venerdì 8 dicembre 2017

ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS

(Murder on the Orient Express)
regia: Kenneth Branagh (Usa, 2017)
cast: Kenneth Branagh, Johnny Depp, Penelope Cruz, Willem Dafoe, Michelle Pfeiffer, Judi Dench, Daisy Ridley, Tom Bateman, Josh Gad, Derek Jacobi, Leslie Odom jr.
sceneggiatura: Michael Green
fotografia: Haris Zambarloukos
scenografia: Jim Clay
montaggio: Mick Audsley
musiche: Patrick Doyle
durata: 114 minuti
giudizio: 

trama: Nel 1934 l'investigatore privato Hercule Poirot, in vacanza a Istanbul, viene improvvisamente richiamato a Londra per impegni di lavoro. Rimediata all'ultimo momento una cuccetta sull' Orient Express, sarà costretto suo malgrado a dover risolvere un caso di omicidio a bordo dello stesso treno, dalle dinamiche apparentemente molto, molto complicate... 


dico la mia:   La domanda, come si suol dire in questi casi, sorge spontanea: era proprio necessaria, nel 2017, un'altra versione cinematografica di Assassinio sull'Orient Express? Beh, dal punto di vista strettamente artistico probabilmente no... a meno di non voler fare qualcosa di diverso, di sorprendente, cosa che di sicuro non è il film di Kenneth Branagh (che, anzi, da buon amante del teatro ha scelto di portare sullo schermo una versione abbastanza fedele del capolavoro di Agatha Christie). Eppure la gente, numeri alla mano, è accorsa lo stesso in sala e anche molto numerosa: merito solo del cast "all star" messo in piedi dalla produzione? O dalle strategie comunicative e di marketing ormai irrinunciabili per blockbuster di questo tipo?

Forse entrambe le cose, o forse nessuna delle due. In realtà la risposta è molto più semplice di quello che appare, e se ci pensiamo è perfettamente logica... Assassinio sull'Orient Express è uno di quei film che hanno il merito di saper riportare il pubblico al cinema, facendo leva su elementi vecchi quanto il cinema stesso: una storia amabilmente classica, senza tempo, comprensibile a ogni tipo di pubblico di ogni latitudine, interpretata da attori famosissimi che la gente comune riconosce e in cui può riconoscersi, unita a una confezione "deluxe" che affascina per la cura dei particolari: la ricostruzione delle carrozze del treno, delle suppellettili, i vestiti, gli accessori, le scenografie, tutto quello che serve per catapultare lo spettatore "dentro" un'epoca d'oro - gli anni '30 - che ancora oggi è esempio di classe ed eleganza.

Dico questo perchè, vorrei che fosse chiaro, Assassinio sull'Orient Express è un film che non va giudicato con gli occhi del critico cinematografico (non avrebbe senso) bensì con quelli dello spettatore. E' un film che non aspira alle recensioni dei giornali, non vuole riscrivere le classifiche, entrare nei dizionari, partecipare ai festival o quant'altro: è semplicemente (e finalmente!) un film fatto per la gente "normale", che con garbo ed eleganza riesce a coinvolgere il pubblico e convincerlo a pagare un biglietto per trascorrere una serata di puro e piacevole intrattenimento... e Dio solo sa, in tempi di streaming, Netflix, pay-tv e compagnia bella, di quanto ci sia bisogno di riscoprire il piacere della visione in sala! E scusate se è poco.

Il film di Branagh è un'amabile operazione-nostalgia che parla più per immagini piuttosto che per sceneggiatura o contenuti. E' talmente ovvio che, nell'anno di grazia 2017, non si possa pretendere la suspance da una storia conosciuta in ogni angolo del mondo: la stragrande maggioranza del pubblico (quelli che hanno letto il libro e quelli che hanno visto la versione cinematografica del 1974 di Sidney Lumet) conosce già chi è l'assassino, e quindi è persino scontata la scelta del regista di puntare più sulla "cornice" piuttosto che sulla narrazione. Inutile quindi lamentarsi per i (comunque pochi) cambiamenti rispetto al libro, le scene di azione di sicuro non contemplate dalla Christie, i baffoni assurdi di Poirot o certi movimenti di macchina non proprio classicheggianti: Branagh lascia che gli spettatori si lustrino gli occhi con i divi che interpretano i passeggeri del treno, ben sapendo che i dialoghi sono puro optional... tanto il pubblico ne conosce già i caratteri e le battute. Tutto il resto è suggestione, formale eleganza.

Un film che andrebbe visto in lingua originale per apprezzare meglio le varie lingue e sfumature dei protagonisti (ognuno di diversa etnia, estrazione sociale, morale e religiosa) e che sicuramente risulta molto penalizzato dal doppiaggio, che ne appiattisce le differenze. Rimane comunque il piacere di una visione corale che affabula lo spettatore e lo conduce mano nella mano fino all'epilogo: certo, il pathos latita un po' e anche il senso di claustrofobia che si respira rispetto al libro, il tutto però "compensato" da un allestimento extra lusso che ti fa rivivere, sul serio, il fascino di un'epoca e di un treno ormai passati alla storia.

14 commenti:

  1. Branagh attore è molto meglio di Branagh regista:
    1- i personaggi ripresi dall'alto che passano da una cuccetta al corridoio a un'altra cuccetta non li ho digeriti
    2- la valanga che fa deragliare il treno servirà forse a sconsigliare i viaggi in inverno (fosse successo davvero, metà dei passeggeri erano già all'obitorio)
    3- per rendere più spettacolari le montagne il computer ha trasportato nei Balcani le più alte cime della Nuova Zelanda (la valanga l'ha provocata Saruman?)

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    1. Osservazioni simpatiche, e che ci stanno... ma penso che nemmeno lo stesso Branagh si sia posto il problema della veridicità delle riprese: lo scopo del film non è certo quello di ricostruire filologicamente il libro. E' un giocattolone di puro intrattenimento e come tale funziona, fermo restando tutte le incongruenze che (giustamente) segnali

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  2. Nn so. Io l'ho visto nel cinema dove lavoro e la trasposizione precedente era deicasamente superiore, anche proprio nel suo ssere un film per il pubblico.

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    1. Ma infatti nessuno, penso nemmeno Branagh, ha la pretesa di paragonare questa versione a quella di Lumet: questo "Assassinio sull'Orient Express" è figlio del nostro tempo, nel bene e nel male.

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  3. Dipende anche dal contesto in cui lo si guarda... ;) ;)

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    1. Ma daiii... per favore! ;)
      Scherzi a parte, la serata è stata bellissima e certo mi ha ben predisposto alla visione, ma vorrei farti notare che il film sta incassando benissimo in Italia e nel mondo, il contesto c'entra poco. L'unica differenza, devo ammettere non di poco conto, è che noi che eravamo all'Odeon lo abbiamo visto in lingua originale, che sicuramente ha una resa molto migliore della versione doppiata

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  4. Adesso dico una cosa blasfema, vi avverto!
    La trama della Christie è perfetta come intreccio, funzionale al giochino della ricerca del colpevole, ma è credibile quanto Trump ambasciatore di pace in medio oriente! Ma davvero si può credere che qualcuno sia così imbecille da commettere un omicidio dentro un treno pensando di farla franca, anche senza Poirot? E che un treno possa deragliare in quel modo "tranquillamente" senza fare vittime? Maddai! Il film rispecchia il romanzo: un balocchino godibile per spettatori poco esigenti

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  5. Scarlett, hai perfettamente ragione: per me pare incomprensibile come mai venga considerato un suo capolavoro quando in realtà, anche da leggere, è pure un po' noiosetto... Ma avendo tantissimi personaggi (cosa insolita per la Christie, a parte Dieci Piccoli Indiani) evidentemente titilla di più la fantasia di pubblico e cineasti. Ma si poteva fare in modo di trarne qualcosa di diverso e comunque elegante e spettacolare, come fece Suchet nel suo episodio TV (che, pur con tutte le sue differenze,ho amato assai di più di questo giocattolone insulso...

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    1. Ma infatti, proprio perchè la trama è assolutamente inverosimile, non avrebbe avuto senso farne una versione rispettosa e pedissequa del libro della Christie! Lo avete detto voi stesse: il film di Branagh è un giocattolone di puro intrattenimento che diverte il grande pubblico e lo fa accorrere in sala. E lo fa in maniera dignitosissima con un prodotto adatto ai tempi che corrono, in grado di piacere a tutte le categorie sociali. Vi pare poco? Non capisco francamente il motivo di tanto accanimento... se vi aspettavate un film d'essai è un altro discorso, ma era ovvio che che questo film non potesse essere fatto in altro modo che così. Lo ripeto: è un film fatto PER LA GENTE che va giudicato con gli occhi DELLA GENTE, non con gli occhi da critico o da lettore. Se non ci fossero questi prodotti, che fanno riscoprire alla persone il piacere di gustarsi un film e della visione collettiva, tra dieci anni faremo tutti l'abbonamento a Sky o Netflix. Ma questo non è il cinema che intendo io.

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    2. Bravo Sauro, la penso assolutamente come te!
      Un abbraccio.
      Mauro

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  6. L'ho trovato un film senza troppe pretese, comunque si lascia guardare

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    1. Certo, infatti il film è tutto tranne che pretenzioso... spettacolare sì, ma senza strafare. Almeno così la vedo io.

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  7. A me non ha detto proprio nulla, sono sincera. Bello dal punto di vista della regia e dei costumi ma di una pesantezza incredibile per tutto il resto. Peccato.

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    1. Davvero? Io, semmai avrei detto proprio il contrario... anche chi lo critica lo accusa soprattutto di superficialità, ma di pesantezza no. Sei la prima da cui lo sento dire. Però rispetto l'opinione, ci mancherebbe :)

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