martedì 28 marzo 2017

FUKUSHIMA: A NUCLEAR STORY (ATOMIC DAY)

L' 11 marzo scorso si è celebrato il sesto anniversario del disastro nucleare di Fukushima, causato dal terribile terremoto (e dal conseguente tsunami) che che colpì il Giappone, causando una delle più terribili tragedie del nuovo millennio. SOLARIS e altri blog amici hanno voluto ricordare l'evento a modo loro, e cioè parlando di cinema, in modo da poter dare il loro piccolo contributo a non dimenticare e sensibilizzare i propri lettori sull'argomento.


FUKUSHIMA: A NUCLEAR STORY
(id.)
regia: Matteo Gagliardi (Usa, 2016)
cast: Pio D'Emilia, Massimo Dapporto (voce), Willem Dafoe (voce)
sceneggiatura: Matteo Gagliardi, Pio D'Emilia, Christine Reinhold
fotografia: Kenji Higuchi, Guillaume Bresson
montaggio: Matteo Gagliardi
musica: Fabrizio Campanelli
durata: 84 minuti

trama:  Che cosa successe davvero a Fukushima l' 11 marzo 2011? Quali furono (e quali sono tuttora) le conseguenze del disastro che distrusse la centrale nucleare? La coraggiosa indagine a tutto campo del reporter italiano Pio D'Emilia aiuta a far luce sulla vicenda.   


dico la mia:  A un quarto di secolo (all'epoca) dal disastro di Chernobyl, dopo il conseguente referendum abrogativo vinto a larghissima maggioranza, nessuno davvero pensava e si augurava di dover tornare a parlare di energia nucleare in Italia. Invece l' 11 marzo 2011 l'incubò si ripresentò come un fulmine a ciel sereno: la centrale atomica di Fukushima, in Giappone, venne spazzata via dal terribile tsunami che si abbattè sul paese del Sol Levante in seguito ad un fortissimo terremoto, facendo ripiombare il mondo nell'incubo... eppure, malgrado l'enorme risonanza che il nefasto evento ebbe su tutti i media del pianeta, ancora oggi molti aspetti della vicenda sono poco chiari, tenuti nascosti (per evidenti responsabilità) dalle autorità giapponesi che eressero fin da subito un impenetrabile muro di gomma.

Ed è stato grazie a un coraggioso reporter italiano, Pio D'Emilia, giornalista di Sky Tg24 e corrispondente da Tokyo da oltre trent'anni, che oggi possiamo saperne di più. D'Emilia, insieme al regista Matteo Gagliardi e a Christine Reinhold, è il protagonista di questo bellissimo e sconvolgente documentario sui fatti di Fukushima, raccontato con uno stile d'inchiesta d'altri tempi e "corroborato" dai nuovi linguaggi dell'informazione e del cinema (animazione, infografica, 3D) che permettono allo spettatore una chiara e corretta comprensione di quanto accaduto. Ma attenzione: nel film di Gagliardi la parte tecnica è solo a supporto di una straordinaria esperienza personale, che ha portato la piccola troupe ad avventurarsi (clandestinamente e senza permessi) nelle aree protette ed inaccessibili del disastro, rischiando la propria salute, la propria incolumità fisica, e anche la propria libertà personale...

Ed è inutile dire che le immagini che si susseguono del film sono il più terribile ed efficace spot contro l'energia atomica, che bastano e avanzano a convincere anche i più scettici sulla sua pericolosità ed inutilità: animali deformi e "cannibali" che si uccidono l'uno con l'altro, la straziante desolazione dei luoghi abbandonati in fretta e furia, gli strumenti di rilevazione che mostrano quanto ancora oggi le radiazioni siano di altissima intensità, e soprattutto l'evidente (e colpevole) imbarazzo dei tecnici della Tepco (la società che gestiva il sito di Fukushima), riluttanti a rispondere alle domande e costretti a negare l'evidenza. Scene già viste e tristemente famose, con l'aggravante che qui non siamo parlando dell'impenetrabile URSS di Gorbaciov bensì del civilissimo ed evoluto Giappone del nuovo millennio.

Il film di Gagliardi è costruito come un thriller d'azione, che avvince e convince, alternando interviste, immagini di repertorio, sequenze originali che richiamano i manga giapponesi (!) e che si prendono cura di spiegare allo spettatore i passaggi tecnici più ostici. Il tutto raccontato dalla voce calda e impostata (nella versione originale) di Willem Dafoe, che ha accettato con entusiasmo  (e soprattutto gratuitamente) di prendere parte alla causa. Nella versione italiana invece la narrazione è affidata a Massimo Dapporto.


Un documentario da vedere e su cui riflettere, soprattutto sull'ineluttabilità di certe tragedie e sull'impreparazione degli uomini e dei sistemi di controllo di fronte a fenomeni atmosferici di immensa gravità come i terremoti e gli tsunami: la centrale di Fukushima era considerata come una delle più sicure al mondo, eppure il film ci mostra come il disastro avrebbe potuto essere di dimensioni ancora più devastanti se solo, per puro caso, una piccola valvola termostatica miracolosamente rimasta indenne abbia preservato i reattori più potenti da un'esplosione che avrebbe potuto avere conseguenze catastrofiche...

ED ECCO GLI ALTRI BLOG ADERENTI ALL'INIZIATIVA :

Director's Cult
Non c'è paragone
Mars needs women



12 commenti:

  1. Mi fa rabbia sapere che potremmo avere energia ecostenibile, ma che per via dei costi (o di possibile scarso guadagno) viene abbandonata in favore del nucleare... L'errore però è umano e non della scienza nucleare in sé, che se mal utilizzata porta a disastri come quello di Chernobyl più di 30 anni fa e Fukushima 6 anni fa... Grazie per avermi fatto scoprire questo documentario!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prego! :)
      Sul fatto che l'energia nucleare sia male utilizzata (parlo al giorno d'oggi) non sono del tutto d'accordo: il nucleare è pericoloso a prescindere, e gli incidenti come dimostra anche il film sono sempre possibili. E allora dedichiamoci appunto alle energie rinnovabili ed ecosostenibili, molto meno rischiose e senz'altro meno invasive

      Elimina
  2. l'avevo visto in un cinema, presente il Pio D'Emilia.
    (https://markx7.blogspot.it/2016/06/fukushima-nuclear-story-matteo-gagliardi.html)

    il thriller l'abbiamo sentito in tanti, hai ragione...

    RispondiElimina
  3. Mi sarebbe piaciuto tanto vederlo, ma ovviamente la distribuzione è stata pressochà nulla. Film scomodo? A maggior ragione meritava la visione. Spero di riuscire a trovarlo...
    Mauro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si trova abbastanza facilmente, Mauro: credo che sia disponibile anche su youtube in chiaro. Ti consiglio di vederlo perchè sì, in effetti è un bel pugno nello stomaco!

      Elimina
  4. Non so per quale motivo, ma solo dopo la tua recensione mi sono ricordato di averlo visto. Un film interessante e a suo modo anche agghiacciante.

    RispondiElimina
  5. Risposte
    1. Prego! E' il bello di questi "days", che ci fanno scoprire tante pellicole interessanti... peccato che in questo caso la partecipazione degli altri blogger non sia stata massiccia, ma speriamo bene per i prossimi!

      Elimina
  6. Grazie a tutti per le belle parole per il mio docufilm. Un caro saluto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un vero piacere (e un vero onore!) ospitare un intervento del regista del film! Sono io che ringrazio per l'attenzione, ricambiando ovviamente i saluti. Grazie davvero!

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...