lunedì 29 febbraio 2016

L'OSCAR DI LEO (E DI ENNIO... )

Ennio Morricone e Leonardo DiCaprio, i veri trionfatori dell'Oscar 2016

E' stata la Notte delle Rivincite, delle conferme e di qualche (grossa) sorpresa... la rivincita più grande se l'è presa di sicuro Leonardo DiCaprio, che al quinto tentativo porta finalmente a casa quella statuetta che finora gli era, incredibilmente, sempre stata negata. Stesso discorso per Ennio Morricone: anche lui avrebbe dovuto avere la casa piena di Oscar, e invece finora gli era toccato solo quello alla carriera... l'Academy ha deciso di premiarlo a 88 anni (guardacaso, proprio la stessa età degli Oscar!), meglio tardi che mai!

E' stato davvero toccante vedere il Maestro sul palco, dove si è presentato accompagnato dal figlio: passo malfermo (è reduce da un'operazione al femore), la voce rotta dall'emozione, il discorso di ringraziamento pronunciato volutamente in italiano e rivolto in particolare all'amata moglie Maria (oltre che, naturalmente, a Quentin Tarantino e ai Weinstein Bros.) E, ancora, l'abbraccio al "collega" John Williams prima di salire le scale del palcoscenico e ricevere la statuetta dalle mani di Quincy Jones, mentre tutto il teatro si prodigava nella standing ovation più lunga della serata: Morricone è forse il compositore di musiche da film più famoso al mondo, per Hollywood ha scritto colonne sonore indimenticabili (da Gli Intoccabili, a Mission, a C'era una volta in America) vendendo oltre 70 milioni di dischi. L'Oscar di stanotte è il coronamento, seppur tardivo, a una carriera immensa.

Di tutt'altro tono invece il trionfo di Leonardo DiCaprio: al contrario di Morricone, il buon Leo si è rivelato quasi glaciale e preparato al momento dell'apertura della busta. Non ha tradito emozione, si è dimostrato sicuro e convinto di sé, ha ringraziato uno per uno gli altri candidati e si è lanciato in un discorso contro il surriscaldamento globale del pianeta, tema che pareva interessargli perfino più dell'Oscar. Per DiCaprio era la sesta nomination complessiva (la quinta da attore, cui si aggiunge quella da produttore per The Wolf of Wall Street), più un altro buon numero di incredibili mancate candidature (assurdo averlo "dimenticato" per Prova a prendermi, Revolutionary Road, J.Edgar, Django Unchained...), eppure è parso "sciogliersi" solo al momento dell'abbraccio con Kate Winslet, sua "sorella" di set, con cui ha diviso gioie e dolori di una carriera gemella iniziata nel 1997 con Titanic. I due sono arrivati insieme sul red carpet e sono stati, manco a dirlo, la coppia più fotografata di questa edizione.

"Il Caso Spotlight", miglior film dell'anno
E veniamo alle sorprese. Una, la più clamorosa, ha riguardato ovviamente il Miglior Film: ha vinto tra lo stupore generale (anche di Morgan Freeman, che ha aperto la busta) Il Caso Spotlight, che ha portato a casa appena due statuette complessive (l'altra è quella per la sceneggiatura originale) e che ha battuto i più quotati Revenant, Mad Max: Fury Road e La Grande Scommessa. Era dal 1953 che una pellicola premiata per il miglior film non otteneva un bottino così magro, e dopo le vittorie di Di Caprio come attore e Inarritu per la regia, per Revenant la strada sembrava spianata... invece ha vinto un film bello ma non eccezionale, formalmente perfetto ma piuttosto scontato e prevedibile, e la sensazione è che i giurati abbiano voluto premiare più la tematica "forte" cui si ispira (lo scandalo della pedofilia negli ambienti ecclesiastici) che gli effettivi meriti artistici: sullo stesso argomento, tanto per dire, guardatevi Il Club di Pablo Larrain e vi accorgerete che è anni luce superiore.
Brie Larson, miglior attrice

Strano destino quello de Il Caso Spotlight: alla Mostra di Venezia, dove è stato presentato fuori concorso, questo film è stato praticamente ignorato da pubblico e addetti ai lavori. A fine rassegna, vi garantisco che nessuno o quasi lo menzionava tra le visioni più interessanti del Lido, snobbato praticamente da chiunque. Curioso che adesso molti di quelli stessi critici salgono sul carro del vincitore pronunciando l'immancabile frase "io l'avevo detto...". E vabbè. La vittoria di Spotlight farà piacere soprattutto ad Alberto Barbera, che per il secondo anno consecutivo ha portato a Venezia il film vincitore degli Oscar, "impreziosendone" il Palmarès. Per me, ad ogni modo, rimane un discreto film d'impegno e nulla più. De gustibus.

Le conferme, liete, vengono dalle attrici: per Brie Larson è il primo Oscar alla prima candidatura, ed è un premio strameritato, che rende il giusto onore a un piccolo film indipendente dal fortissimo impatto emotivo. Room uscirà in Italia il prossimo weekend e vi consiglio vivamente di andare a vederlo. Un'altra bella conferma viene dalla splendida Alicia Vikander, che nella stessa serata si prende l'Oscar e il bacio del fidanzato Michael Fassbender... troppa grazia! L'Academy la adora così tanto che ha perfino assegnato il premio per gli effetti speciali a Ex Machina (dove la Vikander interpreta un sensualissimo androide) strappandolo al ben più quotato Star Wars: il risveglio della Forza. Un trionfo, insomma, per la bella attrice svedese che è la nuova musa di Hollywood. 

Una menzione speciale, ovviamente, va anche a Alejandro Gonzalez Inarritu: il suo Revenant non ha vinto il premio più importante, ma lui si è portato a casa il secondo Oscar consecutivo come regista: roba che non accadeva da più di settant'anni (l'ultimo era stato John Ford, nel 1942). A questo punto la battuta pronunciata da Sean Penn nella scorsa edizione ("chi ha dato la green card a questo figlio di p...") appare quanto mai profetica: Inarritu è ormai la gallina dalle uova d'oro di Hollywood e può permettersi di tutto, anche girare un film di quasi tre ore con un protagonista praticamente muto, il ritmo dilatato, lo stile contemplativo e innegabilmente malickiano... al sottoscritto, per usare un francesismo, ha fatto due palle così, ma onore al merito. Sono contento anche per La Grande Scommessa di Adam McKay, che si è portato a casa l'unico premio possibile (quello per la sceneggiatura adattata) anche se non nascondo un po' di delusione: se proprio Revenant doveva perdere, al posto de Il Caso Spotlight poteva (doveva) starci questo film.

Alicia Vikander: Oscar e bacio a Fassbender!
E veniamo, perlappunto, ai delusi. Tra i quali, oltre ai produttori di Revenant, spicca purtroppo Sylvester Stallone. Intendiamoci, l'Oscar a Mark Rylance per Il Ponte delle Spie è sacrosanto (era nettamente il miglior attore in gara) però, insomma, un pochino ci dispiace per il "vecchio" Sly cui, probabilmente, il treno non ripasserà più: peccato, una sua vittoria avrebbe fatto venire giù il teatro dagli applausi e dalla commozione. Poca gloria anche per l'ultimo Star Wars, ignorato dall'Academy e quasi umiliato da Mad Max: Fury Road che, come da pronostico, ha fatto incetta di premi nelle categorie tecniche (ben sei statuette per scene, montaggio, suono, effetti sonori, costumi e trucco).

Che dire ancora? Il tempo di salutare le vittorie, meritate, di Inside Out tra i cartoni e Il figlio di Saul tra i film stranieri, nonchè il toccante Amy (premiato tra i doumentari), che già si pensa agli Oscar del prossimo anno. Perchè, mettetela come volete, il cinema è anche divismo, star, tappeti rossi e premi. E la magìa di questa notte, di questo spettacolo così kitsch e debordante insieme, resta immutabile nel tempo. Arrivederci alla prossima Awards Season!!

TUTTI I VINCITORI :

MIGLIOR FILM : IL CASO SPOTLIGHT (di TOM McCARTHY)
MIGLIOR REGIA: ALEJANDRO GONZALEZ INARRITU (REVENANT)
MIGLIOR ATTORE : LEONARDO DiCAPRIO (REVENANT)
MIGLIOR ATTRICE : BRIE LARSON (ROOM)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA : MARK RYLANCE (IL PONTE DELLE SPIE)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA : ALICIA VIKANDER (THE DANISH GIRL)
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE : IL CASO SPOTLIGHT
MIGLIOR SCENEGGIATURA ADATTATA : LA GRANDE SCOMMESSA
MIGLIOR FOTOGRAFIA : REVENANT
MIGLIOR SCENOGRAFIA : MAD MAX: FURY ROAD
MIGLIOR MONTAGGIO : MAD MAX: FURY ROAD
MIGLIOR COLONNA SONORA : ENNIO MORRICONE (THE HATEFUL EIGHT)
MIGLIOR CANZONE : "WRITNGS ON THE WALL" (SPECTRE)
MIGLIOR SUONO : MAD MAX: FURY ROAD
MIGLIORI EFFETTI SONORI : MAD MAX: FURY ROAD
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI : EX MACHINA
MIGLIORI COSTUMI : MAD MAX: FURY ROAD
MIGLIOR TRUCCO : MAD MAX: FURY ROAD
MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE : INSIDE OUT
MIGLIOR FILM STRANIERO : IL FIGLIO DI SAUL (UNGHERIA)
MIGLIOR DOCUMENTARIO : AMY

22 commenti:

  1. Peccato per Sly, per la regia e per il film.
    Comunque, l'Academy si è dimostrata come al solito finta liberal e molto conservatrice.
    Lo confermano i premi a Di Caprio e Morricone - sacrosanti - per due performance che non sono sicuramente le loro migliori.

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    1. Non è la prima volta che accade (gli Oscar "di riparazione", intendo) e non sarà nemmeno l'ultima. Però sia DiCaprio che Morricone strameritavano i premi in passato e non ci ho fatto troppo caso. Anche a me spiace per Stallone, però se ci pensi bene... è un po' come la parabola di "Rocky", no? Arrivare fino a un passo dal sogno, finire sconfitto ma uscire comunque vincitore! :)

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  2. Carina la foto Fassy + Alicia! *_*
    Morricone che bello, come sono contenta per lui! Per il resto. Meh.

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    1. Sono passato anche dalle tue parti... non sono d'accordo praticamente su nulla! :D

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    1. Sei grande!! Il prossimo anno i pronostici li faccio fare a te, sicuro! Non mi sarebbe passato nemmeno per l'anticamera del cervello la vittoria di "Spotlight", ma evidentemente a qualcuno (tipo te :) ) questo film dev'essere rimasto impresso. Certamente non agli spettatori del Lido, dove questo film non se l'è filato nessuno...

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  4. Anche io avrei preferito la grande scommessa a Spotlight, che comunque non mi è affatto dispiaciuto. Mi ritengo (abbastanza) soddisfatta.

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    1. Sì, ci sono state edizioni peggiori... diciamo che a parte il miglior film gli altri premi erano previsti e azzeccati. Tutto sommato va bene così.

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  5. Sono abbastanza d'accordo con te, in primis per DiCaprio, sai che non sono fan come te, ma credo lo meritasse e resto sconcertata nel leggere in giro certi commenti come se fosse un attore mediocre. Che dire? De gustibus.
    Su Sly spiace un po' anche a me, però ammetto di avere un debole per Rylance, quindi sono proprio contenta per lui. E' un attore sontuoso.
    Su Morricone beh che dire? E' una leggenda e finalmente Hollywood lo ha premiato con un oscar vero.
    Tra le attrici protagoniste avrei voluto una sorpresa per la nostra Saoirse, però si rifarà in futuro e credo che la vincitrice abbia meritato.
    Felice per Inside Out ma speravo in una vittoria anche per la sceneggiatura: l'animazione paga lo scotto della fantascienza, quello di non essere mai preso totalmente sul serio!
    Scusa se poi non mi sono fatta vedere stanotte solo che sono crollata!

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    1. Saoirse Ronan era, a parer mio, l'attrice più bella ed elegante tra quelle passate sul red carpet: indossava anche stanotte un abito verde Irlanda, proprio come nel 2007 per "Espiazione", ed era un perfetto mix di innocenza, fascino e sensualità. La adoro. E credo che prima o poi toccherà anche a lei la statuetta (quest'anno era impossibile, troppa concorrenza).
      Riguardo DiCaprio e Morricone, c'è poco da dire: non è la prima volta e non sarà nemmeno l'ultima che vediamo vincere l'Oscar più per "risarcimento" degli anni passati che per meriti effettivi legati ai film in questione. Ma entrambi avrebbero meritato già svariati Oscar negli anni addietro, sempre sfuggiti. Quindi non ci faccio troppo caso e mi ritengo soddisfatto :)

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    2. Sì è vero, era meravigliosa <3 . Gli abiti semplici sono anche i più belli. Splendida anche la Blanchett anche lei vestita in maniera molto semplice. A proposito della vittoria di Leo: credo che l'amicizia tra lui e la Winslet sia una delle cose più belle del cinema. Che bello lo sguardo di lei mentre veniva premiato! Ah è stupendo l'abbraccio tra due giganti come Morricone e Williams!

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  6. Mah, la regia Miller la meritava tutta, altro che Iñarritu. Il resto è stato molto prevedibile, salvo appunto la vittoria di Spotlight, bello ma non meritevole di un Oscar; d'altronde, i film impegnati a Hollywood tirano, quindi ci poteva anche aspettare questa scelta. La vera gioia per me è stata solo Brie Larson, per la quale facevo un tifo da stadio!

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    1. "Mad Max" è un film lontano anni luce dai canoni dell'Academy, che non ha mai premiato un film di fantascienza in tutta la sua storia: sperare in qualche Oscar "pesante" come la regìa era utopistico (fermo restando che a me è piaciuto tantissimo). E, ripeto, se proprio si voleva far perdere "Revenant" era più logico premiare "La Grande Scommessa".

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  7. Sly doveva avere l'Oscar, ma io, tutto sommato sono MOLTO soddisfatta... perché sebbene Leo sia stato più brillante in altri ruoli, gli spettava un oscar prima che avvizzisse e facesse un ruolo simil ridicolo per cui la carriera valesse più di altro, no?

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    1. E' esattamente quello che penso io. "Revenant" è forse il meno bello tra tutti i film per cui è stato nominato, ma agli oscar queste cose sono sempre accadute e accadranno ancora. Però DiCaprio l'oscar lo meritava a prescindere, e va benissimo così :)

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  8. Che dire Sauro, sono super contento della vittoria di Leo. Non è certo il film da lui interpretato che mi ha convinto di più (“Revenant” nel complesso è su una sufficienza abbondante, niente più), ma si tratta pur sempre di un ruolo forte, e in 25 anni ha collezionato troppi personaggi (mai banali, mai in opere alimentari) per essere continuamente snobbato. Anche fosse stato il caso, un premio riparatore ha per me un valore molto più elevato di uno assegnato ad un attore “meteora” o giù di lì. Ogni incontro con Kate poi trascende lo schermo. Ciliegina sulla torta, un importante discorso (come pure quelli di altri vincitori) il suo, su temi sui quali troppi girano ancora la testa dall’altra parte (negli USA ma non solo). Sottoscrivo in pieno anche l’emozione suscitata dal nostro grande Ennio; ha composto colonne sonori ben migliori di quella per “The hateful eight”, ma una sola statuetta alla carriera era assolutamente insufficiente. Una serata dopotutto un po’ meno prevedibile rispetto agli standard. So da tempo che non ti ha entusiasmato, quindi chiedo venia, ma sono molto contento per “Spotlight”. Non è un capolavoro, quindi va benissimo non abbia fatto incetta di premi. Analogamente ad un altro dei miei titoli preferiti del 2015 (tra i quali c’è pure “Inside out”, che meritava di stare anche nella categoria miglior film), quel “Bridge of spies” che almeno ha vinto un premio, sarà anche una pellicola senza picchi stratosferici, classico come si dice in questi casi, ma per quanto mi riguarda è da intendersi nel senso migliore del termine. Un film che ha una sua potenza intrinseca, una solidità e una coerenza che costituiscono quasi un genere a sé, uno stile. Una pagina di buon giornalismo, ma potrebbe essere una qualsiasi altra professione, in cui ci sono passione, valori, serietà, magari anche delle sviste, che al giorno d’oggi non è poi così frequente. E ciò lo trovo molto affascinante. Un genere oltretutto che non mi pare inflazioni le sale, tantomeno le premiazioni. Qualche anno fa c’era l’altrettanto valido (sempre per il sottoscritto) “Frost/Nixon”, ma non vinse nulla. La vera inventiva zero è semmai quella di Tarantino, che con l’ultimo film si autoricicla oltre il livello di guardia, e perde in genialità e ironia a favore di una buona dose di noia. Lato attrici, non ho ancora visto “Room”, quindi devo attendere per esprimere un giudizio sulla Larson, ma le tue parole fanno ben sperare. Meritatissimo l’Oscar ad Alicia Vikander, due grandi interpretazioni nello stesso anno. E non sono le prime che azzecca: ripensiamo a “Royal affair” (2012), che finì nella cinquina dei film stranieri. “Mad Max” vince solo in categorie tecniche, ma il numero di statuette è importante e funge da contrappeso (e come hai scritto non era così ovvio, pensando all'Academy). A “SW: Episode VII” niente, ma è probabile si rifaranno coi prossimi capitoli. Mi scuso per la lunghezza! Ciao

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    1. Grazie per il tuo commento Alex, la lunghezza non è mai un problema se si hanno cose interessanti da dire!
      Sono d'accordo con te quasi su tutto (a parte, e in parte, su "Il Ponte delle Spie", che io ho trovato didascalico e prevedibile... ma è sempre un film di Spielberg, e non si può dire che sia brutto). Sono MOLTO d'accordo in particolare su Tarantino, "The Hateful Eight" ha deluso parecchio anche me, e la musica di Morricone è davvero la cosa migliore di un film tutt'altro che esaltante. Condivido anche il discorso su DiCaprio (chissenefrega se "Revenant" non è il suo miglior film: lui di Oscar ne avrebbe dovuti avere già almeno un paio... giusto così!

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  9. Morricone, Inside Out e Vikander (Room non l'ho
    ancora visto) serata boh anche per me.Spiace per Sly e soprattutto Miller, Inarritu non mi piace. Però a me Spotlight è piaciuto invece parecchio...

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    1. Stallone era nei cuori di tutti, col tempo ci siamo affezionati a lui. La sua vittoria sarebbe stata commovente, ma oggettivamente Rylance gli è superiore sotto ogni punto di vista. Su "Spotlight" non vorrei essere stato troppo cattivo: non penso assolutamente che sia un brutto film (tra l'altro tocca un argomento scottante, e tutti dovrebbero vederlo) però non lo vedo come miglior film, tutto qui

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  10. volevo scrivere, Morricone, Inside Out e Vikander a parte ovviamente..maledetto cellulare...

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