giovedì 9 giugno 2016

ANDIAMO AL CINEMA - LE USCITE DELLA SETTIMANA


Nicolas Winding Refn è probabilmente il vero erede di Lars Von Trier, nel bene e nel male: i suoi film sono infatti sempre più "estremi" e ostici, destinati sempre e comunque a dividere. Quest'ultimo The neon demon è stato massacrato dai fischi sulla Croisette, ma parecchi di coloro che l'hanno visto lo considerano già "cult". E la curiosità aumenta...


THE NEON DEMON
(di Nicolas Winding Refn, Usa 2016)
Jesse (Elle Fanning) è una giovanissima modella che dalla periferia arriva a Los Angeles per tentare il grande salto. La sua disarmante bellezza, unità all'ancora più disarmante ingenuità, scatenano l'invidia delle colleghe più "navigate" che, letteralmente, ne faranno un sol boccone... Fischiatissimo a Cannes, ma già oggetto di culto, suscita inevitabilmente grande curiosità: o bene bene o male male, senza mezze misure.
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NOW YOU SEE ME 2
(di John Chu, Usa 2016)
Sequel del fortunato film di Louis Leterrier, godibilissimo e spettacolare. Quattro maghi professionisti mettono a frutto la loro abilità cimentandosi in spettacolari e remuneratissime rapine. Cast di lusso, nella speranza di rinverdire i fasti del primo episodio: Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Michael Caine, Daniel Radcliffe.
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L'UOMO CHE VIDE L'INFINITO
(di Matt Brown, Usa 2015)
Biopic del poco conosciuto matematico indiano Srinivasa Ramanujan, arrivato alla cattedra del prestigioso Trinity College di Cambridge nonostante le umilissime origini e un'istruzione da autodidatta. Con Dev Patel e Jeremy Irons, ottima coppia.
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IN NOME DI MIA FIGLIA
(di Vincent Garenq, Francia 2016)
Efficace legal-thriller di marca francese, con un tris di attori eccezionali: Daniel Auteuil, Sebastian Koch, Marie-Josée Croze. La vita di un uomo viene sconvolta da una telefonata in cui apprende la notizia della morte della figlia: la ragazza era in Germania con la mamma e il patrigno, di professione medico ospedaliero. Il padre sospetta che il nuovo compagno della ex-moglie abbia forti legami con la disgrazia, dando inizio a una spietata battaglia legale.
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ESCONO ANCHE :

FRIEND REQUEST (di Simon Verhoeven, Germania 2016)
CRISTIAN E PALLETTA CONTRO TUTTI (di Antonio Manzini, Italia 2016)
CIAO BROTHER (di Nicola Barnaba, Italia 2016)

4 commenti:

  1. Refn uber alles! Per favore non lo accostiamo a Von Trier ;P

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    1. Hanno stile e contenuti profondamente diversi, però penso che il loro modo di approcciarsi al pubblico (estremo, provocatorio, destinato a dividere) sia parecchio simile. Così come la voglia di "stupire" a tutti i costi.

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  2. Cannes, festival notoriamente parruccone e conservatore, ha sempre fischiato le novità e i registi più alternativi come Refn. Alla fine il vero banco di prova è sempre e solo quello del pubblico, e sono pronto ad affrontare questo Neon Demon sgombro da pregiudizi e sicuro di assistere a un'opera quantomeno non banale.

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    1. Hai toccato in tre righe così tanti argomenti che non basterebbe un post intero per rispondere esaurientemente. Comunque io non penso affatto che Refn sia un innovatore, e nemmeno può più spacciarsi per il nuovo dato che ormai va per i 45... Che poi "the neon demon" non sia un film banale questo è possibile, però non posso essere d'accordo sul fatto che "più incassa più si porta a casa"... altrimenti la critica sarebbe costretta e rivalutare NERI PARENTI

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