lunedì 29 luglio 2019

TIRANDO LE SOMME : COMMENTO "RAGIONATO" ALLA STAGIONE 2018-2019


"Bohemian Rhapsody" di Bryan Singer, il "caso" cinematografico dell'anno

Doveva essere la stagione del riscatto, dei titoli "forti" e dell'estate al cinema (l'ennesima). Invece, come dal sottoscritto ampiamente previsto, a costo di passare per "gufo", ancora una volta la montagna ha partorito il topolino. Numeri alla mano, infatti, l'annata 2018/2019 fa sì registrare un timido 9% in più rispetto alla stagione scorsa, ma il risultato complessivo del box-office non fa certo gridare al miracolo...
A venir meno alle aspettative è stata soprattutto, e perlappunto, la stagione estiva: da anni, forse decenni non si fa che parlare di andare al cinema tutto l'anno, anche nei mesi di luglio e agosto, ma credo sia ormai certificato che nel nostro paese è una speranza vana. O meglio, un'utopia.

L'Italia non è l'America, non c'è niente da fare. C'è un'altra concezione di estate, di divertimento. E se, magari, negli stati desertici del Midwest, in mezzo ai cactus e ai chioschi di hot-dog, la gente non ha proprio niente da fare e si rifugia nei multisala anche solo per sfuggire al caldo, da noi l'estate significa prima di tutto vacanze, spiaggia, voglia di uscire con gli amici e tirar tardi la sera. E non bastano certo i soliti 7-8 blockbuster estivi (che ci sono sempre stati, anche negli anni addietro) a far cambiare mentalità al pubblico italiano. Succede quindi che, ad oggi, solo l'ultimo Spider-Man ottiene un buon risultato al botteghino, mentre tutti gli altri, dagli X-Men a Toy Story, dai Pokemon a Pets, passando per l'ultimo Men in Black (i cui primi dati non sono confortanti) deludono clamorosamente le aspettative.

"Avengers: endgame" di Joe e Anthony Russo
Ma, estate a parte, che stagione è stata? Di sicuro trionfale per la Disney, ormai asso pigliatutto al botteghino: il colosso americano piazza sei titoli nei primi dieci, a cominciare dal trionfatore dell'anno, Avengers: Endgame, titolo già cult per le nuove generazioni, e non solo. Ma ci sono anche Aladdin, Il Ritorno di Mary Poppins, Gli Incredibili 2, Dumbo e Ralph Spacca Internet, per un totale di oltre 100 milioni di euro incassati con questi soli sei film! Un dato impressionante, che conferma una tendenza ormai irreversibile: gli unici film che incassano al cinema sono quelli che riuniscono le famiglie, spettacolari, con costosissimi effetti speciali e fatti apposta per il pubblico da multisala. Lo confermano anche gli altri film non-Disney presenti in classifica: Animali Fantastici, Hotel Transylvania 3 e Aquaman. Con un'unica, grande eccezione.

L'eccezione è ovviamente rappresentata da Bohemian Rhapsody, l'unico vero "caso" cinematografico dell'anno: il biopic su Freddie Mercury prodotto dalla Fox e dalla vita travagliatissima (il regista Bryan Singer è stato allontanato dal set, oltre a difficoltà tecniche e burocratiche di ogni tipo) ha saputo riscaldare i cuori della gente oltre ogni aspettativa: sarà per la figura ormai iconica del suo protagonista, per le canzoni dei Queen, che fanno parte della storia della musica e che hanno risvegliato dal torpore un pubblico di quarantenni-cinquantenni che al cinema forse non andava più, per la sincerità dell'operazione, per l'accurata ricostruzione dei concerti... fattosta che i quasi trenta milioni di euro incassati con una lunghissima tenitura sono hanno costituito un exploit straordinario, del tutto inaspettato.
"Aladdin" di Guy Ritchie

Tornando invece all'ordinario, dobbiamo purtroppo ribadire ancora una volta la crisi, anche questa (temo) irreversibile del cinema italiano: e, attenzione, non sto parlando del nostro cinema di qualità (che invece dà segnali di risveglio) bensì del cinema commerciale, quello che dovrebbe fare cassetta e dare respiro ad esercenti e produttori. I numeri sono impietosi: il primo film italiano in classifica, Amici come prima di Christian De Sica si piazza appena al 16. posto (mentre l'anno scorso eravamo a ridosso della top-ten con due film), e meno male che c'è la brava Paola Cortellesi che, praticamente da sola, racimola oltre dieci milioni di euro con La Befana vien di notte (17.) e Ma cosa ci dice il cervello (30.) Discreto anche il risultato di 10 giorni senza mamma (18.) con la coppia Fabio De Luigi e Valentina Lodovini. Ma sono gli unici "lampi" di un'annata sottotono, che ha fatto registrare flop clamorosi e fragorosi (come quello di Leonardo Pieraccioni, 39. con soli 3,8 milioni complessivi, cifre che ai tempi d'oro portava a casa in mezza giornata.)

"Animali Fantastici: i crimini di Grindelwald" di David Yates
Il motivo lo abbiamo detto prima: la gente ormai va al cinema per vedere film spettacolari e costosi, come supereroi e cartoni animati, i cui costi di produzione non possono più essere coperti da cinematografie come la nostra. Che infatti si difende, e anche bene, solo con i titoli di qualità: i 4,5 milioni incassati da Il Traditore di Marco Bellocchio (36.) e gli oltre due milioni raggranellati da un film difficile e ostico come Il Primo Re di Matteo Rovere (60.) sono ottimi segnali di "resistenza". Ma per quanto ancora potremo permetterci di finanziare film così particolari, all'attuale stato delle cose?

In realtà, come diciamo da anni, è tutto il cinema d'essai a soffrire: ormai noi cinefili siamo una categoria sempre più a rischio estinzione e ghettizzata, un po' come i panda... guardiamo ancora una volta i numeri: il primo film non smaccatamente commerciale presente in classifica (pur se ruffianissimo e hollywoodiano, ma non facciamo gli schizzinosi) è l'oscarizzato Green Book (13. con 9,8 milioni di euro). Poi si salta direttamente al 23. posto dell'inossidabile Clint Eastwood (6,2 milioni di dollari con Il Corriere) per poi trovare titoli come Dolor y Gloria, First Man, La Favorita, Il verdetto, tutti abbondantemente oltre la quarantesima piazza. Perfino uno dei migliori film dell'anno, Vice di Adam Mckay, protagonista agli Oscar e con un cast spettacolare (Christian Bale, Amy Adams, Steve Carell) è relegato alla 94. posizione. Mentre l'horror Noi, amatissimo dai (pochi) fan del regista Jordan Peele, è addirittura  91.mo! Dire che è "di nicchia" è poco!
 
"Aquaman" di James Wan
Del resto, bisogna mettersi in testa che tutto il sistema dell'audiovisivo è profondamente mutato nel corso di pochissimi anni, e che la sala cinematografica è ormai "solo" uno dei tanti modi in cui può essere fruito un film: il proliferare di internet, dello streaming legale e illegale, della miriade di serie tv che ci vengono propinate in qualsiasi periodo dell'anno, fanno sì che il cinema sia ormai diventato un passatempo quasi elitario e fin troppo costoso: in certe sale e in certi orari della settimana si arriva a pagare anche 9-10 euro per un biglietto (che può arrivare anche a 12-13 euro per una proiezione in 3D). Direi che è da qui che bisogna (ri)partire per riportare il pubblico in sala. Non solo in estate.


I PRIMI VENTI INCASSI ASSOLUTI DELLA STAGIONE 2018-2019


          TITOLO                    NAZ.  DISTR.        INCASSO

1 -  AVENGERS: ENDGAME              USA  DISNEY       30.265.374 €
2 -  BOHEMIAN RHAPSODY              USA  FOX          28.957.604 €
3 -  ALADDIN                        USA  DISNEY       15.275.562 €
4 -  ANIMALI FANTASTICI I CRIMINI D GBR  WARNER       12.784.922 €
5 -  HOTEL TRANSYLVANIA 3           USA  WARNER       12.258.137 €
6 -  IL RITORNO DI MARY POPPINS     USA  DISNEY       12.161.653 €
7 -  GLI INCREDIBILI 2              USA  DISNEY       12.059.734 €
8 -  DUMBO                          USA  DISNEY       11.168.935 €
9 -  RALPH SPACCA INTERNET          USA  DISNEY       10.849.132 €
10 - AQUAMAN                        USA  WARNER       10.766.030 €
11 - CAPTAIN MARVEL                 USA  DISNEY       10.237.488 €
12 - SPIDER-MAN: FAR FROM HOME      USA  WARNER       10.074.934 €
13 - GREEN BOOK                     USA  EAGLE         9.883.588 €
14 - LO SCHIACCIANOCI E I 4 REGNI   USA  DISNEY        9.439.426 €
15 - VENOM                          USA  WARNER        8.497.740 €
16 - AMICI COME PRIMA               ITA  MEDUSA        8.244.920 €
17 - LA BEFANA VIEN DI NOTTE        ITA  LUCKY RED     7.563.537 €
18 - 10 GIORNI SENZA MAMMA          ITA  MEDUSA        7.353.926 €
19 - CREED II                       USA  WARNER        7.198.439 €
20 - DRAGON TRAINER IL MONDO NASCOS USA  UNIVERSAL     7.186.117 €
   

fonte: Cinetel - dati al 28.07.2019

9 commenti:

  1. 9-10 euro il costo di un biglietto? O_o con questo prezzo mi compro il blu ray originale su amazon che mi costa anche meno con le offerte, al giorno d'oggi non conviene più andare al cinema, è troppo caro

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    1. Purtroppo in certe sale il prezzo è questo. E in effetti il biglietto costa quanto il dvd... assurdo, ma vero. Credo che chi dovere dovrà rifletterci prima o poi.

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    2. Hai ragione Kris, io con le offerte lo prendo anche a 5 euro, ma bisogna aspettare un po' perché appena usciti i titoli costano un bel po' di soldi :)

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  2. Molte sale almeno a Bologna offrono forti sconti e agevolazioni proprio per portare più gente al cinema. Credo, e te lo dico da consumatrice seriale di Netflix e affini, comunque che nulla batta la bellezza di una sala cinematografica...

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    1. Su questo sfondi una porta aperta. L'ho sempre detto e continuo strenuamente a sostenerlo: i film vanno visti al cinema, e la sala cinematografica è il luogo deputato e più idoneo per apprezzarli. Però bisogna anche guardare in faccia la realtà: oggi i metodi di fuizione di un film sono molteplici, e manca purtroppo anche una seria educazione alla visione: per questo molti ragazzi ricorrono allo streaming più o meno legale. E comunque, non nascondiamoci dietro a un dito: è anche un problema di costi. Anche nel mio piccolo paese nei giorni infrasettimanali oppure sottoscrivendo un abbonamento si entra al cinema con 5 euro, però non più di 15 giorni fa mi è capitato di andare un multisala UCI di domenica pomeriggio ed ho speso 9,60 euro. Che mi pare francamente esagerato...

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  3. Ormai il cinema d'essai è come un circolo esclusivo. Intendendo per d'essai anche film a medio budget, perfino made in Hollywood. Questa classifica è desolante, ci solo solo prodotti mainstream e un profluvio di cinecomics. Ma è davvero cinema?

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    1. Bella domanda... il cinema di consumo ormai è questo. C'è poco da fare. E' verissimo quello che dici: una volta in classifica entravano anche film a medio budget, perfino film italiani ;) ma oggi la realtà è fatta di film spettacolari, grandi effetti speciali e personaggi amati dai ragazzi. Ovvero cinecomics e cartoni. C'è poco da fare.

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  4. Io vado un po' controcorrente e faccio una provocazione: ma non è che con questo tracollo del cinema commerciale italiano sia finalmente la volta buona che i soldi vengano indirizzati verso progetti più meritevoli di autori che in Italia stanno veramente facendo cose interessanti? Rosi, Minervini, Marcello, Rohrwacher, Frammartino, Comodin... :)

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    1. eh, è proprio una bella provocazione! ti rispondo semplicemente... con un'altra domanda: ma tu ci credi davvero che andrà così? ;)

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