martedì 25 luglio 2017

SULL' ORLO DI UNA CRISI DI NETFLIX...


Il bubbone è scoppiato al Festival di Cannes, e non è stato affatto indolore. Penso che tutti avrete letto le cronache: dopo la proiezione del film coreano Okja, e dopo il rifiuto di Netflix (in veste di produttore) di distribuire il film in sala ma di metterlo subito in rete a disposizione dei suoi abbonati, la giuria del Festival ha deciso di vietare per regolamento, a partire dall'anno prossimo, film in concorso che non prevedano specificatamente la distribuzione nei cinema. Apriti cielo! Pedro Almodovar, leader degli "integralisti" insieme a Chrstopher Nolan, ha subito applaudito il provvedimento. Altri invece, tra i quali Will Smith, hanno bollato la decisione come "donchisciottesca" e poco al passo coi tempi...

Non è una questione di lana caprina. Sono in ballo miliardi dollari e migliaia di posti di lavoro. Di più: è in ballo forse il futuro del cinema stesso, almeno per come siamo abituati a pensarlo adesso. Chiariamo una cosa: nessuno vuole demonizzare Netflix (che, anzi, rappresenta una valida alternativa allo streaming illegale), c'è da chiedersi semmai quali siano i fattori che hanno portato alla nascita di Netflix e come questo ha potuto diffondersi a macchia d'olio, soprattutto in America. In pochi sanno che Netflix esiste ormai da vent'anni ed ha attraversato diverse "ere geologiche": nata come semplice catena di videonoleggio, si è prima riciclata come piattaforma di noleggio film e dischi a domicilio (anticipando i tempi ed evitando la crisi, cosa che non ha invece saputo fare il suo rivale Blockbuster) per poi specializzarsi nel download legale a pagamento.

Oggi Netflix  è un colosso che opera in tutto il mondo, dà lavoro a 3.500 persone, ha un fatturato annuo che sfiora i 10 miliardi di dollari e può contare su oltre 50 milioni di abbonati. Capite bene che con queste cifre è piuttosto facile condizionare il mercato cinematografico, e infatti i nodi sono venuti subito al pettine... Netflix è ormai un'alternativa alla sala cinematografica, è entrato nelle case della gente, ha allargato a dismisura la fruizione, ha dato la possibilità ai cinefili incalliti di poter vedere film mal distribuiti o addirittura inediti, il tutto a un prezzo irrisorio: l'abbonamento a Netflix costa circa 8 euro al mese (ripeto: al mese!) e puoi vedere tutto quello che vuoi, mentre un biglietto del cinema costa la stessa cifra (quando va bene) per un solo spettacolo.

E' chiaro che siamo di fronte a una rivoluzione epocale nella storia dell'audiovisivo. La svolta si è avuta quando Netflix ha deciso di diventare oltre che distributore anche produttore dei suoi film. Film destinati esclusivamente alla distribuzione in rete, senza il passaggio preventivo in sala (anche per aggirare le leggi "proibizioniste" dei vari paesi che fissano un periodo di "embargo" prima di distribuire in home video un film uscito al cinema. In Francia ad esempio, il paese più restrittivo, il divieto è fissato a 36 mesi). Niente di illegale, s'intende, e tutto alla luce del sole. Una svolta che però rischia di mettere in crisi le sale cinematografiche di tutto il pianeta...

La domanda è: voi da che parte state? Siete "luddisti" come Almodovar o progressisti come Will Smith ? (il quale afferma tranquillamente che "per i miei figli è del tutto naturale fruire il cinema al di fuori della sala cinematografica...") . Non è una domanda facile, e vi confesso che io mi pongo (contrariamente alla mia indole) tra i "conservatori". Insomma, non sono un talebano e non grido all'untore, però trovo molto pericolosa questa deriva verso un consumo "domiciliare" del prodotto filmico... intendiamoci: Netflix è l'effetto e non la causa di questa situazione. Non ha nessuna colpa. La colpa è da ascriversi alla maleducazione del pubblico (nel senso letterale del termine, ovvero non più abituato alla visione in sala) che fa sì che per un adolescente vedere un film al cinema, in tv, sul pc o sul cellulare è esattamente la stessa cosa. Si è perso il gusto del ritrovarsi e andare al cinema, di considerare la sala cinematografica come il luogo deputato per vedere un film.

Io questa cosa la trovo molto triste.
Certo, è chiaro che il cinema non sparirà (come sostengono i consumatori di Netflix), ma di questo passo sparirà la cultura cinematografica, sparirà il carattere pubblico del cinema, inteso come condivisione e aggregazione. Sparirà la magia del cinema stesso. Perchè tra vedere Dunkirk in una sala IMAX con uno schermo da 50 metri e vederlo sullo schermo di un computer c'è la stessa differenza che tra guidare una Ferrari e una Panda... ma vallo a spiegare ai ragazzini che con 8 euro al mese hanno un modo che si spalanca davanti a loro.
E probabilmente hanno ragione loro, ma non sono per nulla contento.

38 commenti:

  1. Io sono dell'idea che i tempi cambiano, come è scomparsa la pellicola e ora si gira in digitale, scompariranno - purtroppo - anche le sale cinematografiche. E' questione di tempo...io personalmente se avessi la possibilità, andrei al cinema tutti i giorni, li la magia è diversa come dici giustamente tu. Ma i tempi cambiano, non è questione di maleducazione della gente, oggi è tutto disponibile, quindi per chi non se lo può permettere può anche guardarsi il film IMAX sullo schermo del pc. Certo non è la stessa cosa ma qui stiamo parlando di cultura, e la cultura deve essere fruibile a tutti, guai se non fosse così.
    Certo bisogna anche sensibilizzare la gente allo riscoprire la sala cinematografica, cosa che di questi tempi è tutto difficile. Non sto giustificando ovviamente chi usa internet per guardare film, io stessa lo utilizzo molto e ho scoperto una gran quantità di registi in questo modo, cosa che prima mi era assolutamente impossibile. Come ho detto prima i tempi cambiano, e bisogna stare al passo coi tempi, sempre restando che non dobbiamo dimenticare la nostra cultura e le sale cinematografiche.

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    1. I tempi cambiano, non necessariamente in meglio. E secondo me la maleducazione della gente c'entra eccome, il motivo l'hai detto tu stessa: oggi siamo abituati ad avere tutto e subito, senza aspettare, senza fare sacrifici, partendo dal presupposto (sbagliato) che tutto ci sia dovuto... così, pur di vedere un film prima degli altri siamo disposti a vedercelo anche in condizioni infime (vedere un film IMAX sullo schermo di un pc è un nonsenso grossolano!). Non c'è più rispetto nè per la qualità nè per l'arte in sè.
      Discorso costi: cara Arwen, potrà sembrare cinico quello che dico, ma io penso che la cultura non possa e non debba essere gratis. La cultura costa, l'arte ha un costo e chi fa cultura è giusto che debba essere retribuito come merita. La cultura non può essere "svenduta" ma deve poter conservare la sua dignità. E la mia impressione è che se i costi si abbatteranno, se fare film costerà sempre meno e vedere un film non costerà niente, tutti saranno in grado di fare film e farli vedere... ma siamo sicuri che questo gioverà alla qualità?

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    2. bè in un certo senso è un nonsense, se da un lato è giusto guadagnarci da un altro lato però chi non può permettersi la cultura allora deve restare un ignorante...non è una bella cosa. Chi controlla i costi e i prezzi decide chi ha diritto o meno al sapere. Sappiamo tutti che oggi come oggi registi come Michael Bay, assolutamente privo di talento guadagnano un pacco di soldi facendo film, attori come Ben Affleck anche, per non parlare della nostra Monica Bellucci, assolutamente incapace anche di esprimere un espressione, perchè io devo pagare per questa gente? Il film me lo vedo gratis pronto e impacchettato e posso criticarlo. Se dobbiamo ragionare come fai tu allora mettiamo a pagamento anche la scuola, visto che è giusto che la cultura si paghi. In questo modo solo chi può permettersi il lusso di studiare può farsi una cultura. Che cavolate sono queste, e scusa la polemica, io non la penso come te, e non mi insultare per questo. Qui non si tratta di maleducazione, con lo streaming gratis, molti film possono vedere la luce, e venire venduti in italia in dvd, IO posso vederlo gratis e comprarmi il DVD originale se esce. Qui non si tratta di maleducazione, ma di uno sguardo diverso alla cultura, che deve essere a disposizione di tutti, non di pochi eletti che se lo possono permettere. La cultura che ho non me la sono fatta sborsando un pacco di soldi, ma con ciò che ho trovato in rete.

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    3. Fermo restando che, sono assolutamente contraria al dilagare di film in rete, i film dovrebbero uscire tutti in sala per me. Se me lo potessi permettere - e non lo posso fare per ovvi motivi - io andrei al cinema ogni giorno a cominciare da oggi, magari mi elegerebbero a eroina dei cinefili chissà. Io sono dell'idea che un costo più alla mano e una sensibilizzazione verso la sala cinematografica, limiterebbero l'uso di internet. Ma oggi come oggi non esistono più le piccole sale, solo i multisala, il che è tutto un dire. Non credo sia corretto dire che tutto sia dovuto, siamo esseri umani dopo tutto, abbiamo diritto a degli interessi, perchè l'arte rende vivi. Certo bisogna avere dignità e rispetto per il lavoro altrui ci mancherebbe, allo stesso tempo io voglio avere il diritto di decidere cosa vedere o meno, tu dici che se l'arte è a disposizione di tutti ci perde in qualità, scusami ma mi fa un po' ridere, oggi come oggi escono giocattoloni senza senso a pagamento Sauro, forse se le cose fossero al contrario sarebbe più selettiva la scelta di film da proporre al pubblico.

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    4. Ti faccio un esempio concreto, io per un film con Nicole Kidmam, andrei al cinema, per un film di David Lynch al cinema ci andrei di sicuro...solo che c'è un piccolissimo problema: David Lynch non lo seguono in molti e dove vivo io certamente non esce in sala, trovi i suoi film nelle grandi città. Se lo trovi a Palermo sei fortunato tanto per fare un esempio. Quindi in poche parole non tutti i film escono in sala e per vederli devi per forza usufruire di internet, volente o nolente, quindi la colpa qui è della distribuzione che della gente...

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    5. Temo di non essermi spiegato, e ti chiedo scusa se ti sei risentita per quello che ho scritto. Non ho detto assolutamente che chi non ha i soldi deve restare ignorante (anche se nemmeno la scuola è gratuita, visto il costo non proprio esiguo dei libri e del materiale scolastico...). Ho detto semplicemente che la cultura non può essere gratis perchè anch'essa ha dei costi. Produrre film costa, così come allestire un concerto, uno spettacolo teatrale, una mostra, un convegno. Prova a pensare quanta gente ci sta dietro a queste cose e quante persone deve soddisfare il biglietto che paghi... sminuire il prezzo dell'arte vorrebbe dire svilire l'arte stessa e abbassarne la qualità. Il discorso che la cultura debba essere fruibile a tutti è un'altra cosa, e qui entra in gioco la politica. E' la politica a dover stabilire se e in che misura i costi della cultura debbano essere a carico della collettività, ovvero se e quanto lo stato debba sobbarcarsi certe spese. Che comunque, lo ripeto, ci sono a prescindere.
      E comunque non confondiamo le cose. Io qui parlo di Netflix e di streaming LEGALE, ovvero quanto questa piattaforma LEGALE possa influire sul modo di intendere il cinema. Quello di cui parli te è invece lo streaming ILLEGALE, che significa PIRATERIA. Sono due cose ben diverse. Intendiamoci, qui nessuno è "vergine" e tutti scarichiamo film dai vari siti pirata, io compreso, per le ragioni validissime che tu enunci sopra. Ma teniamo presente che si tratta pur sempre di pirateria, e che in ogni caso si fa sempre un danno al cinema stesso.

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    6. ah ok, ma la cosa è già iniziata con l'arrivo delle videocassette, forse già allora doveva essere frenata la cosa, poi con l'arrivo di internet - parlo ovviamente di cose legali - le cose sono un po' evolute, è il mercato. Poi certo, ognuno si muove secondo coscienza. Fermo restando che la sala, deve rimanere il luogo per eccellenza per la visione dei film. Sinceramente io la maggioranza dei film li ho visti con i mezzi che avevo a disposizione, prima videocassette, e poi internet. La maggioranza le ho persino registrate alla tv prima di avere internet che ora è la mia principale fonte di conoscenza diciamo. Il mercato si evolve, e dobbiamo prendere coscienza che Netflix e altri siti prenderanno - io spero vivamente di no perchè la sala cinematografica almeno per un cinefilo è sacra - il posto delle sale, e sarebbe un peccato davvero.

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  2. Premesso che il titolo del post è geniale, ho dei dubbi sulla fruizione “a frullatore” come la chiamo io, esempio: Con la musica un tempo dovevi procacciarti ogni singolo disco, ora hai intere discografie a portata di mouse, il che è fantastico, ma il rischio è perdere la curiosità della ricerca, se un ragazzo di oggi ascolta “Watchtower” avrà voglia di indagare sul fatto che il pezzo è di Bob Dylan, oppure gli andrà benissimo associarlo a Devlin (Delvin, Denver, come si chiama quello)?

    Per il cinema devo dire che la penso come Will Smith (ed essere sulla stesa pagina del Principe di Bel Air ti assicuro mi risulta molto strano), utilizzo Netflix è un gran servizio ma non cambia il fatto che continuo ad andare al cinema, ci sono dei film che vanno per forza visti al cinema, perché vanno “premiati” pagando un biglietto, o anche solo perché la sala cinematografica è l’unico posto per goderne in pieno.

    Non possiamo negare però che viviamo in tempi in cui la sala cinematografica ha perso la sua egemonia, le serie tv hanno cambiato le abitudini del pubblico, penso che si arriverà ad una distribuzione contemporanea (in sala e su Netflix o piattaforme simili) anche dei nuovi titoli, anche se è più facile da dire che da fare sul serio. Cheers!

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    1. Tu sei un appassionato e, giustamente, parli da appassionato. Quelli come te, come ME, come tutti quelli che leggono questo blog continueranno sempre ad andare al cinema anche se magari "cederanno" alla comodità di Netflix.
      Ma noi siamo, perlappunto, appassionati. Noi SIAMO CONSAPEVOLI che un film visto in sala è un film visto nel miglior modo possibile... ma gli altri?? Chi glielo spiega a un ragazzino di oggi che al cinema è meglio che alla tv? Chi glielo dice (mi metto nei panni di un genitore "normale") che per vedere un film al meglio devi tirare fuori 8 euro (se va bene?) a quel genitore non parrà vero che esista Netflix... oggi per andare al cinema con tutta la famiglia (padre, madre, figlio) con annessa pizza spendi non meno di 40-50 euro. Con Netflix spendi quasi dieci volte meno, e questo certamente ha un peso.

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  3. Ammetto che non so da che parte stare. Amo la magia delle sale, la condivisione come dici tu, sono anche andata al cinema da sola per vedere film introvabili ed era affascinante essere in pochi a fruirne.
    D'altro canto non posso che ammirare la genialità di Netflix e compagnia (La app che mi hanno regalato, Studio +, funziona uguale e confesso che è comoda. Vi sono chicche introvabili)che a poco danno molto.
    Se è vero che ci sono tanti maleducati in giro e ce ne sono, è altrettanto vero che i prezzi, come dici anche tu, sono enormi per un film in sala.
    So che sei stato molto severo con l'iniziativa del cinema a 2 euro, io posso dirti che famiglie che conosco e che non possono andare al cinema di solito, così ci sono riusciti.
    Ora so che con 2 euro affami i gestori delle sale quindi non si può trovare una via di mezzo tra i suddetti 2 euro e gli 11 (perché la cifra ormai è quella)? E no non parliamo di abbonamento perché una famiglia normale non può permetterselo. Facendo i conti gli costerebbe il quadruplo di Netflix.
    E comunque io non credo che le sale scompariranno. Si cambierà solo modo di fruirne. Se sapranno stare al passo con i tempi.

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    1. L'iniziativa del cinema a 2 euro è stata fallimentare a tutti gli effetti. Per vari motivi, il principale ovviamente quello del costo dell'operazione che era TOTALMENTE a carico dell'esercente. Il nostro governo si è fatto bello ma non ha scucito un centesimo, col risultato che gli unici a guadagnarci sono state le grandi strutture (multiplex e megaplex) che hanno potuto "assorbire" meglio l'impatto dell'operazione. Peccato che fossero quelli che, tra tutti, avessero meno bisogno dell'iniziativa perchè nei multiplex c'è sempre gente, avendo una programmazione prevalentemente commerciale. Invece le monosale si sono ritrovate con un pugno di mosche in mano, perchè il cinema a 2 euro solo UN giorno al mese comportava il fatto che la gente andasse al cinema solo in quel giorno lasciando deserti gli altri... in pratica si aveva la sala vuota 6 giorni su 7. Un bagno di sangue, insommma. La via di mezzo si può trovare, ed anche semplice: bisognerebbe che lo stato investisse SERIAMENTE in cultura, per esempio finanziando queste iniziative. Il bonus-scuola che il governo Renzi ha dato alle famiglie è solo un microscopico inizio, ma c'è ancora tanto da fare... del resto basta guardarsi intorno, e non serve andare nemmeno troppo lontano: in Francia, nostra "vicina di casa", le sovvenzioni statali al cinema sono estremamente munifiche e i risultati si vedono: loro (più o meno a parità di popolazione) staccano un numero di biglietti che è TRIPLO del nostro! E poi ci chiediamo perchè il nostro cinema non è competitivo...

      Tornando alla domanda-chiave del mio post, ribadisco che io non sono assolutamente contrario a Netflix, anzi. Però mi spaventa parecchio il fatto che Netflix produca e distribuisca i suoi film saltando il passaggio in sala, cosa che certamente non aiuta il cinema come siamo abituati a pensarlo noi appassionati.

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    2. Chiarisco che non metto in dubbio che sia vero che sia stata fallimentare l'iniziativa per i motivi da te edotti, volevo solo spiegare il punto di vista di persone perbene che conosco e che veramente non possono andare al cinema e che ne hanno usufruito. Non sono certo i tipi del tutto e subito, li conosco fin troppo bene.
      Sul volere tutto e subito non posso che darti ragione, se mi permetti la piccola digressione, un editore che abbiamo conosciuto Simona ed io, per il nostro libro, chiedeva di tagliare metà del libro perché secondo lui dovevano dire subito alcune cose, cose che erano tipo la rivelazione dell'assassino. Sono seria. E quanto ai finanziamenti alla cultura di nuovo appoggio in pieno, non solo per motivi personali, visto che il lavoro che faccio. Da qualche tempo conosco un'associazione culturale del lago e anche loro sono alla fame e nota gli chiedono pure tasse per cose che fanno loro senza dargli un soldo, eppure si fanno in quattro per aiutare gli artisti e organizzano un sacco di eventi. La cultur è alla fame ovunque -_-.
      Scusa la digressione. Spero di essermi chiarita ora

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    3. Ho capito che avevi capito ;) ho solo esposto i fatti.
      So bene purtroppo che oggi andare al cinema è un lusso per molte famiglie (per quanto il cinema rimanga ancora, in proporzione, di gran lunga la forma d'arte più economica) però dovrebbero esserci forme di agevolazione più mirate per venire incontro a chi ne ha bisogno (già oggi comunque molte sale hanno prezzi differenziati a seconda dei giorni della settimana: al mio paese dal martedi al giovedi si va al cinema con 5 euro).
      Ma aldilà di questo, lo ribadisco ancora, non si può pensare che il costo dei biglietti possa scendere più di tanto, perchè un film da far vedere al cinema ha dei costi fissi che non è possibile abbattere. La sopravvivenza della sale dipende, in maniera quasi esclusiva direi, dall'educazione cinefila del pubblico... di questo sono assolutamente sicuro.

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  4. Ma magari i ragazzini spendessero 8 euro per vedere un film in streaming... :-D Ho Netflix (che uso principalmente per le serie TV avendo solo la televisione come mero elettrodomestico) e tra un po' vado al cinema. Per me le due cose possono coesistere. Ma vado al cinema da trent'anni, ma trent'anni fa c'era praticamente solo quello. E' come dici tu un fatto culturale. Vivendo in UK per me è normale andare al cinema alle due del pomeriggio e magari mangiare una cosa al volo lì per mancanza di tempo. Nella mia città è impensabile: il cinema non è aperto tutti i giorni (3 volte a settimana contro sette) e gli spettacoli sono programmati uno alle 3pm, uno alle 5pm e uno alle 9pm. E ho sempre pranzato/cenato a casa prima di andare a vedere un film. In Uk più o meno fanno tre-quattro spettacoli al giorno, ma a volte ti propongono un film alle 11.30 del mattino. La questione poi sono i costi degli affitti. Puoi andare quanto vuoi al cinema, ma se il proprietario ha deciso che è più lucrativo un Apple store, allora non c'è cinefilo che tenga e il gestore della sala deve abbassare la saracinesca. Aggiungi che per molti anche vedere 3-4 film al mese sono da considerare un lusso, specialmente per le famiglie. Poi un'altro problema è che non siamo più capaci di aspettare. Vuoi il film doppiato, ma lo pretendi subito (quanti aspetteranno l'uscita di Dunkirk o Baby Driver?) e allora vai di streaming (illegale, che è ancora più dannoso). Poi è vero che film come Dunkirk o Wonder Woman sono fruibili al meglio al cinema, ma ci sono persone che fisicamente non possono andare al cinema o persone che viaggiano molte ore su un treno/bus per andare al lavoro, e allora le piattaforme streaming legali su un tablet/telefonino sono una manna.Ma tutto sta al buonsenso, e Netflix dovrebbe essere un surplus non la sostituzione. Io lo vedo così. E' una questione culturale davvero, e Netflix è una conseguenza e non una causa. Che poi, alcuni fanno i puristi, ma poi alla fine vedono i prodotti originali della piattaforma illegalmente. Come se dietro a Netflix non ci sia una produzione e gente che lavora e che va' pagare come per un film destinato alla sala... Ora scappo, o perdo il film al cinema! :-D

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    1. Esatto. Hai centrato il punto: NETFLIX DOVREBBE ESSERE UN SURPLUS E NON UNA SOSTITUZIONE. Ma è chiaro che Netflix fa il suo interesse ed è evidente che se le leggi protezioniste dei vari paesi lo obbligano a programmare un film solo tre anni dopo l'uscita in sala... è ovvio che gli conviene auto-produrselo e distribuirlo direttamente in streaming. Non si scappa.
      Poi, come ho detto anche ad Arwen, penso anch'io che che oggi la gente non sia più disposta ad aspettare (così come a fare sacrifici) e pur di vedere il film "subito", prima di chiunque altro, se lo veda anche sullo schermo di un pc o di uno smartphone. E questa è una questione essenzialmente di cultura. E la cultura, lo ripeto, ha un costo. Non può essere gratis. Perchè la svendita della cultura porta necessariamente ad un impoverimento della qualità...

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    2. E come avevo precedentemente, la cultura deve essere fruibile a tutti. Se in UK i cinema offrono una carta che dopo un tot di punti ti regala un film da vedere gratuitamente, per me è fidelizzazione del cliente, non svendita al ribasso. Così come non è svendere la cultura se un giorno a settimana mi fai un prezzo vantaggioso o un'offerta a 3/5 euro. La cultura è vero che non deve essere gratuita, ma non deve neanche essere appannaggio di chi può permetterselo. A differenza degli scrittori, dei musicisti e di chi tenta di emergere a teatro, il cinema ha 'le spalle coperte' dai produttori, a meno che non ti auto finanzi tu il film che vuoi girare. Poi è ovvio che il film deve incassare, ma il problema (secondo me) è soprattutto per gli esercenti di piccole sale che già devono combattere con i multisala (per colpa del Multisala Medusa di Cerro Maggiore, Legnano nel 2001 ha perso 4 cinema su 5, eppure me li giravo quasi tutti da studente), prezzi degli affitti, gente che preferisce vederlo in streaming etc... Come hai detto nei precedenti commenti, ci vuole uno Stato che investa nella cultura e che aiuti a tenere aperte le sale. Mi ricordo che sette-otto anni fa ero andata a vedere Il caso dell'infedele Klara di domenica, quindi a prezzo pieno, l'ultimo spettacolo delle 10.30pm (che ora il cinema Ratti di Legnano ha tolto) e c'ero solo io. Incasso della serata? 7 euro. E sono stati spesi soldi per il riscaldamento, luci e per la povera crista che mi avrà maledetta perché poteva andare a casa alle 10.30 invece che all'una. Non penso che l'unico problema siano i 2 euro, ma a un mancato investimento culturale. D'altronde con la cultura non si mangia, giusto? :-/

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    3. Pardon, ho scritto precedentemente senza detto, olé! Per ritornare a Netflix, mi sembra (opinione personale) che sia dietro un concetto un po' Don Chisciottesco. E in un'intervista lui non ha pensato minimamente a minare le sale, ma bensì la lettura. Peggio ancora! Ma quale libri, fai bingewatching con le serie TV! Poi non so quanto sia stato serio o faceto, però mi viene da pensare che il fondatore sia uno che vuole abbattere le regole delle produzioni Hollywoodiane e delle regole della distribuzione/passaggio televisivo (eddai, ho visto Her su Rai Movie o Rai 5 a maggio mentre ero a casa per le vacanze ed era una prima TV. E il film è uscito a San Valentino nel 2013). Non riuscendole a bypassarle ci ha pensato a creare un mondo tutto suo con regole tutte sue dove offre prodotti di altissima qualità per tutti. Reed Hastings ha un modo di fare anarchico, usando però sapientemente le regole del marketing e soprattutto da' l'idea di non accettare (o quasi) compromessi. La piattaforma è sua e ci fa quel cavolo che gli pare. Che poi, da un lato, è vero, crea un precedente pericoloso, ma d'altronde, il film (considerato scarso)che viene distribuito direttamente via home video non è sempre esistito? La differenza sta nella qualità. Netflix produce qualità ad altissimi livelli. E non avendo paletti da rispettare, e molti attori hollywoodiani si buttano a pesce per reinventarsi la carriera (vedi Will Smith) o che faticano a trovare ruoli stimolanti per via dell'età (Naomi Watts è più attiva in TV che al cinema ed è ora protagonista di una serie TV che si chiama Gypsy), oppure trattando argomenti spinosi (suicidio giovanile, anoressia) che difficilmente verrebbero trattati in una mega produzione hollywoodiana. A differenza di Amazon Prime che produce anche film per il cinema (vedi l'ultimo di Spike Lee, Chiraq), Netflix sembra creare un mondo a sé. Parlare di allarme è giusto, ma comunque un po' prematuro, perché Netflix produce l'ira di Dio con le serie e i film per ora si contano sulla dita di una mano (e un paio tipo The Circle e Beasts of no Nation e forse, ma non sono sicura Divines sono usciti anche al cinema) e non penso che andrà a intaccare mamma Hollywood più di quel tanto: fai conto che la Disney vuole Hasting come CEO. Per la serie: fatti amici i tuoi nemici. E soprattutto spetta a noi, ribadisco il concetto: deve essere un surplus e non la sostituzione. Però come ho detto prima, io al cinema ci vado da 30 anni. Gente che non ci va mai, non ci andava né prima, né dopo l'arrivo di Netflix.

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    4. Sono d'accordo con te Alessandra.
      Tra l'altro mi fa ridere come lo stato si faccia bello con la cultura, cinema compreso, e poi non dà quasi nulla.
      Anche io al cinema ci vado e continuerò ad andare, salute permettendo, altri neanche se li prendi a pedate di vanno.
      Che poi io odio profondamente il binge watching.
      Per me è molto più bella l'attesa tra un episodio e l'altro ma io lo so di essere di un mondo a parte.
      Più di tre serie alla volta non riesco a vederle, c'è gente che ne fagocita almeno 10 al giorno, il tutto e subito appunto. E poi non capisce una mazza di ciò che vede, rompe agli autori che, per queste ragioni fuggono su Netflix e co.
      Scusate la piccola digressione.

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    5. Dimenticavo: Naomi Watts è protagonista anche del nuovo Twin Peaks

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    6. Alessandra, sul fatto che "la piattaforma è sua e ci fa quello che vuole" siamo tutti d'accordo. L'ho detto subito: Netflix non ha nessuna colpa, ed è semmai l'effetto e non la causa della crisi delle sale cinematografiche. Così come non metto in dubbio l'alta qualità di quello che produce e distribuisce, su questo non ci piove.

      Il fatto è che tutto questo porta INEVITABILMENTE ad allontanare il pubblico dalle sale. Netflix sarà pure un "gigante buono" ma fa INEVITABILMENTE concorrenza al cinema in sala, e per me niente è più bello di un film visto in sala... io non ho Netflix perchè tanto non ho tempo per sfruttarlo appieno, trascorro dieci ore al giorno fuori casa per pendolarismo, ma in questo poco tempo libero che mi resta il tempo per andare al cinema lo trovo. Perchè io i film voglio vederli al cinema, e se i cinema chiudono per lasciare il posto allo schermo di un pc onestamente non mi pare un grande progresso. Perchè io, te, Silvia, noi siamo cinefili appassionati, ma siamo una piccola, piccolissima percentuale di quelli che frequentano le sale. Ed è proprio il pubblico generico e non fidelizzato che si sta allontanando dal grande schermo. Quello che preferisce Netflix.

      E poi, permettimi (lo dico anche a Silvia), ma non è del tutto vero che in Italia non si riesce a vedere un film a poco prezzo. Anche al mio piccolo paese (30mila abitanti, non certo una città) si va al cinema a 5 euro tre giorni alla settimana e si fanno le tessere che ti regalano un film gratis... nelle grandi città ci sarà anche più scelta. Lo ripeto, secondo me più che di prezzo è un discorso di cultura e di abitudine, per l'italiano pigro una roba come Netflix è manna dal cielo. E gli americani (ahimè) sono anche più pigri di noi...

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    8. Sauro sono d'accordo con te che le piccole agevolazioni ci sono. Ad esempio quelle da te citate, sia nelle multi sale sia nei piccoli cinema (e credimi vorrei che ci fossero vicino a Burago. L'unico è il cineforum, clandestino, del nostro paese e non ti sto a ripetere il problema di agevolazioni zero ecc),infatti io alle mie amiche sono quelle a cui fa il mazzo di brutto per trascinarle nei giorni di sconto e non solo. Solo che non sempre si può. E non solo per loro, anche per me, lo sai ;).
      Ah giusto per, non ho Netflix, ho studio + perché la tim me lo ha regalato ma non mi comporto come una serial maniac, ci ho messo tipo 3 ore per scegliere cosa potesse piacermi (qualità altissima eh ma sai che sono difficile!)e mi vedo un episodio al giorno di un telefilm francese (Amnesia), quando va bene, riesco perché dura 10 minuti, se no ciccia, mica possiamo vivere al pc, come ben dici, noi che lavoriamo e se te lo dice una che ci lavora al pc XD!
      Sì gli americani sono più pigri di noi però è meglio che taccio, non vorrei sembrare cattiva, la classica europea radical chic. Ho diversi amici americani la media e non hanno votato Trump XD.
      Scusa il tono ironico, era per stemperare. Comunque se potessi lascerei un rene alla cultura. Come sai nel mio piccolo, con il mio sito, cerchiamo di aiutare gli autori emergenti. Si fa quel che si può!
      p.s: ho eliminato il commento perché c'era un errore terrificante che ora ho corretto!

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    9. Io penso che lo streaming legale sia perfetto per le serie tv, che per loro definizione sono concepite appositamente per la visione domestica. Quindi ben vengano Netflix, Studio +, ecc... però il cinema è un'altra cosa e credo che non si confaccia con la televisione/computer. Sono due mondi in conflitto da sempre e il perchè è chiaro da questa discussione... spero che ci venga data sempre la possibilità di scegliere!

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    10. @Silvia: E pensare che il governo ha il FUS per la cultura e spettacolo, ma quanto viene investito realmente? Stendiamo un velo pietoso. Quanto alle serie, beh, dipende dalla serie e dal tempo che ho, ma in genere dopo due-tre episodi (che durano 20') mi stufo e voglio fare altro. E Naomi Watts è spettacolare in Twin Peaks The Return, però è una serie che mi piace gustare ogni settimana, non ce la farei a spararmi 4 episodi in un giorno solo, ma in genere preferisco vedere almeno un episodio che dura 60' (tipo Orange is the New Black) almeno una-due volte a settimana, anche perché il tempo è tiranno...
      @Sauro: più che altro è un'analisi del fenomeno Netflix: Amazon Prime fa 50% e investe anche nel cinema, Netflix invece mi sa di anarchia pura, solo che scrivendo all'una di notte e con l'occhio pendulo l'ho espresso a cavolo, anarchia pura per quanto riguarda la grammatica, errori a manetta yeeey! XD Comunque, il problema è che anche i registi stanno approdando su Netflix. Baumbach è l'ultimo della lista. Ho letto un articolo dove Christopher Nolan è un duro e puro della sala cinematografica e per lui i film vanno visti al cinema, punto e basta. E infatti i suoi film non ci sono nel catalogo (inglese). Ava DuVernay invece dopo Selma ha voluto sperimentare la produzione di Netflix per 13th ed è stata nominata agli Oscar per il miglior documentario e lei ha semplicemente detto: è vero che i film vanno visti al cinema, ma chi non ha una sala vicino casa, cosa fa? E io aggiungerei anche: visto che le tematiche afroamericane non vengono affrontate moltissimo (è vero, ha vinto Moonlight quest'anno), la DuVernay avrebbe trovato facilmente un produttore hollywodiano disposto a credere nel suo progetto se non ci fosse stata Netflix. Quanto avrebbe dovuto aspettare per avere i fondi da una produzione tradizionale? Netflix è appunto una conseguenza e nel complesso è' un po' un insieme di fattori: la mancanza di cultura cinematografica, sale adeguate e facilmente raggiungibili, costi per chi non si può gustare più di un film al cinema, e soprattutto Hollywood si deve dare una svegliata, o i suoi pezzi da Novanta migreranno tutti sull'isola donchisciottesca di Reed Hasting! E soprattutto non c'è più un modo per attirare il pubblico: Hitch faceva film in 3D per strappare la gente dal salotto di casa una volta approdata la TV, per poi cedere anche lui in parte creando Alfred Hitchcock presenta. Nolan forse è l'ultimo romantico: niente 3D, vai di Imax e 70mm (come Tarantino). Basterà per convincere la gente a muovere le ciapet? Nel mio caso, sì! :-D

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  5. E la peppa, ho scritto un papiro, che posso usarlo come post per il mio blog? XD

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  6. Premesso che Will Smith è di parte in quanto protagonista del prossimo film Netflix, giusto per sottolineare come il mio pensiero non debba considerarsi uguale a quello di un attorucolo che detesto...

    Cito: "Netflix [...] ha dato la possibilità ai cinefili incalliti di poter vedere film mal distribuiti o addirittura inediti, il tutto a un prezzo irrisorio "
    Hai detto nulla! Nolan e compagnia ragionano per il mercato americano ma da italiani dobbiamo pensare all'Italia: da noi arriva un quarto dei film distribuiti negli USA (se cominciamo a parlare di quelli degli altri paesi non la finiamo più, quindi per ora mi concentro sulla Terra di Trump, che, piaccia o no, è la fonte del 90% delle pellicole che arrivano qui), quel 15% viene distribuito malissimo e spesso in clamoroso ritardo rispetto alla madre Patria. Quest'ultimo punto in particolare mi poteva andare bene 50 anni fa ma non in questi tempi di globalizzazione. Due esempi imbecilli, riscontrabili nella mia piccola realtà? A Savona siamo totalmente esclusi dagli "eventi speciali" Nexo: che sia teatro al cinema, che siano anime, che siano riproposte di vecchi film restaurati. Questo per tutto l'anno.

    Altro esempio attualissimo, che mi porta a toccare il punto dolente Netflix/Streaming legale o meno: Il 10 agosto esce La torre nera. Da Kinghiana DOC ESIGO di poterlo vedere assieme a tutti gli altri italiani visto che, per una volta, l'uscita è quasi contemporanea a quella USA (bravissimi distributori, così si argina lo streaming illegale. Basta poco, che ce vo'?). Mi tocca andare però a GENOVA, visto che esce quando molti cinema delle piccole città sono in ferie. In totale, quella sera, andrò a spendere come minimo TRENTA EURO tra benzina, autostrada, ingresso al cinema. Ora, io me lo posso permettere visto che ho un posto fisso ma posso forse biasimare chi rimarrà a casa decidendo di contribuire all'illegalità? NO. E questo per un film che esce. Per noi cinefili, Netflix è una manna così come Amazon Prime Video (virgola, ché entrambe un catalogo limitatissimo) perché sono servizi che ci consentono di vedere film che altrimenti dovremmo fare i salti mortali per recuperare in quanto non sarebbero mai arrivati da noi.

    E, come hai detto tu, c'è un vincolo che impone una lunga attesa prima di vedere on line determinati film, ergo non è un problema di togliere pubblico alla sala (se voglio vedere un film distribuito al cinem NON aspetto Netflix. Almeno, io non lo faccio). Quindi, c'è la mala educacion del pubblico ma c'è anche mancanza di rispetto da parte degli addetti ai lavori che continuano a coltivare un pubblico idiota voluto anni fa da Berlusconi con la sua "televisione per ignoranti"... facendolo rimanere ignorante, abboccato solo a Zalone, cinepanettoni, blockbuster o peggio. E questo ben prima che arrivasse Netflix. Per inciso: quanti pensi che guardino FILM su Netflix? Ormai persino le serie, nel giro di 2 anni, hanno perso la freschezza che le contraddistingueva per andare incontro a un'utenza fatta di avvoltoi affamati che vogliono abbondanza, brevità, ripetitività. Le produzioni originali Netflix sono anche un modo per superare la rottura di marroni delle case di produzione, che impongono la loro visione al regista, mentre Netflix mi par di capire che (per ora) lasci molta libertà... Insomma, per mille motivi non posso che essere a favore e sono convinta che il Cinema inteso da Nolan e soci non morirà così facilmente.

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    1. Sono d'accordo al mille per mille. Come scrivevo sopra dall'altro mio account credo sia ingiusto non tener conto di come molte famiglie abbiano usufruito dell'offerta di 2 euro al cinema. Certo è facile dire: "Affama i gestori, è una sciocchezza" ma alle famiglie che vogliono andare al cinema e non possono farlo, non non vogliono, non possono, non si pensa? Io sono una cinefila incallita, spendo se posso, così come te e come Sauro, ma non è giusto dare addosso a chi si ritrova a non poter andare quasi mai e usi o dette offerte (criticabili quando si vuole) Netflix, Amazon Prime, Studio+ o addiritura lo streaming illegale.
      Sono la prima a dire che c'è tanta gente maleducata in giro, cresciuta a pane e Berslusconi appunto ma c'è anche tanta gente perbene che vorrebbe andare al cinema e non può. Veramente non può.

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    2. Nessuno mette in dubbio gli INCONTESTABILI aspetti positivi di Netflix, tutti quelli che avete detto voi (prezzi contenuti, catalogo sterminato, prime visioni, ecc...) del resto, come ripeto, Netflix è la conseguenza e non la causa dell'abbandono delle sale. Però Erica mi permetto di dirti che il tuo ragionamento è giusto ma limitativo, in quanto circoscritto solo al nostro piccolo paese, che economicamente parlando per le grandi major conta poco più di zero... voglio dire: il problema delle ferie estive, della scarsa distribuzione e degli orari, a livello mondiale ha un peso infinitesimale sui profitti dei colossi dell'audiovisivo. Significa che i problemi sono altri e di più ampio respiro: e il problema è che oggi per lo spettatore-medio (non quello cinefilo!) un film è sempre lo stesso film su qualsiasi formato. E se Netflix continuerà (ovviamente sempre più) a produrre e distribuire i SUOI film direttamente in streaming, di sicuro questo toglierà pubblico alle sale cinematografiche. Certo, mi dirai, i cinefili "duri e puri" ci andranno sempre al cinema... ma quant'è oggi la percentuale di "cinefili" sul totale del pubblico? Io temo molto bassa. La speranza è che non sia troppo bassa da non riuscire ad ammortizzare i costi di gestione delle sale. Sembra fantascienza ma non lo è: come dicevo prima, oggi solo i multiplex riescono a guadagnare col cinema, i gestori delle piccole sale nella migliore delle ipotesi sopravvivono... ma fino a quando?

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  7. Mah, sai che non sono troppo d'accordo con Almodovar? Parlo per quello che vedo naturalmente: noi diamo per scontato che la visione in sala sia sempre preferibile e migliore ma, diciamo la verità, quante sale inadatte, scomode, obsolete, fatiscenti abbiamo in Italia? E chi pagherebbe un prezzo intero per vedere uno spettacolo in un contesto del genere? Il progresso non lo puoi fermare, al cinema come in tutti i campi. Se non ti adegui resti indietro, e non sarà netflix a far chiudere le sale, ma la scarsa lungimiranza degli esercenti.
    Almeno per me...

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    1. E questo è un altro problema reale. E' verissimo: oggi troppe sale non hanno i requisiti minimi che permettono di vedere dignitosamente un film. E se non ti adegui non vai avanti, non c'è storia. Su questo Netflix non ha nessuna colpa. Ma c'è anche da dire che uno Stato e un governo lungimirante potrebbero e DOVREBBERO investire in cultura, invece niente. Quando, ormai da diversi anni, il progresso ha reso obbligatorio il passaggio al digitale, molti cinema hanno dovuto chiudere perchè non erano in grado di adeguarsi economicamente alle nuove tecnologie... ma dagli scranni del Parlamento nessuno ha alzato un dito per queste categorie.

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  8. Io luddista tutta la vita !!!!!!!!!!!!!

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  9. Giusto per dare uno stimolo in più alla discussione, riporto quello che scrive Paolo Mereghetti su Ciak di luglio in merito a questo aspetto, ovvero al fatto che i cinema stessi durante l'anteprima dei loro spettacoli trasmettano la pubblicità di Netflix. Ora, è vero che Netflix paga fior di quattrini per trasmetterla ma, insomma, è come se la Fiat facesse pubblicità alla Mercedes o alla Reanult... in altri termini, come tagliarsi i test**li da soli. E perdonate il francesisimo ;)

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  10. Faccio una premessa: mi sento la persona meno di parlare su questo argomento, ma non ti nego che vorrei dire la mia. Spero di non uscire fuori tema...
    Sono dell'idea che lo streaming a pagamento sia stato una manna dal cielo per combattere la pirateria. Dati alla mano (che purtroppo non trovo i link di alcuni vecchi articoli) dicono che la pirateria sta scendendo. Sono sempre più dell'idea, come è stato detto anche nell'articolo e nei commenti, lo streaming a pagamento dovrebbe essere un supporto al grande cinema. Credo che dovrebbe essere una stimolo per coltivare le passioni cinematografiche e affini.
    Purtroppo mi sto rendendo che questa cosa non vale per tutti. A volte mi è capito di fare questi discorsi con gli amici o conoscenti.
    Io: "Questa sera esce questo film che stavo aspettando da mesi! Vogliamo andare a vederlo?"
    Amico di turno: "Ahhh bellissimo! Ma sta sera proprio no.... Oggi è Pigiamedì! Netflix, lettone e addio vita sociale!"
    E non sto esagerando... Mi hanno davvero dato queste risposte!
    Con questo voglio che è colpa degli streaming a pagamento che la gente non va al cinema? No, assolutamente. Come al solito la colpa è degli atteggiamenti delle singole persone. O poi per carità: non voglio star a sindacalizzare caso per caso sul perché ci sono persone che preferiscono stare a casa davanti a Netflix, rispetto che andare fisicamente al cinema. Ognuno ha i propri gusti, fa quel che vuole con i propri soldi, con il proprio tempo, ecc...
    Però non ti nego che alcuni atteggiamenti mi fanno un attimo pensare. La
    Sono arrivato alla conclusione che entrambe i media (cinema e streaming legale) dovrebbero andare a braccetto... Senza pestarsi i piedi tra di loro. Questa questione di Cannes, la giudico estrema... Ma non mi sento di condannarla al 100%.
    Tuttavia non so davvero capire che soluzione si potrebbe proporre a questa lotta tra cinema e gli streaming a pagamento...

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    1. Ciao Marco,
      Innanzitutto grazie per il commento. E' verissimo quello che dici: lo streaming a pagamento di alta qualità tecnica e artistica ha notevolmente abbattuto la pirateria. E questo è un grosso merito di Netflix, incontestabile. Diciamo che le questioni qui sono due: il primo è che lo stremaing ILLEGALE fa male a TUTTO il cinema, e va possibilmente evitato (dico possibilmente perchè, è bene essere chiari, nessuno di noi è "vergine" in questo senso e tutti scarichiamo da siti pirata, per mille motivi...). Poi c'è il discorso successivo, che è quello che volevo far presente con questo mio articolo: lo streaming LEGALE che conseguenze avrà verso il cinema in sala, ovvero il luogo (per me) deputato per vedere i film? Perchè è chiaro, come dicevo sopra, che Netflix si mette in concorrenza con il grande schermo...

      Io la penso esattamente uguale a te: non me la sento di considerare "dinosauri" gli organizzatori di Cannes, perchè un festival del cinema ha diritto (secondo me) di difendere il cinema in sala: perchè il cinema è arte, e l'arte è pubblica. E un film visto da soli, sullo schermo di un computer, secondo me con il cinema c'entra poco...

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    2. In UK invece si fa il 'burrito': ti prendi il piumone, ti arrotoli dentro, kit di sopravvivenza fatto di Sneakers e affini e vai di binge watching! XD
      Secondo me per adesso è solo una piccola scossa di terremoto. Hollywood si deve dare una svegliata, ma si sa che vuole la torta tutta per sé e le briciole agli altri. Per ora mi da' l'impressione di lasciare fare per vedere dove Hasting andrà a parare, poi comincerà a mettere su 'le frontiere' per arginare il fenomeno. Sempre se non sarà troppo tardi. Per quanto riguarda Cannes, il cinema è appunto arte, e come tale deve essere considerata. La sala è il mezzo. E nel caso di Cannes, si deve giudicare l'opera in sé. Poi si può polemizzare sul concetto, ma non puoi discriminare un film perché la fruizione è diversa. Ma parlo del film come opera d'arte e se è meritevole, va' premiata come tale. P.s. Io ieri ho visto un film al Pc. Ma in questo periodo sono sola e la TV è collegata solo alla XBox, ergo è un mero elettrodomestico,Ma quando sono a casa di mia mamma, con la mia bella videoteca fornita e un bel televisore, il film al PC non esistono proprio. Dipende dal contesto. Per me ieri la visione è valsa lo stesso, ma allo stesso tempo trovo impensabile vederlo sul cellulare. Poi magari un giorno avrò un Samsumg Galaxy un viaggio di tre ore su bus e allora non sarà così brutto passare del tempo vedendo un film. Anche se sono consapevole che non sarà mai la stessa cosa. Però come dice Marco è una questione di atteggiamenti delle singole persone. Se ami andare al cinema, non c'è verso. Io non sono speciale, ma malata forse sì e sono stata capace di vedere La donna che visse due volte alla TV, registrato in VHS, al cinema doppiato (e avevo fatto la tessera al cinema Legnano 16 anni fa solo per questo gioiellino, In the Mood for Love e Memento, unica chance di vederlo al cinema, Nolan sarebbe fiero di me ahahah!), al cinema in lingua originale in UK e pure su Netflix. Però a breve su Youtube vedrò Il sorpasso, perché ho la VHS a casa in Italia e non esiste in DVD in Uk. Ma se dovessero farlo al cinema, ci andrei di corsa! A volte bisogna fare dei 'compromessi' per vedere il film del cuore, ma sono consapevole che la magia della settima arte si assapora al cinema e per ora Netflix non è secondo me una minaccia, anche se bisogna vedere dove vorrà espandersi (e per ora con le serie sta producendo l'impossibile), allora sì che ci sarà da preoccuparsi...

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