giovedì 12 gennaio 2012

EMOTIVI ANONIMI

(Les émotifs anonymes)
di Jean Pierre Ameris (Francia, 2011)
con Benoit Poelvoorde, Isabelle Carrè
VOTO: *

Emotivi anonimi è un film stucchevole come il (troppo) cioccolato che si vede negli ottanta minuti scarsi di durata, unico vero pregio di questa pellicola sottilmente perbenista e moralmente ipocrita, cammuffata da 'operina brillante' e minimale in perfetto algido stile francese. Viene da chiedersi, banalmente, chissà come mai quando commediole come questa vengono prodotte oltralpe godono sempre dei favori della critica, mentre se battessero bandiera nazionale verrebbero stroncate senza pietà (come per altro meritano). Ma è risaputo (purtroppo) che noi italiani, cinematograficamente parlando, ma non solo, siamo inarrivabili campioni di autolesionismo. C'est la vie, come dicono a Parigi.

Quello che più irrita di un film come questo non è tanto l'argomento, o la storia in sè, peraltro assolutamente scontata e prevedibile fin dal trailer (che in pratica dice già tutto), ed emozionante quanto un termosifone spento, quanto soprattutto l'ironia di fondo adottata nei confronti di certi aspetti caratteriali che condizionano non poco la vita di determinate persone, che vengono trattati con sufficienza e buonismo, indice prima tutto di indelicatezza e poi anche di scarsa sensibilità verso il problema.

La timidezza e l'introversia, infatti, non sono qualità. Sono lati della personalità che fanno soffrire tutte quelle persone nelle quali queste caratteristiche sono più accentuate della media, e che causano talvolta seri problemi sociali e relazionali. L'emotività in una persona timida può condizionarle la vita, può renderla difficilissima, costringendo quella persona a vivere ai margini e impedendole di esprimere ciò che ha dentro. E, quel che è peggio, il più delle volte queste caratteristiche vengono scambiate dalle persone 'normali' nel senso opposto, vale a dire ritenendo la persona introversa come 'snob' e spocchiosa, e perciò isolandola ancora di più. Ingiustamente.

Per questo non condivido l'ironia di questo film, che specula sul buonismo dello spettatore e gli propina la soluzione meno realistica e più banale: i due 'emotivi', miracolosamente, s'innamorano, scoprono di essere fatti l'una per l'altra e si dichiarano con forza e vigore il loro sentimento, spinti dalla passione. E tutti vivranno felici e contenti. Certe cose, davvero, capitano solo al cinema.

Emotivi anonimi è un piccolo film che nasce da una piccolissima idea, e che basa la sua 'forza' esclusivamente sulle peripezie di due figure umane 'diverse' che vengono esposte davanti alla macchina da presa alla stregua di fenomeni da baraccone, e che ci fanno stare tutti un po' meglio per il semplice fatto che non ci 'sentiamo' mai come loro.
E allora, se proprio dobbiamo ridere (e in questo momento, effettivamente, c'è bisogno di commedie) meglio davvero l'umorismo 'nazionalpopolare', meno 'raffinato', meno 'francese' ma senz'altro più genuino, di un Benvenuti al Nord o di un Verdone d'annata. Magari più grossolano, ma certamente più innocuo.

5 commenti:

  1. Non ho visto questo film, volutamente, ma dopo la tua recensione credo di aver fatto bene :)

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    1. Quoto, anch'io ero intenzionata a non vederlo, e dopo questa recensione elimino definitivamente quella vocina che dice "devi vedere un film per giudicarlo"... ma sta zitta, vocina, questa volta non mi freghi!!

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    2. Carissima Sailor... io invece darei ascolto a quella vocina ;-) avere preconcetti è sempre sbagliato, o quantomeno non è corretto. Io giudico i film (quasi) esclusivamente a quello che mi fanno 'arrivare dentro': è questione di sensibilità, e non è detto che quello che 'sento' io sia uguale a quello che senti tu.
      Perciò, davvero, segui esclusivamente il tuo istinto senza farti condizionare troppo dagli altri, compreso questo blog (anche se ciò mi fa molto piacere...)
      Un caro saluto, e grazie per l'attenzione che mi dedichi :-)

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    1. io l'ho visto e devo dire che non mi è dispiaciuto! Non è niente di memorabile nè di particolarmente brillante ma ho apprezzato le atmosfere quasi fiabesche e quel tocco di delicatezza francese che dopo la confusione delle feste è stato un toccasana per me (l'ho visto la sera dell'1 gennaio, sfatta e bisognosa di leggerezza!)

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