venerdì 22 febbraio 2019

OSCAR 2019: GUIDA AI PRONOSTICI... IL "POSTONE" DEFINITIVO !


Non sembra nascere sotto i miglori auspici la 91. edizione della Notte degli Oscar (che si terrà domenica prossima al Dolby Theatre di Los Angeles), accorciata di un'ora per esigenze televisive, dilaniata dalle polemiche sulla decisione (poi rientrata) di non mandare in diretta alcuni premi e, probabilmente, senza un presentatore "ufficiale" per rientrare nei tempi di trasmissione. Tutto ciò per provare ad arrestare l'emorragia di ascolti che negli ultimi anni pare irreversibile:  del resto, cinema e tv non sono mai andati troppo d'accordo...

Ma soprattutto, ed è quello che a noi interessa, non c'è molta qualità nemmeno nelle scelte dell'Academy, a testimonianza di una stagione piuttosto in ombra per il cinema americano, tanto che a contendersi i premi saranno due pellicole "straniere" come ROMA e La favorita (con il ruffianissimo Green Book a fare da terzo incomodo).

Tuttavia, i lettori di questo blog sanno bene che per il sottoscritto (e per legioni di cinefili) la Notte delle Stelle è un appuntamento irrinunciabile, non fosse altro che per avere un bellissimo argomento di conversazione... sotto dunque con il giochino dei pronostici: commentate, vi aspetto!


MIGLIOR FILM

Tutte le strade portano a ROMA. Il film di Alfonso Cuaròn è in pole position nei pronostici e certamente la sua vittoria sarebbe più che legittima, forte anche del Leone d'oro vinto a Venezia e gli apprezzamenti della critica. Che cosa ha spinto l'Academy ad amare così tanto questa pellicola in bianco e nero, recitata in spagnolo, con attori non famosi e praticamente senza trama? Direi lo sguardo neorealista dell'opera, non comune negli Stati Uniti (potrebbe essere la prima volta nella storia che la statuetta più importante finisce a un film non girato in inglese), e soprattutto la massiccia promozione messa in campo da Netflix, che non ha certo badato a spese per portarsi a casa più premi possibile. Prima o poi il colosso dello streaming sbancherà Hollywood, e questa potrebbe essere già la volta buona.

L'avversario più ostico di Cuaròn, sulla carta, è il patinato Green Book. Il film di Peter Farrelly è una perfetta "macchina da Oscar", nel senso che fa uso di tutti gli espedienti "classici" per far presa sull'Academy: una storia rodata, ruffianissima e politicamente corretta, ben attenta a non urtare la sensibilità di nessuno, una coppia di attori straordinari, una regia anonima (non a caso il regista Peter Farrelly non è entrato in nomination) totalmente a supporto dei protagonisti e, cosa che non guasta mai, uno sguardo molto "liberal" (ma piuttosto scontato) sui temi sociali. In tempi di black power ciò non è da sottovalutare. Lo stesso discorso vale anche per il redivivo Spike Lee con il suo BlackKklansman, il pluricampione di incassi Bohemian Rhapsody e la sorpresa Black Panther, tutti orgogliosamente (e per me anche furbescamente) dalla parte dei neri d'America. Quando si dice cogliere il momento...

Difficile invece ipotizzare un trionfo per A star is born e La favorita, due film diversissimi ma accomunati dal fatto di non essere abbastanza "forti" per catalizzare i voti dei giurati. Ma se il film di Bradley Cooper è piuttosto deludente e scontato, quello di Lanthimos è un piccolo gioiello forse fin troppo sofisticato per puntare alla vittoria. Stesso discorso, purtroppo, per lo splendido Vice: decisamente il film più bello del lotto e il mio preferito in assoluto. Ma forse fin troppo schierato, irriverente e divisivo per aspirare ai premi. Ed è un vero peccato.

VINCERA': ROMA
IL MIO PREFERITO: VICE


MIGLIOR REGIA

I bookmakers da tempo non accettano più scommesse sulla vittoria di Alfonso Cuaròn, data ormai per scontata. Paradossalmente, l'unico ostacolo per il regista di ROMA potrebbe essere proprio la cabala: sarebbe la quinta vittoria in sei anni di un regista messicano (la seconda personale dopo quella del 2014 per Gravity). Insomma: Hollywood diventerebbe una "colonia" messicana, con buona pace di Trump! E anche qui c'è da dire che sarebbe assolutamente meritata: aldilà dei gusti personali, ROMA è oggettivamente un capolavoro di regia, da vedere e rivedere. Poi, certo, se per miracolo dovesse vincere Adam McKay (il regista di Vice) farei salti di gioia, così come per il veterano Spike Lee (in corsa con BlackKklansman) oppure il poliedrico Yorgos Lanthimos, che stavolta ha spiazzato tutti girando una commedia (pur se acidissima). Sono invece più freddo nei confronti di Pawel Pawlikowski: il suo Cold War è formalmente impeccabile ma piuttosto asettico in fatto di emozioni. Fermo restando, però, che è diretto benissimo. Insomma, una bella cinquina questa dei registi!

VINCERA': ALFONSO CUARON (ROMA)
IL MIO PREFERITO: ADAM McKAY  (VICE)



MIGLIOR ATTORE

Inutile discutere: Rami Malek ha indovinato il ruolo della vita, "trasformandosi" letteralmente in Freddie Mercury e contribuendo non poco al trionfale successo commerciale di Bohemian Rhapsody, campione d'incassi in tutto il mondo. E l'Oscar al suo protagonista sarebbe un degno corollario per un film che, eludendo ogni previsione, è entrato clamorosamente nel cuore della gente. A farne le spese potrebbe essere ancora una volta Vice, che ha in Christian Bale il suo mattatore assoluto. E' probabile una lotta all' ultimo voto tra questi due attori, con Malek che si fa preferire di un'incollatura (non fosse altro perchè Bale la sua statuetta l'ha già vinta). Poche chances per gli altri contendenti, (quasi) tutti bravissimi: Willem Dafoe, premiato a Venezia, che emoziona in Van Gogh, e Viggo Mortensen, capace di ingrassare venti chili per impersonare (brillantemente) il ruolo dell'autista italo-americano in Green Book. Estremamente generosa ci sembra invece la nomination per Bradley Cooper, musicista "maledetto" (e piuttosto anonimo) in A star is born.

VINCERA': RAMI MALEK  (BOHEMIAN RHAPSODY)
IL MIO PREFERITO: CHRISTIAN BALE  (VICE)  



MIGLIOR ATTRICE

Una carriera lunga più di quarant'anni, tanti grandi film interpretati e ben sei nominations all'Oscar andate a vuoto: per Glenn Close questa potrebbe essere davvero la volta buona per conquistare l'ambito riconoscimento. Peccato che, come spesso accade, gli Oscar così tardivi finiscano per essere assegnati più come "risarcimento" che per reali meriti perchè The Wife-Vivere nell'ombra è in realtà un film abbastanza mediocre. Insomma, la vittoria della Close rischia di essere un premio più al suo passato che al presente, ma non è certo la prima volta che accade... Dispiace semmai che a farne le spese siano due interpreti meravigliose come la tenerissima Yalitza Aparicio, meravigliosa interprete di ROMA, e la brava Olivia Colman, che ne La favorita tiene testa a colleghe ben più note come Emma Stone e Rachel Weisz (come è accaduto anche a Venezia, dove ha vinto la Coppa Volpi). Poche speranze invece sia per Melissa McCarthy (nominata per Copia Originale) che per Lady Gaga la cui stella (leggi l'Oscar) almeno quest'anno dovrà aspettare.

VINCERA': GLENN CLOSE  (THE WIFE)
LA MIA PREFERITA: YALITZA APARICIO  (ROMA) 



MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Che cosa ci faccia Mahershala Ali in questa categoria, oltretutto con ragguardevoli possibilità di vittoria, proprio non è dato saperlo... è una discussione vecchia quanto il mondo, ma inevitabilmente rispunta sempre fuori: cosa s'intende per "non protagonista"? In Green Book l'attore afroamericano sta sullo schermo quanto e forse più del presunto "protagonista" Viggo Mortensen, oltretutto con un carisma almeno analogo. E' ovvio che la decisione di candidarlo tra i non protagonisti è stata presa dai produttori per motivi esclusivamente commerciali, ma è profondamente scorretto nei confronti dei suoi colleghi nominati, ovvero Sam Rockwell, Sam Elliott, Adam Driver e Richard E. Grant. Per Ali sarebbe il secondo Oscar in tre anni, dopo quello vinto con Moonlight.

VINCERA': MAHERSHALA ALI  (GREEN BOOK)
IL MIO PREFERITO:  ADAM DRIVER  (BLACKkKLANSMAN)



MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

Idem come sopra: come si fa a dire che Emma Stone e Rachel Weisz ne La favorita non sono protagoniste?? Lo sono almeno quanto la "collega" Olivia Colman, nominata nella categoria principale. Ma tant'è... qui comunque i pronostici sono difficili, trattandosi di una cinquina di alto livello: personalmente faccio un tifo sfrenato per la splendida Amy Adams, una che di Oscar dovrebbe averne la bacheca piena e invece può collezionare "solo" cinque candidature andate a vuoto. Quest'anno ci riprova per la sesta volta, per il suo ruolo di moglie risoluta e comprensiva di Christian Bale/Dick Chaney in Vice, ma la sensazione è che, purtroppo, la statuetta le scivolerà ancora di mano. I "rumors" dell'Academy la danno infatti in svantaggio nei confronti di Regina King (non fosse altro che per i soliti rigurgiti buonisti nei confronti del black power)  ma io ci spero ancora. Bella candidatura anche quella per Marina de Tavira, moglie-coraggio in ROMA di Alfonso Cuaròn. Nessuno la tiene in considerazione, ma se ROMA dovesse sbancare...

VINCERA': REGINA KING  (SE LA STRADA POTESSE PARLARE)
LA MIA PREFERITA:  AMY ADAMS  (VICE)



MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
E' la categoria dove, solitamente, vengono premiati i film e le idee più innovative (per quanto possano esserlo i "film da Oscar), e dove i giurati si sentono più "liberi" di esprimersi. Per questo motivo credo che alla fine La favorita potrebbe portarsi a casa la statuetta, direi meritatamente: lo script di Deborah Davis e Tony McNamara, al servizio del regista Yorgos Lanthimos, è in effetti un gioiello di ironia, sarcasmo, cinismo, humour nero. A contendergli la vittoria sarà ancora una volta Vice, cui la sceneggiatura di Adam McKay (anche regista) non è comunque da meno. Spero invece vivamente che l'Academy non si faccia abbagliare da Green Book, il cui eventuale premio per la sceneggiatura sarebbe assurdo: la trama ideata da Peter Farrelly e Nick Vallelonga è un susseguirsi di luoghi comuni e situazioni "telefonate", al servizio degli interpreti. Poco più che riempitiva invece la nomination a Paul Schrader per First Reformed, presentato a Venezia due anni fa senza troppi clamori.

VINCERA': DEBORAH DAVIS, TONY McNAMARA  (LA FAVORITA)
IL MIO PREFERITO: DEBORAH DAVIS, TONY McNAMARA  (LA FAVORITA)



MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Qui non dovrebbero davvero esserci dubbi: il veterano Spike Lee è il candidato numero uno al premio (e sarebbe il primo in trentacinque anni di carriera). BlackKklansman è un caustico, irriverente, graffiante pamplhet contro i nuovi e vecchi razzismi, e merita l'Oscar senza se e senza ma. Del resto gli avversari non fanno proprio tremare i polsi: i Fratelli Coen (candidati per La Ballata di Buster Scruggs) hanno vinto a Venezia ma il loro impegno è davvero al minimo sindacale, mentre anche il favorito ROMA non ha certo nello script il suo punto di forza... rimangono il convenzionalissimo Se la strada potesse parlare e l'incommentabile A star is born (la cui nomination è davvero una barzelletta). Insomma, vecchio Spike è arrivato il tuo momento!

VINCERA':  SPIKE LEE  (BLACKkKLANSMAN)
IL MIO PREFERITO:  SPIKE LEE  (BLACKkKLANSMAN)



MIGLIOR FILM STRANIERO

L'Oscar è già assegnato da tempo: vincerà ROMA, lo sappiamo tutti, ed in fondo è giusto così. Il film di Alfonso Cuaròn, "spinto" da Netflix ma anche adorato dalla critica, è un degno vincitore in una cinquina di altissimo livello. Possiamo dire tranquillamente che quest'anno la qualità dei film candidati per il miglior film in lingua straniera supera alla grande quella dei film in lingua inglese. E ROMA potrebbe essere il primo titolo nella storia degli Oscar ad aggiudicarsi entrambe le statuette (miglior film assoluto e miglior film straniero). Ma anche gli altri film in nomination non avrebbero affatto sfigurato, a cominciare dallo splendido Un affare di famiglia del giapponese Kore-eda (a tutt'oggi forse il più bel film della stagione), così come Cold War di Pawlikowski (che ho trovato un po' freddo ma impeccabile nella forma) e Opera senza autore di Donnesmarck, potente pamphlet storico già passato in concorso al Lido. E pensare che in questa categoria è rimasto fuori il nostro Dogman, per dire... non mi pronuncio invece sul libanese Capharnaum, unico titolo non ancora uscito in Italia.

VINCERA':  ROMA  (di Alfonso Cuaròn)
IL MIO PREFERITO:  UN AFFARE DI FAMIGLIA  (di Hirokazu Kore-eda)



LE ALTRE CATEGORIE
Vincitore annunciato anche nell'animazione, dove Spider-Man, un nuovo universo dovrebbe trionfare senza problemi (e a me piange il cuore per il bellissimo L'isola dei cani di Wes Anderson, anche quest'anno a bocca asciutta). Il blockbuster Black Panther, inopinatamente campione d'incassi in patria e spinto a furor di popolo nella corsa all'Oscar, dovrebbe far incetta nella categorie tecniche, mentre sarà interessante vedere chi la spunterà come miglior direttore della fotografia, dove due film in bianco e nero (ROMA e Cold War) si contenderanno il premio all'ultimo voto. E anche Lady Gaga avrà di che consolarsi: magari non vincerà l'Oscar come attrice, ma la sua canzone "Shallow" (dalla colonna sonora di A star is born, che verrà eseguita dal vivo durante la cerimonia) è sicuramente la favorita tra i brani in lizza. Infine una curiosità: la costumista inglese Sandy Powell, quest'anno in lizza con ben due film (La favorita e Il ritorno di Mary Poppins) è la più "gettonata" tra tutti i candidati: per lei ben 14 nomination all'attivo e tre Oscar vinti. E chissà che non faccia poker...
 

8 commenti:

  1. Quest'anno in effetti non c'è un titolo che mette tutti d'accordo. Non saprei chi scegliere, in effetti, ma spero in un titolo non troppo commerciale: il cinema ha bisogno di qualità! Roma o La Favorita mi andrebbero benissimo. Ma tu seguirai in diretta la cerimonia anche quest'anno?
    In caso buona visione e buon weekend!
    Mauro

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    1. Certo Mauro, come ogni anno seguirò la cerimonia in diretta: tanotte faremo le ore piccolissime!
      Grazie mille, buona settimana!

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  2. La vera sorpresa sarebbe se non vincesse Roma, e questo è già un grande risultato raggiunto dalla accoppiata Cuaron-Netflix

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    1. ROMA è certamente il grande favorito, ma non sono sicuro che vinca al 100%... l'Academy è notoriamente molto conservatrice, e non so se davvero sia convinta di consegnare l'oscar a un film targato Netflix. E poi, soprattutto negli ultimi anni, la categoria miglior film ci ha riservato molte sorprese (complice anche il cambiamento del sistema di voto). Fermo restando che se vince Cuaròn a me va benissimo :)

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  3. Anch'io seguirò la cerimonia (in differita) con molto distacco. Farò solo il tifo contro Black Panther ;)

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    1. Se vincesse davvero Black Panther... non ci voglio neanche pensare!!!

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  4. Io faccio un tifo sfegatato per Lanthimos, l'unico film davvero d'autore tra quelli in gara quest'anno! Ma tanto so che non vincerà, e ci rimarrò malissimo. Sniff!! :C

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    1. Dai, non devi starci male... ;) gli Oscar, da sempre, hanno le loro convizioni, i loro metodi e le loro preferenze. Nemmeno io credo che Lanthimos vincerà, ma questo nulla toglie alla qualità del film. A lui e a tutti gli altri registi in gara. In fin dei conti è solo un gioco...

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