giovedì 3 ottobre 2013

BLING RING

(The Bling Ring)
di Sofia Coppola (USA, 2013)
con Katie Chang, Israel Broussard, Emma Watson, Taissa Farmiga, Erin Daniels, Leslie Mann
durata: 87 min.


C'era un tempo in cui gli adattamenti cinematografici si traevano dai libri, adesso siamo passati agli articoli di Vanity Fair... basterebbe questo per sintetizzare il contenuto di Bling Ring, e badate bene non è affatto una critica: è piuttosto il chiaro segnale della vacuità del nostro presente, della disgregazione di valori e della mancanza d'identità delle nuove generazioni, quelle che la (ancora) giovane Sofia Coppola conosce molto bene, fin dai tempi delle 'vergini suicide' del debutto, passando per una Tokio 'persa nella traduzione', alla prigione dorata di una regina rinchiusa nella solitudine del suo palazzo, fino alla stanca quotidianità di una debosciata star del cinema che gira in Ferrari...
C'è chi dice che i film della  Coppola parlano del nulla... beh, in un certo senso è vero. Attenzione però a non cadere nell'equivoco: il 'nulla' non è nel contenuto delle sue pellicole bensì quello della società in cui viviamo, un 'nulla' che la più celebre figlia d'arte di Hollywood ispeziona con tono quasi documentaristico, standone a debita distanza e guardandosi bene dall'esprimere giudizi scontati e moralistici, tipici di chi ha una visione ristretta e preconcetta di quello che c'è fuori dalle mura di casa. E Bling Ring parla di fatti assolutamente veri, saliti agli onori delle cronache verso la fine del decennio scorso quando una banda di ragazzini poco più che adolescenti riuscirono a introdursi nelle dimore di lusso di alcune starlette hollywoodiane (nel film si riconoscono Paris Hilton, Lindsay Lohan, Kirsten Dunst) facendo razzia di vestiti, scarpe e gioielli alla moda.

La domanda più ovvia è: perchè lo facevano? Per la smodata ossessione di assomigliare a certe 'personalità'? Per potersi permettere un tenore di vita superiore a quello che potevano effettivamente permettersi? Forse, ma non solo. Nella banda del Bling Ring (letteralmente 'la band delle pacchianate') ci si eccitava anche solo per il brivido di violare le case dei propri 'idoli', per toccare con mano uno status-symbol, per riempirsi le tasche di oggetti e vestiti spesso tremendamente volgari ma indubbiamente trendy, per poi magari postarli sui social network oppure ostentarli durante le notti brave nei più esclusivi locali losangelini. Una gioventù senza stimoli, senza valori, totalmente asettica e inconsapevole della propria ignoranza e solitudine, dedita solo al culto della celebrità. Nella scena più drammatica del film vediamo i vari protagonisti, una volta scoperti e portati in carcere, non rendersi minimamente conto della gravità delle proprie azioni e, al contrario, preoccupati solo di ricavare profitto dalla popolarità ottenuta grazie ai mass media.

Sarà anche vero che Sofia Coppola fa sempre lo stesso film, ma è altrettanto vero che ogni sua pellicola è una delizia per gli occhi: il suo stile delicato, elegante, patinato ma non superficiale, mai urlato, è ormai perfettamente riconoscibile e assolutamente personale: potrà non piacere, ma certamente non è anonimo. Bellissime le immagini, azzeccata la colonna sonora (avvolgente, mai invasiva), una narrazione fluida e quasi fiabesca anche nel raccontare episodi non certo edificanti. Bling Ring è scevro da qualsiasi pretesa di denuncia sociale, quest'ultima opera della Coppola pone uno sguardo obiettivo e disincantato su una quotidianità repellente eppure ben radicata in tutti gli strati sociali della comunità. In questo, lasciatecelo dire, il paragone con Spring Breakers è assolutamente fuori luogo: qui non c'è traccia dell'ipocrisia e della paraculaggine di Korine, non è una pellicola fintamente trasgressiva in cerca di un pubblico di maschietti allupati... Bling Ring è pura cronaca, parla di fatti veri, non giudica ma scava nel profondo di una società dove il conformismo è ormai regola di vita. Purtroppo.

16 commenti:

  1. Concordo, non lo comparerei mai a Spring Breakers! Mi é piaciuto parecchio questo film che ho visto come un documentario, peró la mia recensione é piú chiara. Se ti va leggila ;)

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  2. Purtroppo non condivido il tuo entusiasmo. Un film che proprio non è riuscito a trasmettermi nulla, anzi, in più punti mi sono addirittura annoiato molto. Un'ora e mezzo che ho davvero patito, ancora più della lunghezza smodata di "The grandmaster"

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    1. Beh, può succedere. Il cinema di Sofia Coppola è un cinema molto emozionale, fa leva sulla sensibilità dello spettatore. Che, chiaramente, è diversa da persona a persona. Capisco benissimo che possa non piacere e anche annoioare, non lo trovo affatto strano, anzi.

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  3. ah ah Sauro, stavolta siamo su parti opposte della barricata e non succede spesso...secondo me Bling Ring è un Somewhere 2.0, visto che le è riuscito il colpaccio col film precedente che io ho patito tantissimo, la Coppola ne mutua stile e contenuti ( si specchia nel nulla che racconta) in un film che mi ha fatto rivalutare addirittura Spring breakers che non mi aveva per nulla entusiasmato...

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    1. Infatti a me era piaciuto tantissimo anche Somewhere :) e in effetti è vero che lo stile è lo stesso: è uno stile ormai inconfondibile, il 'Sofia-touch', che a seconda delle persone e dei caratteri può affascinare o far imbestialire. Lo riconosco. Però non capisco davvero come questa pellicola possa farti rivalutare Spring breakers che, Coppola o non Coppola, per me rimane un film ipocrita e finto.

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  4. nemmeno io sono d'accordo con te, per me è il film della caduta di Sofia Coppola, è una trovata commerciale piena di sponsor (tra cui MTV e Sephora!), contest sui social network e concorsini vari, non ha un briciolo di indipendenza, e poi, sopra ogni cosa, è immensamente noioso e ripetitivo. Per me è un enorme NO!

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    1. Margherita, rispetto le opinioni di tutti però consentimi di dirti che gli sponsor ormai li trovi in qualsiasi film a medio-alto budget (compresi quelli italiani). Da quando la pubblicità nei film è diventata legale (purchè ostentata chiaramente) non c'è una sola produzione che non ne fa uso, specie in questi tempi non certo di vacche grasse in tema di finanziamenti alla cultura. Per questo mi sembra ingeneroso 'accusare' solo la Coppola... sul concetto, poi, di 'indipendenza', ti dico che tutto è relativo: negli Stati Uniti il budget di un film 'indipendente' è mediamente pari a dieci volte quello di un film italiano della stessa categoria.
      Venendo al film, hai ragione a dire che è ripetitivo: ma è evidente che è una precisa scelta registica, le immagini devono suscitare nello spettatore lo stesso 'spleen', lo stesso spaesamento provato dai giovani protagonisti, lo stesso senso di vuoto e (dis)appartenenza a una società sempre più vacua ed effimera. Poi, per carità, dal punto di vista stilistico può benissimo non piacere. Come ho scritto anche sopra, lo capisco.

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  5. E' il primo commento positivo che leggo su questo film! Sono molto curiosa di vederlo, nemmeno le critiche possono abbattermi e questa tua fiducia mi consola!

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    1. Eh sì, sono solo contro tutti! :) scherzo!
      Però, tornando seri, come dico a tutti i lettori di questo blog NON bisogna mai farsi condizionare dalle opinioni degli altri: è giusto andare al cinema sempre e comunque, buttarsi e rischiare, perchè ogni critica, per quanto autorevole possa essere (e non sto certo parlando di me, si chiaro!) è sempre e comunque personale. E i gusti personali non sono mai identici.

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  6. A me non è dispiaciuto anche se di Sofia Coppola continuo ad apprezzare di più Maria Antonietta e Lost in Traslation. Comunque è un film scorrevole e godibile, certe critiche mi sembrano davvero esagerate!

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    1. Marie-Antoinette è un capolavoro assoluto, difficilmente ripetibile... però, come ripeto, questi ultimi film (cito anche 'Somewhere') si inseriscono in un percorso ben definito. Anche la regista cresce, e lo sguardo certamente cambia.

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  7. 90 minuti di full immersion nel nulla di una giovinezza viziata. Assolutamente un bel film, da non perdere. Nient'affatto moraleggiante e con dialoghi e situazioni patetiche come i patetici protagonisti: non è un difetto, notare bene! Uno specchio agghiacciante e nello stesso tempo educativo dei disvalori del nostro tempo.

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  8. Concordo perfettamente con la tua recensione! A me questo film ha dato letteralmente fastidio... ma proprio perchè ha saputo descrivere in modo fin troppo veritiero la squallida realtà e vacuità di oggi. Credo che non lo riguarderò più (ci sono stati dei punti in cui ero letteralmente nauseata), ma hai azzeccato la parola: "repellente" è proprio il termine giusto per descrivere il tema di fondo di questo film. Brava la Coppola per essere riuscita a descrivere in modo tanto realistico (purtroppo!!!!) uno dei lati peggiori della nostra umanità.

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    1. Grazie Silvia! Sei una delle mie lettrici più attente e mi fa un grande piacere! Hai compreso al 100% il mio pensiero e la tua lettura del film mi trova assolutamente d'accordo. E complimenti a Sofia Coppola, che altro dire? :)

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