lunedì 10 settembre 2018

VENEZIA 75 : VINCE CUARON, SI APRE L'ERA NETFLIX (E L'ITALIA STA A GUARDARE...)


Il Leone d'oro della 75.ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica se lo aggiudica, con poche sorprese, il messicano Alfonso Cuaròn con ROMA, film che la stragrande maggioranza degli spettatori non potrà vedere al cinema poichè prodotto e distribuito da Netflix, con conseguente insoddisfazione di esercenti e gestori di sale... polemiche a parte, però, il palmarès di Venezia 75 è (quasi) ineccepibile, a conferma di un Concorso ancora una volta di qualità.


"ROMA" di Alfonso Cuaròn

Un palmarès che mette tutti d'accordo, o quasi: vince Alfonso Cuaròn con ROMA (si scrive tutto maiuscolo) e di sicuro non si può dire a sorpresa. Fin dal primo giorno era infatti chiaro che questo bel film messicano, parzialmente autobiografico e girato in bianco e nero, molto intimista e autoriale, sarebbe stato tra i favoriti. Non era il mio preferito in assoluto tra quelli in concorso ma è comunque un degno vincitore. Ma soprattutto è un film "targato" Netflix, e rifiutato dal Festival di Cannes proprio per questo motivo (chissà se i francesi staranno rosicando in queste ore...) fattosta che le polemiche sono state inevitabili: Netflix lo distribuirà direttamente in streaming sulla propria piattaforma, limitando la distribuzione cinematografica a pochissime sale. Ergo, il 99,9% degli spettatori non lo potrà mai vedere al cinema... lascio a voi i commenti e le conclusioni, perchè su queste pagine ci interessa soprattutto parlare di film. Mi limito soltanto ad osservare che, a mio modesto parere, una rassegna come Venezia non può mettere la testa sotto la sabbia senza tenere conto dei mutamenti tecnici e comportamentali della società, nella vita come nel cinema. Cannes invece ha deciso, per ora, di dichiarare guerra ai mulini a vento... ma per quanto?

"The Sisters Brothers" di Jacques Audiard
Per il resto, come dicevamo, premi assolutamente condivisibili e meritati, almeno in gran parte: il Leone d'argento per la miglior regìa va al sorprendente The Sisters Brothers, un western (!) diretto dal francese Jacques Audiard, cineasta impegnato e militante che è riuscito nella "folle" impresa di cimentarsi con un genere così insolito senza rinunciare alla componente sociale tipica delle sue opere. Ne è venuto fuori un film umanissimo e dolente, classico e malinconico, estremamente toccante, che colpisce al cuore (in particolare chi scrive) e strappa gli applausi anche della critica, assolutamente impreparata a questa svolta artistica dell' ex Palma d'oro cannense.

"La favorita" di Yorgos Lanthimos
Applausi meritati anche per Yorgos Lanthimos, anche lui premiato (ha vinto il Gran Premio della Giuria) per un film abbastanza lontano dalla sua produzione recente: con La favorita il regista greco abbandona le sue tipiche atmosfere inquietanti, surreali e morbose per girare un film su commissione (per la prima volta non scritto da lui) invece molto ironico e graffiante, in cui le protagoniste sono tutte femminili: la storia è quella della regina Anna d'Inghilterra, sovrana infelice, lesbica e malata di gotta, che vede le sue due ancelle scannarsi nemmeno troppo metaforicamente per entrare nelle sue grazie. Una storia di ordinario cinismo tra donne spietate, arriviste e disposte a tutto. Emma Stone e Rachel Weisz sono bravissime, ma la "sovrana" Olivia Colman è davvero superlativa: la Coppa Volpi come miglior attrice è apparsa perfino scontata.
Willem Dafoe in "At Eternity's Gate"

Tra gli attori invece trionfa un veterano, il sessantacinquenne Willem Dafoe, finalmente al suo primo premio prestigioso: la sua faccia scavata, vissuta, da "uno che ne ha passate tante", è perfetta per interpretare un personaggio tormentato come Vincent Van Gogh in At Eternity's Gate di Julian Schnabel. Un Van Gogh intenso e sofferente, raffigurato nei suoi ultimi anni di vita, che grazie alla performance di Dafoe conquista il pubblico malgrado il biopic di Schnabel sia abbastanza convenzionale. Il classico one-man-show che, ci possiamo scommettere, avrà il suo peso anche ai prossimi Oscar.

"The Nightingale" di Jennifer Kent
Detto poi del premio alla sceneggiatura, abbastanza convenzionale ma tutto sommato non scandaloso, andato ai Fratelli Coen per La ballata di Buster Scruggs (altro western, anche questo targato Netflix) arriviamo alle dolenti note, ovvero i due riconoscimenti al film più osceno, imbarazzante, delirante, falso, provocatorio della Mostra, ovvero The Nightingale dell' australiana Jennifer Kent. Due premi (quello speciale della giuria e quello per il miglior attore emergente, andato a Baykali Ganambarr) che sanno tanto di premi "politici" e risarcitori per quanto è successo durante la Mostra: come avrete certamente letto sui giornali e sui social, la regista è stata oggetto di violenti attacchi sessisti durante la proiezione stampa del film. Aggiungete il fatto che la Kent era anche l'unica regista-donna nel concorso principale (fatto che - anche questo - ha scatenato polemiche) ed ecco spiegata tutta questa generosità nei confronti di una pellicola davvero indifendibile sotto ogni punto di vista. L'unica "macchia" in un palmarès di tutto rispetto.

"Suspiria", di Luca Guadagnino
Grande assente, lo avrete capito, il cinema italiano. E non è una novità. E' risaputo che i nostri registi (e i nostri produttori) guardino con diffidenza alla rassegna lidense, che spesso ha portato loro più grane che gioie. Ne sa qualcosa Luca Guadagnino, sempre regolarmente massacrato dalla critica e quest'anno atteso al varco con l'ambizioso Suspiria: certo, va detto che dopo l'Oscar conquistato con Chiamami col tuo nome l'atteggiamento della stampa italiana nei suoi confronti è molto migliorato (diciamo così) tuttavia ciò non è servito per arrivare ai premi: Suspiria è un film affascinante e irrisolto, che non ha incantato la giuria. Stesso discorso per Martone, che ha portato a Venezia il suo film più debole degli ultimi anni. Non pervenuto invece Minervini, troppo pesante e troppo poco fruibile il suo documentario sui neri americani per nutrire qualche ambizione. Ecco, diciamo che la "formazione in campo" non era proprio la migliore che si potesse schierare...


TUTTI I PREMI DI VENEZIA 75 :

Leone d'oro per il miglior film :
ROMA di Alfonso Cuaròn  (Messico)

Leone d'argento per la miglior regìa:
THE SISTERS BROTHERS di Jacques Audiard  (Usa/Francia)

Gran premio della giuria:
LA FAVORITA di Yorgos Lanthimos  (Gb/Irlanda)

Premio speciale della giuria:
THE NIGHTINGALE di Jennifer Kent  (Australia)

Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile:
WILLEM DAFOE per AT ETERNITY'S GATE di Julian Schnabel (Usa)

Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile:
OLIVIA COLMAN per LA FAVORITA di Yorgos Lanthimos  (Gb/Irlanda)

Osella per la miglior sceneggiatura:
LA BALLATA DI BUSTER SCRUGGS di Ethan e Joel Coen  (Usa)

Premio Mastroianni attore/attrice emergente:
BAYKALI GANAMBARR per THE NIGHTINGALE di Jennifer Kent (Australia)

Leone del futuro - premio opera prima Luigi de Laurentiis:
THE DAY I LOST MY SHADOW di Soudade Kaadan (Siria)

6 commenti:

  1. Tanti i film che mi ispirano, nonostante una cerimonia di premiazione talmente paludata e noiosa che mi è parsa un spot contro il cinema. I francesi stavolta combattono una crociata di retroguardia.

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    1. Sono d'accordo, il Festival di Cannes ha deciso di combattere una guerra contro i mulini a vento, ma non credo durerà per molto... non ha senso accanirsi contro i tempi che cambiano. E l'ottimo concorso veneziano lo dimostra. D'accordissimo anche sulla bolsissima cerimonia di chiusura: tipico esempio di come NON si valorizza un prodotto :(

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  2. Vedo che tutti quest'anno sono sostanzialmente d'accordo sui premi. Ma quindi i vecchi dibattiti tra pubblico e critica sono spariti?
    Un abbraccio.
    Mauro

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    1. Diciamo che col tempo anche il concorso veneziano si è "affinato" verso i gusti del pubblico, trovando un soddisfacente equilibrio tra autorialità e glamour. Qualcuno in effetti ha storto il naso, ma non è possibile accontentare tutti. Per me Barbera sta svolgendo un ottimo lavoro.

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  3. Questo dibattito su Netflix comincia a diventare davvero stucchevole... ma chissenefrega! Parliamo dei film e di contenuti, aspetto con ansia le tue "pagelle" :)

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