venerdì 9 dicembre 2016

IL CITTADINO ILLUSTRE

(El ciudadano ilustre)
regia: Gaston Duprat, Mariano Cohn (Argentina, 2016)
cast: Oscar Martinez, Dady Brieva, Andrea Frigerio, Nora Navas
sceneggiatura: Andres Duprat
fotografia: Gaston Duprat, Mariano Cohn
scenografia: Diana Marzal, Maria Eugenia Sueiro
montaggio: Jeronimo Carranza
musica: Toni M. Mir
durata: 118 minuti
giudizio: 

trama:  Il celebre scrittore Daniel Mantovani vince, quasi controvoglia, il Premio Nobel per la letteratura. Le circostanze lo porteranno così a tornare al suo paese natale, in Argentina, da cui manca da quasi quarant'anni. Ma il ritorno a casa e la conseguente resa dei conti col passato saranno ben più difficili del previsto.


dico la mia: E' ovviamente una boutade, ma mi piace troppo pensare che Bob Dylan abbia deciso di rifiutare il suo Premio Nobel proprio dopo aver visto Il cittadino illustre... sì, perchè come non manca mai di far notare il protagonista del film (uno splendido Oscar Martinez, meritata Coppa Volpi a Venezia), il Nobel sarà pure la massima onorificenza possibile per un artista ma ne "certifica" impietosamente anche l'età pensionabile: per il celebre scrittore Daniel Mantovani, infatti,la vittoria del prestigioso premio significa più di ogni altra cosa la presa di coscienza di una pausa creativa ormai sempre più irreversibile, nonchè la sua progressiva disaffezione nei confronti del pubblico e della mondanità. 

Mantovani infatti è preda di una vera e propria fobìa sociale: non rilascia più interviste, non va in tv, non frequenta salotti, non accetta più inviti... o quasi: così, succede che tra le tante offerte declinate ce ne sia una a cui non se la sente proprio di rinunciare. Si tratta del conferimento della cittadinanza onoraria da parte del suo minuscolo paese d'origine, in Argentina, che lo proclamerà "cittadino illustre" per acclamazione. Mantovani non sa spiegarsi bene cosa possa spingerlo a voler tornare dopo quasi quarant'anni in quello sperduto borgo di provincia, mentre invece lo spettatore capisce al volo: lì c'è tutta la sua vita, poichè tutto è cominciato da lì e perchè tutte le storie descritte nei suoi libri hanno come protagonisti (veri o fittizi) proprio gli abitanti del posto, e come potete immaginare più di uno non la prenderà benissimo...

Così, Il cittadino illustre sarà costretto giocoforza a fare i conti col proprio passato, e non gli sarà affatto facile dibattersi tra vecchi amici, vecchie fiamme, amanti invidiose, personaggi assurdi e un passato che inesorabilmente torna ad affacciarsi, pronto a chiedergli il saldo di vecchi affari sospesi da tanto tempo ma mai sepolti del tutto. Nonostante la pàtina superficiale da commedia, Il cittadino illustre è un film cinico e spietato, amaramente sarcastico e poco indulgente nei confronti delle piccole comunità di provincia, chiuse e bigotte, che sotto un calore e un'accoglienza tipiche da "grembo materno" nascondono invece antichi rancori e rigurgiti di malcelata intolleranza, specialmente da chi, anche se da decenni, ha "osato" abbandonare quel mondo per tradirlo con la metropoli, gli agi, il lusso, la notorietà. Anche senza averlo mai rinnegato.

Mi rendo conto che detto così il film sembra un mattone tremendo. Invece, tranquillizzatevi, è tutto il contrario: anche se non riuscite o non vi va di cogliere le implicazioni sociali della sceneggiatura, Il cittadino illustre è una pellicola brillante e terribilmente comica. Vi divertirete tanto, riderete di gusto, ammirerete la geniale comicità di Oscar Martinez, grandissimo attore e personaggio eclettico a tutto tondo: se fosse americano, potete star certi che sarebbe una star di Hollywood!

Il cittadino illustre sarà anche una pellicola furba, compiaciuta, accomodante, ruffiana (e per certi versi... lo è, è innegabile!), però bisogna anche riconoscerle un gran merito: funziona benissimo, scorre che è un piacere, ed è soprattutto un film fatto e pensato per il pubblico (cosa che ai festival, chissà perchè, non viene quasi mai presa in considerazione). E sono sicuro che se in Italia avesse avuto una distribuzione almeno decente (cosa che purtroppo non è avvenuta) avrebbe fatto benissimo anche al botteghino. Intanto però si è guadagnato la candidatura per l'Argentina ai prossimi Oscar come miglior film straniero: la concorrenza è di altissimo livello (a cominciare dal "rivale" Neruda, di Pablo Larraìn), ma potete star certi che questo piccolo film darà veramente del filo da torcere a tutti.
Consigliatissimo.

4 commenti:

  1. Bello, mi ispira molto da quando ho letto la trama durante lo scorso festival... Cacchio, ho poco tempo sti giorni, e devo vedere pure Dolan e Captain Fantastic... Ce la farò mai?

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    Risposte
    1. Direi che devi trovarlo assolutamente! :D oppure recuperali appena puoi, perchè tutti e tre meritano. Con menzione speciale per Dolan, davvero un regista immenso: presto la recensione!

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  2. Interessante. Se arriva da queste parti lo vado a vedere, mi hai incuriosito.
    Un abbraccio!
    Mauro

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