domenica 14 dicembre 2014

GOLDEN GLOBES: LE NOMINATIONS


Ed eccole dunque le prime nominations dell'anno, come da tradizione quelle per i Golden Globes, i premi della stampa estera 'distaccata' a Hollywood che inaugurano la stagione degli Awards, la quale avrà il suo culmine il prossimo 22 febbraio con la consegna degli Oscar. I Globes invece saranno assegnati l'11 gennaio, quattro giorni prima dell'annuncio delle candidature dell'Academy.

E' ovviamente ancora un po' troppo presto per fare pronostici, dato che non abbiamo ancora visto molti dei film in gara (che da noi usciranno quasi tutti dopo Capodanno), ma questa prima infornata di nominations ci è utile soprattutto per analizzare lo stato di salute del cinema americano e per trarre un paio di importanti considerazioni: la prima, che quest'anno sarà un gran bella competizione, sulla carta di altissimo livello, con tanti titoli interessanti e variegati che hanno portato le giurie, giocoforza, ad escludere parecchi nomi eccellenti. La seconda è che, contrariamente a quanto si dice, la Hollywood Foreign Press (ovvero l'associazione che organizza e gestisce i Globes) si è dimostrata molto meno 'alternativa' e parecchio più conservatrice rispetto al passato. Per averne la riprova bisognerà aspettare le candidature all'Oscar (premio 'conservatore' per definizione data l'età media non proprio giovanissima dei giurati...), ma anche solo scorrendo la lista degli 'esclusi eccellenti' notiamo che molte pellicole coraggiose e indubbiamente figlie dell'attualità non sono state prese in minima considerazione.

Michel Keaton in 'Birdman'
Il caso più eclatante è senza dubbio quello di Mommy, l'ultimo film dell' enfant-prodige canadese Xavier Dolan, rimasto clamorosamente fuori dalla cinquina dei film stranieri (insieme a Il capitale umano di Virzì - ma quello purtroppo ce lo aspettavamo - e Due giorni, una notte dei Dardenne). Così come poco o nulla ha portato a casa l'attesissimo Vizio di Forma di P.T. Anderson, che deve accontentarsi della sola nomination al suo attore protagonista (Joaquim Phoenix). Non è andata meglio al bellissimo Locke di Steven Knight, nessuna nomination, nemmeno quelle che parevano scontate per regia e attore protagonista (Tom Hardy). Ha di che lamentarsi anche Christopher Nolan: il suo Interstellar ha raccattato solo la candidatura per la colonna sonora, ma è risaputo che la fantascienza non ha mai goduto di molti crediti presso la stampa specializzata. Ci si aspettava qualcosa in più anche per Gone Girl (L'amore bugiardo) di David Fincher, nominato per regia, sceneggiatura e attrice protagonista, ma tagliato fuori dalla lotta per il miglior film. Infine, poca gloria anche per American Sniper di Clint Eastwood e lo strombazzatissimo Unbroken, il debutto alla regia di Angelina Jolie.
Boyhood

Quali saranno dunque le pellicole che si contenderanno le statuette? Stando ai numeri il favorito sembra essere Birdman di Alejandro Gonzalez Inarritu, rimasto inopinatamente a bocca asciutta alla Mostra di Venezia ma che qui raccoglie ben sette candidature, seguito da Boyhood di Richard Linklater e The Imitation Game di Morten Tyldum (cinque). A quattro invece troviamo La Teoria del Tutto di James Marsh, The Grand Budapest Hotel dell' 'altro' Anderson (Wes) e il già citato Gone Girl (L'Amore bugiardo). Tutti ottimi film ma, innegabilmente, dalle tematiche abbastanza convenzionali: fioccano infatti le biografie (quella di Stephen Hawking ne La Teoria del Tutto, quella del matematico Alan Turing in The Imitation Game, quella della pittrice Margaret Keane in Big Eyes, quella - seppur parziale - di Martin Luther King in Selma e, a suo modo, anche quella del giovane protagonista di Boyhood) e non mancano poi neppure le consuete pellicole sulla malattia, un 'must' a Hollywood: detto di Stephen Hawking (interpretato da Eddie Redmayne), ci sono anche la superfavorita Julianne Moore (cinquantenne malata di Alzheimer in Still Alice) e la rediviva Jennifer Aniston, depressa e impasticcata in Cake di Daniel Barnz.


Benedict Cumberbatch e Keira Knightey in 'The Imitation Game'
Due sole nomination (ma pesanti: film e attore protagonista), infine, per un film di cui sono sicuro sentiremo parlare a lungo: si chiama Foxcatcher ed è diretto da quel Bennett Miller già autore del bello e sottovalutato Moneyball (L'arte di vincere). Anche questa è una storia a sfondo apparentemente sportivo (si parla di wrestling e lotta) ma che sconfina in un thriller morboso e inquietante sulla psiche umana... un po' The Master, un po' Psyco, Foxcatcher si candida ad essere l'autentica sorpresa della stagione. Ma avremo modo di riparlarne.
Per adesso, ecco la lista completa delle candidature (sezione cinema):

MIGLIOR FILM DRAMMATICO
Boyhood (Richard Linklater)
Foxcatcher (Bennett Miller)
The Imitation Game (Morten Tyldum)
Selma (Ava Duvernay)
La Teoria del Tutto (James Marsh)

MIGLIOR FILM COMMEDIA/MUSICAL
Birdman (Alejandro G. Inarritu)
Into the Woods (Rob Marshall)
The Grand Budapest Hotel (Wes Anderson)
St. Vincent (Theodore Melfi)
Pride (Matthew Warkus)

MIGLIOR ATTORE DRAMMATICO
Eddie Redmayne (La Teoria del Tutto)
Steve Carell (Foxcatcher)
Benedict Cumberbatch (The Imitation Game)
David Oyelowo (Selma)
Jake Gillenhaal (Lo sciacallo)

MIGLIOR ATTORE COMMEDIA/MUSICAL
Michael Keaton (Birdman)
Bill Murray (St. Vincent)
Ralph Fiennies (The Grand Budapest Hotel)
Christoph Wlatz (Big Eyes)
Joaquim Phoenix (Vizio di Forma)

MIGLIOR ATTRICE DRAMMATICA
Julianne Moore (Still Alice)
Rosamund Pike (Gone Girl/L'amore bugiardo)
Reese Whiterspoon (Wild)
Felicity Jones (La Teoria del Tutto)
Jennifer Aniston (Cake)

MIGLIOR ATTRICE COMMEDIA/MUSICAL
Julianne Moore (Maps to the Stars)
Amy Adams (Big Eyes)
Emily Blunt (Into the Woods)
Helen Mirren (Amore, cucina e curry)
Quvenzhane Wallis (Annie)

MIGLIOR REGIA
Ava Duvernay (Selma)
Wes Anderson (The Grand Budapest Hotel)
Alejandro Gonzalez Inarritu (Birdman)
Richard Linklater (Boyhood)
David Fincher (Gone Girl/L'amore bugiardo)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Ethan Hawke (Boyhood)
Robert Duvall (The Judge)
Edward Norton (Birdman)
J.K. Simmods (Whiplash)
Mark Ruffalo (Foxcatcher)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Jessica Chastain(A most violent year)
Keira Knightley (Tutto può cambiare)
Patricia Arquette (Boyhood)
Meryl Streep (Into the Woods)
Emma Stone (Birdman)

MIGLIOR SCENEGGIATURA
Wes Anderson (The Grand Budapest Hotel)
Gillian Flynn (Gone Girl/L'amore bugiardo)
Alejandro Gonzalez Inarritu (Birdman)
Richard Linklater (Boyhood)
Graham Moore (The Imitation Game)

MIGLIOR COLONNA SONORA
Alexandre Desplat (The Imitation Game)
Johann Johansson (La Teoria del Tutto)
Trent Reznor, Atticus Ross (Gone Girl/L'amore bugiardo)
Antonio Sanchez (Birdman)
Hans Zimmer (Interstellar)

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
"Big Eyes" (Big Eyes)
"Glory" (Selma)
"Mercy Is" (Noah)
"Opportuity" (Annie)
"Yellow Flicker Beat" (Hunger Games - Mockinjay part 1)


4 commenti:

  1. L'esclusione di Interstellar non è appunto una sorpresa. Ormai lo sappiamo come funziona per la fantascienza: si possono fare film favolosi, superimpegnati, ma lo snobismo resta anche da parte di giornalisti che pure parlano bene di film del genere. Sono felice per Boyhood: non mi aspettavo che ricevesse così tante nominatio, lo confesso, idem per Grand Budapest Hotel, che forse è il film più rivoluzionario di Anderson. I Golden Globe è vero che sono più alternativi agli Oscar, ma non così tanto, non è la prima volta che preferiscono storie più conservatrici e in generale si preferiscono i drammoni strappacore da premiare. Quindi sicuramente la Moore vincerà. Non sono sicura che possa vincere Eddie Redmayne: troppo giovane e troppo bello e ormai mi sono accorta da tempo che gli attori maschi under 30 vivi non pigliano Oscar manco a pagare l'Academy. C'è qualche speranza per il Golden Globe, ma mi piacerebbe vincesse finalmente il povero Phoenix altro attore bravissimo che non ha mai vinto nulla eppure nessuno se ne lagna come succede per altri più strombazzati. A proposito dei drammoni strappacore: anche la candidatura del super sopravvalutato The Affair va in questa direzione. E' di una pallosità immensa, tante scene di sesso, dopo aver promesso introspezione psicologia su tutti e 4 i protagonisti, mentre finora abbiamo visto solo i due adulterini passare tutte le pose del kamasutra tra di loro o con i rispettivi cornuti coniugi e alla lunga stanca. Si è parlato di thriller per questa serie ma è tutto relegato sullo sfondo. E credimi i due adulterini, Dominic West e Ruth Wilson, sono due cani tremendi, ma la critica usa sbrodola per loro. Io boh. Felice anche io per True Detective, spero vinca così come i protagonisti. Tornando ai film mi aspettavo l'esclusione di Dolan. Non potrà mai vincere un regista così alternativo e impegnato. Sull'esclusione della Jolie sono felice: sono anni che la considero sopravvalutata. E meno male che non hanno candidato Eastwood: niente da dire su di lui, ma un po' di ricambio non guasta mica.

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    1. Anche a me piacerebbe molto che vincesse il 'povero' Joaquim Phoenix, sempre a un passo dal trionfo e mai assaporato... ma temo che anche stavolta non ci sarà niente da fare: non ho visto 'Birdman' ma tutti i bookmakers danno per scontata la vittoria di Michael Keaton. Vedremo. Così come appare scontata quella di Julienne Moore tra le attrici. Eddie Redmayne invece ha qualche possibilità in più ma ci sarà da battere la concorrenza di Cumberbatch, sarà un bel duello... grazie per il commento bello e appassionato, e che mi trova totalmente d'accordo: ci sarà tempo per riparlarne!

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  2. Questioni di primaria importanza, eh? Ma pensi davvero che tra i cinefili veri freghi qualcosa delle candidature all'oscar? Ti senti così figo col tuo blogghettino "ispirato" a Tarkovskij e poi lo riempi con della merda come questa! Scrivi di cinema davvero e magari qualcuno si degnerà anche di leggerti!

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    1. Caro Bastian Contrario, se qualcuno si degna di leggere o meno questo blog, permettimi, non è un tuo problema. E, credimi, non è nemmeno il mio... non scrivo per avere commenti o visualizzazioni, ti assicuro che è l'ultimo dei miei problemi. Però il tuo intervento è stato utile perchè mi permette di fare chiarezza: a me i premi cinematografici piacciono, è una mia passione, li ho sempre seguiti e continuerò a farlo. Vuoi sapere perchè? Intanto perchè esistono e non capisco per quale motivo dovrei ignorarli, e poi perchè i premi ci permettono ogni anno di capire mode, tendenze e stili di vita, non solo al cinema. Sono un fenomeno di costume e a me piacciono come tale: ovviamente non li prendo troppo sul serio, non mi faccio condizionare da essi per le mie critiche, non mi strappo gli ultimi capelli che mi sono rimasti per eventuali vittorie da me non condivise. Sono un gioco divertente e un mezzo per discutere di cinema con altri blogger, altrettanto appassionati. Naturalmente posso capire che non a tutti piacciano, ma nessuno è obbligato a leggere questi pezzi se non sono di loro interesse. Te come gli altri.

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