domenica 4 settembre 2011

LE IDI DI MARZO (USA, 2011) di George Clooney

La cosa che più stupisce è che ancora qualcuno si stupisca. Il gioco di parole è ovviamente riferito a George Clooney, che ancora qualcuno fatica ad accettare come regista... un destino che accomuna il brizzolato più piacente della terra a quello di Robert Redford, altro cineasta 'schiavo' del suo fascino, che ha dovuto aspettare i 70 anni di età (e un bel po' di rughe sul volto) per convincere critici e spettatori che si può essere registi bravi e 'impegnati' nonostante il bell'aspetto e i paparazzi intorno. Auguriamo quindi al bel George di riuscirci prima, anche se a noi di tutto ciò poco ci importa: quello che conta è che continui a fare film belli e appassionati come Le Idi di Marzo, e se qualcuno storce il naso a priori peggio per lui!

Il paragone con Redford non è affatto casuale: anche Clooney infatti è un convinto e fervente democratico, molto schierato e profondamente 'liberal', esattamente come il protagonista di Tutti gli uomini del Presidente. E questo film incarna pienamente lo spirito, l'amarezza e la disillusione di chi ancora crede nei valori della buona politica e di chi la rappresenta. Ma, come afferma lo stesso regista, sarebbe sbagliato considerare Le Idi di Marzo 'soltanto' un film politico. E' piuttosto una film sulla moralità dell'uomo, sull'ambizione, l'arrivismo e la spregiudicatezza che ognuno di noi arriva a tirare fuori per raggiungere determinati obiettivi. E più l'obiettivo si fa importante, più aumentano il cinismo e le pugnalate alle spalle, anche da chi (sembra) esserti vicino. Questo è il significato del titolo, bellissimo ed evocativo, che ricorda l'assassinio di Giulio Cesare, pugnalato alle spalle proprio dai suoi seguaci più stretti.

Le Idi di Marzo è infatti la storia di un giovane addetto stampa, onesto e idealista, 'vergine' di politica e reclutato dal Partito Democratico per aiutare il candidato alla presidenza a vincere le elezioni. Scoprirà a proprie spese che il mondo in cui si dibatte, e che aveva sempre immaginato come integro, alto e nobile, è in realtà una piscina infestata dagli squali, dove l'uno cerca di azzannare più forte l'altro pur di ottenere il suo scopo. A qualunque costo.
Il film ha uno sviluppo lineare, decisamente classico, molto somigliante ai film di denuncia stile anni '70 (proprio come Tutti gli uomini del Presidente). Clooney dirige con mano sicura e non invasiva, lasciando che lo spettatore si focalizzi sui personaggi e sulle loro inquietanti 'metamorfosi'. E bisogna dire che sia il protagonista Ryan Gosling, che i 'comprimari' Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti, Marisa Tomei e la splendida e inquietante Evan Rachel Wood, gli danno una grossa mano.
Applausi a scena aperta per tutti.

VOTO: **** 

4 commenti:

  1. devo esser sincero, non me l'aspettavo, o meglio ho apprezzato il bellissimo Good night and Good Luck ma non credevo che fosse capace di tirare fuori dal cilindro un piccolo capolavoro scritto con l'amico Grant Heslov.. buon per lui!

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  2. Concordo. Un ottimo regista. Racconta una bella storia in modo molto accattivante.

    LE IDI DI MARZO

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  3. E' davvero un bel film. Secondo me leggermente inferiore a Good Night, and Good Luck ma comunque eccellente. Molto bella l'osservazione sul titolo, non mi ero soffermata a pensarci.
    A differenza di te a me Evan Rachel Wood è sembrata decisamente l'elemento debole del film, poco convincente e piuttosto scialba. Secondo me l'attrice di Thirteen è capace di fare molto meglio di così.

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  4. @ hetschaap: Sì, forse 'Good Night and good luck' era stilisticamente più bello, sono d'accordo... però lo stesso Clooney ha dichiarato in conferenza stampa di aver dato volutamente a questo film un tono più 'classico' e apparentemente meno coinvolgente per far sì che lo spettatore si concentrasse più sul messaggio che sulla forma. Insomma, una regia 'invisibile' per dare risalto ai contenuti. Una prova, secondo me, di grande umiltà da parte del divo-regista, che per una volta mette da parte l'aspetto 'commerciale'. Chapeau !!

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