sabato 25 gennaio 2014

THE WOLF OF WALL STREET


(id.)
di Martin Scorsese (Usa, 2012)
con Leonardo Di Caprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Rob Reiner, Jean Dujardin, Matthew Mc Counaughey
durata: 179 min.


Una giovane broker accetta di buon grado di radersi i capelli a zero davanti a tutti i colleghi d'ufficio, durante un festino 'pubblico' a base di sesso e droga. La ricompensa sarà un assegno a cinque zeri che le servirà per rifarsi le tette. E' la scena più estrema e crudelmente emblematica di The Wolf of Wall Street, in cui c'è tutta l'essenza della depravazione e della sottomissione al dio denaro che il bravo ragazzo Martin Scorsese, a 71 anni suonati, non si fa certo scrupolo di mostrare. Attenzione dunque a non prendere il film per quello che non è: The Wolf of Wall Street non è un film sulla finanza malata o sugli eccessi del capitalismo, così come Jordan Belfort non è la versione 'dopata' di Gordon Gekko...

Jordan Belfort è infatti un impostore, un ciarlatano, un astuto affabulatore di masse, uno che riuscirebbe a venderti una penna durante una cena al ristorante. E' uno che avrebbe voluto fare il broker, ma che ha avuto la (s)fortuna di iniziare a lavorare in borsa proprio nello sciagurato 19 ottobre 1987, il famoso 'lunedi nero' del crollo di Wall Street. Lui allora fa le valigie e si sposta in periferia dove fonda la Stratton Oakment, finanziaria dal nome altisonante che ha sede in un'autorimessa in disuso. Il piano è semplice: vendere agli sprovveduti investitori azioni spazzatura spacciandole per pregiate blue-chips, spuntando provvigioni milionarie.
 
Per vendere, si sa, bisogna essere in due. E Jordan Belfort fa soldi a palate affidandosi proprio all'ingordigia dei poveracci che vedono in lui la persona giusta per fare soldi facili. La strategia è semplice: creare desiderio nelle persone inducendole a comprare, senza mai fagli percepire il guadagno. Se un cliente ha guadagnato su un buon titolo, non devi farlo vendere e capitalizzare, ma convincerlo a investire in un altro titolo che potrebbe (il condizionale è tutto) farlo guadagnare ancora di più... così il cliente s'illude e giocare in borsa diventa una droga come tante, nient'affatto diversa dalla cocaina e dagli eccitanti che si vedono copiosi in tutto il film.

The Wolf of Wall Street è dunque un film sull'avidità umana, sull'ingordigia delle persone e su tutto quello che sono disposte a fare per arrivare in alto, con ogni mezzo, tanto da confondere il denaro con la felicità, la soddisfazione dei propri bisogni. "Non c'è nobiltà nell'essere poveri", sbraita Jordan Belfort arringando i propri dipendenti. Per certi assomiglia molto a Greed, il capolavoro 'maledetto' di Erich Von Stroheim, soprattutto per l'accostamento anche 'fisico' al denaro: il delirio di onnipotenza generato dalla ricchezza porta infatti i protagonisti sull'orlo dell'autodistruzione, spesso inconsapevole. Morire di sete o di droga non fa molta differenza...

Scorsese costruisce un film volutamente esagerato, eccessivo, grottesco, sempre e comunque sopra le righe. E Leonardo Di Caprio gli dà come al solito una grossa mano, interpretando alla perfezione un personaggio tanto sgradevole quanto affascinante, tanto spietato quanto clamorosamente 'naif'' e beota, ben spalleggiato da un cast di bravissimi comprimari (Jonah Hill e Matthew Mc Counaughey su tutti). Ci sono sprazzi di grande cinema e sequenze da antologia eppure, dobbiamo dirlo con franchezza, non ci riesce classificare The Wolf of Wall Street come un capolavoro assoluto. Tre ore di lunghezza sono troppe per un film che alla fine non riesce a 'disturbare' come vorrebbe e dovrebbe, proprio perchè l'eccessiva durata della pellicola finisce per assuefare lo spettatore a ciò che sta vedendo, facendogli quasi credere di essere finito dentro un videogioco impazzito dove però nessuno si fa male... forse è per questo che ai Golden Globes lo hanno inserito tra le 'commedie', in nome di uno humor nero assolutamente irresistibile ma, a nostro avviso, anche un po' ripetitivo e fine a se stesso.

Film da vedere comunque, non fraintendiamoci. Non fosse altro che per lo splendido finale, dove vediamo il detective dell'Fbi che indaga su Belfort rientrare a casa in uno squallido vagone della metro, popolato da un'umanità miserrima e confinata ai margini della scala sociale. E dove lo sguardo dell'incorruttibile tutore della legge s'incrocia con quello dei derelitti compagni di viaggio. Viene fin troppo facile chiedersi se quegli occhi scrutino l'ingiustizia del mondo oppure, anche inconsapevolmente, il miraggio di una vita sconsiderata, disonesta, ma tremendamente fascinosa.

30 commenti:

  1. Film stupendo. Tre ore di divertimento, (altro che "American Hustle" che a confronto pare un film di serie D) in alcune scene ero con le lacrime agli occhi, merito della sceneggiatura da Oscar (deve assolutamente vincerlo) di Terence Winter, di un cast eccezionale, un DiCaprio folle e favoloso, e un perfetto Jonah Hill, e la regia del maestro Scorsese.
    Quest'anno Matthew McConaughey si è svegliato deciso a diventare finalmente un attore (esilarante il suo cameo in questo film) e ha dato una magnifica interpretazione in "Dallas Buyers Club", e sono sicuro che se non ci fosse stato lui quest'anno Leo si portava a casa l'agognato Oscar, invece nada.
    Nel momento epico in cui risuona la canzone "Gloria" di Tozzi non hai esclamato un "Ma che cazzo?!" :)

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    1. Sì, sulle note di 'Gloria' sono scattato anch'io sulla sedia... :)
      A parte questo però non condivido la tua enfasi, oltre al confronto con American Hustle (che sarà pure 'minore' e furbetto ma lo trovo un film perfettamente riuscito, a differenza di questo). E' vero, ci sono scene da antologia ma è il registro della pellicola a non convincermi del tutto: vorrebbe essere un film disturbante e invece secondo me lo spettatore non riesce a cogliere fino in fondo la desolazione del mondo che sta vedendo. Paradossalmente si ride troppo e per troppo tempo, e i toni sempre grotteschi alla fine rendono quasi innocua la critica sociale che viene denunciata.
      Sono invece d'accordissimo con te riguardo Mc Counaughey: è diventato un attore coi controcazzi (tanto per restare in clima scorsesiano) lontanissimo dall'immagine di bel 'quarto di bue' senza cervello che gli si stava appiccicando addosso. Davvero bravo. Di 'Dallas Buyers Club' ho visto solo il trailer ma si resta comunque impressionati dalla sua trasformazione fisica (roba che è sempre piaciuta parecchio all'Academy...)

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  2. Saurin, grazie...hai dato parole alle sensazioni che non riuscivo a definire. Anche a me 'è piaciuto ma...', eppure non capivo cosa mi facesse trattenere l'entusiasmo. Mi sa che hai proprio ragione, è che questo film non va oltre il personaggio che rappresenta...anche se chiaramente lo si può applicare all'oggi...ma è vero, forse poteva osare di più...Comunque, Leo e Martin sono due grandi, e se non danno l'oscar a Leo quest'anno mò me n'cazzo davvero!!!! ;-) (pure McCounaughey è un gigante, però!)
    smak,
    r

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    1. E mi sa che sarà proprio McCounaughey a dare a Di Caprio l'ennesima delusione! Eh sì carissima, tutti i 'rumors' lo danno favorito rispetto a Leo per la sua interpretazione in 'Dallas Buyers Club'... da noi uscirà la prossima settimana e ti saprò dire :) considerata poi la poca stima che l'Academy ha nei confronti di Di Caprio, direi che anche per quest'anno per lui sarà molto dura :(
      Un bacione anche a te, sono felicissimo quando commenti! Spero di sentirti presto :)

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  3. Sei il primo che leggo a non parlarne come di un filmone incredibile: sono molto, molto curioso. Domani sera sarò in prima linea. ;)

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    1. Sì, in effetti ho letto solo recensioni entusiastiche finora... comunque ripeto: avercene di film come questo, ne vorrei uno a settimana, però a mio giudizio Scorsese in carriera ha fatto ben di meglio (il paragone con 'Quei bravi ragazzi', ad esempio, secondo me è improponibile). Comunque fammi sapere le tue impressioni!

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  4. Visto oggi (in lingua originale). Gran film, immenso Di Caprio.
    Nella scena del Lemon 714 non riuscivo a smettere di ridere. 3 ore che non pesano minimamente, colinna sonora perfetta.

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    1. Credo che in lingua originale un film del genere guadagni almeno una stella in più! :) Appena esce il dvd credo che lo apprezzerò come si deve!

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  5. penso di andare a vederlo oggi, sono curiosissima...

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  6. Se non capisci un cazzo di cinema è un problema tuo. Uno che dà a questo film lo stesso voto che al Grande Match dimostra solo la sua incompetenza. Braccia tolte all'agricoltura.

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    1. Educazione e buon senso, merce davvero rara...

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    2. Allora, non cancello il commento perchè faccio finta che sia in tema con il linguaggio 'scorsesiano' del film (diciamo così...). Di solito accetto tranquillamente i commenti anonimi, però in questo caso trovo che sia un po' troppo facile (per non dire altro) gettare il sasso e ritirare la mano. Un po' di coraggio in più nel qualificarsi non sarebbe stato male. Ma tant'è.

      Comunque, come sempre non tutto il male vien per nuocere. E approfitto di questo commento 'colorito' per rispiegare una volte per tutte il mio metro di giudizio: lo so benissimo caro anonimo che qualitativamente 'The Wolf of Wall Street' è nettamente superiore a 'Il grande match', non ci volevi tu per spiegarmelo... solo che, vedi, per me il film di Scorsese è un film che poteva rendere di più, mentre 'Il grande match' è un film che centra perfettamente l'obiettivo che si è prefisso (ovvero un paio d'orette di intrattenimento divertente che mettono di buon grado lo spettatore). Le 'stellette' che assegno ai film non vanno prese in valore assoluto ma commisurate alle aspettative e alle capacità del regista.
      E' chiaro il concetto?

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  7. educato l'anonimo...vabbè, tornando al film. no, non è un capolavoro, è un film, scusa il francesismo, coi controcazzi, e tanto basta. Una prova maiuscola di Di Caprio e l'ennesima prova di maestria da parte di Scorsese. E va bene cosi'

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    1. Sì, va benissimo così. A volte a voler fare troppo i 'critici' si rischia di sembrare schizzinosi... lo ripeto, di film come questo ne vorrei uno a settimana ed è una vera goduria per noi spettatori. Che poi Scorsese abbia fatto di meglio per me è un dato di fatto, ma stiamo parlando di un regista immenso, e anche le sue opere 'minori' (sottolineo la virgolettatura) sono di grande livello. Evviva Marty! :)

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  8. anonimo, il bello è DIALOGARE, non avere tutti le stesse idee...e poi, questa è la bella pagina di un cinefilo vero e appassionato: rispettiamola.
    smak Saurin,
    Ro

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  9. Recensione lucidissima, Sauro. Complimenti

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    1. Grazie Stefano. Anche la tua è splendida, davvero. Non è piaggeria. Ti ho scritto dalle tue parti :)

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  10. Ancora non riesco a credere che Di Caprio rischi di NON vincere l'oscar per questo film... se succede è davvero un "gombloddo" !!!

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    1. No, nessun 'gombloddo'... :) semplicemente l'Acedemy ha i suoi gusti e le sue fisse. E se c'è un attore che recita un ruolo estremo, magari dimagrendo 30 kg e interpretando un malato terminale di aids (come Matthew Mc Counaughey) è facile prevedere che vincerà. Ovviamente non sono d'accordo, e forse Di Caprio una speranza ce l'ha pure. Ma non ci scommetterei...

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  11. Secondo me Dicaprio ha l'oscar a portata di mano (come 10anni fa per THE AVIATOR)
    ma per la verità ammetto di essere uscito a metà film; ho visto Jonah ingoiare il pesce (nella bibbia succede il contrario) ho sentito IL SERMONE DELLA MONTAGNA di Leonardo, ho visto guadagnare 22milioni di dollari in 3 ore.. ma poi mi ha telefonato un broker che mi ha proposto di acquistare miniere di uranio su Marte... non ho resistito e ho investito tutti i miei capitali

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  12. La distinzione in commedia mi è parsa comunque troppo tirata ai Globi, vero che ci si assuefà e si invidia lo stile (non tutto, eh) di Jordan ma la critica a questo mondo c'è, seppur velata. In ogni caso per me è già cult e motivo in più per spingermi a vedere il resto di Martin!

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    1. Gli americani stabiliscono le categorie a seconda della convenienza... in effetti mettere questo film tra le 'commedie' è quantomeno grottesco. Sono contento che ti sia piaciuto e che ti abbia spinta a recuperare la filmografia di Scorsese. Ad ogni modo un 'cult' lo diventerà di sicuro, fermo restando che, come ripeto, non lo trovo uno dei suoi film migliori. Però avercene, ci mancherebbe... :)

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  13. Visto ieri sera, indubbiamente un film bellissimo, ma anche a me non ha soddisfatto fino in fondo. Leo bravissimo come sempre, spero che questa sia la volta buona e vinca quel benedetto oscar!

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    1. Tutti abbiamo Di Caprio nel cuore, me compreso... vederemo. Comunque direi di aspettare di vedere Dallas Buyers Club (e la relativa performance di Mc Counaughey) e poi fare i debiti confronti. Vinca il migliore, credo che in ogni caso caschiamo sul sicuro :)

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  14. eccessivo, una corsa senza risparmiare il fiato, poi lascia storditi, ma soddisfatti:)

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    1. Sì, 'eccessivo' è l'aggettivo più calzante (e ricorrente) per questo film :)

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