sabato 10 aprile 2010

COLPO DI FULMINE - IL MAGO DELLA TRUFFA (USA, 2009) di Glenn Ficarra, John Requa


In principio doveva essere I love you Philip Morris. Poi, come da migliore tradizione (si fa per dire), i titolisti italiani hanno pensato bene di trasformarlo nel ben più morbido (e stupido) Colpo di fulmine - Il mago della truffa. E non certo per evitare una pubblicità occulta alla multinazionale del tabacco... Philip Morris, infatti, non è altro che il nome di uno dei due protagonisti del film: un delinquentello di mezza tacca, timido, ingenuo, sempliciotto e, quel che è peggio, omosessuale (solo per la nostra opinione pubblica, naturalmente!). Sbattuto in carcere, Philip non sopravviverebbe molto alle "attenzioni" degli altri detenuti se non venisse in suo aiuto un certo Steven Joy Russell, ex-poliziotto, ex-impiegato, ex-marito modello e ora straordinario e scriteriato truffatore, che si innamora perdutamente del compagno di cella fino a giurargli amore eterno... Comincia così la storia improbabile (ma vera, a quanto sembra!) di questa"strana coppia" di svitati che evade da un carcere all'altro, combina guai a ripetizione e mette a segno colpi impossibili per "guadagnarsi" da vivere: Steven è un pazzo scatenato, bravo come Houdini nel travestirsi, sfrontato e cialtrone nell'ingannare le ignare vittime, ma debole quando si tratta di sentimenti: per amore di Philip finirà ben quattro volte in prigione, escogitando sempre soluzioni assurde (ma efficaci) per uscire. L'ultima, poi, è talmente clamorosa da lasciare senza fiato lo spettatore... ma non vi dico niente perchè sarebbe un reato svelarvi la sorpresa!!
Colpo di fulmine è un film furbetto e ben costruito, malgrado una sceneggiatura claudicante (spesso non si capisce dove vada a parare) e forse troppa carne al fuoco per una pellicola che cerca di mettere insieme tematiche "serie" e importanti (il mondo gay, l'AIDS, il terribile sistema carcerario americano) con una con una comicità caustica e irriverente e decisamente non "per tutti". La furbizia sta (diciamolo una volta per tutte!) nell'aver messo a fuoco soprattutto la relazione omosessuale tra i due protagonisti, tema che ancora è tabù in molti paesi bacchettoni e mentalmente chiusi (non solo il nostro, ma anche i democraticissimi e puritani Stati Uniti) e che scatena una pruriginosa curiosità nel pubblico pagante... credete che se i protagonisti fossero stati eterosessuali si sarebbe parlato così tanto di questo film, da fargli "meritare" addirittura una storpiatura clamorosa del titolo?

E già che ci siamo, diciamo anche due parole riguardo gli attori protagonisti: Ewan Mcgregor è molto bravo in un ruolo per lui inusuale, lavora per sottrazione e si lascia andare a un'interpretazione dimessa ma significativa, a testimonianza della sua poliedricità. Qualità quest'ultima che, ahimè, non posso invece riconoscere a Jim "faccia di gomma" Carrey: sembrerà strano (in fin dei conti stiamo parlando di uno degli attori più pagati al mondo) ma, paradossalmente, colui che dovrebbe essere il punto di forza della pellicola finisce quasi per darci fastidio a causa del suo classico (e stravisto) campionario di mossette, tic, nevrosi, scatti e sorrisetti spezzati che, se un film come The Mask potevano andare più che bene, in opere come questa segnano il passo e finiscono con l'indisporre e irritare lo spettatore.
A ogni modo, chi ha gridato a questo film come un'opera "originale e innovativa", sarà bene che si vada a vedere, o rivedere, il bellissimo Prova a prendermi di Steven Spielberg, a cui Colpo di fulmine si rifà in modo evidente. Peccato che la "strana coppia" di registi Ficarra-Requa non valga un dito dell'autore di E.T., e che Carrey perda inequivocabilmente il rapporto con DiCaprio. Ma non voglio essere cattivo, in fin dei conti stiamo parlando di un capolavoro (il secondo) contro un buon prodotto medio per spettatori non troppo smaliziati: un po' contorto ma efficace.
VOTO: * * *

2 commenti:

  1. Il vero problema secondo me è che il successo di Brokeback mountain ha come sdoganato una vagonata di film a tematica gay applicata a tutti i generi, dal dramma alla commedia, negli ultimi cinque anni siamo stati inondati da uomini (e donne) che si baciano (e da star etero che fanno la fila per interpretare un omosessuale, è ovvio che si perda in qualità e sopprattutto anche chi è interessato quasi sempre all'argomento come me dopo un po si stufa. E' un po quel che succede ad Ozpetek, lo deve capire che per "carini" che possono ancora risultare i suoi film, non ha più nulla da dire (se mai lo ha avuto..) sull'argomento, si dedicasse ad altro! Comunque il film di Carrey lo andrò a vedere, in fondo non mi pare poi così diverso da un bugiardo bugiardo o un Dick e Jane operazione furto :) Un saluto!

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  2. Lo penso anch'io. Questo film poteva benissimo avere come protagonisti due personaggi etero e funzionare allo stesso modo. Ma è ovvio che inserendo una coppia gay era commercialmente più appetibile... Su Ozpetek sfondi una porta aperta: non è possibile che i suoi film siano tutti fatti con lo stampino, indice di un vuoto pneumatco di idee. Saluti anche a te e grazie per essere intervenuto.

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