mercoledì 19 luglio 2017

STAGIONE 2016 - 2017 : I "FLOP" DELL'ANNO

"Equals", di Drake Doremus
Da Drake Doremus a Terrence Malick, da Mel Gibson a Derek Cianfrance: come al solito la lista delle delusioni dell'anno non fa sconti a nessuno, dai talenti emergenti (o presunti tali) fino vecchi leoni, "mostri sacri"compresi.

Con la precisazione di sempre: non ci sono in questa classifica film inguardabili o davvero brutti, ma titoli che per un motivo o per un altro non hanno rispettato le attese della vigilia oppure, come nel caso di Gibson, pur tecnicamente validissimi sono inaccettabili dal punto di vista etico (datemi pure del bigotto, se volete, ma penso che le cose vadano chiamate con il loro nome: quello di Gibson è fascismo allo stato puro...)

Ecco quindi i sette flop della stagione che si va a chiudere, scelti secondo il mio modestissimo parere e verso i quali mi aspetto già le vostre critiche: ma del resto il bello delle classifiche è proprio questo, quello di discutere e confrontarsi (civilmente, s'intende). Son qui apposta!


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1) EQUALS (di Drake Doremus, Usa 2015)  
Quali sono i compromessi cui deve sottostare un direttore artistico di un festival (nella fattispecie Alberto Barbera, Venezia 2015) per mettere nel concorso principale un film come Equals? Tipico prodotto da multisala, accurato ma stravisto, con tutti i clichè del film di genere scopiazzati da ogni dove. Una specie di Romeo e Giulietta in salsa futuribile che sotto una confezione patinatissima nasconde un imbarazzante vuoto di idee. Noioso e insignificante, l'unico pregio è che si dimentica in fretta.





2) QUESTI GIORNI (di Giuseppe Piccioni, Italia 2016)  
Il film-esempio del peggior cinema italiano, quello degli autori spocchiosi e fintamente umili, che si rifiutano (a detta loro) di girare opere nazional-popolari per rifugiarsi in questi tristi filmetti radical-chic strizzando l'occhio alla critica (che per fortuna ci casca sempre meno, vedi i giusti fischi ricevuti alla Mostra di Venezia). Pellicola pretenziosa e inconcludente, stanca, nata già vecchia, talmente minimalista da risultare evanescente (di contenuti e di idee).





3) LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE (di Mel Gibson, Usa 2016)  
Non mi è mai piaciuta la pilatesca formuletta del "film eticamente sbagliato ma formalmente ineccepibile...". E' come dire che Hitler fece ANCHE delle cose buone. L'ultimo film del fanatico Mel Gibson mette in scena un'immonda carneficina spacciandola per film pacifista, ma basta vedere anche una sola delle sequenze girate al fronte per capire che il macellaio Gibson non ha nè lo stile, nè il senso nè il rispetto per la tragedia. Vergognoso.




4) LA LUCE SUGLI OCEANI (di Derek Cianfrance, Usa 2016)  
Derek Cianfrance, parere personalissimo, si conferma come uno dei giovani autori più sopravvalutati degli ultimi anni. Melodrammone iper-classico, pesante come un macigno, con una trama assurda e personaggi tagliati con l'accetta, utile solo per dare fiato al gossip grazie alla coppia di protagonisti Alicia Vikander e Michael Fassbender, compagni anche nella vita. Ma il cinema è un'altra cosa...






5) LA RAGAZZA DEL TRENO (di Tate Taylor, Usa 2016)  
Hitchcock non abita più qui, e bisognerà farsene una ragione. Ennesima (sbiadita) fotocopia de La finestra sul cortile, peccato che si capisca quasi subito chi sia il colpevole (non esattamente un punto di forza per un giallo) e la fastidiosa voce-off non vi dà tregua dall'inizio alla fine. Enfatico e petulante, senza alcun approfondimento psicologico dei personaggi che rimangono figurine utili solo ai fini della storia. Decisamente perdibile.






6) PASSENGERS (di Morten Tyldum, Usa 2016)  
Un'enorme occasione perduta questo Passengers, che vanifica la buona parte iniziale con un finale posticcio, assurdo, inverosimile, dettato da logiche commerciali, che fanno scadere il film nel ridicolo involontario. Peccato perchè c'erano tutti i presupposti per realizzare un buon film di fantascienza filosofica e "adulta"... ma altrove, non certo a Hollywood.







7) SONG TO SONG (di Terrence Malick, Usa 2017)  
Lungi da me profanare la storia, il vissuto, i film, la carriera di un "mito" come Terrence Malick. Però è innegabile che negli ultimi tempi il regista texano si sia rifugiato in un'autoreferenzialità che pare senza vie d'uscita. Un percorso artistico del tutto scollegato dal cinema "vero", magari anche affascinante ma che poco ha a che fare con la settima arte. Immagini meravigliose, intuizioni poetiche degne di nota, ma anche una sceneggiatura di imbarazzante ovvietà e insopportabili derive filosofiche per ribadire, per la milionesima volta, i soliti concetti panteisti che ossessionano il regista texano. Anche basta.

22 commenti:

  1. Il mio sesto senso me li ha fatti scansare tutti! A parte "Song to Song" perché ero fiducioso, soprattutto per l'aspetto musicale. Ovviamente mi sono pentito, soffrendo di noia per arrivare in fondo.

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    1. Su Malick sfondi una porta aperta, per le ragioni che ho spiegato sopra... ormai nel suo caso si fa fatica anche solo a parlare di cinema stesso (lo dico in tono assolutamente non dispregiativo: quello che fa Malick può essere anche bellissimo, ma il cinema vero è un'altra cosa

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  2. La battaglia di Hacksaw Ridge, ad essere sincera, non mi era dispiaciuto, mentre sugli altri mi hai fatto aprire non poco gli occhi. Grazie.

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    1. Grazie a te del commento. Su Gibson, come ho scritto, è una pura questione di sensibilità, e conosco moltissime persone che come te hanno apprezzato e perfino esaltato questa pellicola. Io non riesco a scindere la qualità artistica da quella morale, ma forse è un problema mio (lo dico senza alcuna polemica)

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  3. Alcuni mi trovano perfettamente d'accordo, mentre altri, come Gibson e Cianfrance, invece, mi trovano su posizioni decisamente diverse.
    Ma è il bello del Cinema.

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    1. Esatto. Ci mancherebbe. Su Gibson poi ho esposto ampiamente il mio pensiero...

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  4. A me La luce sugli oceani è piaciuto...Ma concordo con La ragazza del treno, floppone!

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    1. A Venezia molti fischiavano e molti dormivano (per Cianfrance), ma so bene che in molti lo apprezzano... opinioni diverse

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  5. Ma Enemy non è un film del 2015?
    S.

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    1. Sì, però formalmente è uscito in Italia il 4 agosto 2016. E quindi, per pochi giorni, rientra in questa annata ;)

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  6. La ragazza del treno è stato una bella pu**anata col botto mentre Equals ed Hacksaw Ridge mi sono piaciuti: sì, concordo che il primo non fosse da festival ma ingenuamente non ho trovato irrispettoso il film di Gibson, anzi. La guerra è sangue e ingiustizia, il personaggio era reale, con tutte le sue convinzioni più o meno condivisibili, e Gibson ha scelto di raccontare quella storia. Non ci vedo nulla di criticabile, sinceramente, ma ovviamente questo è solo il mio personale punto di vista. :)
    Gli altri li ho saltati a pié pari, soprattutto Cianfrance (concordo col sopravvalutatissimo) e Passengers, evitato perché non sopporto più la Lawrence.

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    1. E' ovvio che il punto di vista ETICO di un'opera è sempre personale: io ho trovato inaccettabile il film di Gibson per come, a mio giudizio, manipola la buona fede delle persone. Finge di portare sullo schermo un protagonista pacifista salvo poi salvargli la vita 5-6 volte grazie alle armi di un esercito spietato... una contraddizione grossolana (per me).

      Mentre invece il giudizio su Cianfrance è decisamente obiettivo! :)

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  7. In realtà Questi giorni è un bellissimo film sulla gioventù, con protagoniste delle ragazze assai credibili. Film fatto di poche cose, soffuse, impalpabili, come i sentimenti contrastanti che si vivono in quella età. Per il resto non ho visto i film, ma non mi ispiravano per nulla, a parte Gibson

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    1. Dai Davide... non posso credere che ti sia piaciuto! ;)

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  8. "La battaglia di Hacksaw Ridge" non mi era dispiaciuto, ma tutto il resto mi ha davvero deluso...

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    1. Vedi sopra. Io lo trovo inaccettabile dal punto di vista etico, poi sulla confezione non discuto...

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  9. Equals noiosissimo. Quasi ai livelli di Silence. ;)

    Del tutto d'accordo su Hacksaw Ridge. E per me ci sarebbe da discutere pure sul fatto che sia formalmente ineccepibile... :)

    La ragazza del treno e purtroppo anche Song to Song li boccio pure io, mentre La luce sugli oceani e Passengers, pur non completamente riusciti, tutto sommato li salverei.

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    1. Infatti, come ho scritto, non è che questa lista contenga film inguardabili ma solo film che, per un motivo o per l'altro, hanno tradito le attese. Il classico esempio è Malick, ma anche su Gibson continuiamo a spaccarci... ed è il bello delle classifiche!

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  10. Il peggio sta a Venezia, insomma, con parecchi titoli visti proprio al Lido e che sì, poco han convinto pure me, Equals a parte che mi ha sollevato da una serata particolarmente ostica.
    Malick quest'anno non mi avrà, mi sono stancata dei suoi film fotocopia, mentre ringrazio di aver saltato Passengers e La ragazza del treno.

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    1. E' vero, ci sono ben tre film veneziani (quattro con "Equals", dell'anno scorso) e solo perchè non ho potuto mettere in lista "Brimstone" e "The Bad Batch", che (per fortuna!) non sono usciti al cinema da noi. Segno evidente che sì, in effetti il concorso di quest'anno non era proprio eccelso artisticamente (o meglio, c'erano grandi film e grandi schifezze, mancava forse la via di mezzo)
      Per quanto riguarda "Passengers" e "La ragazza del treno", direi che davvero non ti sei persa nulla... due film non brutti, semplicemente insignificanti

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  11. P. Larrain ha una “perfetta” controparte in questa classifica, cioè T. Malick. Non so cosa gli passi per la testa, probabilmente crede di essere in una sorta di paradiso parallelo, eppure gli sfugge che per il povero malcapitato spettatore ogni suo film (? Il Cinema è un’altra cosa, sottoscrivo) è un’esperienza infernale. Io poi aggiungo pure “Knight of cups”, dato che i distributori nostrani hanno deciso di deliziarci con un incredibile 2x1… (ma i biglietti pagati restano 2!). Ma perché sceglie Natalie? Avrei evitato un bel supplizio! “Equals” purtroppo mi ha piuttosto annoiato, e come scrivi tu è tutto già visto, e meglio. E ciò nonostante Kristen, che ha brillato sideralmente di più con Assayas (ma ricordo che a te il film non ha convinto). Tra le opere che hai segnalato, l’unica che mi sento di salvare è “La luce sugli oceani”: niente di trascendentale, ma la storia non mi ha lasciato per nulla indifferente. Gibson invece è tra quelli bypassati, ricordo opinioni molto positive e, appunto, altrettante molto negative. Non so davvero che idea farmi! Altri flop che ricordo sono “Masterminds – I geni della truffa” (di certo non della Settima Arte), “Una vita da gatto”, “Spider Man: Homecoming”, “Barriere” e la super sòla “Assassins’ creed”. Il peggiore tra gli italiani è il pedestre “La verità sta in cielo” di Faenza, querelabile per tentate direzione e recitazione (brava solo G. Scarano). Ciao Sauro!

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    1. Ciao Alex,
      Come ho scritto nella recensione, credo che Malick ormai faccia film più per se stesso che per il pubblico, per una forma di "autoterapia" personale, per ragioni che ci sono ignote, che rispettiamo, ma che ovviamente non ci consentono di parlare bene di queste pellicole-fotocopia ormai votate alla più totale autoreferenzialità. Su come mai ultimamente scelga sempre la Portman non saprei, ma va detto che un po' tutti i registi hanno le loro attrici (e attori) preferiti, e di sicuro non è facile (per Natalie) rifiutare a cuor leggero un film di Malick...
      Anche su Kristen Stewart la penso come te: ormai è una stella di prima grandezza, anche quando sbaglia i film (come Equals), ma la sua bravura e la sua grande maturazione artistica sono innegabili. A me "Personal Shopper" non ha convinto al 100%, ma se il film piace è proprio per la performance della brava Kristen.
      Riguardo invece i tuoi "flop"... beh, posso dire pericolo scampato: non ne ho visti neppure uno! ;)

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