venerdì 27 novembre 2015

HUNGER GAMES : IL CANTO DELLA RIVOLTA (PARTE II)


(Hunger Games: Mockinjay - part 2)
di Francis Lawrence (Usa, 2015)
con Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Donald Sutherland, Julianne Moore, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Philip Seymour Hoffmann
durata: 137 minuti


Non è bello iniziare una recensione con una (piccola) polemica, me ne rendo conto, ma mi serve per chiarire meglio ciò che sto per dirvi: chi ha criticato Il canto della rivolta parte II per il finale banalissimo e sdolcinato (come effettivamente è, ci mancherebbe) probabilmente non si è reso conto dell'intera portata dell'opera oppure non ha voluto capirlo, per pregiudizio o partito preso. Esattamente come chi, ormai quattro film fa, liquidava sbrigativamente questa saga come un clone del nipponico Battle Royale, senza neppure documentarsi sullo sviluppo dei tre capitoli successivi... a mio parere, insomma, trovo ingeneroso e ingiusto giudicare questi quattro episodi e le quasi dieci ore complessive di visione in base agli ultimi dieci minuti dell'ultimo episodio, oppure fossilizzarsi sulla trama del primo film ignorando tutto il resto. Sarebbe come guardare la pagliuzza senza accorgersi della classica trave.

Questo per dire che, al netto del prezzo da pagare allo star-system hollywoodiano (cioè, perlappunto, il finale) l'ultimo episodio degli Hunger Games è la degna conclusione di un'opera complessivamente importante e adulta, ben sopra la media dei prodotti concorrenti (i vari Harry Potter, Twilight, Divergent e compagnia) e che non ha davvero nulla da invidiare ai grandi classici della fantascienza distopica. Il fatto, poi, che la stessa opera assuma le sembianze di un blockbuster da multisala, dichiaratamente volto a catturare un pubblico giovane, in questo caso è anche un gran merito: avercene, per quanto mi riguarda, di prodotti del genere che cercano di parlare agli adolescenti usando il loro linguaggio e facendogli prendere coscienza delle storture della società e dei rischi cui ci esponiamo comportandoci in un certo modo... in fin dei conti, la fantascienza ha sempre fatto questo: estremizzare i concetti ed immaginare tanti futuri alternativi, quasi sempre peggiori, proprio per metterci in guardia sui problemi del presente.

La seconda parte de Il canto della rivolta è il film più cupo e meno edificante della serie: è un film di guerra a tutti gli effetti, violento e per nulla incline al romanticismo. E', anzi, un film dichiaratamente politico, che prosegue il discorso iniziato nel capitolo precedente (ovvero mostrandoci i sotterfugi e i colpi bassi che avvengono nelle oscure stanze del potere e facendoci capire quanto, spesso, sia sottile la differenza tra dittatura e rivoluzione, dove chi agisce per rovesciare un tiranno lo fa soltanto per prenderne a sua volta il posto...). Ma è anche è una potente allegoria delle paure e delle inquietudini del nostro tempo, e qui il pensiero non può non andare ai tragici eventi di questi giorni: vediamo i protagonisti camminare per strada in preda alla paura, in totale insicurezza, costretti loro malgrado a non fidarsi di nessuno e temere pericoli ovunque, perchè questo è ciò che genera una società basata sul terrore e l'ordine precostituito. Ci sono immagini forti, di inusitata drammaticità (pensiamo allo sgancio dei palloncini-bomba sulla folla, oppure la folla stessa che nel finale è pronta ad acclamare una nuova, probabile figura dispotica) certamente non abituali in una pellicola definita superficialmente "per ragazzi", in realtà molto più complessa di ciò che appare.

L'ultimo Hunger Games è una profonda riflessione sul tempo e sulla storia. E come la storia insegna, in certe situazioni critiche si sente un disperato bisogno di simboli positivi, di qualcuno disposto a rimettere insieme i pezzi di un puzzle ormai rotto, disposto (anche) a sporcarsi le mani per un fine nobile. Katniss Everdeen, la Ghiandaia Imitatrice, emblema della Resistenza, è anch'essa un'eroina molto diversa da come ci immaginiamo: è un personaggio forte ma controverso, determinato ma fragile, prima manovrato (dal tiranno Snow, dal subdolo Plutarch, dalla perfida Coin) poi ribelle a tutto tondo, che nel corso dei quattro film prenderà coscienza a poco a poco del suo ruolo (all'inizio combatte "solo" per la sua famiglia, poi per i suoi "compagni di lotta", poi per la gente del suo distretto, alla fine per tutto il pianeta), ben lontano comunque dello stereotipo del supereroe senza macchia e senza paura tipico di queste storie.

La bella Katniss è infatti una figura tormentata, piena di dubbi, che si interroga continuamente sul senso e sulla giustezza delle sue azioni. Ricorda parecchio, a mio giudizio, il Batman crepuscolare e molto "umano" di Christopher Nolan (sempre apprezzato - come icona - su queste pagine). Merito di una Jennifer Lawrence straordinariamente bella e in parte, nel ruolo a lei evidentemente più congeniale: tutto si potrà dire di questa ragazza (onnipresente, pasticciona, poco femminile, sopravvalutata) ma non che non sappia fare il suo lavoro. La Lawrence attrice è un'autentica macchina da recitazione, che davvero non sbaglia mai un colpo. E già soffriamo di nostalgia pensando che non la rivedremo più con il suo arco sempre pronto a far male, in una serie che ha dimostrato quanto l'appellativo di "cinema commerciale" sia in certi casi tutt'altro che dispregiativo.

Sì, come dice anche la cara collega Lisa, del blog In Central Perk, la nostra Katniss ci mancherà  davvero...

VEDI (SE VUOI) LE RECENSIONI DEGLI EPISODI PRECEDENTI :

HUNGER GAMES (di Gary Ross)
HUNGER GAMES: LA RAGAZZA DI FUOCO (di F. Lawrence)
HUNGER GAMES: IL CANTO DELLA RIVOLTA PARTE I (di F. Lawrence)

14 commenti:

  1. Se non mi è piaciuto, è perché leggendo il libro, che è uguale ma anche profondamente diverso, il finale non mi è sembrato banalissimo e sdolcinato neanche un po'. I precedenti, invece, li ho molto apprezzati.

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    1. Lo ripeto, il finale fatto così è un evidente "tributo" da pagare allo star-system. Però credo che la saga vada giudicata nel suo complesso e non da questi dieci minuti di epilogo. E in questo caso il mio giudizio resta assolutamente positivo.

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    2. A parte il finale che come dici tu è il prezzo da pagare (anche se io la vedo in maniera più semplice e cioè Hunger Games è chiaramente una saga pensata per le teenager "femminucce" e questo spiega tutto, è una saga pensata al femminile), io ritengo che "Il canto della rivolta, parte I e II" sono tra i film più noiosi che abbiano prodotto ultimamente. Mi ero molto appassionato ai primi due. La parte I è priva di trama. Sceneggiatura assente. Katniss ridotta ad una marionetta. Non puoi basare l'intero film su una cosa del genere. mi riferisco ai videomessaggi. La parte II ancora peggio. Piatto e pieno di buchi. La storia perde di credibilità. Per me è un NO.

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    3. Rispetto ogni opinione anche se diametralmente opposta alla mia, ci mancherebbe. Io ho 43 anni e il film (o meglio, la saga) mi è piaciuta tantissimo, e il fatto che sia stata pensata per un pubblico adolescente non è certo un difetto a prescindere... La prima parte de "Il canto della rivolta" per me è addirittura il più bello della quadrilogia, proprio perchè effettivamente la trama passa in secondo piano rispetto ai temi che tratta: è un film che ti fa capire l'insensatezza della guerra, che propone scene forti (si vedono ospedali bombardati e civili inermi straziati dalle bombe: in quale altro prodotto per teeneger si può dire altrettanto?) e che fa capire i sotterfugli e gi intrighi di potere che stanno alla base di ogni guerra (i soldati che muoiono al "fronte" e i politici - subdoli, anche quelli che dovrebbero essere "buoni" - che si muovono nell'ombra). Mi sembra tutt'altro che poco credibile...

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  2. Condivido in pieno tutta la recensione e anche il giudizio su tutta la saga: avercene, di prodotti così. Tra l'altro oltre alla brava Jennifer Lawrence c'era un cast di attori "di contorno" a cinque stelle, che ha reso tutto il film davvero solidissimo a livello di recitazione... l'unico che secondo me era un gradino sotto gli altri, era l'attore che ha interpretato Gale. Ma, magari, la sua inespressività era altrettanto voluta?

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    1. Chissà, può anche darsi. Anche se, a dirla tutta, non è che la filmografia di Hemsworth sia (per adesso) costellata da capolavori... Vero è, comunque, che il cast di Hunger Games è di altissimo livello e contribuisce non poco al successo della serie. Basti pensare soltanto, purtroppo, al grande Philip Seymour Hoffmann, morto durante le riprese del film (e che infatti qui a un certo punto "sparisce") e a tutti gli altri grandissimi attori che, anche se per pochi camei (penso a Stanley Tucci) hanno lasciato il loro segno.

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  3. A differenza tua non sono un entusiasta degli Hunger Games...
    La saga per me aveva degli ottimi spunti (davvero inaspettati, specie nel primo film) ma a lungo andare è andata davvero perdendosi :/ questo lo vedrò per rigore di completezza, ma le aspettative non sono molto alte.

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    1. Secondo me invece è esattamente il contrario (come puoi vedere dalle mie recensioni precedenti... :D ). Trovo che nel corso degli episodi la saga abbia acquistato via via più significato e approfondimento storico-politico. De gustibus, ovviamente.

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    2. Perfettamente d'accordo con Jean. Mi sono piaciuti i primi due. Il canto della rivolta risulta ai miei occhi ingenuo. Il film è per teenager e mi può andar bene questo. Sul finale, però, si sono fatti prendere la mano quanto a banilità, buchi di sceneggiatura, poca credibilità e assenza di trama! Il finale è ridicolo ma non è la cosa peggiore del film.

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    3. Io, sinceramente, tutti questi buchi di sceneggiatura non ce li ho visti. Il film è basato su un romanzo, e gli è anche molto fedele... Comunque, non so quanti anni hai te, ma il fatto di trovarlo "noioso" o meno dipende anche da quello che si cerca in un film: un pubblico giovane cerca ritmo, azione e suspance e (in questo ti do' ragione) effettivamente questa serie è molto meno spettacolare rispetto ad altre. Ma per un "vecchietto" come me, un film con pochi botti e molto su cui riflettere è il non-plus-ultra. Questione di gusti, come sempre.

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    4. Più che altro parte come saga per ragazzi (finalmente l'ho visto) e poi cerca di volare alto, inciampando su se stesso. Per me non va più in là del film di "V per vendetta" - altra robetta, solo che è tratta da un'opera di culto.
      Due ore che non passano più, buchi di sceneggiatura, incapacità del regista di dare un minimo di tensione drammatica, personaggi che muoiono come se nulla fosse... personalmente, è una saga che mi ha lasciato davvero poco.

      Comunque, OT... non sottovaluterei molto la saga di Happy Popper. I film, soprattutto quelli diretti da Yates, hanno perso molto, ma i primi dei libri hanno mantenuto parte di quella morbosità nei confronti della morte che, per me, la rende un'opera letteraria di tutto rispetto, per bambini solo in apparenza.

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    5. La risposta è sempre la più banale... i gusti sono gusti: io non digerisco Harry Potter, tu non digerisci Hunger Games. E naturalmente abbiamo ragione tutti e due! :D Però, in effetti, non ho letto nemmeno mezza riga dei libri del maghetto e quindi gli concedo almeno il beneficio del dubbio.
      Probabilmente io e te abbiamo sensibilità diverse: io adoro la fantascienza, mentre invece non mi appassiona il fantasy (e certamente Hunger Games si avvicina molto più fantascienza che al fantasy, l'esatto contrario di Harry Potter), e le nostre opinioni rispecchiano proprio questo...

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  4. Arrivo tardi (la connessione é a singhiozzi e con il telefono come modem alcuni blog fatico ad aprirli rispetto ad altri) e ti ringrazio per la citazione :) come sai, questo capitolo finale mi ha entusiasmato meno degli altri, salvandosi più per le parti d'azione e d'effetto che per altro. La saga al completo resta però un gran tassello che innalza il genere young adult, nascondendo tra triangoli amorosi e tranelli una profondità politica e psicologica davvero notevole. Sara per questo che qui da noi non ha lo stesso successo che in America?
    Comunque, mi ripeto, Katniss ci mancherà, e pregusto già un futuro in cui riguarderò uno dietro l'altro questi capitoli, godendomeli sicuramente di più!

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    1. Il mio giudizio finale, le quattro stelle, in realtà si riferisce più alla saga in toto piuttosto che all'ultimo capitolo, che in effetti non è il migliore dei quattro film (a me era piaciuto tantissimo il precedente di questo, la prima parte). E come dici te credo fortemente che la presenza di temi e immagini ben più adulti e maturi rispetto alle produzioni concorrenti abbiano causato una flessione degli incassi, soprattutto qui da noi.
      Sposo comunque in pieno la tua citazione :) e anch'io aspetto a gloria il "cofanetto" con i quattro dvd: come si fa a restare senza Katniss? :)

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