martedì 9 aprile 2019

BORDER, CREATURE DI CONFINE


titolo originale: GRANS (SVEZIA, 2018)
regia: ALI ABBASI
sceneggiatura: ALI ABBASI, ISABELLA EKLOF, JOHN AJVIDE LINDQVIST
cast: EVA MELANDER, EERO MILONOFF, JORGEN THORSSON, STEN LJUNGGREN
durata: 101 minuti
giudizio:


Aeroporto di Stoccolma: Tina, guardia doganale, ha un fiuto infallibile nell'individuare i passeggeri che trasportano merce illegale oltre confine. Ma un giorno si lascia incantare dal misterioso Vore, uomo in apparenza "pulito" che minerà le sue certezze. Tra i due inizierà una strana e complicatissima relazione...



E' maledettamente difficile trovare le parole giuste per incasellare un film come Border di Ali Abbasi (premio Un Certain Regard all'ultimo Festival di Cannes), e sarebbe anche errato provarci dato che gran parte del fascino del film sta proprio nella sua inclassificabilità, nell'impossibilità di collocarlo in un genere preciso, dal momento che stiamo parlando di un'opera che, evocando il titolo stesso, travalica i confini "tradizionali" del cinema di genere per raccontarci una storia (d'amore?) tanto assurda quanto appassionante, strampalata eppure umanissima, riuscendo a far coesistere miracolosamente elementi horror, fantasy, thriller, noir, e perfino una spruzzata di improbabile romanticismo..

Tina (Eva Melander) è una donna sgraziata ed esteticamente repellente: ha i tratti somatici primitivi, mascolini, e come è facile immaginare ha passato tutta la vita a nascondersi dalla vergogna e dai pregiudizi impietosi della gente. Ma la natura le ha anche regalato un dono prezioso: un olfatto fuori del comune che le consente di "fiutare" i sentimenti delle persone, in special modo le coscienze sporche, quelle di chi ha qualcosa da nascondere (fosse merce di contrabbando oppure materiale pedopornografico). Grazie a questa qualità si è guadagnata il posto come guardia doganale, e pure la stima dei colleghi.

Tina è una donna semplice e abitudinaria: passa le giornate divisa tra la sua casa in mezzo al bosco (condivisa con un inquilino scroccone che ogni tanto la raggiunge a letto, assecondando istinti più bestiali che umani) e la casa di riposo dove è ricoverato il padre. Odia il caos, la folla, la modernità, preferendo lunghe e solitarie passeggiate in mezzo al verde, spesso denudandosi (dei vestiti e della cattiveria del mondo). Succede però che un giorno, in aeroporto, le capita di perquisire un uomo di nome Vore (Eero Milonoff), molto simile a lei per aspetto e comportamento. L'incontro sarà fatale, i due finiscono per avvicinarsi e desiderarsi sempre più, finendo per andare a vivere insieme. Qualcosa li lega carnalmente, un qualcosa che non sembra razionalmente possibile eppure è a suo modo naturalissimo, imprescindibile.

Un qualcosa, lo avrete capito, molto simile all'amore. O forse anche più vero, profondo e doloroso dell'amore stesso, quello come lo concepiamo noi. Solo che Tina non lo sa, non è mai stata innamorata, nè è mai stata attratta da nessun altro essere umano, nè qualsiasi altro essere umano ha mai provato interesse per lei. Tina con Vore scopre il suo lato carnale, sfoga i suoi istinti, si libera finalmente dalla sua eterna emarginazione: il "problema" è che Tina e Vore non sono proprio esseri umani, nel senso letterale del termine... e qui mi fermo, perchè sarebbe davvero un delitto rivelare altri dettagli della trama, in quanto lo stupore dello spettatore è parte integrante della riuscita del film. Vi basti sapere che da questo momento in poi per Tina e Vore si tratterà di decidere se e come attraversare l'ultimo confine, quello da cui non si può tornare indietro, quello in cui dovranno decidere cosa diventare. Quello, semplicemente, che divide il bene dal  male.


Tratto dall'omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist (lo stesso di Lasciami entrare, altro piccolo cult nordico) Border è un film quasi "estremo" per ciò che mostra (in certe scene ci vuole stomaco, vi avverto) eppure proprio la sua brutalità ne fa una pellicola sincera, onesta, emozionante, capace di incollarti allo schermo fino all'ultimo fotogramma, nella speranza (questa sì, umanissima) di un lieto fine o comunque di una svolta che porti i due protagonisti ad accettarsi ed essere accettati per quello che sono, a trovare il loro posto nel mondo, a non piegarsi all'odio, al rancore, alla sete di vendetta derivante dalla loro condizione.

Un film che parte lentamente ma sa incuriosirti, riesce a farsi desiderare, a farti cercare la chiave di volta per decifrare il racconto, esattamente come Tina deve aspettare Vore per scoprire finalmente se stessa e, seppure in ritardo, cominciare a vivere la sua vita. Border è uno dei film più interessanti e originali dell'anno, e va reso merito al regista di essere riuscito a tenere insieme e rendere credibile una sceneggiatura che oscilla tra il grottesco e l'assurdo, il tragico e il sentimentale, l'horror e il romantico, senza mai (s)cadere nel ridicolo. Fino a raggiungere ed avere l'intelligenza di non oltrepassare quel "confine" estremo oltre cui si sfocia nel cattivo gusto. Un cammino impervio ma emozionante, come quello intrapreso da Tina per accettarsi e mostrare a testa alta la sua vera natura.

8 commenti:

  1. Bello! Mi attira moltissimo, cercherò anche il romanzo... grazie per questa recensione, difficilmente sarei venuta a conoscenza di questo film. Ho poi adorato "Lasciami entrare", quindi ho grandi aspettative!

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    1. Grazie :) in effetti questo film è già un piccolo "cult" per i cinefili, ma è passato praticamente inosservato... e se questa recensione ha contribuito almeno un pochino a farlo conoscere, la cosa mi riempe di gioia!

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  2. Un film davvero potente, volutamente d'impatto sgradevole eppure, guardandolo bene, tenerissimo e perfino capace di commuovere. Come dire: il brutto non è quello che si vede "fuori" ma soltanto nelle nostre teste

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    1. Il tuo pensiero è esattamente il mio: nient'altro da aggiungere!

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  3. Uno dei migliori horror degli ultimi anni, che come tutti i grandi film si pone su due livelli di lettura: la semplice trama, che comunque è avvincente, e il messaggio, forte, contro ogni diversità e discriminazione.

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    1. E' verissimo: è un gran bel film, adatto ad ogni livello di lettura. Condivido in pieno!

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  4. Con estremo ritardo sono riuscito a recuperarlo e... beh, colpito in positivo! Il racconto mi manca, ma so per letture pregresse che Lindqvist è un po' fuori come un balcone.

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    1. Nemmeno io ho letto il racconto, ma non faccio fatica a credere a quello che dici! :)

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