venerdì 12 novembre 2010

NOI CREDEVAMO... di vivere in un paese migliore.

A Venezia aleggiava un sospetto terribile: che Noi Credevamo, grandioso e cupo affresco sul Risorgimento (per le ragioni che capirete vedendo il film) firmato Mario Martone, venisse distribuito direttamente in televisione senza godere di alcun passaggio cinematografico... e molti già gridavano allo scandalo. Invece, poche settimane fa, ecco quella che pareva davvero una buona notizia: la Rai (che produce il film attraverso la controllata 01 distribution) annunciava trionfalmente che la pellicola sarebbe uscita nelle sale italiane il 12 novembre prossimo. Alleluja!

Mai fidarsi troppo però... della nostra tv di stato e dei poteri forti del nostro paese, intendo. E infatti, scorrendo la programmazione cinematografica, ecco materializzarsi la beffa: è vero, Noi Credevamo (a parere di chi scrive, di gran lunga il film più bello dell'ultima Mostra del Cinema) esce oggi nei cinema, ma a quale prezzo!

Il film che doveva celebrare in pompa magna i 150 anni dell'Unità d'Italia, costato alla Rai circa 7 milioni di euro, viene distribuito in appena 30-sale-30 in tutto il territorio nazionale!! E, quel che è peggio, vergognosamente sforbiciato di quasi mezz'ora di proiezione per contenere la durata entro le tre ore, in modo da consentire agli esercenti di programmare uno spettacolo giornaliero in più!

Certo, inutile indignarsi o stracciarsi le vesti.
Ormai tutti sappiamo che il nostro paese è questo. Un paese dove la cultura è quasi un fastidio, un lusso che non ci possiamo permettere. E dove un Ministro della Repubblica può permettersi di affermare candidamente che 'la cultura non fa mangiare'... E' il ben noto atteggiamento di una classe dirigente becera e ignorante (e politicamente ben schierata, inutile dire con chi) che da sedici anni a questa parte persegue sistematicamente tutto ciò che ha a che fare con la creatività e l'ingegno. Il disegno è chiaro: annientare sistematicamente la Cultura per lobotomizzare un popolo già poco colto di suo, e quindi ben 'malleabile'...

Non so davvero se consigliarvi di andare a vedere Noi Credevamo. La versione vista a Venezia era un capolavoro: insieme a Il mestiere delle armi di Olmi, forse il film italiano più importante dell'ultimo quarto di secolo. Quella che esce oggi nelle trenta-sale-trenta che hanno avuto il coraggio di programmarlo non si sa... a questo punto, meglio davvero aspettare il dvd.

La recensione:
http://solaris-film.blogspot.com/2010/09/venezia-67-noi-credevamo-italia-2010-di.html

8 commenti:

  1. mi unisco alla tua indignazione. aspettavo questo film, martone poi è uno dei migliori registi italiani in assoluto, ma tagliato mi rifiuto di guardarlo. niente... appena disponibile la versione integrale lo guarderò.

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  4. p.s: mi sono permessa di citare il tuo post:

    http://enchantedforest81.blogspot.com/2010/11/il-risorgimento-le-verita-nascoste-e-i.html

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  5. Mezz'ora è proprio tanto. Che vergogna! E io che non vedevo l'ora di vederlo.

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  6. La versione passata alla Mostra di Venezia durava 204 minuti (come si legge anche dal pressbook ufficiale), questa che arriva in sala adesso ne dura 178, vale a dire 26 minuti in meno... e pensare che in certi multisala ti fanno aspettare lo stesso tempo prima che inizi il film per propinarti pubblicità e trailer!
    La scusa è sempre la stessa, quella addotta dai produttori: 'così il film è più snello e il pubblico non si annoia'... se poi non capisce un tubo di quello che succede sullo schermo, pazienza! Roba da matti.
    'Noi credevamo' è un film dove di sicuro l'Italia di oggi (e l'attuale classe dirigente) non fanno bella figura, ma mettendomi nei panni di mamma Rai mi chiedo: vale la pena (enche dal punto di vista etico) boicottare così un film che è costato 7 milioni di euro? Denaro pubblico, ovviamente! E poi l'onorevole Bondi giudica 'assurdi' i lamenti di tutto il mondo cinematografico. Bah!

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  7. Sono d'accordo sul fatto che sia vergognoso ma credo proprio che non andarlo a vedere in sala sia un errore. Cerchiamo di vedere le cose positive: il film è stato distribuito e non era proprio così scontato. Solo in 30 copie? Decurtato di 26 minuti (che poi mi piacerebbe sapere se le scene tagliate sono state decise da Martone o da altri, ma questo è un altro discorso)? Bene, ma c'è. E non andare a vederlo significherebbe fare il gioco di "quei signori" e far loro credere che un film del genere non interessi a nessuno. Andiamoci, invece. E andiamoci numerosi. E poi recuperiamolo anche in dvd per vederlo senza tagli e rendergli giustizia. Se le sale saranno piene avrà vinto il cinema. E questa è la cosa importante.

    Valentina

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