martedì 29 aprile 2014

LOCKE

(id.)
di Steven Knight (GB, 2013)
con Tom Hardy
durata: 84 min.


Tutto in una notte. Anzi, tutto in appena 84 minuti, la durata di un viaggio in autostrada, dove il tempo filmico coincide con il tempo dell'azione. Una settimana di riprese, un solo personaggio, una sola telecamera, un unico luogo (l'angusto abitacolo di un automobile) e un telefono. Locke è tutto qui, ed è uno di quei film che possono riconciliarti con il cinema... non solo, possono perfino farti venir voglia di farlo il cinema, dato che è l'esempio lampante di quanto poco ci voglia per girare un buon film se si hanno idee e talento da vendere. Steven Knight, ex sceneggiatore di successo (per Cronenberg e Frears, tra gli altri) dopo aver debuttato alla regìa con Redemption (passato quasi inosservato in Italia) vince alla grande la sua scommessa, quella di coinvolgere e inchiodare al video lo spettatore esclusivamente con la voce, la presenza e lo sguardo dell'unico, grandissimo, protagonista del film.

domenica 27 aprile 2014

SE I 'SERIAL' SURCLASSANO IL CINEMA...

Non sarò mai un 'serial addicted', per ragioni esclusivamente personali. Però una riflessione sulle serie tv va fatta, poichè questi prodotti ormai stanno invadendo (e stravolgendo) il mercato dell'audiovisivo, arrivando dove il cinema (soprattutto quello commerciale) non arriva più. Tuttavia, pur riconoscendone i meriti, non sono del tutto convinto che non abbiano controindicazioni...

Lost
I lettori più attenti probabilmente si saranno accorti che questo blog non ha mai parlato di serie tv... battute a parte, il motivo è facilmente spiegabile: il sottoscritto non ne segue nessuna, non ne ha mai seguite e, per quanto nella vita non si possa davvero mai dire mai, difficilmente lo farà in futuro. Ma, badate bene, non per spocchia intellettuale o repulsione nei confronti del mezzo televisivo, semplicemente per un fatto del tutto personale: non amo la serialità, mi ha sempre messo ansia, non sopporto l'idea di 'correre' il rischio di perdere una puntata e poi cercare di recuperarla prima di quella successiva... è uno stress di cui faccio volentieri a meno. So bene che oggi si può ovviare a ciò grazie ai videoregistratori, i decoder intelligenti, i cofanetti completi in vendita e altri metodi più o meno legali (fermiamoci qui...) ma il punto non è questo. Il punto è che, per ammissione degli stessi serial-addicted, questi prodotti finiscono per creare dipendenza. E io non voglio dipendere da nessuno nè cadere in crisi di astinenza televisiva. Tutto qui.

giovedì 24 aprile 2014

TRANSCENDENCE

(id.)
di Wally Pfister (Usa, 2014)
con Johnny Depp, Rebecca Hall, Paul Bettany, Morgan Freeman, Cillian Murphy, Kate Mara
durata: 119 min.


La fantascienza è come una femme fatale: sa sedurti come si deve ma se non la maneggi con cura può avere conseguenze molto spiacevoli, specie se dall'altra parte c'è un novizio... Intendiamoci: non si può certo dire che il 53enne Willy Pfister sia un neofita del genere avendo firmato la fotografia degli ultimi quattro film di Christopher Nolan, però è altrettanto vero che la regìa è un mestiere completamente diverso e che il solo fatto di essere 'sponsorizzato' da cotal nome non è garanzia di successo a prescindere. Specialmente se, come in questo caso, il film pur trattandosi di un'opera prima è decisamente ambizioso tanto da auto-candidarsi al ruolo di 'cult-movie' dell'anno (etichetta tra l'altro abusatissima nella categoria...)

sabato 19 aprile 2014

GRAND BUDAPEST HOTEL

(The Grand Budapest Hotel)
di Wes Anderson (Usa, 2014)
con Ralph Fiennes, Tony Revolory, F.Murray Abraham, Jude Law, Saoirse Ronan, Edward Norton, Harvey Keitel, Tilda Swinton, Willem Dafoe, Adrien Brody
durata: 99 min.


Wes Anderson è tornato, e questa è già una bellissima notizia. Se poi ci mettete che il regista texano (ma parigino d'adozione) firma quello che, a tutti gli effetti, è il suo film più maturo e convincente da un bel pò di tempo a questa parte, allora è proprio festa grande. Lo diciamo con soddisfazione e tirando un sospiro di sollievo per un Autore con la 'A' maiuscola che nelle sue ultime opere, seppur sempre estremamente 'carine' e godibili come Fantastic Mr. Fox e Moonrise Kingdom, sembrava aver tirato un po' il fiato imboccando la strada                                                                                        dell'autoreferenzialità...

martedì 8 aprile 2014

C'ERA UNA VOLTA A NEW YORK

(The immigrant)
di James Gray (Usa, 2013)
con Marion Cotillard, Jeremy Renner, Joaquim Phoenix, Angela Sarafyan
durata: 119 min.


New York, 1921. Eva e Magda, sorelle, hanno lasciato la natìa Polonia per affrontare il loro viaggio della speranza verso un destino migliore. Arrivate a Ellis Island i medici scoprono che Magda ha la tubercolosi e la internano in un sanatorio: le loro strade si separano e Eva si ritrova da sola lungo i marciapiedi del Nuovomondo, che scopre non essere così perfetto come s'immaginava. Costretta a prostituirsi, vessata da un amante-padrone e illusa da un prestigiatore dei bassifondi, Eva adesso ha come unico scopo nella vita quello di ricongiungersi con la sorella...

venerdì 4 aprile 2014

PENSIERI CANNIBALI DAY


Lo sapete, a noi di Solaris non piacciono molto le celebrazioni... però solo gli stupidi non cambiano mai idea! E allora siamo felici di smentirci omaggiando un nostro 'collega', un blogger di quelli 'seri' (che fa rima con 'veri') il cui sito festeggia proprio oggi i sei anni di vita: con Marco Goi, alias 'cannibale', poche volte ci siamo trovati d'accordo con le nostre recensioni :) ma grazie alla sua simpatia e la sua vitalità gli si perdona davvero tutto! E il suo blog, va detto, è uno dei più completi, utili, dettagliati e, vogliamo dirlo, professionali dell'intera blogsfera. Se vi va, dateci pure un'occhiata al sito qui sotto:

http://pensiericannibali.blogspot.it/2014/04/pensieri-cannibali-day.html

E allora, cento di questi giorni caro cannibale! Buon bloggheanno!

giovedì 3 aprile 2014

QUANDO C'ERA BERLINGUER


(id.)
di Walter Veltroni (Italia, 2014)
durata: 117 min.

Alla fine la frase più bella e significativa la pronuncia Jovanotti: "A me la parola 'comunista' non ha mai fatto paura, perchè la associavo a quella faccia, a quella correttezza, a quell'onestà. In Italia il comunismo era Berlinguer". E' difficile non commuoversi sentendo queste parole, anche per chi, come il sottoscritto, non ha mai votato Pci e in quel funesto 11 giugno 1984 era ancora un bambino. Eppure, vedendo il documentario che Walter Veltroni ha fortemente voluto, diretto e montato, l'evidenza delle immagini non lascia spazio a interpretazioni: l'impressionante, sterminata partecipazione popolare ai funerali del leader più amato dimostra che le teorie ataviche e revisioniste sul 'pericolo rosso' sono intrise di malafede e ipocrisia. Sotto la segreteria di Berlinguer il Partito Comunista Italiano raggiunse il 34,6% dei consensi (risultato mai più raggiunto da nessun'altra formazione di sinistra), una valanga di voti a dimostrazione che la gente comune non solo non aveva paura, ma si fidava di quel partito e del suo leader. Una fiducia incondizionata, commovente, che lascia sbigottiti a confronto con quello che accade oggi...

martedì 1 aprile 2014

PESCE D'APRILE: COLPO DI FULMINE (IL MAGO DELLA TRUFFA)

Inizia con questo post la collaborazione con gli amici cinebloggers che hanno generosamente accolto Solaris nella loro 'famiglia'... oggi è il 1.aprile e non potevamo non celebrare la giornata dello scherzo e della truffa per eccellenza: lo facciamo con un film poco conosciuto, mal distribuito (e leggendo capirete perchè) ma adattissimo all'occasione: buon 'pesce d'aprile'  a tutti!


(I love you Philip Morris)
di Glenn Ficarra e John Requa (Usa, 2009)
con Jim Carrey, Ewan McGregor, Leslie Mann, Rodrigo Santoro
durata: 102 min.

In principio doveva essere I love you Philip Morris. Poi, come da migliore tradizione (si fa per dire), i titolisti italiani hanno pensato bene di trasformarlo nel più morbido (e stupido) Colpo di fulmine - Il mago della truffa, e non certo per evitare una pubblicità occulta alla multinazionale del tabacco... Philip Morris infatti non è altro che il nome del protagonista del film: un delinquentello di mezza tacca, timido, ingenuo, sempliciotto e, quel che è peggio (ma solo per la nostra opinione pubblica) omosessuale. Sbattuto in carcere, Philip non sopravviverebbe molto alle 'attenzioni' degli altri detenuti se non gli venisse incontro un certo Steven Joy Russell, ex-poliziotto, ex-impiegato, ex-marito modello e adesso straordinario e scriteriato truffatore, che s'innamora perdutamente del compagno di cella fino a giurargli amore eterno...