martedì 22 gennaio 2019

OSCAR 2019 : LE NOMINATIONS



Se l'anno scorso ci eravamo esaltati nella lettura delle nominations per l'Oscar, che coronavano una stagione di grande cinema americano, ecco puntale il rovescio della medaglia, a distanza di appena dodici mesi: molti film mediocri (le sette candidature a "Black Panther" sono una barzelletta!), qualcuno buono ("Vice", "ROMA"), nessun capolavoro. Sarà un'edizione in tono minore, illuminata solo dalle performances degli attori. Quest'anno va così…


"La Favorita", di Yorgos Lanthimos
Le stagioni cinematografiche sono un po' come il vino, ognuna è diversa dall'altra… e se appena dodici mesi fa avevamo celebrato il vero e proprio trionfo del cinema americano (con titoli come Tre Manifesti a Ebbing, La forma dell'acqua, Il filo nascosto, Tonya, Lady Bird), ecco che le nomination all'Oscar 2019 segnano una brusca inversione di tendenza: non è stata un'annata esaltante per Hollywood e a testimoniarlo sono proprio i titoli in competizione, pochissimi davvero degni di nota e con qualche "stravaganza" che fa poco ridere (le sette candidature per Black Panther sono ridicole, si ride per non piangere!). A farla da padrone è la politica (cosa molto frequente agli Oscar): domina infatti il black power, che imperversa in tutte le categorie: oltre al citato Black Panther ci sono anche BlacKkKlansman e Se la strada potesse parlare, mentre le otto candidature (strameritate!) per Vice riflettono la consueta anima "democratica" e liberal dell' Academy, mai tenero con Trump e i repubblicani.

"ROMA", di Alfonso Cuaròn
Potrebbe essere l'anno del trionfo di Netflix (ROMA è in pole position, ma ci sono candidature "pesanti" anche per La Ballata di Buster Scruggs dei Coen) e se anche così non fosse vedrete che accadrà comunque molto presto, mentre fanno il pieno anche La Favorita e A star is born. Piccolo particolare: sono tutti film passati in concorso all'ultima Mostra di Venezia (cui si aggiunge First Man di Chazelle) che ancora una volta surclassa Cannes come numero di nominations complessive, tendenza ormai fissa degli ultimi anni (e che impreziosisce una volta di più il gran lavoro di Alberto Barbera, mentre i francesi - che si ostinano anche nella donchisciottesca "crociata" contro Netflix - giocano sempre più in difesa).

Così, a nobilitare il "baraccone" rimangono le cinquine per gli attori protagonisti e non, tutte di altissimo livello (e che andremo subito ad esaminare). Cosa significa? Che ad Hollywood non manca il talento ma la creatività: servono storie nuove, coraggiose, intriganti, che esaltino la bravura degli interpreti. Ma gli Studios avranno il fegato di investire sull'inventiva (e quindi sul rischio) con le loro produzioni mega-budget? Agli Oscar l'ardua sentenza…

"Black Panther", la sorpresa dell'anno

I FILM
Sono solo otto i titoli che concorrono alla statuetta più importante, quella per il miglior film, e anche questo è indicativo di una stagione non esaltante. Il maggior numero di nominations (dieci) se le portano a casa ROMA di Alfonso Cuaròn e La favorita di Yorgos Lanthimos. Due film, guardacaso, non propriamente hollywoodiani (uno è stato girato in Messico, l'altro nel Regno Unito) seguiti dalle otto del bellissimo Vice (forse il migliore tra i film in gara). Meritata anche la candidatura per BlacKkKlansman di Spike Lee, tornato su buoni livelli dopo anni di oblìo, mentre esce un po' ridimensionato Green Book, che invece era andato benissimo ai Golden Globes. Scontata anche la nomination a Bohemian Rhapsody, campione d'incassi in tutto il mondo e vero "caso" cinematografico dell'anno, mentre come abbiamo detto… stendiamo un velo pietoso su A star is born e Black Panther, due film mediocri che però - volente o nolente - vanno incontro ai gusti del pubblico. E l' Academy a questo è sempre stata molto attenta.


GLI ATTORI
Come si diceva, alla qualità medio/bassa dei film si contrappongono candidature di ottimo livello per quanto riguarda gli attori. Tra i maschi sarà lotta all'ultimo voto tra il favorito Rami Malek (impressionante nel ruolo di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody) e il Christian Bale di Vice (ingrassato di oltre venti chili per impersonare il subdolo Dick Cheney). Ma possiamo lasciar fuori la struggente interpretazione di Willem Dafoe, che rifà benissimo Van Gogh (e vince la Coppa Volpi a Venezia)? Uno come Viggo Mortensen, poi, nei cinque migliori attori dell'anno ci sta quasi di diritto... e in Green Book è bravissimo come sempre. Tralascio, volutamente, l'unica nomination stonata della cinquina, ovvero quella a Bradley Cooper per A star is born: stonata ma non inaspettata, perchè il film negli USA è andato benissimo e certo, se un valore ce l'ha, può essere solo quello della recitazione. Vabbè.

Non a caso anche la sua partner, Lady Gaga, ha avuto la sua brava nomination. Dovrà vedersela con la favorita Olivia Colman (il gioco di parole ci sta...) e con altre due grandi rivali: l'eterna seconda Glenn Close, arrivata alla sua settima candidatura, e la debuttante Yalitza Aparicio, il cui nome magari vi dirà poco ma che se vedete ROMA non potrete non innamorarvene all'istante. In gara anche Melissa McCarthy per Copia Originale, pellicola non ancora uscita in Italia.

"A star is born", di Bradley Cooper
Tra i non protagonisti spiccano invece le candidature dei vincitori degli ultimi due anni nella stessa categoria, ovvero Mahershala Ali (primo mussulmano ad essere premiato con l'Oscar, per Moonlight) e Sam Rockwell, già premiato l'anno scorso per Tre Manifesti a Ebbing e quest'anno di nuovo in corsa per la sua performance in Vice di Adam McKay, dove interpreta un dimesso George W. Bush. Cosa ci facciano invece Emma Stone e Rachel Weisz nella cinquina delle non protagoniste non si sa, dato che ne La favorita stanno sullo schermo quanto e forse più di Olivia Colman (la Regina), ma queste sono le solite manfrine dell' Academy... siamo abituati. A fargli compagnia ci saranno la "solita" (e mai vincitrice) Amy Adams, molto intensa in First Man di Damien Chazelle, e Regina King, nominata per Se la strada potesse parlare.


Alfonso Cuaròn

I REGISTI
Alfonso Cuaròn parte favorito in questa categoria: ROMA ha una regìa magistrale e il film negli Stati Uniti è piaciuto assai. L'unico ostacolo è la cabala: sarebbe la quinta vittoria negli ultimi sei anni per un regista messicano (le seconda per lui, dopo Gravity), insomma una vera colonizzazione! E chi glielo dice a Donald Trump? Scherzi a parte, Cuaròn meriterebbe assai la statuetta ma i suoi avversari sono di tutto rispetto, a cominciare dal veterano Spike Lee, che ottiene (finalmente!) la sua prima candidatura all'Oscar dopo quasi quarant'anni di carriera. Ma occhio anche a Yorgos Lanthimos e a due outsider di lusso: Adam McKay (regista di Vice) e Pawel Pawlikowski, che con il suo Cold War ha sbancato gli European Film Awards.


LE ALTRE CANDIDATURE
Cominciamo dalla cinquina per i migliori film stranieri. Che, come più volte abbiamo avuto occasione di ripetere, surclassa per qualità quella dei film americani (o meglio, statunitensi). Qui ROMA dovrebbe vincere a mani basse, anche se il polacco Cold War e lo struggente Un affare di famiglia, giapponese, sono avversari di tutto rispetto (con il tedesco Opera senza autore e il libanese Cafarnao a fare da terzi incomodi). Tra i candidati alla sceneggiatura fanno capolino, con buone chances, Paul Schrader (candidato per First Reformed) e gli eterni Ethan e Joel Coen (La Ballata di Buster Scruggs). Tra i cartoni il cuore batte ovviamente per L'isola dei cani di Wes Anderson, ma temo che contro l'ultimo Spider-Man ci sarà ben poco da fare, mentre La favorita e Black Panther dovrebbero spartirsi gli oscar tecnici (costumi, scenografie, fotografia il primo, effetti speciali, montaggio e suono il secondo).

Ma questo è ovviamente solo l'assaggio, il "piatto forte" per iniziare le nostre discussioni cinefile... ci sarà tempo e modo per sviscerare queste candidature, vedere i film e arrivare preparati alla Notte delle Stelle che quest'anno è prevista per domenica 24 febbraio. Prendete nota!


Miglior film

Migliore regia

Migliore attore protagonista

Migliore attrice protagonista

Migliore attore non protagonista

Migliore attrice non protagonista

Migliore sceneggiatura originale

Migliore sceneggiatura non originale

Miglior film straniero

Miglior film d'animazione

Migliore fotografia

Migliore scenografia

Miglior montaggio

Migliore colonna sonora

Migliore canzone

  • All The Stars
  • I'll Fight
  • The Place Where The Lost Things Go
  • Shallow
  • When A Cowboy Trades His Spurs for Wings

Migliori effetti speciali

Miglior sonoro

Miglior montaggio sonoro

Migliori costumi

Miglior trucco e acconciatura

11 commenti:

  1. Olivia Colman è brava (ma Rachel Weisz di più), ma io tifo per Glenn Close! The Wife merita di essere visto solo per la sua performance! E diamolo un Oscar a Willem Defoe! Per il resto, rispetto ai Golden Globes, le nomination agli Oscar solo un pelo migliori.

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    1. Esatto: "The Wife" merita di essere visto solo per l'interpretazione della Close, per il resto è un film mediocre e piuttosto ripetitivo… La Favorita invece è un signor film con delle signore attrici. Chissà se l'Academy premierà la bravura in senso stretto dell'interprete o valuterà anche il "contesto"... o se, magari, premierà la Close come premio "alla carriera"!

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  2. ci siamo, quindi aspettiamo il 4 febbraio per saperlo xD

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  3. 24 ho sbagliato...mannaggia alla tastiera hahaha

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  4. Saranno anche mediocri queste nomination, ma tu riesci sempre a farci assaporare la magia degli Oscar, complimenti davvero! A quando il post con i pronostici?
    Un abbraccio e buona giornata!
    Mauro

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    1. Grazie Mauro! Sempre troppo, troppo buono!
      Il post con i pronostici arriverà, come sempre, qualche giorno prima della Grande Notte

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  5. Curioso soprattutto di vedere com'è La Favorita ;)

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    1. E' un buon film. Un Lanthimos totalmente diverso, che per la prima volta si cimenta su una sceneggiatura su commissione. Ma il risultato è notevole: ottime le interpreti!

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  6. Secondo me sei troppo deluso: in fin dei conti ROMA, La favorita, Vice, Green Book, Blackklansman, tutto sommato sono buoni film, no? Io non la vedo quest'annata così scadente! <3

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    1. Magari… hai ragione te: "ROMA", "Vice" e "La Favorita" sono buoni film, mentre "Green Book" mi è parso il classico prodottino costruito apposta per l'oscar (non brutto ma dimenticabile). "BlacKkKlansman" è il miglior Spike Lee da secoli a questa parte, ma lui ha in passato ha fatto parecchio meglio…
      Però, dai: l'anno scorso c'erano in gara "Tre Manifesti a Ebbing, "La forma dell'acqua" e "Il filo nascosto"... direi che non c'è paragone!

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