martedì 28 ottobre 2014

GUARDIANI DELLA GALASSIA


(Guardians of the Galaxy)
di James Gunn (Usa, 2014)
con Chris Pratt, Zoe Saldana, David Bautista, Benicio Del Toro
durata: 121 min.


Nel giorno della morte di sua mamma il piccolo Peter Quill viene rapito dall'alieno Yondu, che lo prende con sè nella sua banda di fuorilegge spadroneggiante sul pianeta Terra. Molti anni dopo, il trentenne Peter è uno spavaldo trafficante dello spazio che entra casualmente in possesso di una misteriosa sfera di metallo, che si dice infonda poteri straordinari a chi la possiede. Quill scoprirà, a sue spese, che il feroce tiranno Ronan è disposto a tutto pur di mettere le mani sul prezioso oggetto. Per sventare la minaccia, Peter recluta un manipolo di ricercati come lui pronti a combattere per la causa: sono la bella aliena Gamora, l'erculeo Drax, il procione-ingegnere Rocket e l'umanoide Groot, gigantesco albero intelligente...


Guardiani della Galassia è l'ultimo prodotto sfornato dalla Marvel: un film all'apparenza coraggioso, in quanto non basato su personaggi già esistenti ma creati ad hoc per l'occasione. Non sono supereroi, non sono famosi, si spostano su un'astronave scassata e lurida, armati solo della loro intraprendenza. Il regista James Gunn è bravissimo nel miscelare sapientemente ironia e dramma, pathos ed effetti speciali, risate e commozione. Il risultato è un film divertente e avventuroso, che non annoia mai ma che, almeno personalmente, non ti fa mai scattare il classico 'colpo di fulmine'. Perchè? Beh, ovvio: perchè in ogni momento ti fa venire un immancabile senso di deja-vu. Almeno per chi, come il sottoscritto, ha 'scollinato' la quarantina.

Insomma, lo dico papale papale: a me Guardiani della Galassia è parso la fotocopia riveduta e corretta di Guerre Stellari. Mi dicono che la cosa sia perfino voluta, come se i produttori e il regista avessero voluto ricreare e omaggiare quelle atmosfere che tanta fortuna hanno portato al cinema di fantascienza. Però non si può certo dire che lo sforzo creativo sia da premiare. Le similitudini infatti sono innumerevoli, forse perfino troppo spudorate: dall'idea di base (l'eterna lotta tra il Bene e il Male, i 'ribelli' poveri e coraggiosi che sfidano un despota all'apparenza invincibile, il concetto di amicizia e fratellanza tra etnìe diverse, senz'altro il principale pregio del film di Lucas) fino a dettagli squisitamente tecnici: la lercia astronave di Quill ricorda innegabilmente la Millennium Falcon, i personaggi di Rocket e Groot sono speculari a C1-P8 e Chewbacca, l'astroporto del pianeta Xandar, popolato da creature di ogni razza, è identico al famoso 'bar' di Star Wars...

Ma nemmeno questo, dopotutto, sarebbe un problema. Quello che proprio non riesce a prendermi del film di Gunn è l'assoluta mancanza di qualsiasi coinvolgimento emotivo: si ride, ci si diverte, ma non ci si emoziona praticamente mai. La colpa, forse, non è nemmeno del regista o dello sceneggiatore, ma di una cinematografia di sci-fi che ormai ha sfruttato il genere fino al midollo e che, incapace di creare ancora qualcosa di nuovo, preferisce andare sul sicuro scopiazzando i classici del passato. O magari, non lo escludo, è semplicemente un fatto generazionale: noi che ci siamo stupìti e commossi con Guerre Stellari, noi che all'epoca scoprimmo un modo (e un genere) totalmente inimmaginabile di fare cinema, ormai non ci stupiamo più di niente. Perchè davvero ne abbiamo visti tanti di surrogati di Guerre Stellari... Guardiamo il film con la consapevolezza di avere già visto tutto, ci manca perciò lo sguardo disincantato che avevamo in gioventù.


La riprova potranno darcela solo le nuove generazioni: se qualche ragazzino allo scorrere dei titoli di coda proverà le stesse sensazioni provate dal sottoscritto quasi quarant'anni fa, significherà che Guardiani della Galassia potrebbe diventare il primo vero 'cult' del nuovo millennio. E che, per contrappasso, io sto davvero invecchiando. La prima è poco probabile (ma non si  mai). La seconda, ahimè, è una certezza.

11 commenti:

  1. bisognerà che lo veda
    anche perché (inutile negarlo) sono anch'io un orfano di STAR WARS

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  2. Piccola correzione: non sono stati personaggi creati ad hoc, ma fanno parte di un fumetto già preesistente - che dovrebbe essere stata fatto persino prima di "Star wars", in un epoca dove quel tipo di fantascienza andava per la maggiore e dove Lucas ha messo la parola definitiva al tutto.
    Per il resto recensione interessante e ben scritta - come sempre, howevah :) a me è piaciuto molto, anche perché non ho mai letto in maniera esaustiva il fumetto, però posso capire il senso di deja-vu che ti ha portato.

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    1. Ti ringrazio della precisazione: in realtà per 'ad hoc' intendevo dire che non si trattava di personaggi già famosi per conto loro e messi insieme per una nuova serie (tipo 'I Fantastici Quattro' per capirci) ma creati appositamente per questa storia. Non sapevo però che fossa tratta da un fumetto, e chissà che Lucas... :)
      Grazie ancora del commento, comunque: doverosa correzione.

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  3. Uhm mi preoccupa leggere queste parole, non lo nego. Tante volte, ultimamente, mi sono ritrovata a vedere cose osannate dalla critica o dal pubblico e io ero lì a pensare: "Ok, carino, ben fatto, bella regia, ma qualcosa di originale no?" e intanto leggevo in giro pagine pagine di elogi. Stiamo invecchiando? Abbiamo visto troppo? E' senz'altro vera la prima, ma la seconda no. Non credo sia veda mai troppo. Ed esistono cose che sanno ancora emozionarmi: siano essi una serie tv, un film, un libro, una piece teatrale. La fantascienza, altro problemino mica da poco e mi tocca ripetere cose già detto e ridette: perché al cinema raschiano il fondo del barile mentre nelle serie tv sanno inventare cose nuove magari anche omaggiando cose vecchie? Che diavolo sta succedendo agli sceneggiatori cinematografici? La fantascienza è un campo veramente illimitato, ci può scrivere di tutto e di più e invece boh cliché su cliché, poi scovi una serie tv fatta con due lire (Real Humans o Continuum ma pure Torchwood e Doctor Who)e ti raccontano di tutto e di più. Non è che ci vogliono soldi per scovare qualcuno che sappia usare il cervello e l'immaginazione. E di registi bravi che sanno mescolare intrattenimento e riflessione ce ne sono eh: Nolan, Lynch, Singer, Abrams. Giusto per fare qualche nome. Appelliamoci a loro e alle nuove leve... magari sconosciute...

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    1. La fantascienza è un campo illimitato ma molto, molto rischioso. E le major americane, considerati gli altissimi costi di produzione (un film di fantascienza a 'medio' budget ormai difficilmente costa meno di un centinaio di milioni di dollari) non possono permettersi di sperimentare. Siamo sempre lì: con la crisi imperante nessuno studio cinematografico può permettersi di produrre in perdita, e perciò si preferisce andare sul sicuro privilegiando standard già collaudati. Da questo punto di vista sicuramente la televisione ha le mani più libere, essendo i costi dei serial molto più bassi. Gira e rigira siamo sempre lì: è solo questione di soldi.

      Riguardo la 'vecchiaia', sono d'accordo con te: anch'io penso che ci siano ancora tante cose da vedere e da creare al cinema, intendevo semplicemente dire che ormai abbiamo visto così tanta fantascienza che difficilmente riusciamo ad emozionarci di fronte a prodotti anche buoni ma molto 'omologati' come questo. Ci manca, insomma, lo sguardo fanciullesco e disincantato, oppure 'l'occhio della tigre' chedirsivolglia...

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  4. Sottolineo anche io, da fumettaro, il fatto che i personaggi non siano stati creati ad hoc.
    Per il resto, punto di vista come sempre interessante: io non sto nella pelle, dovrei vederlo domani sera.

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    1. Ciao Ford! Sì, come ho scritto sopra mi sono espresso male: intendevo dire che non si trattava di personaggi preesistenti e già visti in altri film... aspetto il tuo commento!

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  5. Io sono onesto e guardando il film soltanto due volte mi sono detto "Quill è tipo Han Solo" o "La testa di Ronan assomiglia a quella di Darth Vader", e la mia ipotesi che riguardano le origini di Star-Lord credo risulteranno molto simili a quelle di Luke di Star Wars, però ripeto me lo sono goduto senza mettermi lì a fare i paragoni.
    Forse è la mania malsana di certi critici che si sentono obbligati a cercare il nuovo Tizio o il nuovo Caio che fa sì che lo spettatore venga veicolato malamente. O forse è soltanto una mossa per spingere quelli della generazione Star Wars ad andare a vedere il film.

    Insomma, non il capolavoro che mi aspettavo, ma un ottimo e sano intrattenimento che in un frangente ha saputo anche emozionarmi.

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    1. Nel mio caso, nessuna mania. Non leggo fumetti, non li ho (quasi) mai letti, e di questo film non sapevo nulla prima di vederlo. Ci sono andato perchè mi ha invitato un mio amico ed è stata una piacevole sorpresa. Però è stato impossibile (almeno per me) non pensare a 'Guerre Stellari' vedendolo. Certi personaggi sono identici così come, lo ripeto, l'idea di base. Il che per carità non è affatto un difetto, ma non si può dire che il paragone lo fanno solo i critci: ripeto, certi raffronti sono talmente evidenti che ti vengono naturali (almeno per chi, come me, ha una certa età ormai ed ha vissuto in prima persona l'epoca della trilogia di Lucas).

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    2. Anche nel mio caso, nessuna mania, anzi, se faccio i paragoni è perché saltano gli occhi, ma poi posso comunque godermi il viaggio se c'è qualcosa di originale. Anche Star Wars prende spunto da seimila cose diverse eppure è una storia originale. Tra l'altro mi fa sorridere che i critici ora lo prendino come metro di paragone quando all'epoca lo massacrarono. Auguro ai Guardiani della Galassia lo stesso destino ;)

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