venerdì 6 ottobre 2017

AMMORE E MALAVITA

(id.)
regia: Manetti Bros. (Italia, 2017)
cast: Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Carlo Buccirosso, Claudia Gerini, Franco Ricciardi
sceneggiatura: Manetti Bros, Michelangelo La Neve
fotografia: Francesca Amitrano
scenografia: Noemi Marchica
montaggio: Federico Maneschi
musiche: Pivio e Aldo De Scalzi
durata: 133 minuti
giudizio: 

trama:  Il boss camorrista Don Vincenzo Strozzalone si finge morto per sfuggire ai clan rivali e rifarsi una vita ai Caraibi con sua moglie Maria. Durante il trasporto in ospedale però la giovane infermiera Fatima scopre casualmente l'inganno e la sua sorte sembra segnata. Senonchè Ciro, il sicario incaricato di ucciderla, si innamora a prima vista della ragazza e cercherà in tutti i modi di salvarla, anche a costo della sua stessa vita...


dico la mia:  In molti l'hanno già ribattezzato Na Na Land, ma i suoi creatori dicono di essersi ispirati molto più a Grease, anche se poi omaggiano Flashdance... fattosta che Ammore e Malavita è, per sua natura, un caleidoscopio di generi e citazioni da far girare la testa (in senso buono!) dove però il cuore del film sta proprio nel repertorio culturale napoletano, non solo musicale ma anche letterario e teatrale, che ha nella sceneggiata e nei "musicarelli" alla Mario Merola (ma anche alla Nino D'Angelo), passando per i celebri "poliziotteschi" tanto di moda negli anni '70 e '80, le sue radici più evidenti.

Ammore e Malavita è soprattutto un film "di genere" al 100%, e bisogna rendere un doveroso e sentito omaggio ai Manetti Bros, che fin dai loro esordi hanno sempre perseguito caparbiamente la loro strada, anche quando questa pareva oltremodo impervia: chi ricorda infatti (e chi ha visto) i loro lavori precedenti, da Zora la vampira a L'arrivo di Wang, fino a Song 'e Napule? Titoli già cult ma purtroppo conosciuti esclusivamente dagli appassionati, o quasi. Ed era ora che, finalmente, sulla scia di una ritrovata vitalità del cinema di genere italiano (tornato prepotentemente alla ribalta con Lo chiamavano Jeeg Robot, Veloce come il vento, Suburra e affini) anche i Manetti Bros possono godersi la loro meritata celebrità.

Il merito dei due registi è soprattutto quello di girare film pensati per piacere al pubblico. Sono film dichiaratamente popolari, nel senso letterale della parola: fatti cioè per arrivare a una platea più vasta e variegata possibile, e concepiti partendo dal punto di partenza dello spettatore: sembra un'ovvietà, per non dire una bestemmia, eppure è risaputo che oggi in Italia ogni aspirante cineasta pensa di girare subito Quarto Potere...

E invece Ammore e Malavita è una salutare ventata di freschezza, allegria, dramma, coraggio, costruito con umiltà e ristrettezza di mezzi ma efficacissimo e geniale nella messinscena: dalla sceneggiatura scoppiettante (che mescola humour, dramma, azione, kitsch) a una colonna sonora da urlo (ascoltate Scampia Disco Dance: è già un cult assoluto) alle ottime coreografie di Luca Tomassini che lo rendono, prima tutto, un musical in piena regola.

Un musical che, beninteso, senza inventare nulla di nuovo sa però reggersi su una trama ben definita e una sceneggiatura semplice ma efficacissima, che richiama il format tipico del melodramma partenopeo: amore, lacrime, sangue, canzoni e risate. Si ride, parecchio, ma ci sono anche scene forti (perfino con venature splatter) e nulla ci viene risparmiato. I Manetti mettono in scena Napoli in tutto e per tutto, una città meravigliosa e terribile, piena di contraddizioni eppure dal fascino ineguagliabile. Il film è un'autentica gioia per gli occhi: irriverente e romantico, comico e lacerante insieme. Gran merito va ai suoi attori, tutti bravissimi: Giampaolo Morelli, bello, spietato, tenebroso e innamorato, Claudia Gerini e (la moglie cinefila del boss) e (soprattutto) Carlo Buccirosso, la coppia criminale più improbabile e comica della storia, con menzione speciale per la splendida Serena Rossi, sempre più bella e sempre più brava (e non solo a cantare...)

Un film che riesce a far ridere e pensare ma senza fare sconti a nessuno, e che segna la maturità artistica di due cineasti adesso pronti (meritatamente) a spiccare il salto nel "cinema che conta". Forse un po' troppo lungo e con un po' troppi finali (133 minuti non sono pochi), ma è un peccato assolutamente veniale rispetto alla totalità dell'opera. Che merita assolutamente la visione!


6 commenti:

  1. I manetti mi piaciucchiano assai, quindi appena sarà disponibile questo film me lo guarderò xD

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  2. Confesso che non avevo mai visto nessun film dei Manetti Bros e sono rimasta pacevolmente sorpresa. Non mi aspettavo un musical in piena regola, come effettivamente è, tra l'altro di ottima fattura. Belle le canzoni, belle le coreografie, bravi gli attori. Una sorpresa! :)

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    1. Mi fa piacere che questo film piaccia e contribuisca a far riscoprire i lavori precedenti dei Manetti Bros, che sono tutti degni di nota: vedere per credere!

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  3. Anche io non ho mai visto i film dei Manetti Bros, pur essendo un'accanita fan dell'Ispettore Coliandro. Inspiegabilmente, non mi sono mai sentita "ispirata" dai loro film e - anche alla visione del trailer di questo "Ammore e malavita" ho avuto la stessa sensazione: "non mi attira". Strano a dirsi e giuro che non riesco a giustificare la mia ritrosia, proprio io che adoro le storie di Coliandro! Però vista questa tua recensione, penso proprio di andarlo a vedere, chissà mai che i Manetti Bros non mi conquistino anche sul grande schermo :-)

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    1. I Manetti Bros fanno cinema di genere da sempre, ben prima dei vari "Jeeg Robot" e "Suburra" tanto per capirci, con pochissimi mezzi a disposizione e tante idee per la testa. Hanno spaziato dalla fantascienza, al noir, all'horror, al film d'azione. Stavolta ci provano con il musical e firmano un gioiellino: lascia da parte i pregiudizi e vai a vederlo, sono sicuro che lo apprezzerai (magari con qualche riserva qua e là)

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