domenica 9 dicembre 2012

IL SOSPETTO

(Jagten/The Hunt)
di Thomas Vinterberg (Danimarca, 2012)
con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Annika Wedderkopp, Alexandra Rapaport, Susse Wold
VOTO: *****/5

Lukas è un uomo mite che cerca di rifarsi una vita dopo un matrimonio fallito: un nuovo lavoro come maestro d'asilo sembra capace di restituirgli il sorriso e la gioia di vivere, grazie anche alla sua innata capacità di stare coi ragazzi (che lo adorano). Anche la vita privata sembra schiudergli una speranza, impersonata da una collega immigrata che mostra più di un interesse per lui. Tutto sembra andar bene fino al giorno in cui la piccola Klara, una delle sue allieve, lo accusa candidamente di essersi calato le mutande davanti a lei...

Attenzione al titolo italiano, come al solito fuorviante: non c'è infatti nessun sospetto nei confronti di Lukas: nè da parte dello spettatore, che capisce subito che il protagonista è stato vittima di un gigantesco equivoco (e della fervida immaginazione di una ragazzina sveglia e intraprendente), nè da parte della piccola e benpensante comunità locale, che lo bolla immediatamente come pedofilo e lo fa diventare il 'mostro' del villaggio, ripudiandolo e rendendogli la vita impossibile.

L'ultimo film del bravo Thomas Vinterberg è la cronaca di una vergognosa caccia alle streghe che diventa subito caccia all'uomo (questo il significato del titolo originale, 'Jagten' - 'The Hunt' nella versione anglofona) e che coinvolge un comune cittadino la cui unica colpa è quella di non ribellarsi subito all'assurda persecuzione che lo ha travolto. Lukas è innocente (il film ce lo dice fin dall'inizio, non 'spoileriamo' nulla) ed è la vittima sacrificale di una società perbenista e ipocrita, che cerca un colpevole ad ogni costo pur di preservare l'apparente equilibrio che regna tra le casette pulite e ordinate del paesello.

Tutta la storia è narrata dal punto di vista personale del protagonista: lo spettatore assiste, con la stessa incredulità e rabbia, alla progressiva demonizzazione di una persona che alla fine è costretta, pur di sopravvivere, a scendere sullo stesso piano dei suoi carnefici: l'ostilità della gente e l'enorme rabbia repressa faranno diventare Lukas un uomo violento e disperato, capace di sfidare da solo l'intera comunità che fino al giorno prima lo considerava un fratello, al quale poter affidare senza pensieri i propri figli.

Seppur angosciante e crudo, Il sospetto è un film straordinario per emotività e presa sullo spettatore. La morale è chiara: in questo mondo (specificatamente quello occidentale, ricco e opulento come la democraticissima Danimarca) dove dominano l'apparenza e l'ipocrisia, ogni regola di civile convivenza può essere sovvertita dalla paura e dalla viltà. E quello che è successo a Lukas può succedere a chiunque,  perchè l'egoismo e la volontà di 'sbattere il mostro in prima pagina', la voglia di trovare un colpevole a ogni costo pur di mettere a tacere scomode verità, fanno tristemente parte della società moderna.

Girato in maniera 'classica', senza camera a spalla e immagini mosse (il 'Dogma' è ormai un lontano ricordo), il film di Vinterberg deve buona parte della sua riuscita alla grande interpretazione di un attore bravo e sottovalutato come Mads Mikkelsen (ve lo ricordate in Walhalla Rising?), giustamente premiato con la Palma d'Oro a Cannes: la scena in cui viene (finalmente) a patti con i suoi concittadini, 'sfidandoli' a guardarlo negli occhi in una drammatica notte di Natale, vale da sola il prezzo del biglietto.

11 commenti:

  1. Film davvero potente, che ti lascia tanto amaro in bocca. Mikkelsen straordinario!

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    1. Tanto adorato in patria quanto sconosciuto fuori... la Danimarca è piccola e non fa notizia: eppure Mads Mikkelsen è uno dei migliori attori europei, menomale che quest'anno Cannes gli ha tributato il giusto riconoscimento!

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  2. ...alla fine ho seguito il tuo consiglio, e come sempre non sono rimasta delusa. Questo film è un duro colpo, e troppo reale (nella sua assurdità) per non trasportarti dentro..La fotografia, così ferma e nitida, è un capolavoro (da sola spiegherebbe il film: un mondo immobile e gelido, limpido (e feroce) come la superficie del vetro, un meccanismo che resta meccanismo "perfetto" sia nell'"odio" che nell'"amore"). La musica che non "scoppia" mai, che resta melodia pacata e che alla fine frastorna e sciocca per la sua stessa pacatezza, come una pietra scagliata che rompe una sola finestra, o il sangue che bagna il viso, e che è sangue solo di chi è stato colpito (e non c'è un grido, perchè "la maggioranza...", "la comunidad...", ha decretato che.punto.). E un cacciatore cacciato, come a dire che potresti essere il cervo in qualsiasi momento. Come a dire che il colpo potrebbe arrivare da qualunque direzione, quando meno te l'aspetti...senza rispetto per la bellezza del bosco, per la discrezione degli animali.
    smak! :)
    r

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    1. Il tuo commento vale più di mille recensioni :-) hai un modo di 'parlare per immagini' che ti invidio da sempre... mi piacerebbe che tu passassi molto più spesso qui sopra! Ti sono veramente grato per queste parole: è inutile dire che sono d'accordissimo con te, specialmente riguardo quanto hai detto su fotografia e musica, aspetti che troppo spesso dimentico nelle mie valutazioni.
      Un abbraccio!
      Sauro

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  3. Ottimo film. Vinterberg è ormai un regista coi fiocchi: insieme a Von Trier e Suzanne Bier fa parte di quella scuola danese che da quasi vent'anni ormai sta dando lezioni di cinema al mondo. Tanto di cappello.
    Mauro

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  4. Hai ragione Mauro. Sottoscrivo in pieno. E' incredibile come un paese piccolo e scarsamente popolato come la Danimarca abbia sfornato negli ultimi anni fior fiore di talenti cinematografici, fino a diventare una 'scuola' vera e propria.
    Non sarà che - a differenza dell'Italia - lì si investe sulla cultura e sull'istruzione? La Danimarca è il paese dove si leggono più libri e giornali in Europa, ed ha il livello culturale della popolazione più alto del continente. Certi risultati non si ottengono per caso...
    Poi, come ci mostra anche il film, non vuol dire che anche lì non ci siano problemi: ma di sicuro è un mondo ben più 'normale' di quello nostro...

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  5. Mi duole non poter dire la mia e ancor di più dopo aver letto questa tua (come al solito) coinvolgente recensione. Spero davvero di recuperarlo presto e dire finalmente quanto sia d'accordo con ogni tua singola riga. Ti fò sapere...;-)

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    1. Ciao Vale! :-)
      Ti consiglio davvero di recuperarlo presto, prima che i 'cinepanettoni' se lo ingoino... e sarebbe un peccato, perchè merita davvero!
      Buona serata!

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