con smisurata ambizione), Bob (la mente), Nick (la spalla), e soprattutto Frank, la voce, che canta in falsetto e incanta platee immense di giovani e giovanissimi, per quasi un ventennio scalarono le classifiche e fecero ballare milioni di persone, stregate dal loro sound.


mercoledì 18 giugno 2014

MAPS TO THE STARS

(id.)
di David Cronenberg (Usa, 2014)
con Julianne Moore, Robert Pattinson, John Cusack, Olivia Williams, Mia Wasikowska, Evan Bird
durata: 111 min.


Gli estimatori di David Cronenberg sono già saliti sulle barricate: "attenzione, è fin troppo semplicistico catalogare 'Maps to the Stars' come l'ennesimo film sul mondo marcio di Hollywood...". Ok, ne prendo atto. Però bisognerebbe che qualcuno mi fornisse una spiegazione convincente del contrario perchè, lo ammetto candidamente, l'impressione che ho avuto io è stata proprio quella: un film piuttosto banale che si inserisce in un filone non certo nuovo, che va da Viale del Tramonto di Wilder fino a Bling Ring di Sofia Coppola, attraversando decenni di cinema americano. A voler essere generosi potremmo attribuire a Maps to the Stars una riflessione generazionale sul disfacimento della famiglia e sugli orrori latenti nascosti dentro il perbenismo della società borghese, ma anche qui, a ben vedere, il soggetto non brilla molto per originalità...

sabato 14 giugno 2014

Febbre da Mondiali - IL MUNDIAL DIMENTICATO

A poche ore dal debutto della nostra nazionale, perchè non concederci un piccolo grande film per arrivare alla fatidica mezzanotte? Un film sconosciuto, che racconta di un fatto sconosciuto, acclamato un paio d'anni fa a Venezia e poi mai visto nei circuiti ufficiali, nemmeno in dvd. Eppure è uno dei più bei film sul calcio che mi siano mai capitati di vedere, e potete gustarvelo al link qui sotto, in streaming, tutto per intero. Solo un consiglio: prima guardatevi il film e dopo leggete questa recensione. E se proprio non potete farne a meno (ma quando mai!) evitate di leggere l'ultimo capoverso... sarebbe un delitto!
Buon mondiale a tutti!

(id.)
di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni (Italia, 2011)
con Marcelo Alejandro Auchelli, Walter Balzarini, Wolfgang Bandorsky, Bruno Bardi
durata: 92 min.

mercoledì 11 giugno 2014

DAVID DI DONATELLO: TRA LE GAFFES, VINCE VIRZI'...


Paolo Virzì riceve il David per 'Il capitale umano', film italiano dell'anno
Chiamamola 'sorpresa'. E facciamo finta di crederci. Come commentare altrimenti la 59. edizione dei David di Donatello, che ha visto prevalere (a sorpresa, appunto...) Paolo Virzì e il suo ultimo film, Il capitale umano, che si è portato a casa ben sette statuette tra le quali quella per il miglior film. Chiariamo subito una cosa: a me Il capitale umano è piaciuto moltissimo (lo reputo di gran lunga il più bel film del regista livornese, di sicuro il migliore degli ultimi anni) e quindi la sua vittoria non è affatto uno scandalo, ci mancherebbe. Però non posso fare a meno di rivolger(mi) la domanda più retorica possibile: dopo aver vinto l'Oscar, il Golden Globe, l'EFA e una miriade di premi sparsi in tutto il mondo, che cosa deve fare ancora Paolo Sorrentino per portarsi a casa il David? Possibile che il film italiano più premiato della storia non sia degno di vincere in patria? Per carità, è vero che La grande bellezza non è rimasto certo a bocca asciutta, aggiudicandosi ben nove premi (tra cui quelli per la regia e per il miglior attore, ovviamente Toni Servillo) però, concedetemelo, la mancata statuetta per il miglior film la trovo davvero assurda...

lunedì 9 giugno 2014

Febbre da Mondiale - L'ANNO IN CUI I MIEI GENITORI ANDARONO IN VACANZA


Il Brasile per tutti è sinonimo di calcio, samba e divertimento. Figurarsi per un bambino dodicenne che aspetta a gloria la Coppa del Mondo per tifare Pelè. Eppure il mondo dei 'grandi' spesso è terribilmente complicato, anche per un paese che ha fatto del pallone il suo simbolo...

(O ano em que meus paìs sairam de fèrias)
di Cao Hamburger (Brasile, 2006)
con Michel Joelsas, Germano Haiut, Simone Spoladore
durata: 104 min.

Il calcio è malattia, passione, sacrilegio (per chi crede davvero). E' un fenomeno così totalizzante che non riesci a spiegare perchè 'ti prende' così tanto, ma sai che non puoi farne a meno. E spesso ti capita di accostare ricordi, emozioni e fatti passati ad una partita o a un campionato particolare. Almeno, a me succede.

sabato 7 giugno 2014

Febbre da Mondiale - IL MALEDETTO UNITED


Nella settimana che precede i mondiali di calcio (e per tutto il mese successivo) è perfettamente inutile recensire i film in uscita: il dio pallone spaventa inevitabilmente i distributori, che preferiscono aspettare la fine della kermesse brasiliana prima di buttare in sala qualche titolo importante. E allora non resta che piegarsi agli eventi e parlare di calcio anche noi, a modo nostro, magari recuperando in questi giorni alcuni tra i titoli più belli del genere 'calcistico'. E ce ne sono, a dispetto di chi ritiene cinema e sport mondi difficilmente conciliabili...

(The Damned United)
di Tom Hooper (Gb, 2011)
con Martin Sheen, Timothy Spall, Jim Broadbent, Colm Meaney, Stephen Graham
durata: 97 min.

Quando esce un film sull'argomento-calcio nutro sempre un po' di diffidenza: sia perchè non è facile rendere emozionante un film basato a sua volta su delle emozioni (quelle che, malgrado tutto, ci regala lo sport in questione, spesso eccezionali e in 'presa diretta', difficilmente replicabili in una fiction), sia perchè raramente chi va al cinema si appassiona a film sportivi, trattandosi di pubblici decisamente diversi. E così spesso lo sport viene preso a pretesto per parlare di altro, vedi gli ottimi esempi di Invictus di EastwoodFuga per la vittoria di Houston o, per restare in Italia, del notevole L'uomo in più di Sorrentino...