lunedì 14 luglio 2014

TIRANDO LE SOMME: STAGIONE 2013-2014

'Sole a catinelle', campione d'incassi 2013/14
Uno Zalone non fa primavera: festeggia Medusa Film, che incassa oltre 50 milioni di euro, e festeggia ovviamente anche il comico pugliese, ormai diventato un vero caso nazionale dato che Sole a catinelle è ufficialmente il film italiano più visto della storia del cinema, nonchè il secondo incasso di sempre (dietro soltanto ad Avatar, che però aveva il prezzo del biglietto maggiorato dovuto alla proiezione in 3D). Insomma, Zalone pigliatutto, Zalone nuova gallina dalle uova d'oro, Zalone uber alles... ma basta un film-evento (nel bene o nel male, chedirsivoglia) a risollevare le sorti di una stagione cinematografica che si sapeva difficile fin dall'inizio (causa la crisi economica, i mondiali, gli adeguamenti tecnologici delle sale...)?

The Wolf of Wall Street
La risposta è no. Lo dicono i numeri, come sempre impietosi e incontestabili: a fronte dell'incredibile exploit di Sole a catinelle non ha fatto seguito, com'era auspicabile, un altrettanta partecipazione del pubblico per il resto della stagione: facendo il conto della serva, la somma dei primi venti incassi di quest'anno è inferiore di ben dieci milioni di euro rispetto a quella dell'anno passato... c'è poco da festeggiare, quindi: la crisi è tutt'altro che dietro le spalle e l'emorragia di spettatori non si ferma. A ciò hanno contribuito non poco anche i costi di adeguamento alla nuova tecnologia digitale: nonostante gli (scarsi) contributi statali, infatti, molte sale, soprattutto le più piccole e provinciali, hanno dovuto chiudere i battenti non potendosi permettere i costosi macchinari.
Hunger Games - La ragazza di fuoco

A farne le spese sono state così, ancora una volta, le pellicole d'essai e indipendenti, quel cinema di qualità che fa sempre più fatica (in Italia) a ritagliarsi un posto al sole, schiacciato dalle enormi multisale che proiettano quasi esclusivamente film di largo consumo e che possono permettersi strutture costose e modernissime, ma molto impersonali. Basti vedere d'altronde la classifica dei migliori incassi dell'anno, che pubblichiamo in calce a questo post: Zalone a parte, l'unico film (diciamo) 'd'autore' presente nei primi venti è The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese, al settimo posto. Per il resto troviamo solo cartoni animati (ben cinque), film tratti da fumetti e/o cartoni animati (Maleficent, The amazing Spider-Man, Thor, Capitan America) oppure saghe letterarie amatissime da ragazzi e adolescenti (Lo Hobbit e The Hunger Games), vale a dire il pubblico che più frequenta i multiplex e al quale, volente o nolente (parlo per i genitori) non si dice mai di no.
Gravity

Dispiace dunque dover constatare ancora una volta la sempre più alta disaffezione del pubblico adulto (per non dire anziano) verso il grande schermo, e conseguentemente verso il cinema di qualità: attenzione, non stiamo parlando di pellicole d'ultra-essai e sofisticate, bensì di film appena un po' più 'impegnati' dei blockbuster puri: per fare degli esempi, un film come Gravity è appena al 22.posto in classifica (con sei milioni scarsi incassati), preceduto di un soffio da Rush. E nemmeno l'oscar ormai è garanzia di successo: 12 anni schiavo, trionfatore a Hollywood, è solo al 37.posto, preceduto di poco da American Hustle (33.). Ancora peggio hanno fatto Blue Jasmine di Woody Allen (47.), A proposito dei Davis dei Coen (67.), Lei di Spike Jonze (73.). Addirittura clamorosa è l'assenza di Dallas Buyers Club, film che ha fruttato la statuetta a Matthew McCounaughey, fuori dai primi cento e con un incasso ridicolo (1,1 milioni di euro).
Un boss in salotto

E l'Italia? Luci e ombre, ma con qualche spiraglio... anche al netto dell'effetto-Zalone, infatti, il nostro cinema recupera posizioni: l'anno scorso avevamo solo un film nei primi dieci, quest'anno sono ben quattro (e sette nei primi venti). E' senz'altro un bene, anche se ovviamente non possiamo aspettarci un cinema di qualità: Un boss in salotto, Colpi di fortuna, Un fantastico via vai, Tutta colpa di Freud, Indovina chi viene a Natale sono i nostri campioni d'incassi: tutti cinepanettoni o giù di lì (e anche qui bisogna distinguere tra i 'nuovi arrivati' - ovvero Genovese, Brizzi, Miniero - che raccolgono cifre importanti, e la 'vecchia guardia' che invece arranca parecchio: il veterano Neri Parenti supera di pochissimo i dieci milioni di euro - cifra che ai tempi d'oro raggranellava in un weekend - mentre l'ex-eterno ragazzo Pieraccioni, deludentissimo, nemmeno ci si avvicina). Resiste invece, come una mosca bianca, l'inossidabile Carlo Verdone, ancora una volta nella top-ten a testimonianza del grande affetto che il pubblico italiano continua a manifestargli.

Ma se lasciamo perdere un attimo le commedie, allora il discorso cambia di parecchio: un film come Il capitale umano di Virzì, durissimo e spietato ritratto dei tempi che corrono, lo troviamo appena al 28.posto (5,6 milioni di incasso). Non male l'esordiente Pif, che con il bellissimo La mafia uccide solo d'estate è 39. (sfiorando i 5 milioni), mentre pellicole più o meno 'impegnate' come L'ultima ruota del carro, Anni felici, La gente che sta bene, non arrivano alla 'soglia di galleggiamento' dei due milioni di euro. In soldoni: il famigerato spettatore-medio italiano predilige risate di grana grossa e cervello in stand-by, c'è poco da fare...
Philomena

Dolenti note invece, ancora una volta, per le altre cinematografie, fagocitate dallo strapotere americano: il cinema inglese, quest'anno senza 007, deve accontentarsi del 27.posto di Philomena e del 64.posto della tenera Peppa Pig (unici due nei primi cento). Anche la Francia sopravvive grazie a due cartoni (Belle et Sebastien - 19. - e La bella e la bestia, 35.) mentre La vita di Adele, vincitore a Cannes e idolatrato dalla critica, è addirittura in 86.posizione (1,5 milioni di incasso). Un altro cartone, Capitan Harlock (visto a Venezia), consente al Giappone di entrare in classifica (32. con meno di 5 milioni incassati). E il resto? Niente. La pessima distribuzione nostrana non permette a nessun altro titolo di qualità di essere visto da un numero decente di spettatori... film bellissimi e vincitori di premi importanti restano in sala quanto un battere di ciglia. Quest'anno, poi, con la 'spada di Damocle' dei mondiali di calcio la stagione (già supercompressa di suo e congestionata di uscite) è finita addirittura un mese prima... alla faccia di chi (a parole e mai con i fatti) auspica ogni anno un allungamento della stessa. E amen.

I PRIMI VENTI INCASSI DELLA STAGIONE 2013-2014

1.   Sole a catinelle                                           ITA             51.893.803 euro
2.   Frozen - Il regno di ghiaccio                     USA           19.321.430
3.   Cattivissimo me 2                                      USA           15.855.155
4.   Lo Hobbit - La desolazione di Smaug       USA           12.625.298
5.   Maleficent                                                    USA           12.565.408
6.   Un boss in salotto                                       ITA             12.165.653
7.   The Wolf of Wall Street                              USA           11.732.569
8.   Colpi di fortuna                                            ITA             10.860.728
9.   Sotto una buona stella                                ITA             10.167.609
10. The amazing Spider-Man                          USA             9.063.170
11. Monsters University                                    USA             8.955.213
12. Un fantastico via vai                                    ITA               8.642.425
13. Thor - The dark world                                 USA              8.221.742
14. Hunger Games - La ragazza di fuoco       USA             8.078.693
15. Tutta colpa di Freud                                    ITA               7.747.527
16. Noah                                                             USA            7.677.822
17. Indovina chi viene a Natale?                        ITA              7.430.592
18. Capitan America - The winter soldier        USA             7.070.084
19. Belle et Sebastien                                        FRA            6.918.601
20. I Puffi 2                                                         USA             6.531.761

(dati mymovies.it aggiornati al 6 luglio 2014)

12 commenti:

  1. Molto interessante...
    La cosa buffa è che credo di aver visto una trentina di film al cinema quest'anno (nell'arco temporale che usi te, non quello gennaio-dicembre) e di 30 non ne ho visto nessuno di questi primi 20, ti giuro, nemmeno uno.

    Ah no, aspetta, Monsters University e basta :)

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    1. Io ne ho visti quattro, sono leggermente sopra media... ma questo non fa che confermare quello che ho scritto: l'ormai sempre più evidente scollamento tra il pubblico cinefilo (come noi) e il pubblico medio, destinato ad acuirsi sempre più.

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  2. Per questo molti film trovano visibilità in rete, quest'anno ho visto un mare di cinema indipendente e d'autore, tutto trovato in rete ^_^

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    1. Infatti è così. E non a caso esiste ormai un proliferare di siti di streaming legale (tra cui lo stesso My Movies, da cui ho preso i dati per realizzare questo post) che offrono film in prima visione direttamente in streaming a prezzi concorrenziali (2-3 euro). A me spiacerebbe se questo diventasse il futuro (preferisco sempre la visione in sala) ma magari, ad esempio per le opere prime italiane, questa potrebbe essere una strada alternativa e più redditizia alla cronica carenza di distribuzione...

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  3. Peppa Pig al 64esimo è una roba che uccide. ho capito che i genitori portano i figli ecc... ( o forse è il contrario?) ma non era un film, era un tot di episodi appiccicati, come se Goldrake e Mazinga contro tutti, all'epoca, avesse incassato miliardi! gesussanto. per il resto, a parte Verdone, su cui non mi pronuncio perché voglio dargli una chance e non l'ho visto, direi che, in confronto agli altri italiani del primo gruppo, Zalone potrebbe vincere l'Oscar...

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    1. E' vero quello che dici su Zalone: infatti non ho alcun pregiudizio su di lui. Tutto sta a vedere se quello che fa Zalone sia cinema o meno, intesa come espressione artistica: i suoi film sono macchine mangiasoldi costruiti con un unico scopo, che è quello di incassare il più possibile nel minor tempo possibile. Ma anche i cinepanettoni hanno lo stesso obiettivo, e sono infinitamente più scarsi. Quindi inutile fare gli schizzinosi da questo punto di vista...

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  4. A me aveva fatto pensare un servizio di un tiggì circa il successo di Zalone: in tempi di crisi la gente vuole ridere. E se fossimo finiti in crisi proprio perché la gente ha riso e basta per troppo tempo?
    Il resto della classifica non è così pessimo come pensavo ad essere sincero. Molta mediocrità, vero, ma da qui ad osannare la 'vera merda' (scusa il francesismo) siamo ancora lontani. Solo che mi fa pensare che una volta, quando ero piccolo io, avevamo delle perle come gli Spider-man di Raimi, mentre ora i Blockbuster sono sempre più senza anima. Questa è la cosa davvero angosciante, a dirla tutta.

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    1. Verissimo. Ormai i moderni blockbuster sono sempre più fracassoni e sempre meno intelligenti. Il discorso si farebbe lungo... è un problema sociologico, globale, di massa. La gente (parlo per l'Italia) probabilmente non vuole più nemmeno sforzarsi di connettere il cervello quando va al cinema: vuole esclusivamente pura semplice evasione. Non ragiona più su niente, ne è stimolata a farlo. Le cause? L'analisi ci porterebbe lontano, non è da adesso che siamo un popolo anestetizzato e alienato a tutto e da tutto. E il cinema, sia chiaro, non è la causa ma l'effetto.

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  5. La classifica non è pietosa se la si guarda dal punto di vista "intrattenimento". Cinema -industria lo sappiamo sforna prodotti da onnivori, la massa fa numero e comanda. Artisticamente certo pochi film hanno soddisfatto un pubblico esigente. La nicchia deve come al solito muoversi con fiuto e non viene certo alimentata dalla grande distribuzione. Spendo una parola dubbiosa per il successo di Zalone, successo che personalmente non comprendo. Mi sarà mica passata la voglia di ridere?!?

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    1. Hai ragione, la classifica non è affatto pietosa. E rispecchia più o meno quello che accade all'estero (Stati Uniti compresi): è ovvio che i film di maggiore incasso sono quelli dichiaratamente commerciali... il problema, come dicevo, è che però si sono ridotti drasticamente gli spazi per il cinema più elitario (per i motivi che ho elencato sopra) e questo, oltre ad aver allontanato dalla sale un certo tipo di pubblico (più maturo e qualitativamente più elevato) ha messo in crisi una rete di esercenti, perlopiù piccoli e locali, che su quel pubblico facevano affidamento.

      Riguardo il successo di Zalone, sinceramente, nemmeno io so spiegarmi bene il motivo... Zalone proviene dalla tv, e di tv ne vedo molto poca. Non conosco bene il personaggio nè so cosa facesse prima di dedicarsi alla pellicola. Questo però è indicativo su quanto il piccolo schermo ormai condizioni anche il cinema: ormai due comici su tre, tra quelli che sfondano al cinema, si fanno le ossa in tv. E questo la dice lunga anche sulla qualità di certi prodotti, che sono per forza 'televisivi'. Detto questo, io ho visto 'Sole a catinelle' e l'ho trovato assolutamente funzionale al suo scopo: è un film che fa divertire, non è volgare, parla (necessariamente) al pubblico medio e perciò non potrebbe essere diverso da quello è, ovvero una macchina accumula-soldi. La VERA domanda è: si può parlare di cinema (inteso come arte) per prodotti del genere? Il dibattito è aperto...

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  6. Concordo pienamente con la tua premessa, sul discorso dell'aggiornamento al digitale, del poco aiuto dello Stato e sui numeri che riguardano incassi e quant'altro. Ma, soprattutto in questa stagione che si è conclusa, a mio avviso il problema principale è stata la distribuzione. E nella mia città, Ragusa, nonostante la presenza di una grande multisala, appartenente a uno dei principali gruppi italiani, la stessa non ha preso film come "12 Anni Schiavo", "Her", "Philomena", recuperando dopo due mesi "Grand Budapest Hotel" (che ho visto nell'unica sala d'essai rimasta in città) e tenendo appena una settimana "Dallas Buyers Club", "A proposito di Davis", "Blue Jasmine" e due settimane "Gravity" in favore di pellicole commerciali tra cui Zalone e i cinepanettoni e le commedie trash americane: della crisi dunque molto si comprende, se alla qualità viene preferita la quantità di film mediocri, anche se questi ultimi poi fanno gli incassi. Ben vengano allora per fortuna "Hunger Games" e "Lo Hobbit", ma anche i cinecomic, così come le poche pellicole italiane che si salvano come "Il capitale umano", "Sotto una buona stella" e "La mafia uccide solo d'estate", oltre che altri film eccezionali come "I sogni segreti di Walter Mitty", "American Hustle", "The Wolf Of Wall Street" (il mio preferito del 2014, finora, assieme a Wes Anderson). Neppure a dire che ho dovuto vedere in streaming molti di quelli non presi qua da me, unica maniera possibile, purtroppo naturalmente.

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    1. E' un gatto che si morde la coda: la scarsa distribuzione di certe pellicole è dovuta principalmente alla carenza di sale, per i motivi che ho elencato nella premessa. I multiplex programmano solo film commerciali e spettacolari perchè il loro target è quello, è utopistico sperare in un cambio di rotta... per le piccole sale d'essai ormai è diventato impossibile competere con questi colossi, anche (mi dispiace dirlo) per la miopia delle istituzioni e delle politiche urbanistiche (argomento che non avevo ancora toccato): ormai in ogni città (anche in quelle piccole e piccolissime) si è passati dal traffico selvaggio alla pedonalizzazione selvaggia... da un estremo all'altro: è chiaro che devi limitare il traffico in centro per garantire la salute dei cittadini, ma il fiorire di ztl,ztd, ztc, traffico controllato, pedaggi, ecc. ha di fatto allontanato la gente dai centri storici, e di conseguenza anche dai cinema. Se io per andare in centro devo lasciare l'auto a 7km di distanza oppure pagare 20 euro di parcheggio è ovvio che mi fiondo sui multiplex: parcheggio gratis, accogliente, senza limiti di tempo e struttura dotata di ogni comfort. Possibile che nessuno se ne renda conto?

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