martedì 15 ottobre 2019

YESTERDAY



titolo originale: YESTERDAY (USA, 2019)
regia: DANNY BOYLE
sceneggiatura: RICHARD CURTIS
cast: HIMESH PATEL, LILY JAMES, JOEL FRY, ED SHEERAN
durata: 116 minuti
giudizio:


Jack, mediocre musicista senza talento, viene investito da un autobus durante uno strano blackout che coinvolge tutto il pianeta. Una volta risvegliatosi dal coma si renderà conto, con sommo sconcerto, di essere l'unico uomo sulla Terra a ricordare le canzoni dei Beatles. Dopo lo sbandamento iniziale, il ragazzo non tarderà a sfruttare la cosa a suo vantaggio...



Che mondo sarebbe senza i Beatles? Senz'altro più povero, più triste, più che altro difficile da immaginare... risposta retorica, che però l'eclettico Danny Boyle ha voluto lo stesso provare a mettere in pratica. Certo non manca il coraggio al regista di Trainspotting, The Millionaire, The Beach e 28 giorni dopo, che cambia genere dei suoi film come i calzini e decide per la prima volta di cimentarsi nella commedia musicale-sentimentale, un pretesto (che gli perdoniamo eccome!) per omaggiare la più grande band di sempre.

Peccato però che Yesterday sia più un blando ricordo che una celebrazione. E dire che l'idea di base era pure originale: durante un blackout planetario un musicista fallito, Jack Malik (Himesh Patel) viene travolto da un autobus mentre sta tornando a casa dopo l'ennesimo fallimento... al suo risveglio in ospedale scoprirà che il mondo è rimasto misteriosamente "orfano" delle canzoni dei FabFour, cancellati dalla storia e da Google (insieme alle sigarette e alla Coca-Cola), e che lui è l'unico uomo sulla terra a ricordare i loro successi: sarà fin troppo facile riappropriarsene e spacciarli per propri, diventando nel giro di pochi mesi il musicista più famoso al mondo...

Ci sarebbe stato il materiale per farne davvero un film tagliente e stratificato, da leggersi su più livelli: dall' "immortalità" di certe canzoni di fronte al cambiamento dei tempi e, di pari passo, di come è cambiata la produzione musicale dai tempi dei vinili e dei juke-box fino a quelli di internet, dello streaming, dello show-business, dei videoclip, dell'immagine. Nel ventunesimo secolo contano di più le canzoni o il modo di proporle? Il talento o l'apparenza? La qualità o la quantità? (di soldi, visualizzazioni o download, fate voi...). Ma si sarebbe potuto aprire anche un discorso più legato alla socialità, alla mentalità delle persone: voi riuscireste a godervi il successo e vivere tranquilli senza rimorsi di coscienza, sapendo che ciò che vi ha reso ricchi non è merito vostro? A costo di ingannare tutto il pianeta?

Domande interessanti, che però non trovano mai risposta in Yesterday, complice soprattutto una sceneggiatura (scritta dallo specialista di rom-com, Richard Curtis) che vira immediatamente sul versante sentimentale senza mai approfondire alcuno dei concetti elencati sopra, che vengono appena sfiorati, accennati e rapidamente abbandonati in nome di una rassicurante commedia sentimentale, anacronistica, ben attenta ad evitare qualsiasi strada che non sia quella del classico prodotto mainstream per famiglie. Non sappiamo se Boyle abbia diretto il film su commissione o se la regìa gli sia stata imposta da qualche contratto, certo è che si fatica parecchio a riconoscere la sua mano. E' finora il suo film più anonimo e impersonale, anche se comunque godibile.

Indubbiamente però ci si rammarica per l'occasione sprecata: nell'epoca di Bohemian Rhapsody,  Rocketman, Us + Them, ci si aspettava una celebrazione più "solenne", o quantomeno più irriverente e adeguata al Mito dei Beatles invece di questo filmetto per famiglie. Tanto che durante la visione quasi ci si aspetta (e si spera!) di vedere George, Ringo e Paul entrare in scena e rivendicare la loro Storia. E invece ci si deve accontentare della caricatura di un John Lennon vivo e vegeto, per giunta anziano, che elargisce banalissimi consigli sull'amore e sulla vita. E' il punto più basso toccato da Yesterday, che francamente avremmo davvero evitato di propinare ai fan.

Rimangono, per fortuna, le canzoni. Himesh Patel fa del suo meglio per reinterpretare Let it be, Then comes the sun, She loves you, All you need is love, Back in U.S.S.R. (nella Russia di Putin! unico momento "caustico" del film), e ancora la struggente Hey Jude e la scanzonata Ob-la di, Ob-la-da. Ma nonostante l'impegno del protagonista e degli altri attori (la bella Lily James e il "vero" Ed Sheeran, nella parte di se stesso), Yesterday rimane un film incompiuto e dimenticabilissimo, forse già dai titoli di coda.

6 commenti:

  1. Film stralunato ma prevedibile, mi aspettavo un finale a sorpresa, di quelli surreali, ma non è arrivato, alla fine è solo un film per divertire e nient'altro :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Probabilmente sì, e magari lo scopo era proprio questo... ma da un regista come Boyle è lecito aspettarsi di più che un semplice balocchino per nostalgici.

      Elimina
  2. Ma Ed Sheeran la smette di fare apparizioni in film e serie tv o no? A parte gli scherzi, tutto quello che dici lo si evince già dal trailer ed è per questo che mi rifiuto di andare a vederlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti è così: il trailer dice già tutto... ma questo è un problema comune a un po' tutti i trailer di oggi, che in pratica ti fanno vedere tutto il film. Qui però c'è l'aggravante che, davvero, visto il promo non rimane da vedere altro :(

      Elimina
  3. A volte ci vogliono anche i film più leggeri e girati in modo garbato come questo. Io l'ho visto volentieri e mi ha ricordato tanti bei momenti. Ma il mio non è un discorso da critico lo so bene.
    Buona serata.
    Mauro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma figurati Mauro! Nemmeno io sono un critico e ho il massimo rispetto di chi giudica i film in base alle sensazioni che trasmettono (che poi è anche il mio metro di giudizio). Quindi vai tranquillo: scrivi ciò che vuoi, come sempre, ogni opinione è ben accetta!

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...