domenica 4 ottobre 2015

SOPRAVVISSUTO

(The Martian)
di Ridley Scott (Usa, 2015)
con Matt Damon, Jeff Daniels, Chiwetel Ejiofor, Sean Bean, Jessica Chastain, Kate Mara, Michael Pena, Kristen Wing, Mackenzie Davis
durata: 142 minuti


Forse è vero che la vecchiaia è un fatto soggettivo, e che l'età vera è quella che ciascuno si sente: un paio di settimane fa, alla Mostra di Venezia, uno stanco Brian De Palma ha fatto intendere che a 75 anni suonati è arrivato per lui il momento di godersi la dorata pensione... Ridley Scott invece, che di anni ne ha addirittura tre in più, continua a sfornare film a getto continuo e a divertirsi come un matto: certo la vena creativa non è più quella di una volta e i tempi di Alien, Blade Runner e Thelma e Louise appaiono piuttosto lontani, però bisogna riconoscere che quando il vecchio Ridley torna al suo primo amore (la fantascienza) i risultati sono ancora dignitosi.

Sopravvissuto è un ottimo film per almeno 3/4 della sua (lunga) durata, sorretto da una buona sceneggiatura e da un 3D spettacolare e funzionale al progetto. In realtà è più un film d'avventura che di fantascienza: Matt Damon è un botanico che durante una missione spaziale su Marte viene abbandonato al proprio destino dai compagni che lo credono morto durante una tremenda tempesta di sabbia. In realtà è solo svenuto, e al suo risveglio dovrà ingegnarsi a sopravvivere, come un novello Robinson Crusoe, in un pianeta deserto e inospitale nell'attesa che una nuova spedizione lo vada a ripescare, se va bene, tra quattro lunghi anni...

Ed è proprio questa la parte più bella del film, che ha l'enorme merito di non prendersi sul serio e tenere sempre alta l'attenzione dello spettatore talvolta ricorrendo a situazioni buffe, quasi da commedia pura, per alleggerire il ritmo e non stancare la visione. Ridley Scott è furbo e non cade nell'errore commesso da Christopher Nolan in Interstellar: se ne frega beatamente dell'attendibilità scientifica delle situazioni da lui messe in scena e non cerca di spiegare alcunchè, lasciando invece spazio all'azione e ai colpi di scena (anche se certe volte un po' "telefonati") inframezzati da spettacolari riprese desertiche e geniali "intuizioni tecnico-scientifico-filosofiche" da parte del protagonista.

Vediamo così Matt Damon coltivare patate su Marte usando le proprie feci come concime, oppure "fabbricare" acqua dando fuoco (paradossale!) all'idrogeno prelevato dai serbatoi della navicella, oppure, ancora, comunicare con la Terra usando il relitto della vecchia sonda Pathfinder del 1996 (ricordate il famoso "robottino" a rotelle che imperversava su tutti i canali televisivi?). Come ogni buon film di fantascienza che si rispetti, poi, anche Sopravvissuto non disdegna omaggi e citazioni da altri film famosi, talmente esplicite da non destare alcun sospetto di "appropriazione indebita": esilarante, tra le altre, la riunione segreta dei vertici NASA sulla Terra a cui viene dato il nome di Consiglio di Elrond, proprio come ne Il Signore degli Anelli...

Sopravvissuto, come si diceva, tiene benissimo il ritmo per gran parte della durata. Peccato però che nell'ultima mezz'ora Scott perda le redini del giocattolo e s'inventi (si fa per dire) un finale davvero smaccatamente"americano" ed esagerato, oltre che palesemente inverosimile (va bene che è fantascienza, ma quando è troppo è troppo...) che stride non poco con quanto visto prima e che ricorda (ma con risultati molto diversi) quelli di Gravity e Apollo 13. Solo che qui non c'è il silenzio a farla da padrone, anzi... Matt Damon pur essendo sempre da solo parla fin troppo e guarda sempre la cinepresa (e questo secondo me è il difetto principale della pellicola), così come nei membri della navetta di salvataggio affiora, anzi zampilla, un bel po' di retorica a stelle e strisce, purtroppo tipica dei blockbuster hollywoodiani...

Tuttavia il film è piacevole e per lunghi tratti felicemente auto-ironico, con una colonna sonora irresistibilmente "seventies" che meriterebbe una recensione a parte: usando come pretesto la passione per la disco-music professata dal capitano della missione (la sempre bellisima Jessica Chastain), il superstite Matt Damon prova a sconfiggere la solitudine "dandosi la carica" con brani che sono tutto un programma: da I will survive di Diana Ross a Starman di David Bowie, passando per Waterloo degli Abba fino a Hot Stuff dell'eterna Donna Summer... detta così, lo so, sembra la fiera del trash, eppure la resa filmica è geniale. Vedere per credere.

13 commenti:

  1. Scott mi ha fatto appassionare al cinema da piccolo con "Il gladiatore" e me lo ha fatto diventare di nuovo da grande con "Blade runner", quindi nonostante tutto gli vorrò sempre bene. Questo mi incuriosisce, perché n suo ritorno a una fantascienza classica e non legata ad alcun franchise mi mancava.

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    1. Dopo i tremendi "The Counselor" e "Exodus" ho temuto che la demenza senile avesse ormai catturato irrimediabilmente il vecchio Ridley... invece probabilmente ha ragione Alberto Crespi (il mio critico "di riferimento") quando dice che Scott è un regista molto "visivo", i cui film dipendono tantissimo da chi gli scrive le sceneggiature. Questo è un copione dignitoso, e infatti il risultato è più che sufficiente.

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  2. Visto ieri sera..mi è piaciuto abbastanza,la sopravvivenza su Marte molto interessante e bella, certo il finale davvero impossibile. Un film che riguarderei in poltrona a casa in una sera piovosa. Secondo me impossibile paragonarlo ad interstellar per l'emozione che mi ha dato, la bellezza dello spazio e la colonna sonora di zimmer. De gustibus...

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    1. Il confronto con "Interstellar" è solo riguardo l' "ossessione" di Nolan verso l'attendibilità scientifica, cosa che nella fantascienza non assume poi tutta questa importanza... e qui Scott lo dimostra benissimo. Poi è chiaro che sono due film molto diversi, per significato, ambizioni e soprattutto budget. Però mi permetto di dire che mentre trovo "Interstellar" un film parzialmente irrisolto, questo ha certamente meno pretese ma ottiene quello che vuole: offrire due ore e mezza di sano intrattenimento senza pretendere di dimostrare chissacosa allo spettatore.

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  3. Sono curioso di recuperarlo: Scott, anche nei suoi film peggiori, ha sempre dato prova di ottima tecnica, ed il fatto che questo Sopravvissuto pare non sia affatto male anche solo come film d'intrattenimento, mi fa ben sperare.

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    1. Esatto, è un ottimo film d'intrattenimento che ha l'enorme merito di non prendersi troppo sul serio e riuscire a far divertire lo spettatore senza fargli fumare troppo il cervello. Godibilissimo,

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  4. Spettacolare e coinvolgente, per me promosso a pieni voti!

    SAURO

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  5. Scott non è il mio genere di regista e lo stesso vale per la fantascienza, soprattutto se è più fanta che scienza. Però mi interessa molto l'aspetto dell'autoironia in situazioni difficili, c'è sempre da imparare qualcosa da questo tipo di situazioni. Penso proprio che lo vedrò!

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    1. E' difficile inquadrare Ridley Scott in un genere predefinito perchè si tratta di un regista molto "eclettico"... ha diretto ogni genere di film, dalla fantascienza alla commedia, al dramma, all'action. Però tutti i suoi film (o quasi) hanno appunto per denominatore comune l'autoironia (perfino in Alien c'erano battute taglienti...) . Quindi fai benissimo a vedere il film, poi fammi sapere che ne pensi :)

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  6. Visto oggi, mi sono divertito e ho apprezzato un certo tipo di fantascienza classica, forse non originalissima ma perfetta per lo spettatore medio quale credo di essere. Come scrivi te, un ottimo prodotto di intrattenimento.
    Un abbraccio,
    Mauro

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    1. Mauro, non ti sottovalutare... ti assicuro che lo spettatore "medio" è ben al di sotto della (tua) media. Te lo garantisco!
      'notte :)

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  7. Mi è piaciuto tantissimo! E Damon continua ad essere uno dei miei attori preferiti anche se ultimamente si è un po' appesantito :(( ma è sempre un bel vedere!

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    1. E' vero, rivedendo i suoi primi film è quantomeno raddoppiato... almeno sul giro fianchi! :) comunque, dieta o no, a me è sempre stato simpatico :)

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