mercoledì 24 settembre 2014

IL FUOCO DELLA VENDETTA

(Out of the furnace)
di Scott Cooper (Usa, 2014)
con Christian Bale, Casey Affleck, Willem Dafoe, Woody Harrelson, Forest Whitaker, Sam Shepard, Zoe Saldana
durata: 116 min.


La classe operaia non va in Paradiso. Russell Baze (Christian Bale) prova a sbarcare il lunario sgobbando come un mulo in un'acciaieria. Il suo misero stipendio deve bastare anche per accudire il padre morente e per aiutare il fratello minore Rodney (Casey Affleck), ex marine traumatizzato dalla guerra in Iraq e travolto dai debiti. Russell è il classico americano onesto, idealista e integerrimo: ma quando Rodney, invischiato in un brutto giro di scommesse clandestine, viene ucciso barbaramente dai suoi spietati creditori, non ci penserà due volte a buttare a mare i suoi princìpi morali e cercare di farsi                                                                  giustizia da solo.

Diciamocelo: pur senza pregiudizi e con la massima apertura mentale possibile, è francamente difficile pensare a Scott Cooper  come il Ken Loach d'oltreoceano... insomma, penso che ognuno debba fare quello che sa fare, e se film come questo capitano nelle mani sbagliate la ciofeca è sempre dietro l'angolo. Ovviamente il discorso non vale solo per Cooper ma per la produzione hollywoodiana in generale,  poco avvezza a trattare temi come questi.

Nel caso de Il fuoco della vendetta, a dire il vero, non si può neanche dire che il risultato finale sia terribile: più che un film sbagliato, infatti, si tratta di un film innocuo, che rimuove (quasi) immediatamente ogni tentativo di analisi sociale per concentrarsi, come è logico, sull'aspetto spettacolare. E' una classica storia americana, che riprende il tema non certo originalissimo dell'uomo comune, trascinato suo malgrado in una spirale di violenza e regolamento di conti.

Peccato però che alla fine la montagna partorisca il topolino: a fronte di un cast stratosferico, infatti, non corrisponde una resa artistica altrettanto di livello. Complice una sceneggiatura estremamente rigida e stereotipata che schematizza troppo i personaggi principali finendo per dividerli in maniera fin troppo semplicistica tra buoni e cattivi (in questi ultimi si distingue egregiamente Woody Harrelson), e riducendo il film ad un timido noir proletario, scontato fin dall'inizio, dove i pochi pregi (un uso della violenza ricorrente ma non gratuito, un'ottima colonna sonora) vengono vanificati da una messinscena ordinaria e poco incisiva, che non evita nemmeno qualche brutta caduta di stile: il patetico omaggio a Il cacciatore, con Russell che rinuncia a sparare al cervo durante una battuta di caccia, potevano anche risparmiarcelo...

8 commenti:

  1. Secondo me sei stato troppo severo: è un film onesto e solido, per quanto non memorabile, e gli interpreti ottimi.

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    1. Infatti non ho detto che è brutto, ma deludente: non bastano le buone prove degli interpreti per sollevare l'asticella di un film piuttosto piatto e convenzionale: si lascia vedere, per carità, però doveva essere uno dei titoli di punta della nuova stagione... onestamente non direi proprio.

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  2. L'estrema stereotipizzazione dei personaggi non facilita mai le cose, anzi.. Mi aspettavo qualcosa di più.

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    1. Anch'io. In effetti è proprio così: troppa, troppa schematizzazione nell'irreprensibile Christian Bale e nel mefistofelico Woody Harrelson. Per quanto, lo ripeto, le loro prestazioni non sono malaccio... ma per un film americano a largo budget è proprio il minimo sindacale.

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  3. Mi trovi d'accordo. Questo film si rivelò, all'epoca della visione, una grande delusione. Grandissimo cast e bravissimo Bale, niente da dire, ma film davvero prevedibile che sai già dove andrà a parare non dico dalla prima, ma dalla seconda scena.

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    1. Proprio così. Un grande cast (e una grande occasione) assolutamente sprecati. Peccato, perchè c'erano tutti gli ingredienti per un buon film...

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  4. Si è vero e' prevedibile..ma deve per forza essere un difetto? La vita in quel posto dimenticato da dio potrebbe essere altrimenti? E' un film che pur con qualche caduta si stile descrive un mondo triste, vuoto senza futuro..un'america molto lontana da come la immaginiamo..il cast fa il suo lavoro egregiamente ( vabbe per Bale ho un debole "fortissimo") ...insomma secondo me non è così male ..

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    1. Ciao Alessia ;)
      Infatti non ho scritto che il film è pessimo, così come è vero che la prevedibilità non è necessariamente un difetto... però dipende dal taglio che gli si vuol dare: se vuoi fare un film sul proletariato, con una forte componente di denuncia sociale, allora ok: però qui di risvolto sociale mi pare ci sia poco, giusto il primo quarto d'ora (insomma, se voglio vedere un'America lontana e senza futuro allora mi guardo Nebraska) poi, com'è ovvio essendo una pellicola hollywoodiana, il tono vira subito sul thriller... e in un thriller la prevedibilità non è esattamente un pregio ;) fermo restando, comunque, le buone prove di Bale, Harrelson e Affleck

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