lunedì 25 luglio 2016

STAGIONE 2015 - 2016 : I "TOP" DELL'ANNO

"The Lobster", di Yorgos Lanthimos

Estate, tempo di conclusioni. Le sale si svuotano, la gente va al mare, la stagione cinematografica finisce malgrado tanti buoni propositi che mai si realizzano: l'allungamento della stagione resta sempre un sogno (o una chimera, a seconda di come la si guarda) e così, contrariamente alla "moda" di adesso (ovvero di far coincidere l'anno cinematografico con l'anno solare), il sottoscritto preferisce ancora una volta analizzare la stagione da estate a estate, come si è sempre fatto, cominciando a riepilogare i film più belli e importanti di quest'annata.

E' stata anche questa una stagione soddisfacente, come per fortuna càpita da diversi anni. Lo si vede soprattutto dal numero di film che sono rimasti fuori dai miei "magnifici sette": avrei voluto trovare un posto, ad esempio, per tre bei film italiani come Perfetti Sconosciuti, Sangue del mio Sangue e La pazza gioia (uno commerciale, l'altro d'autore, il terzo, forse, il miglior compromesso tra i generi, a testimonianza che la qualità non giudica nè in base al portafoglio nè al "pedigree" del regista), di "oggetti filmici" strani ma affascinanti come Francofonia di Sokurov, di saghe appassionanti, adulte e mature come gli Hunger Games, di un bel racconto americano come The Walk di Zemeckis...

"Il Club", di Pablo Larraìn
Ma, alla fine, ho scelto questi sette che vedete qui sotto (cliccate sul titolo per leggere la recensione completa): sono i titoli che più mi hanno colpito, emozionato, quelli che più si avvicinano alla mia idea di cinema. Ben quattro sono europei (di cui un paio italiani), uno è sudamericano, uno canadese, solo uno batte bandiera a stelle e strisce: esattamente un anno fa decantavo su queste stesse pagine la stagione d'oro del cinema americano, sembra quasi che stavolta le altre cinematografie mi abbiano "sentito" e si siano impegnate per dimostrar(mi) che anche il cinema ormai è globalizzato e i buoni prodotti si realizzano in tutto il mondo: il problema e farli uscire e renderli visibili (ma ci sarà tempo per parlarne, la classifica degli incassi la vedremo tra qualche giorno).

Ecco dunque le mie scelte. Al solito, chi vuole può dire la sua...


1) THE LOBSTER (di Yorgos Lanthimos, Grecia/Irlanda 2015) 
Una straordinaria metafora del nostro tempo, angosciante e cruda sia nella trama che nello stile: si parla di solitudine, di rapporti di coppia, delle convenzioni "imposte" dai media e dalla società e nelle quali è facilissimo cadere prigionieri. Un film agghiacciante e "selvaggiamente" bello, sulla perdita della propria individualità e sulla facoltà di decidere serenamente e liberamente della propria vita. Fantascienza distopica ai massimi livelli, film della maturità di un regista ormai elevato al rango di Autore con la "A" maiuscola.



2) IL CLUB (di Pablo Larraìn, Cile 2015) 
Le responsabilità civili, sociali e politiche della Chiesa Cattolica e le connivenze di quest'ultima con il Potere: Pablo Larraìn continua a raccontarci la storia oscura del proprio paese, elevandola a riflessione generale sul ruolo istituzionale della Chiesa stessa. Il Club ci mostra l'orrore di un sistema incancrenito e retto da omertà e menzogne, senza sparare nel mucchio ma aprendoci gli occhi sulla realtà. Film scomodissimo e, ovviamente, "invisibile" in Italia, e per questo ancora più prezioso.




3) DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES (di Jaco Van Dormael, Belgio 2015) 
Nel Nuovissimo Testamento, un Dio indolente e cinico se ne sta rintanato in un condominio di Bruxelles a fare dispetti agli uomini. Ma sua figlia, testarda e coraggiosa, scenderà sulla Terra per rimettere a posto le cose. Film folle e sconclusionato, drammatico e vitale allo stesso tempo, che ci regala una splendida lezione di vita: la strada verso la felicità passa sempre attraverso la nostra consapevolezza e la nostra disponibilità a recepirla. Una delle più belle sorprese della stagione, merito di un cineasta geniale e visionario cui bastano poche "pennellate" per dipingere un nuovo mondo dai colori pastello...


4) FUOCOAMMARE (di Gianfranco Rosi, Italia 2016) 
I film di Gianfranco Rosi non sono semplici documentari: sono cronache di esperienze vissute sul campo, in prima persona, immergendosi in tutto e per tutto nella realtà che è chiamato a filmare. Film immenso, toccante, che ti scatena emozioni contrastanti e viscerali (la commozione per il dramma dei migranti, la rabbia verso chi non fa niente per trovare una soluzione). Un film che sa arrivare al pubblico senza essere sensazionalistico e ricattatorio, che parla con la sola forza delle immagini, senza sconti e senza filtri. Che denuncia un problema e lancia un grido di dolore. Il cinema, più di questo, davvero non può fare.


5) LA GRANDE SCOMMESSA (di Adam McKay, Usa 2015) 
La storia, verissima, di un gruppo di persone che seppero predire la "grande crisi" economica del 2008, ovviamente a loro vantaggio. Questo è l'assunto, geniale, del film: raccontare la crisi non dal punto di vista di chi l'ha subita (vale a dire la stragrande maggioranza delle persone) bensì da parte di quelli che costruivano le loro fortune sulle disgrazie altrui... Film intrigante, a metà strada tra il mockumentary e il film d'inchiesta, volutamente ostico per lo spettatore, proprio per ricreare lo spaesamento di quest'ultimo nei confronti dell'oscuro mondo della finanza. Cast stellare, sceneggiatura granitica, regìa da manuale. In una parola, imperdibile.


6) S IS FOR STANLEY (di Alex Infascelli, Italia 2016) 
Prima un rapporto di lavoro, in seguito un'amicizia destinata a durare per quasi trent'anni: Emilio D'Alessandro, da Cassino, emigrato a Londra per necessità, è stato per tutto il tempo il factotum di Stanley Kubrick, il suo braccio destro: autista, accompagnatore, assistente, ragioniere, confidente di fiducia del Maestro fino alla sua morte. Un film-intervista commovente, sincero, che più e meglio di tanti altri ci regala un ritratto assolutamente inedito di Kubrick, mettendo in risalto non solo l'eccentricità ma anche il grande cuore del cineasta forse più famoso al mondo.


7) SICARIO (di Denis Villeneuve, Canada 2015) 
E' sempre lecito, per cause di forza maggiore, spingersi oltre la legalità per un fine giusto? E' morale, ed umano, per catturare pericolosi criminali, servirsi degli stessi (brutali) metodi? Sicario è un film durissimo e poco propenso al dibattito: si parla di narcotraffico, poliziotti corrotti, guerra senza quartiere, cartelli della droga. Il film non prende posizione e non dà risposte (non è compito del cinema darle) ma  obbliga a pensare. Sicario è un'opera solidissima e stilisticamente ineccepibile, con un meccanismo ad orologeria e senza un attimo di respiro. Onore e merito al regista Dennis Villeneuve  di essere approdato del sistema-Hollywood senza vendere l'anima al diavolo. Chapeau.


23 commenti:

  1. Visti solo 1,2 e 7, tutti in sala e tutti bellissimi

    tra l'altro di 3 registi grandissimi che adoro, tutti e 3

    purtroppo mi sono perso il Van Dormael ma essendo il regista di Mr Nobody lo devo recuperare (anche perchè in tanti me lo consigliavano)

    purtroppo ho avuto invece grandi problemi con il Rosi di Sacro Gra, la cosa mi ha bloccato per Fuocoammare

    la grande scommessa invece non mi interessa proprio, il doc di Infascelli molto invece. Volevo vederlo in sala ma c'è stato appena due giorni

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    1. Eh, ti capisco: il documentario di Infascelli è stato distribuito nelle sale per UN solo giorno, per espressa scelta del distributore (cui, se l'avessi davanti, chiederei la logica...), io l'ho visto praticamente per caso. Comunque non disperare: essendo prodotto da Feltrinelli Real Cinema dovrebbe uscire prestissimo in home-video (almeno spero).
      Riguardo Rosi, io ho adorato "Fuocoammare" (ma forse non faccio testo, a me "Sacro GRA" non era affatto dispiaciuto). Tuttavia è un film che va anche "oltre" l'aspetto emotivo e d'impegno civile: a me piace il modo in cui Rosi affronta le cose, la sua dedizione, il suo tuffarsi (letteralmente) dentro le storie che racconta. Io te lo consiglio comunque (tra l'altro si trova già anche in streaming).
      Su Van Dormael invece... che dire! E' uno talmente fuori di testa da essere geniale (come spesso capita!)

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  2. Per me, invece, in pole position c'è Room. :)

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    1. "Room" l'ho adorato... per 3/4 ! Il finale è troppo costruito e posticcio ma non è affatto male: diciamo che si colloca ai margini della finalissima! :)

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    1. Ciao Reby!!
      "Ex Machina" è uscito al cinema il 30/7/2015 e quindi faceva parte della stagione precedente, dove è stato incensato a dovere :)

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  4. Scelte condivisibilissime, però io avrei aggiunto anche The hateful eight (un posto per Tarantino, lo sai, lo trovo a prescindere :D ) bella selezione, comunque, in effetti è stata una bella annata, non ci si può lamentare.

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    1. Tarantino, Tarantino... sapevo che mi avreste rinfacciato (non te, in generale) la sua assenza. Che dire? A me non ha entusiasmato, l'ho trovato ripetitivo e banalotto, pur nella maestosità dei dialoghi e delle performance degli attori. Ma lo considero una brutta copia di "Django", per me è sopravvalutatissimo...

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  5. Fuocoammare l'ho recuperato grazie a quel strepitoso cinema mancuniano che ti ho postato su FB (a quanto ho capito posso inoltrare la richiesta per is For Stanley e La mafia uccide solo d'estate on demand per vedere se sono interessati a comprarlo e a proiettarlo!). Comunque anche io metterei Room, e lo sai che un posto per Quentin c'è sempre! :-p

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    1. Che bello avere un cinema "on-demand"... giusto a Londra!
      Il documentario su Kubrick richiedilo con tutte le tue forze: è bellissimo!! :)

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  6. Visto solo Sicario, per me al top. Avrei messo anche io Quentin, gli altri
    spero
    prima poi di vederli

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    1. Su Quentin è una battaglia persa... scherzo!
      Rispetto ogni opinione, ma non riesco proprio ad essere suo fan: eppure quando c'è stato da incensarlo (vedi "Django") non mi sono certo tirato indietro!

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  7. Sono sempre belle queste tue liste annuali, indipendentemente dai gusti personali: lo sono perchè ogni giudizio è spiegato e motivato, e perchèsi percepisce il tuo gran lavoro dietro. Le classifiche, poi, sono fatte per essere discussse, fa parte del gioco!
    Ottimo lavoro, buonanotte.
    Mauro

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    1. Sei sempre troppo buono, Mauro... però una volta tanto "sbilanciati", commenta pure! :D
      Giuro che nessuno ti toccherà, ti difendo io! :D
      Buonanotte anche a te. E grazie per le belle parole.

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  8. Al momento ne ho visti solo 2, il geniale Dio esiste e vive a Bruxelles e la Grande scommessa, veramente bellissimo. Ho sempre lì da guardare Sicario e The lobster, devo trovare il momento opportuno per apprezzarli al meglio e sicuramente non è questo periodo di costante stanchezza serale...

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    1. Ti capisco: in effetti sono due film non proprio "leggeri", poco adatti alla calura estiva... ma non ci sono problemi: i bei film non hanno scadenza e li potrai recuperare quando vorrai! :)

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  9. D'accordissimo su Sicario, gran film anche se subito dimenticato (è uscito in estate). Io avrei inserito anche Ave, Cesare e It Follows. Comunque i tuoi sette sono condivisibilissimi

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    1. Qui non sono d'accordo: a me i Coen non entusiasmano più da tempo... troppo elitario "Ave, Cesare", troppo compiaciuto, snob, anche un po' pretenzioso: stavo quasi per metterlo tra le delusioni! "It follows" invece non l'ho visto.

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  10. Il tuo podio, pur apprezzandone e molto le idee e la realizzazione, non è riuscito ad entrarmi nel cuore, stranamente. Troppo freddi, troppo di testa o con quell'attore che fatico a sopportare.
    Mi mancano invece sia Fuocoammare sia S is for Stanley, programmati entrambi malissimo dalle mie parti e sempre in giorni o settimane impegnate.
    Ovvio che li recupererò, sperando nei cinema all'aperto d'estate.

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    1. Cara Lisa, sai qual è il bello di queste classifiche? Che oltre ai gusti personali rispecchiano anche il nostro carattere e la nostra personalità: mi avevi detto la stessa identica cosa l'anno scorso (con "Foxcatcher" e "American Sniper"), segno evidente che abbiamo due modi diversi di intendere il cinema e la vita, e va benissimo così! Tu hai uno spirito più romantico, passionale, sognatore, io (ahimè) molto più "crepuscolare", e queste liste non fanno altro che esplicitare il nostro stato d'animo! :)

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  11. Leggendo mi accorgo di aver visto più i flop che i top ahah
    Devo darmi una mossa a recuperare!

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  12. Molti mi mancano ancora, ma spero di recuperare per dicembre, soprattutto cose come Il club.

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