sabato 8 maggio 2010

Bondi non va a Cannes? E chissenefrega...

La notizia è di queste ore, e non è passata certo inosservata (chissà perchè, ehm...): l'ineffabile ministro della Cultura, on. Sandro Bondi, ha annunciato che non presenzierà al prossimo Festival di Cannes per protestare contro la decisione degli organizzatori francesi di proiettare Draquila, il film-denuncia di Sabrina Guzzanti sulle malefatte della Protezione Civile durante la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo. A detta di Bondi, infatti, il film "offende la verità" e non è degno di rappresentare il nostro Paese...

Mah. Ci sarebbe tanto da dire sui modi di "rappresentare il Paese". Sandro Bondi, detto "il Camerlengo di Arcore" per le sue innate doti di deferente ciambellano alla corte di Sua Emittenza, è lo stesso Ministro della Repubblica che non più di qualche mese fa ha accusato Roberto Saviano di "militanza ideologica" per aver denunciato lo scempio morale e sociale di Napoli. Sandro Bondi è lo stesso che lo scorso settembre ha praticamente "imposto" a Marco Muller, curatore della Mostra di Venezia, di ospitare in cartellone Katyn di Andrzej Waida (film di tre anni prima, ormai uscito in tutto il mondo) solo perchè tale pellicola denuciava il massacro di migliaia di soldati polacchi perpetrato dalle truppe staliniste. Sandro Bondi è lo stesso che all'epoca esaltò pubblicamente (e pietosamente) lo scadente polpettone nostalgico di Tornatore, Baarìa, solo perchè (a suo dire) "narrava la storia di un comunista pentito", affermazione subito smentita dall'imbarazzatissimo regista siciliano...

Come si vede, non so chi tra Bondi e la Guzzanti è più meritevole di "rappresentare" il nostro Belpaese... Bondi ha una concezione tutta sua di Cultura e di Rispetto, nel senso che per lui queste due parole rivestono il loro precipuo significato soltanto se rivolte alla propria "moral guidance", nonchè proprio datore di lavoro. Nel momento in cui, invece, qualche losco cospiratore "osa" schierarsi contro, ecco pronta la minacciosa "scomunica" ministeriale.
Per essere chiaro, a me non importa nulla di Draquila: tanto che non andrò nemmeno a vederlo, poichè lo considero un film del tutto inutile. Inutile perchè tanto chi va a vedere questi film è già a conoscenza di tutto di quello che vedrà sullo schermo, mentre coloro che hanno una diversa coloritura politica lo salteranno a piè pari perchè convinti (anche da Bondi) di assistere a un film di bieca propaganda reazionaria. Non si scappa, in Italia è così: la stessa cosa era già successa lo scorso anno con Videocracy. Però, per favore, nessuno venga a dirci di scegliere cosa vedere in base alla "meritorietà" e alla "onorabilità" verso la nostra Nazione, perchè altrimenti ci toccherebbe davvero emigrare forzatamente verso altri lidi.
Godetevi dunque Draquila, se vi va. E se potete farlo, andate pure a vederlo a Cannes.
Tanto Bondi non c'è. E chissenefrega.

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