martedì 20 gennaio 2015

HUNGRY HEARTS


(id.) 
di Saverio Costanzo (Italia, 2014)
con Alba Rohrwacher, Adam Driver, Roberta Maxwell, Jake Weber
durata: 109 min.


Eccolo qui il nostro Gone Girl, se permettete ben più maturo, inquietante e realistico dello strombazzato 'originale' targato Fincher... no, non esagero: quando c'è un bel film italiano di respiro internazionale (non solo per lingua e ambientazione) è bene affermarlo senza troppi giri di parole. Se poi vogliamo dirla tutta, mi piacerebbe sapere come mai Saverio Costanzo e Alba Rohrwacher sono la coppia (professionale e privata) più 'odiata' del cinema di casa nostra. Lui sconta forse il pregiudizio di avere un papà un po' troppo famoso, lei quello di non essersi mai resa troppo simpatica al grande pubblico (ma solo, credo, per il suo carattere estremamente timido e 'sfuggente' e anche per i ruoli interpretati sullo schermo). Diciamola tutta: se Hungry Hearts fosse stato un film americano la critica (in particolar modo quella che, esagerando, ha definito Gone Girl un capolavoro) si sarebbe sperticata in elogi. E invece molti, troppi illustri recensori del Belpaese hanno fatto le pulci a questo film che, è bene ricordarlo, è stato l'unico titolo italiano premiato all'ultima Mostra del Cinema di Venezia.

Assurde infatti, a mio modo di vedere, sia le critiche rivolte alla Rohrwacher per la scarsa qualità del suo inglese (il film è stato girato a New York, in inglese appunto, per ragioni commerciali e pratiche, vista l'internazionalità della troupe. E la Rohrwacher interpreta una studentessa italiana finita oltreoceano per lavoro, quindi mi pare ovvio che la pronuncia non possa essere oxfordiana...), sia i giudizi negativi dovuti alla presunta 'demonizzazione' del personaggio femminile e del ruolo della donna in generale (ma com'è che allora nessuno ha aperto bocca per Gone Girl?). La seconda ipotesi, poi, è totalmente campata per aria: primo, perchè assolutamente non vera e faziosa - e vedremo perchè - secondo, in quanto non si capisce perchè raccontando la storia di una persona in particolare questa debba per forza estendersi a tutto il genere femminile...

Ma andiamo con ordine, e vediamo innanzitutto di cosa parla Hungry Hearts: Jude e Mina (lui americano, lei italiana) si incontrano per puro caso nei bagni di un ristorante newyorchese. Lei è finita per sbaglio nel bagno degli uomini, lui ha appena subìto le conseguenze di un piatto di pesce non proprio freschissimo. Il destino vuole che la porta del bagno resti bloccata, così da permettere ai due di conoscersi e far scoppiare la scintilla tra loro nel modo più 'alternativo' possibile. Galeotta fu la puzza, insomma... fattostà che da quel giorno Jude e Mina non si lasciano più, si sposano, fanno progetti e lei resta incinta quasi subito. La gravidanza però sconvolge la ragazza, convintasi (grazie al consulto di una cartomante) di avere in grembo un bambino indaco, ovvero una creatura speciale, unica, venuta al mondo per cambiare i destini degli uomini...

Mina diventa ossessionata dalla cura del neonato: decide di crescerlo con alimenti esclusivamente naturali seguendo i princìpi del veganesimo, non accetta di farlo visitare da medici tradizionali, si richiude in casa convinta che perfino l'aria del 'mondo esterno' sia irrespirabile. Ovvio che per Jude la convivenza con la consorte diventerà sempre più problematica, soprattutto in relazione alla salute del figlio, che comincia ad accusare i primi seri problemi di denutrizione. Da qui in poi Costanzo costruisce un film tesissimo, cupo, adottando gli stilemi del thriller vero e proprio (come fece, altrettanto bene, ne La solitudine dei numeri primi) per coinvolgere lo spettatore in un opprimente viaggio senza ritorno, lo stesso che prova il padre del bimbo, sconvolto e per nulla rassegnato nel veder morire suo figlio a causa dei deliri paranoici della madre.

Hungry Hearts è un film angosciante e delicato allo stesso tempo. Vi disturberà, vi inquieterà, vi farà incazzare, eppure non riuscirete a togliervelo dalla testa per un bel po'. Proprio perchè è un film drammaticamente umano, che vi costringerà a interrogarvi sui suoi aspetti più subdoli e chiedervi cosa possa spingere una donna (o meglio, una persona) apparentemente normale, sana, intelligente, di buona istruzione e cultura, a lasciarsi andare completamente a un'ideologia folle. Mina non è nè malata, nè un'assassina: è una persona tenera, psicologicamente fragile, sensibile, capace di grandi slanci affettivi quanto vittima di assurde e infondate paure. E' una donna giovane che si sente impreparata alla maternità e alla famiglia e non riesce a gestirle come vorrebbe, rinchiudendosi nel suo guscio e autoconvincendosi di esserne capace, nel modo più estremo possibile. Jude (un ottimo Adam Driver, anche lui premiato a Venezia insieme alla Rohrwacher) dal canto suo è un padre spaventato e spaesato, diviso tra l'amore per la moglie (mai venuto meno) e la preoccupazione per la salute del figlio, che lo porta anche a sragionare ed essere aggressivo.

Un film bello, duro, rispettoso, che non emette giudizi ma si limita a fotografare la situazione e a farci ragionare su un tema complesso e scomodo, su come le casualità della vita riescano a trasformare un grande amore in una relazione ingestibile e tormentata. Un thriller umano e psicologico, terribilmente reale, liberamente ispirato a un ottimo romanzo di Marco Franzoso (Il bambino Indaco) che Costanzo destruttura nella narrazione e nell'ambientazione, pur restandone molto fedele: voi andate a vederlo al cinema, magari facendo finta che sia un film di Fincher... alla fine, magari, vi convincerete che  certi generi possiamo toccarli anche noi senza restane scottati. E perfino con risultati migliori!

22 commenti:

  1. Anche a me questo film è piaciuto tantissimo e condivido assolutamente quello che dici nella recensione. Un film che ferisce e fa male ma che lo fa con la forza del realismo e non con trucchi ricattatori ed inverosimili.
    Detto questo non credo che il personaggio di Mina sia quello di una ragazza normale, solamente timida e fragile. Credo che dietro il suo comportamento si nasconda una patologia vera e propria che neppure il marito vuole accettare e, proprio per questo motivo, sottovaluta totalmente ciò che sta accadendo. Una persona del genere va compresa -certo!- ma, soprattutto, va arginata, le va impedito di nuocere a se stessa e agli altri. È chiaro che standole accanto ed essendone innamorati sia molto difficile rendersene conto.
    Per ora il film più bello di questo inizio anno.

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    1. Mina è 'normale' fino al momento in cui resta incinta (non a caso implora sempre il partner di non 'venirle dentro'... il che ci fa capire che non è in grado nemmeno mentalmente di concepire una gravidanza), poi perde la testa e si fa condizionare da una ciarlatana che le predice un bambino indaco: chiaro esempio, a mio modo di vedere, di insicurezza e fragilità caratteriale. Non sono uno psicologo e non saprei dire se sia malata o meno, però è chiaro che concordo con te quando dici che, in ogni caso, un tale comportamento va arginato e combattuto. Prima che sia troppo tardi.

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  2. Ho visto solo i trailer, mi sembra un film interessante ed insolito...
    In poche parole da vedere Kris..o dico male?
    Abbraccio serale!

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    1. Sì, da vedere assolutamente! Mettendo in conto una certa sofferenza e una buona dose d'inquietudine. Ma i film sono belli soprattutto quando ti scatenano emozioni...

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  3. Se tu non lo avessi recensito così bene non lo avrei visto. In effetti è molto bello, anche se diretto da un fottutissimo figlio di papà! Scherzo ovviamente. Le qualità o ce le hai o non ce le hai. Buona giornata.
    Mauro

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    1. Ma infatti... la cosa che più mi fa incazzare (scusa il francesismo) è che tutti sono prevenuti verso Costanzo perchè 'figlio d'arte'. E' forse un reato esserlo? E soprattutto: ma perchè uno quando va al cinema pensa a queste cose? Come diceva Moretti 'Chi pensa male vive male...)

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  4. è un bellissimo film. C'è massima attenzione per i personaggi , un film che coinvolge totalmente. Ottimo

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  5. Già mi incuriosiva ma se ne parli così allora è proprio imperdibile. Concordo su Gone Girl per me è estremamente sopravvalutato e nel libro molti passaggi si spiegano meglio, così da non far passare la moglie come l'unica cattiva quando la situazione è ben diversa. Grazie ai due punti di vista. Comunque del regista provai a vedere La solitudine dei numeri primi (anche se il libro mi aveva ben poco entusiasmata) e non c'è stato nulla da fare, spero che questo qui mi aiuti ad andare oltre il pregiudizio che ho "costruito" su Costanzo, anche perché a me Alba piace, Driver mi sta un pochino antipatico (non so perché, forse lo associo troppo al suo personaggio in Girls e anche nella piccola parte in Frances Ha).

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    1. Ciao Barbara... che dirti, vedi il commento sopra! Vai a vedere il film e non lascia fuori dalla porta i pregiudizi (che sono sempre sbagliati - e credimi, ce li ho anch'io - o almeno cerca di averli solo dal punto di vista artistico). Per me è una pellicola sulla quale c'è molto da riflettere e parlare, anche solo come spunto di discussione.

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  6. Mi è piaciuto. Ho apprezzato il coraggio di proporre un'opera così dura e poco italiana. Forse qualche falla nella sceneggiatura ad esempio nella mancanza di gradualità nella progressione di Mina verso la follia (per altro una bravissima Alba R. bravissima).

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    1. Sai, per fare un film più lungo e più curato nella sceneggiatura occorrevano più tempo e più soldi. Costanzo ha girato il film in tre settimane e con un budget ridottissimo, con quasi ogni scena 'buona la prima'. Comunque anche così per me è ottimo.

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  7. mutatis mutandis mi ha ricordato un po' "Primo amore " di Garrone

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  8. Come già sai mi ha convinto. Temevo l'odio nei confronti di Mina, per il suo comportamento, ma alla fine il personaggio, per quanto possa disturbare, e disturba parecchio, riesce ad essere meno detestabile di quanto avrei temuto.
    Insomma, a differenza di Gone Girl, per me film sopravvalutatissimo, questo è - come dici giustamente tu - plausibilissimo. E, in quanto tale, ancora più terrificante.
    Oltretutto - non c'entra nulla, ma il collegamento è stato automatico - un paio di giorni fa dalle mie parti un uomo è morto a seguito di un digiuno iniziato per seguire un percorso di "purificazione"...

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    1. Ma sai che ho letto anch'io di quell'uomo? Sì, in effetti il collegamento è tutto tranne che campato per aria. Ho sempre rispettato vegetariani e vegani, parlo di quelli 'normali' e che fanno della loro scelta una consapevolezza ragionevole. Mentre chi ostenta il loro 'credo' perchè questa è la moda del momento o perchè 'infatuati' dal fanatismo di gente senza scrupoli, hanno tutto il mio disprezzo.

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  9. Mi incuriosisce molto questo film e voglio vederlo senza far finta che sia di Fincher, anche se mi inserisco nella schiera dei criticoni che non ammirano molto Costanzo (la gavetta, questa sconosciuta...) né hanno mai trovato particolarmente interessante Alba Rohrwacher (trovo sia uguale per tono di voce, movenze ed espressioni in ogni film che ha fatto e la trovo anche brutta e antipatica).
    Però amo molto Adam Driver i drammi psicologici.

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    1. Brutta, antipatica e monoespressiva: non ci sei andata leggera con la povera Alba! :) Scherzi a parte, rispetto ogni punto di vista, ma vorrei spezzare una lancia per Costanzo: ovviamente è vero che non ha fatto gavetta, ma è altrettanto vero che, almeno mediaticamente, non ha mai usato il suo nome per esporsi e farsi pubblicità... ha girato questo film con un budget ridotto all'osso e praticamente senza distribuzione. E comunque a me i suoi film sono piaciuti tutti, e sono anche stati apprezzati dalla critica ('Private' ha vinto il Pardo d'oro a Locarno, 'Hungry Hearts' le due Coppe Volpi agli interpreti). Come ripeto, potrai anche essere figlio d'arte (non è una colpa) ma se non sei bravo non vai da nessuna parte...

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  10. Non credo proprio che ce la farò a vederlo. Ho un bimbo di 8 mesi e penso che mi angoscerebbe troppo... comunque bella recensione!

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    1. Capisco benissimo, in effetti è un bel pugno nello stomaco. Sono io che ringrazio te per i complimenti!

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  11. Grande Sauro, hai detto tutto e benissimo...
    Ma dai, son fidanzati???
    Ahaha, ora capisco ancora di più l'odio condiviso.
    E' che se uno è troppo bravo, strano e sofisticato la gente ne ha paura, la gente ama riconoscerci ed esaltare stereotipi prestabiliti.
    Anche per me superiore senza dubbio a Gone Girl, anche se lo vedo più vicino a Primo Amore.
    Per il resto è proprio il contrario!
    Se lei avesse parlato un inglese perfetto il suo personaggio avrebbe perso di senso.
    Mah, valli a capire...

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    1. Anch'io la penso come te: se Mina parlasse un inglese oxfordiano e fosse newyorchese doc il suo personaggio ne risentirebbe. Non c'è dubbio. Ma vallo a spiegare a quei giornalisti (italiani) assetati di sangue che alla proiezione veneziana l'hanno coperta di fischi. Non so perchè la povera Alba resti così antipatica... lei è fiorentina, quindi delle mie parti, e chi la conosce bene la descrive come insopportabile. Il fatto poi di essere la compagna di vita e professionale di un 'figlio di' come Costanzo certo non la agevola :) Io comunque, artisticamente (perchè posso giudicarla solo su questo piano) la difendo a spada tratta.

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