mercoledì 6 dicembre 2017

ANDIAMO AL CINEMA - LE USCITE DELLA SETTIMANA (SPECIAL EDITION WITH FORD E CANNIBAL KID...)

Signori, squillino le trombe e rullino i tamburi per questo (in)consueto post sulle uscite settimanali... che oggi, in via eccezionale, si "allarga" a due blogger che hanno fatto la storia della rete (!) e a cui sono onorato di avermi concesso ospitalità (che dite, un po' troppo pomposa la presentazione? forse sì, ma ci stava dai!). Si tratta di Cannibal Kid di Pensieri Cannibali e Ford di White Russian, che commenteranno semi...seriamente insieme a me i film al cinema fin da oggi.
Leggete, dunque. E buon divertimento: quando vi ricapita un'occasione così???











SUBURBICON
(di George Clooney, Usa 2017)
guarda il trailer
Kris Kelvin: Si parte facile, con un film che ho già visto (a Venezia). E diamo a Clooney quello che è di Clooney: che sia più bravo come regista che come attore è risaputo, e Suburbicon è un buon film... non è vero che il merito è tutto della sceneggiatura dei Coen, gli ultimi film dei Coen sono, a mio avviso, pretenziosi e compiaciuti esercizi di stile (e qui sento già gli applausi del Cannibale). Invece Suburbicon è un bel noir teso e graffiante, una satira feroce sulla politica trumpiana. Demenziale, violento, sarcastico, cinico, penso che a Ford piacerà da matti!
Cannibal Kid: Subito dal primo commento, si vede che Kris Kelvin è un blogger, anzi un critico cinematografico serio e professionale. Uno che va ai Festival che contano. Io e Ford al massimo partecipiamo alla Sagra della Patata. Mentre lui guardava Suburbicon al fianco di George e Amal, io probabilmente mi sparavo qualche inutile serie teen, e Ford si faceva una maratona di action con Sly, per dire...
Come se fossi a un Festival, mi alzo in piedi e faccio una standing ovation per le parole di Kelvin sui Coen e sono fiducioso in quel che dice sul film di Clooney, abbastanza spernacchiato dai suoi altri colleghi critici seri, ma che a me ispira. Nonostante l'aria di commedia satirica molto coeniana e quindi molto fordiana che tira.
Ford: Clooney mi sta simpatico e trovo sia un discreto regista, che in più di un'occasione è riuscito a convincermi. Con una sceneggiatura dei Coen alle spalle e tematiche potenzialmente molto interessanti potrebbe essere una delle sorprese di questa parte finale dell'anno, arrivando magari a guadagnarsi una posizione nella Top 40 fordiana dei film usciti in sala. Sarà così? Entro poche settimane lo sapremo. Quello che invece già so, è che probabilmente resterò come al solito deluso dalla classifica del Cannibale.


BAD MOMS 2 - MAMME MOLTO PIU' CATTIVE
(di John Lucas e Scott Moore, Usa 2017)
Kris Kelvin: Sarà un retaggio (ormai mooolto remoto) dei miei pruriti adolescenziali, ma onestamente non ce la vedo tanto Mila Kunis (alias "gli occhi più belli del pianeta") nel ruolo di mammina stressata...anzi, diciamo che non ce la vedo proprio nel ruolo di mamma! Sì, lo so che nella vita vera ha già due figli, ma il cinema per fortuna è un'altra cosa (e menomale!) e per me resterà sempre un amore di gioventù, non posso farci nulla. Sul film, che dire: ben poco direi, dato che non ho visto il primo episodio e non ho nessuna intenzione di vedere nemmeno questo. Di stupide e banalotte commedie americane ce ne sono già abbastanza.
Cannibal Kid: Ouh, Kelvin, Mila è un mio amore di gioventù. Pensavo mi tradisse solo con Ashton Kutcher e non anche con te, maledetto! Come milf posso assicurarti che Mila ci sta benissimo e, per quanto il primo film non fosse fenomenale, si faceva guardare tranquillamente. Così come mi vedrò tranquillamente anche questo sequel, godendomelo ancor di più giù sapendo quanto Ford, se mai avrà il coraggio di vederlo, lo detesterà. Il primo Bad Moms l'anno scorso si era infatti guadagnato l'esagerato titolo di peggior film dell'anno sul suo WhiteRussian e questo Mamme molto più cattive rischia di bissare. Cosa che non può essere considerata altro che un onore, quasi fossero due Oscar.
Ford: il primo Bad Moms è stata una delle esperienze più tristi che ricordi rispetto ad una visione che avrebbe dovuto essere semplicemente divertente e easy, di quelle da serata a neuroni zero. Ovviamente, considerato quanto cagare mi fece il primo, mi guarderò bene dal tentare la fortuna una seconda volta.


FREE FIRE
(di Ben Wheatley, Francia/Gb 2016)
Kris Kelvin: A giudicare dal manifesto, potrebbe anche ispirarmi. Si respira aria anni '70 e si sconfina nel "pulp", con evidenti tributi a Scorsese, Tarantino e anche a Guy Ritchie. Il problema sarà non solo "prendere spunto" ma anche girare qualcosa di originale, di non già visto. Dirige un certo Ben Wheatley (che non conosco), con un ottimo cast: Cillian Murphy, Armie Hammer, Sharlto Copley (ve lo ricordate in District 9?), Sam Riley, Noah Taylor. Brie Larson è la pupa del gangster, e il ruolo le calza a pennello. Penso che sia Ford che il Cannibale apprezzeranno (il film, non la Larson: lei è incontestabile ;) ).
Cannibal Kid: Film che (purtroppo) ho già visto e che mi ha annoiato come pochi altri quest'anno. Mi ha lasciato svuotato al punto che per ora non sono riuscito nemmeno a scriverci un post in proposito. Dopo una prima mezz'ora in cui si concede persino il lusso di proporre dei dialoghi, poi parte un'ora abbondante di sparatoria non-stop. Il film è tutto qua: spari, spari, e ancora assordanti spari. Nemmeno l'incontestabile Brie Larson, che è meglio recuperare in The Glass Castle, riesce a rendere il tutto minimamente interessante. Kelvin apprezzerà giusto l'aria 70s, Ford invece lo adorerà. Io piuttosto che rivederlo vado a spararmi, bang bang.
Ford: non l'ho ancora visto, ma l'atmosfera mi ispira ed il fatto che abbia annoiato Cannibal significa solo che probabilmente Kris potrebbe apprezzarlo ed io adorarlo. Se poi dovesse scappare una pallottola vagante dritta nelle chiappe di Peppa, anche meglio.


PATTI CAKE$
(di Geremy Jasper, Usa 2017)
Kris Kelvin: Può una ragazzina bianca e obesa, soprannominata "Dumbo", sognare di diventare una reginetta del rap? Difficile in generale, quasi impossibile se hai la sfortuna di nascere in un quartiere dormitorio del New Jersey e devi fare da balia a una mamma scapestrata e attaccabrighe. Mi pare già di sentire in lontananza il clangore delle bottigliate di Ford, e in effetti il rischio dell'ennesima operazione di buonismo e simpatia è altissimo. Dicono sia stato applaudito all'ultimo Sundance Festival, eppure sento parecchia puzza di film ruffianotto e radical-chic. Ma magari al Cannibale, bastian contrario per eccellenza, potrebbe anche piacere!
Cannibal Kid: Yo, Kelvin, hai proprio ragione. Io un film come questo già non vedo l'ora di eleggerlo a mio nuovo cult personale. Gli ingredienti radical-indie sembrano esserci tutti. E alla fine mi sa che piacerà pure a Ford, che quando si tratta di rap insieme a me è uno dei pochi blogger bianchi ad apprezzare.
Ford: il rap mi piace, l'indie - se fatto bene - pure, il problema è se questo film si dovesse trasformare in un nuovo Precious, che avevo trovato sopravvalutato e bottigliato qualche anno fa. Spero proprio di no, anche a costo di trovarmi d'accordo con quel radical hipster di Cannibal.


LOVELESS
(di Andrej Zvyagintsev, Russia 2017)
Kris Kelvin: Qui la cosa si fa seria. E allora niente frecciatine: Andrey Zvyagintsev è un SIGNOR autore, che folgorò il sottoscritto in tempi non sospetti, ovvero fin dai tempi del Leone d'Oro vinto nel 2003 con lo splendido Il Ritorno, che trionfò a Venezia da illustre sconosciuto e fece incazzare il nostro Marco Bellocchio che già pregustava la vittoria. Loveless racconta una (brutta) storia di genitori divorziati e rancorosi costretti a dover affrontare un dramma in comune: la scomparsa del loro figlio piccolo. Ovviamente la vicenda è un pretesto per riflettere sulle storture di un'epoca e d una società intera. Premio della Giuria a Cannes 2017.
Cannibal Kid: Ed ecco qua che emerge l'anima soporifer... volevo dire autoriale di Kelvin. Questo sì che si preannuncia come un film radical-chic, altroché Patti Cake$! E si preannuncia pure come un mattonazzo insostenibile. Il dubbio è: Ford per l'occasione recupererà il suo vecchio spirito più radical-autoriale o preferirà, come saggiamente ha scelto di fare negli ultimi tempi, qualche visione più leggera e cannibalesca?
Ford: Zvyagintsev aveva folgorato anche me con Il ritorno, film bellissimo e girato in modo pazzesco. Ammetto, però, di essermelo un po' perso negli ultimi anni, e di aver mancato, se non ricordo male, i suoi ultimi due lavori. Spero che questo ritorno - per l'appunto - mi stimoli al recupero, e che Loveless possa rivelarsi una di quelle pellicole autoriali molto fighe che soddisfano gli appassionati veri di Cinema come me e Kris e fanno incazzare i Cannibal di turno.


THE VOID - IL VUOTO
(di Geremy Gillespie e Steven Kostanski, Canada 2016)
Kris Kelvin: Un horror d'autore, di quelli "duri e puri", che potrebbe piacere tanto a James Ford: un poliziotto trova un ragazzo ferito in mezzo al bosco e lo porta a uno scalcinato pronto soccorso di provincia, dove un medico molto ambiguo lo imbottisce di sedativi per ridurlo al silenzio. Ma la pazzia di un'infermiera sadica innescherà un'assurda nottata di violenza estrema. Tensione, sangue, splatter, effett(acci) gore a iosa, in un titolo che potrebbe pure rivelarsi sorprendente. Questione di stomaco.
Cannibal Kid: Questa settimana che abbiamo come ospite un critico vero e proprio, persino gli horror si tingono d'autore. Io lo lascio volentieri ai miei due più competenti colleghi (o meglio al mio più competente collega Kelvin), preferendo guardarmi qualche stupido comedy-horror adolescenziale. Che sarà meno splatter, ma sarà anche più divertente.
Ford: sulla carta potrebbe essere un horror come piace a me, ma considerato che di norma il genere riserva spesso e volentieri porcate da record anche partendo da buone premesse, non voglio sbilanciarmi. Parlerò solo al termine della visione, sperando nel frattempo che Casale faccia il salto definitivo per entrare nel void.


DUE SOTTO IL BURQA
(di Sou Abadi, Francia 2017)
Kris Kelvin: Commedia francese su un tema "spinoso" (a dire poco) come il radicalismo islamico. Una giovane coppia iraniana sta per trasferirsi a New York, ma il fratello di lei, integralista, ne ostacola in tutti i modi la partenza verso la terra degli "infedeli"... non ne so niente di più e non mi pronuncio, salvo rimarcare il fatto che in Francia si possono e si riescono a fare ANCHE film di questo tipo. Da noi la satira cattiva è concessa solo a Zalone...
Cannibal Kid: In una settimana di uscite ben poco nelle mie corde, ecco una francesata che potrebbe fare al caso mio. Anche se un tema ostico del genere per una commedia potrebbe rivelarsi un autogoal. Mi ricorda vagamente il britannico Four Lions, che ben poco mi aveva convinto, al contrario di Ford, che alla fine mi sa gradirà pure questo. Dal trailer comunque mi sembra una cacchiata caruccia. Quasi quanto un film del buon Zalone.
Ford: i francesi viaggiano a corrente alternata, dalle mie parti, passando da cose estremamente interessanti ad altre estremamente agghiaccianti. Questa commedia dal tema molto delicato che il mio rivale ha associato all'ottimo Four lions viaggia sul filo: personalmente spero di trovarmi di fronte una sorpresa positiva, ma con il Cinema francese, per l'appunto, così come con Cannibal, non si può mai davvero sapere. Nel frattempo, in caso, mi affiderò al parere decisamente più autorevole di Kris.


IL PREMIO
(di Alessandro Gassmann, Italia 2017)
Kris Kelvin: Così, a occhio, prevedo una raffica di bottigliate fordiane (mai troppo tenero lui con il cinema italiano). E forse non avrà tutti i torti... Gigi Proietti si reca in macchina a Stoccolma per ritirare il Nobel alla letteratura (sic!) assistito da Rocco Papaleo e dai figli Alessandro Gassmann e Anna Foglietta (doppio sic!!) Vorrebbe essere una commedia familiare, prendendo come spunto un improbabile road-movie attraverso le autostrade del vecchio continente. Francamente nemmeno io me la sento di scommettere un solo centesimo su questo film, ma se al Cannibale piacciono le scommesse impossibili... prego si accomodi!
Cannibal Kid: Va bene essere bastian contrario e pure masochista, ma nemmeno io oserei scommettere un euro su un pretenzioso on the road movie come questo. Alla fine la sorpresa pure in questo caso potrebbe essere Ford, che di recente ha esaltato un'altra commedia con Gassmann Jr. come Beata ignoranza al di là dei suoi reali meriti. Premierà anche questo Il premio?
Ford: già con il Cinema italiano non vado fortissimo, se poi ci mettiamo un tentativo che pare già goffo e Papaleo, uno degli attori che più detesto insieme a Ceccherini, il gioco è fatto. Non lo consiglierei, udite udite, neppure al Cannibale.


THE WICKED GIFT
(di Roberto D'Antona, Italia 2017)
Kris Kelvin: Un horror esoterico diretto da un regista italiano esordiente, tale Roberto D'Antona. Location: le brume del Vercellese. Interpreti: tanti giovani in cerca di lavoro (e di gloria). Magari, vedendolo, potremo dire un giorno di essere stati i primi ad assistere all'opera prima di un regista di culto. Per quanto mi riguarda, me ne farò una ragione e anche... qualsiasi altra cosa pur di rimanere a casa. Aho, so' fatto così: le "sole" le fiuto da lontano!
Cannibal Kid: Horrorino amatoriale girato non troppo distante dalle mie parti. Io del Vercellese ne ho già abbastanza nella realtà e non mi va di vederlo pure sul grande schermo. A giudicare dal trailer in ogni caso questo non è un film da sottovalutare: potrebbe guadagnarsi il titolo di lavoro più (involontariamente) divertente del 2017.
Da notare inoltre la competenza e la preparazione di Kelvin nel commentare pure queste uscite minori. Ford, tu che in genere scrivi 'ste righe mentre in sottofondo segui qualche assurdo incontro di wrestling, prendi appunti da un pro come lui.
Ford: non credo mi preoccuperò di questo film o di quello che sta scrivendo Cannibal. Sto seguendo un incontro di wrestling e non ho certo tempo da perdere.


MY LITTLE PONY, IL FILM
(di Jayson Thiessen, Usa 2017)
Kris Kelvin: Il cartoon che ha "spaventato" la Pixar, costretta a rinviare a dopo Natale l'uscita del suo Coco: perfetto, direi, per i Fordini, che adoreranno il mondo di Equestria e i suoi abitanti. E al Cannibale piace ogni tanto tornare bambino? Nella versione originale le voci sono di Emily Blunt, Zoe Saldana, Liev Schreiber e Michael Pena.
Cannibal Kid: Della serie anni '80 Vola mio mini pony ricordo più che altro la ancora oggi mitica sigla di Cristina D'Avena. Per il resto mi sembrava una bambinata quando avevo 5 o 6 anni, figuriamoci se ho voglia di avventurarmi in questa nuova versione che costringerà i poveri little Fordy ad accompagnare il loro sciagurato padre al cine, che se no si mette a frignare.
Ford: mai piaciuti i Mini Pony, e non ho alcuna intenzione di buttare i Fordini in pasto a questa roba. O di sorbirmela per dovere di genitore. Piuttosto, attendiamo tutti Coco.


L'INSULTO
(di Ziad Doueiri, Libano 2017)
Kris Kelvin: Altro film "veneziano", passato in concorso con ottimi consensi (tra cui il mio). Nel Libano di oggi un banale diverbio tra un muratore palestinese e un meccanico ultra-conservatore diventa un pretesto per scatenare un incidente politico-diplomatico su due visioni del mondo inconciliabili. Ottimi attori, sceneggiatura di ferro, grande coinvolgimento emotivo malgrado la trama esile esile. Una delle più belle sorprese dell'ultima Mostra del Cinema. Mi piacerebbe che per una volta il Cannibale spazzasse via la propria proverbiale diffidenza verso questo tipo di operazioni e si godesse lo spettacolo. A Ford invece... che glielo dico a fare! Lo vedo già in prima linea!
Cannibal Kid: Ford, tu si nu strunz!
Ah, L'insulto è il titolo del film? Pensavo fosse un invito. Comunque Kelvin, ma che dici? Io non sono diffidente vero questi film. Vuoi mica che cominci a insultare pure te?
A dare un'occhiata al trailer devo anzi dire che questo lavoro libanese mi sembra un legal-thriller molto accattivante e intrigante, ben più rispetto ai “colleghi” ammeregani tanto esaltati di solito dal Ford. Mi sa che, tra tutti i film in uscita questa settimana, sarà l'unico che potrebbe farci andare tutti e tre d'amore e d'accordo e a non farci prendere a insulti.
Ford: a parte gli insulti che riservo sempre molto volentieri al mio rivale Cannibal, questo film mi da proprio l'impressione di essere uno di quei prodotti di nicchia di grande valore che i giovani e finti giovani critici e finti critici come il Cucciolo Eroico snobbano a torto. Buon per me e Kris, che con questo tipo di proposte andiamo a nozze. Uno dei probabili film della settimana e del periodo.


8 commenti:

  1. Wow! Sei andato a ripescare un mio vecchio header pulpfictioniano, grande!

    Il post è davvero ottimo. Sarebbe stato perfetto se avessi cancellato i commenti di Ford, ma per questa volta ci possiamo accontentare anche così... :)

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    Risposte
    1. Ma sì, dai... siamo generosi, povero Ford ;)
      E, seriamente, grazie davvero per questa bella opportunità!

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  2. Bellissimo post! Complimenti a tutti e tre :)

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  3. bella presentazione, carina e irriverente! complimenti!
    E buona giornata!
    Mauro

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  4. Anche il mio header era "storico", gran ripescaggio!
    E grazie di aver partecipato! :)

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