sabato 21 aprile 2012

TO ROME WITH LOVE

(id.)
di Woody Allen (USA, 2012)
con Woody Allen, Ellen Page, Jesse Eisenberg, Judy Davis, Roberto Benigni, Penelope Cruz, Alec Baldwin, Alessandro Tiberi, Alessandra Mastronardi, Ornella Muti
VOTO: *

Basta. Credo proprio che To Rome with love sarà l'ultimo film di Woody Allen che recensisco. Lo dico senza particolare enfasi e senza alcuna cattiveria: se sono arrivato a questa decisione è semplicemente per stanchezza, una stanchezza che ormai mi si presenta puntualmente ad ogni nuova (?) opera del regista newyorchese. Sì, perchè ormai i film del vecchio Woody sono come la naftalina, nel senso che anche se nuovi odorano terribilmente di vecchio, di già visto, di assolutamente scontato.

E' inutile girarci intorno, e per favore smettiamola di farci condizionare da un 'rispetto' ipocrita per un cineasta dal grande passato: To Rome with love è un film imbarazzante per la sua ovvietà, un 'compitino' svolto su commissione che fa gridare vendetta a chi ancora si illude di ritrovare la 'verve' dell'Allen vecchia maniera. Del resto bastava vedere l'intervista di qualche giorno fa di Roberto Benigni, ospite di Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', per capire l'aria che tirava sul set: il Robertone nazionale faceva i salti mortali per non fingere di aver prestato la sua faccia per solo proprio tornaconto professionale...

I novanta minuti di To Rome with love sono un'accozzaglia miserrima di luoghi comuni e amene banalità sul nostro paese, tanto che mi viene da chiedermi dove siano finiti adesso tutti quelli che a suo tempo 'crocifissero' Mangia, prega, ama di Ryan Murphy, 'reo' di aver fornito un'immagine stereotipata della nostra bella Italia... qui si comincia e si finisce con 'Nel blu dipinto di blu' , e si assiste a una serie di situazioni così 'telefonate', nonchè tipicamente 'nostrane' (nel senso più dispregiativo possibile), che fanno quasi rimpiangere i cinepanettoni: forse (anzi, decisamente) più volgari, ma certo più onesti. Anche se, ad essere sinceri, i quattro episodi del film ricordano più Manuale d'amore che Vacanze a Cortina (anzi, a Roma). In ogni caso il peggio del peggio della nostra filmografia recente.

Scritto in fretta e furia, girato ancora più velocemente per anticiparne l'uscita prevista inizialmente a novembre (chissà perchè poi tutta questa fretta), To Rome with love è il punto più basso della carriera di Allen. Dei quattro episodi, solo quello interpretato da lui e Judy Davis si salva, grazie alla professionalità di attori 'stagionati' e qualche lampo di sceneggiatura ancora efficace (anche se le battute più divertenti ricadono sempre, tanto per cambiare, su ebrei e psicologia) mentre sugli altri tre è meglio stendere un velo pietoso: la coppia Tiberi-Mastronardi, con la partecipazione di Penèlope Cruz, è da codice penale, Ellen Page nei panni di femme fatale è credibile come Beppe Grillo nel ruolo di politico... E poi c'è Benigni. Di cui, come sapete, sono un fan irriducibile e di vecchissima data, e vorrei sempre spendere per lui le migliori parole possibili. Ma vederlo 'ingabbiato' in un episodio demenziale come questo mette solo tristezza.        

5 commenti:

  1. Io a suo tempo distrussi Mangia prega ama e quando lo vedrò, se lo vedrò, mi sentirò di distruggere pure questo perchè l'aria che tira a leggere le varie recensioni è quella. Per me era comunque mediocre anche Midnight in Paris .L'ultimo film suo che ho gradito senza riserve è stato Match point.E parlo da fan che è cresciuto con i suoi film.Anche io ho avuto modo di dire che il suo cinema più recente ormai odora di vecchio...

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    1. Sì, 'Match Point' è stato l'ultimo film notevole di Allen, per quanto ad essere sinceri non lo abbia amato... però era ancora un signor film. 'Midnight in Paris' è uno dei titoli più sopravvalutati dell'anno, e l'ho scritto in tempi non sospetti. L'Oscar alla sceneggiatura è ridicolo, sa tanto di 'riconoscimento tardivo' alla carriera del regista.
      Quello che mi fa veramente arrabbiare in 'To Rome with love', alla fine, è la sciatteria e la trascuratezza soprattutto del cast italiano: non a caso lo stesso Woody e la Davis sono dignitosi, e anche Eisenberg ed Ellen Page (parlo a livello di recitazione, non di credibilità dei loro personaggi). Ma vedere gente totalmente INCOMPETENTE e IMBARAZZANTE come la Mastronardi e Tiberi (per non parlare di altre 'comparsate') grida davvero vendetta. Segno evidente dell'abisso, in termini di professionalità, preparazione e SERIETA', che c'è tra noi e gli States. Là certi nostri 'attori' non arriverebbero nemmeno a lavare i pavimenti degli studios...

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  2. concordo: è un film deprimente
    voglio massacrarlo per bene (e pregusto quello che dirà S. Disegni), ma sono un po' incasinato in questo uich-end; forse martedì, forse oltre

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  3. Immaginavo, temevo, sospettavo come già scrissi dalle mie parti. E le recensioni che ho letto in giro danno la triste conferma. A me Midnight in Paris è piaciuto parecchio. Questo non lo vedrò. Preferisco avere un buon ricordo di Woody.

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  4. Che tristezza... anche a me Midnight in Paris era piaciuto, pur se con qualche riserva. Andrò in settimana a vederlo, certo che mi è passata un po la voglia però!

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