venerdì 20 gennaio 2017

ALLIED, UN' OMBRA NASCOSTA

(Allied)
regia: Robert Zemeckis (Usa, 2016)
cast: Brad Pitt, Marion Cotillard, Jared Harris, Lizzy Caplan
sceneggiatura: Steven Knight
fotografia: Don Burgess
scenografia: Gary Freeman
montaggio: Mick Audsley, Jeremiah O'Driscoll
musica: Alan Silvestri
durata: 124 minuti
giudizio: 

trama:  Durante la Seconda Guerra Mondiale il capitano dei servizi segreti canadesi Max Vatan  viene inviato a Casablanca con il compito di uccidere il locale ambasciatore tedesco: per farlo dovrà riuscire, ovviamente sotto mentite spoglie, a farsi invitare a una serata di gala ed estrarre la pistola al momento giusto. Sua partner nell'operazione sarà l'affascinante Marianne Beausejour, una partigiana francese che si fingerà sua moglie. L'attentato riesce perfettamente e l'intesa tra i due diventerà ben presto molto più che professionale. Ma proprio quando la loro storia d'amore sembra andare per il meglio, un terribile segreto getterà pesanti ombre sulla donna...  


dico la mia: Un gioiellino da amare incondizionatamente, e la conferma di Robert Zemeckis come uno degli autori più sottovalutati di sempre, vittima di un pregiudizio ormai conclamato (e profondamente ingiusto) secondo cui un regista dichiaratamente "commerciale" non possa considerarsi, appunto, "autore" a tutti gli effetti, malgrado una carriera di tutto rispetto da fare invidia a tanti illustri colleghi (Forrest Gump, Chi ha incastrato Roger Rabbit, la saga di Ritorno al Futuro, il recente The Walk, il suo capolavoro, Contact...). Con Allied, Zemeckis aggiunge un altro tassello a una filmografia variegata e prestigiosa, rendendo esplicitamente omaggio (lo dico a beneficio di coloro che non l'avessero ancora capito) a un genere desueto e affascinante come lo spy-movie, dolce ricordo della vecchia cara Hollywood degli anni '40.

Allied omaggia, lo ribadisco ancora una volta affinchè sia chiaro, l'epoca d'oro di Casablanca e le storie d'amore impossibili in guanti bianchi... è fin troppo evidente infatti che il marcato citazionismo del film sia una precisa scelta del regista, e ritengo assurde le critiche riguardo la presunta "falsità" di certe scene e situazioni: tutto il film è volutamente "falso", fin dall'inizio (l'atterraggio di Vatan in un deserto dai colori pastello, marchianamente finto, è un chiaro messaggio di dove il film andrà a parare), e del resto il falso, il non detto, è una costante della filmografia di Zemeckis (pensiamo a Le verità nascoste). Allied è un'opera coraggiosamente old-fashioned, con tutti gli ingredienti al posto giusto per scaldare i cuori del pubblico: una sceneggiatura a prova di bomba (scritta da Steven Knight, quello di Locke), una fotografia "calda" e demodè, costumi e scenografie di inusitata eleganza, e soprattutto, in primis, due splendidi protagonisti che da soli si divorano la scena (com'è giusto che sia).

Se infatti Brad Pitt è impacciato e "rigido" al punto giusto per esigenze di copione, uno sposo affascinante e ingenuo, dai valori puri e genuini (sembra la controfigura di se stesso in Bastardi senza gloria), Marion Cotillard è splendida nel suo doppio ruolo di eroina e spia, moglie (forse) infedele ma dai sentimenti autentici, amante focosa ma anche vittima dolente di un mondo impazzito... Allied è ambientato, non certo a caso, proprio nella Casablanca del 1942 (più omaggio di così!) e ne riprende le atmosfere soffuse e il disperato senso di precarietà e inquietudine, il dolore per una guerra che sembra non finire mai e che preclude ogni sogno di vita "normale", il tutto adottando uno stile "epico" e necessariamente ridondante, nonchè sottilmente ambiguo: qualcuno ha scomodato Il sospetto di Hitchcock, e il paragone è tutt'altro che blasfemo...

Ma attenzione: Allied non è soltanto un ottimo esercizio di stile, è anche un film emozionante, autentico, umanissimo. E' il racconto di un amore appassionato e pericoloso, un lampo di luce nell'orrore oscuro della guerra. Un cinema dal sapore antico, ma capace di suscitare pulsioni e sentimenti assolutamente sempre attuali e universali. E scusate se è poco, con buona pace della ottusa critica americana.

   

19 commenti:

  1. Come scrivevo dalle mie parti, malgrado l'impeccabile confezione, a me è parso un omaggio forzato dalla mancanza di idee: Zemeckis è un ottimo regista, eppure con The Walk e questo Allied mi è parso più che altro stanco. Un vero peccato.

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    1. ... pensa che invece io avevo adorato "The Walk"! In quel film avevo visto lo sguardo impaurito di un'America che non riesce (ancora) a guardare in alto, chiara allusione allo spettro, sempre vivo, dell' 11/9.
      Questo è sicuramente inferiore, e probabilmente è vero che non ci sono idee brillanti alla base, però insomma è fatto dannatamente bene... :)

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  2. Pienamente d'accordo con te: visto al cinema, l'ho amato! Elegante, coinvolgente, affascinante, a suo modo... autentico, o autenticamente falso. Un piacere da guardare e da vivere come spettatrice!

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    1. Sì, è vera gioia per gli occhi. Non sta scritto da nessuna parte che un film per essere bello debba per forza dire qualcosa di nuovo. Qui Zemeckis gioca col passato e, a mio avviso, lo fa benissimo.

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  3. Zemeckis è un grande autore, ma con Allied l'ha fatta fuori dal vaso. E Brad Pitt ha dato una delle prove più barbine della sua carriera...

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  4. Io più che al Sospetto di Hitchock o pensato a L'ombra del dubbio, e infatti dal trailer sinceramente mi aspettavo un po' questo, e invece dopo un inzio promettente (anche se alchimia tra i due zero fin dal principio) proprio non si 'connette' con la parte inglese. Peccato, perché a parte trucco e parrucco, vestiti da capogiro, splendide scenografie, e la Cotillard (e il suo personaggio da spia insopportabile a moglie e madre devota non regge nonostante la sua bravura), c'è un grosso meh.

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    1. Mi "permetto" :) di dire che quegli aspetti che tu liquidi in fretta (trucco, scenografie, ambientazioni, costumi) sono parte integrante di una pellicola che punta evidentemente sul fascino antico, nonchè di un linguaggio cinematografico che Zemeckis ha voluto omaggiare con affetto e onestà. Poi, come ho scritto sopra, non è obbligatorio fare sempre cose nuove: "Allied" non è un capolavoro e non riscriverà la storia del cinema (neppure di quello di genere) però ogni tanto è bello anche abbandonarsi alla classicità...

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    2. Ma sull'affettuoso omaggio a Casablanca non ci piove e un ritorno al cinema classica fa sempre piacere, ma dal regista di Forrest Gump (e di The Walk, dove è riuscito a fare puro cinema) non si può tollerare la scena del parto sotto i bombardamenti girata come un parto all'aperto durante un capodanno dove a lei si rompono le acque prima del 3-2-1 buon anno... Problemi di budget usati per gli aspetti che non liquido, ma che al di là della loro bellezza non sono sufficienti per farne un nuovo Casablanca? :-) Zero alchimia tra i personaggi ed proprio la mancanza di suspence che manca. Ora, non deve essere per forza un trhiller, ma se nutri il dubbio devi fare i compiti e mettere un bel po' di suspence (e la scena della festa dove lei confabula con il gioielliere ebreo non è sufficiente), e non c'è ambiguità nel personaggio della Cotillard, che da spia fascinosa si 'resetta' e diventa una moglie e mamma perfetta, per non dire che poi il momento 'action' finale svacca alla grande e il bel Pittone rovina il pathos del momento topico in cui dovremmo piangere come fontane, e invece ti viene quasi da ridere perché lui sembra che gli scappi la cacca e concentra gli sforzi per non farsela addosso/scorreggiare. Continuo? XD

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    3. Come ho scritto sopra, tutto il film è VOLUTAMENTE finto, fin dalla primissima scena, e certo Zemeckis non voleva fare un film storico... questo per dire che è inutile andare alla ricerca di errori e incongruenze perchè ne puoi trovare quante ne vuoi. Così come la suspance: trovo che "Allied" sia prima di tutto un film romantico piuttosto che un thriller, e secondo me i personaggi hanno la giusta alchimia. Pitt è "ingessato" perchè ingenuo, la Cotillard secondo me è fascinosa anche quando fa la calza... opinione personalissima, ovvio :)

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    4. Ma ovvio, ognuno la pensa come vuole. Io non boccio Allied in toto (i film brutti sono altri), ma sinceramente mi aspettavo di più!

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  5. Ne parlano male, bene, boh.
    Ma c'è la Cotillard, che tutto può, quindi me lo vedo lo stesso. :-D

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  6. Un film incompiuto direi, che non riesce a decollare: la sceneggiatura di Knight regge ma non emoziona, e la suspance non è poi molta (finale prevedibilissimo). Attori bravi, ma credo che lo dimenticheremo in fretta

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    1. Probabilmente non ci resterà scolpito nella memoria, però non penso che lo scopo del film fosse la suspance: credo che Zemeckis volesse più che altro trasportarci in un mondo antico, dalle parti di un cinema classico e di genere (che oggi non si fa quasi più) e deliziare gli spettatori omaggiando uno stile d'altri tempi. Secondo me riuscendoci.

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    2. Ma allora se non voleva dare suspence, non avrebbe avuto senso fare la parte in Inghilterra, poteva benissimo tenere la storia in Marocco e usare l'escamotage del dubbio e dargli un finale alla Casablanca, dove il Pittone poteva sempre esibire la faccia 'mi controllo che fa brutto scorreggiare in pubblico'. XD

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    3. Sì, direi che anche questa trama non sarebbe stata male... :) :)

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  7. Nonostante la sceneggiatura di Knight (Zemeckis per me è uno "bravo e basta") non mi ispira per nulla. Ma se Pitt ha tradito la Jolie con la Cotillard... beh, lo capisco ;)

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  8. Qualcuno mi sa dire chi ha "prestato le mani" a Pitt nella scena dove mischia le carte?

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