martedì 18 febbraio 2020

PICCOLE DONNE



titolo originale: LITTLE WOMEN (USA, 2019)
regia: GRETA GERWIG
sceneggiatura: GRETA GERWIG
cast: SAOIRSE RONAN, FLORENCE PUGH, EMMA WATSON, ELIZA SCANLEN, LAURA DERN, LOUIS GARREL, TIMOTHEE CHALAMET, MERYL STREEP
durata: 134 minuti
giudizio: 



Tratto dall'omonimo romanzo di Louisa May Alcott, il film racconta la storia delle sorelle March, quattro giovani donne unite e deterninate nel perseguire i loro sogni nonostante la difficoltà di essere donne nell'America di fine '800, sullo sfondo della Guerra di Secessione.



Che Piccole Donne sia da sempre un caposaldo dell'emancipazione femminile e un testo dichiaratamente femminista non lo scopriamo certo oggi, sarebbe come la scoperta dell'acqua calda... quello che invece sorprende è il tipo di accoglienza riservata dalla critica (più che altro d'oltreoceano) a questa nuova trasposizione cinematografica firmata da Greta Gerwig, definita da più parti come "un manifesto della donna del terzo millennio": probabilmente, immagino, per cavalcare l'onda delle consuete polemiche pre-oscar relative all'esiguità di donne-registe candidate, per cui un film come questo avrebbe rappresentato la classica "pietra di paragone". Ergo: se la Gerwig non viene candidata alla regia, allora è chiaro che l'Academy continua ad essere retrograda nei confronti del gentil sesso, anche nell'anno di grazia 2020. Bah.

Dico questo perchè, a mio modestissimo parere, la versione della Gerwig del grande classico di Louisa May Alcott è assolutamente fedele e per niente "rivoluzionaria", sia nei confronti del romanzo stesso che degli altri film del passato (anche limitandosi solo a quello più recente, datato 1994, diretto di Gillian Armstrong con Winona Ryder, Kirsten Dunst e Susan Sarandon tra le interpreti). Questo non significa certo che il nuovo Piccole Donne sia un brutto film, tutt'altro, ma da qui a dire che è una pellicola "rivoluzionaria" ce ne corre! La Gerwig, anche sceneggiatrice, si limita a dare qualche aggiustatina al testo aggiornandolo al linguaggio contemporaneo, e gli va dato merito di conferire una maggiore freschezza e vivacità all'insieme: il film, malgrado le due ore e passa di durata, non annoia mai e scorre fluido senza alcun segno di stanchezza, grazie anche alla "verve" delle sue bravissime attrici.

Sono più che altro loro infatti a dare sostanza al film, in particolar modo la sempre brava Saoirse Ronan, il cui personaggio impersona forse l'unica vera novità di questa pellicola rispetto alle precedenti: chi ha letto il libro avrà senz'altro notato che il suo personaggio, ovvero la caparbia e combattiva Jo, ha decisamente più spazio e maggior spessore rispetto alle altre tre sorelle March. Non ci vuole troppo a capire che la Ronan è l'evidente alter-ego della regista e che il suo ruolo ricalca quasi in toto quello della ragazzina ribelle protagonista di Lady Bird (non a caso interpretata dalla stessa Ronan). La Jo immaginata da Greta Gerwig è in tutto e per tutto autobiografica (vedi la passione per lo scrivere e la voglia di aprirsi al mondo, che in Lady Bird la induceva a lasciare Sacramento per New York, esattamente come nella realtà) mentre le altre protagoniste (Florence Pugh, Emma Watson e Eliza Scanlen) sono di buon grado (forse...) "sacrificate" per la causa.

Ad ogni modo, bisogna riconoscere che anche questa versione di Piccole Donne riesce nell'intento di trasmettere allo spettatore (anche di sesso maschile) una presa di coscienza forte e netta sulla condizione della donna e la sua dignità, con più di un riferimento alla società contemporanea (vedi la diffidenza delle major dell'editoria nei confronti delle scrittrici, sempre sottopagate rispetto agli uomini), che poi è il vero scopo del film e del libro. Operazione non proprio coraggiosa ma riuscita, quindi, accompagnata da una cura dei dettagli tecnici particolarmente accurata. Ma un plauso va fatto anche agli attori e attrici di contorno, tutt'altro che minori, a partire da "mamma" Laura Dern, a "zia" Meryl Streep al "nipotino" Timothée Chalamet (ormai come il prezzemolo), che rendono più che godibile un film il cui principale difetto è quello di osare troppo poco, ma che comunque si lascia vedere benissimo.

7 commenti:

  1. una ricostruzione senza infamia e senza lode il cui successo si deve più che altro alle attrici protagoniste, tutte bravissime. A me è piaciuta molto la Pugh, anche se il suo ruolo è piuttosto ridimensionato rispetto al libro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo in pieno! E il successo si deve anche al clamore di una critica estremamente positiva verso questa pellicola che, invece, anche secondo me resta senza lode e senza infamia. Nel frattempo ho recuperato anche Lady Bird e io continuo a non gridare al miracolo... mi sa che non mi trovo con Greta Gerwig, mi lascia indifferente quando non infastidita da un'impostazione a mio gusto troppo dura e criptica.

      Elimina
    2. Condivido entrambe, anche se la Pugh la conosco poco (però tutti mi dicono che è stata bravissima in "Midsommar", che non ho visto) Credo che soprattutto in America la critica abbia esaltato il film anche sull'onda del movimento #metoo che, a torto o a ragione (preferisco non esprimermi) ormai influenza molto certi pezzi di società. A me, ripeto, non mi è parso affatto un brutto film ma certo nemmeno una versione memorabile del romanzo della Alcott. Si lascia vedere, e va bene così.

      Elimina
  2. carino ma non indimenticabile, non aggiunge nulla alle precedenti versioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. commento sintetico ma efficace ;) sono d'accordo con te.

      Elimina
  3. Non so perché, ma pur amando la Gerwig e gran parte dei componenti del cast, non riesco ad avere una forte spinta a guardarlo, proprio per le sensazioni che tu stesso scrivi nella recensione: cioè sembrerebbe nulla di nuovo e rivoluzionario, un'ennesima trasposizione dal romanzo che forse non era così indispensabile...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effettivamente è così... per carità, non che per forza si debba ogni volta fare qualcosa di "rivoluzionario" (che poi, non necessariamente ciò che è rivoluzionario è anche bello) però questa versione non scalda il cuore. Va detto però che parlo da maschio, magari per una donna c'è un coinvolgimento diverso. Se lo vedi fammi sapere!

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...