sabato 7 marzo 2020

LONTANO LONTANO


titolo originale: LONTANO LONTANO (ITALIA, 2020)
regia: GIANNI DI GREGORIO
sceneggiatura: GIANNI DI GREGORIO, MARCO PETTENELLO
cast: GIANNI DI GREGORIO, GIORGIO COLANGELI, ENNIO FANTASTICHINI, ROBERTO HERLITZKA, DAPHNE SCOCCIA, GALATEA RANZI
durata: 90 minuti
giudizio: 



Tre settantenni romani, scapoli e al verde, sognano di cambiare vita e fuggire alle Azzorre, dove il clima è sempre mite e il costo della vita decisamente meno caro. Ma dopo l'entusiasmo iniziale scopriranno che le difficoltà non sono poche, specialmente per chi, come loro, per tutta la vita non si è mai spostato oltre il proprio quartiere...


Non tutto il male viene per nuocere: se il famigerato Corona Virus non avesse costretto la distribuzione italiana a rinviare quasi tutti i film più attesi dal grande pubblico, probabilmente Lontano Lontano non sarebbe mai arrivato in sala. E invece succede che, non avendo nulla di importante da programmare, qualche esercente coraggioso decide di dare spazio a questa piccolissima e deliziosa pellicola firmata da Gianni Di Gregorio, che ancora una volta porta sul grande schermo la sua ironia bonaria e pungente "applicata" alla terza età, come ormai accade (con ottimi risultati) fin dai tempi di Pranzo di Ferragosto (2008).

I film di Di Gregorio sono minimalisti per scelta e per necessità (il budget è davvero risicatissimo, ed è l'unico vero limite oggettivo), e fotografano una Roma sempre lontana dai riflettori e dalle cartoline, circoscritta nei quartieri popolari, nei vicoli, nelle taverne, dove le persone si conoscono una ad una e diventano parte integrante del tessuto sociale. Questa volta siamo a Trastevere, in compagnia di due vecchi amici, l'annoiato Giorgetto (Giorgio Colangeli), pensionato al minimo sommerso dai debiti, e il mite Professore (lo stesso Di Gregorio), ex insegnante di lettere anche lui in pensione e disilluso dalla vita: sono entrambi scapoli e senza soldi, passano giornate intere seduti inerti ai tavolini del bar a disquisire delle loro grame esistenze e a ricordare chi non c'è più, tra una tazzina di caffè e un giornale letto distrattamente...

Così, sempre (quasi) per inerzia e senza troppa motivazione, tra il serio e il faceto, tra la "ribellione" verso un'impiegata postale bighellona e l'illusione arrivata "per sentito dire" da un avventore del bar, ecco all'improvviso farsi strada un progetto, finalmente un'idea: pare che Lontano Lontano, da qualche parte del mondo, esistano paesi caldi e accoglienti dove si può vivere con dignità anche con la pensione minima e senza tasse da pagare... per saperne di più bisogna però trovare un tizio che ha un fratello all'estero e che millanta paradisi fiscali per settantenni gaudenti. Il tizio si trova in piena periferia, a Tor Tre Teste (un viaggio, da Trastevere) e li accoglie amabilmente con tanto di barbecue ben fornito.

Ovviamente il terzo compare, che si chiama Attilio (il compianto Ennio Fantastichini, alla sua ultima toccante interpretazione) non c'entra niente con la persona che Giorgetto e il Professore stanno cercando: è un vecchio fricchettone che si arrangia aggiustando mobili antichi e vendendo collanine in spiaggia, senza pensione e senza pensieri. Ma l'equivoco non scoraggia i tre, diventati all'istante una compagnia affiatata: ormai la decisione è presa, bisogna solo stabilire verso quale paese fuggire. In loro aiuto arriva un altro coetaneo, lo stagionato Dottor Federmann (un esilarante Roberto Herlitzka), un vecchio aristocratico amante dell'alcool e succube della moglie che consiglia spassionatamente ai tre di recarsi alle Azzorre, dove c'è il clima giusto e non è neppure necessario prendere moglie per garantirsi la cittadinanza...

Ma tra il dire e il fare ci sono sempre di mezzo il mare, le tante ore di volo, la burocrazia italiana, i passaporti e soprattutto il "richiamo della foresta", ovvero l'ancestrale rapporto di amore/odio verso una città e un quartiere che rappresentano tutta la loro vita, e che è difficile lasciarsi alle spalle. Lontano Lontano è una commedia divertentissima e genuina, dove però la malinconia affiora amabilmente e senza curarsene troppo. Ognuno dei tre protagonisti ha infatti un buon motivo per restare a casa, a dispetto dei proclami: Attilio ha una bellissima figlia che lo ama malgrado non sia stato un buon padre, il Professore non riesce a togliersi dalla mente il volto di una bella e timida cliente del bar, mentre Giorgetto proprio non ce la fa a varcare Porta Settimiana, quello che per settant'anni è stato il suo mondo, la sua vita.

Lontano Lontano è prima di tutto un film su Roma e la romanità, una città bella e forse impossibile da vivere ma che ti avvince come una madre soffocante e premurosa, da cui non ci si separa tanto facilmente. E allora, magari, i soldi per partire possono far molto più comodo a qualcun altro...

3 commenti:

  1. Spero di riuscire a vederlo, mi sono piaciuti i precedenti film di De Gregorio, autore fuori da qualsiasi schema, che ci dobbiamo tenere stretto. L'avevo sentito parlare del suo film a Hollywood Paty, e leggendo la tua rece mi è aumentata la voglia di andare a vederlo ...

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    1. Avrei voluto risponderti di cercarlo e vederlo, perchè è un filmetto davvero delizioso, che ci fa ritrovare un po' di leggerezza in questi giorni bui. Poi purtroppo sono stato superato dagli eventi... chissà quando potremo tornare a vedere un film in sala :(

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  2. Credo proprio sia la fine di un'epoca :(

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