domenica 10 ottobre 2010

Venezia 67 / THE TOWN (USA, 2010) di Ben Affleck

Se siete in cerca di cinema 'classico', di genere, con tutti i crismi e gli stereotipi del caso, allora The Town è quello che fa per voi (e non c'è niente di male, per carità). Se siete in cerca di altro... allora potete tranquillamente lasciare perdere. Senza cattiveria.
Sì, perchè la seconda opera di Ben Affleck in veste di regista è decisamente un passo indietro rispetto al folgorante (e sorprendente) esordio di Gone baby Gone.

Tratto dal romanzo 'Prince of Thieves' di Chuck Hogan, The Town è un convenzionalissimo gangster movie che si rifà ai polizieschi classici stile anni '70, con un cast ottimo (su tutti Jeremy Renner e Rebecca Hall) e una trama abbastanza scontata: siamo a Charlestown, sobborgo di Boston, e l'affascinante e inafferrabile bandito Doug McRay, insieme al fratello Jam, seminano il terrore nel quartiere ripulendo le banche al soldo del 'solito' boss locale di origine irlandese che si fa chiamare enigmaticamente 'il fioraio'. Nel corso dell'ennesima rapina, però, le cose non vanno nel senso sperato e i due (a volto coperto) prendono in ostaggio una giovane donna, Claire, che 'ovviamente' finirà per innamorarsi di Doug, che nel fratempo ha iniziato a frequentare... con tutte le conseguenze del caso.

Amore, violenza, spari, azione, romanticismo. In The Town c'è di tutto e di più, compresi i soliti clichè del genere: l'amico dalla pistola facile, la storia d'amore impossibile, la necessità di scegliere e fare i conti col proprio passato. Il tutto girato con una regia onesta e solida, ma che non lascia alcun spazio all'inventiva e all'immaginazione: il prodotto è dignitoso, valido, con buone sequenze d'azione e un bel ritmo. Ma è inutile cercare qualcosa di nuovo, di originale.

Tutto sa di già visto, di scontato, un pò come i vecchi film di Bud Spencer e Terence Hill.
In poche parole, solo per appassionati nostalgici.
VOTO: * *

2 commenti:

  1. Mi piacque molto al tempo...non ap livello di Gone Baby Gone ma pur sempre molto solido nella regia. Ma solo due problemi, oltre alla scarsa immaginazione, la prima consiste nel aver scelto una bellezza come Blake Lively per impersonare una prostituta drogata che a differenza di Halle Berry in Jungle Fever risulta poco credibile ed infine un epilogo troppo da pasticcini e chiesa...:)

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    1. Eh sì, concordo... la Lively non è per nulla credibile in quel ruolo. E il finale, beh, per i "novizi" (come lo era Affleck ai tempi) è il prezzo che si deve pagare a Hollywood. Però poi con "Argo" si è rifatto alla grande!

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